Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: trullitrulli    11/06/2008    2 recensioni
Vedere due stelle cadenti contemporaneamente è un fenomeno più unico che raro, che cosa può succedere se si esprime un desiderio in questo caso? Bulma e Vegeta le hanno viste quando erano ragazzi e hanno chiesto la cosa che più preme sapere a qualcuno: il futuro. Ma è davvero giusto rivelare loro gli avvenimenti di cui saranno protagonisti? Si può sempre arrivare a un compromesso: un'avventura ambientate prima del ritrovamento della prima sfera del drago. Come si risveglieranno Bulma e Vegeta dopo aver espresso il desiderio?
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vegeta, Nappa e Radish camminavano con non curanza tra le strade del pianeta mercantile dove erano atterrati.
Nessuno faceva caso a loro con tutti gli alieni che c’erano in giro!
Vegeta si guardò intorno con aria di sufficienza.
Poi guardò in alto.
“La navicella della ragazza sarà atterrata da un pezzo”
Le sue divagazioni vennero interrotte da Nappa.
-Ehi Vegeta, ma non credi che daranno l’allarme a tutte le altre città, così il tuo piano andrà in fumo-
Vegeta sorrise malignamente, compiaciuto della sua idea.
-Non ti preoccupare, ci premureremo di eliminare tutti i possibili testimoni, e tranciare qualunque comunicazione con il resto del pianeta, così lasceremo il resto alla ragazza.-
Nappa sorrise immaginando la scena.
-Okey ora possiamo muoverci? La puzza di questi esseri inferiori mi da la nausea- disse Radish schifato da qualche strano piatto alieno su una bancarella del mercato.
-Non preoccuparti Radish, tra poco di questi viscidi alieni non rimarrà neanche la polvere- disse Vegeta, scrutando bene la zona per stabilire da che parte cominciare.
-Ehi, voi!-
Un alieno dal cranio allungato all’indietro si avvicinò mostrando un distintivo.
-Sono della polizia spaziale, vi dispiace mostrarmi il vostro permesso di sbarco?- fece lui tirando fuori un taccuino.
-Ma certo- rispose divertito Nappa.
E invece dei documenti, che non aveva, allungò la mano facendo partire una sfera di energia che prese in pieno l’alieno, scaraventandolo contro un palazzo che cominciò lentamente a crollare dalle fondamenta, travolgendo metà della strada, e insieme a questa i passanti.
Vegeta notò che un alieno dalla pelle verde e i capelli blu stava prendendo un apparecchio per contattare i rinforzi.
Tese la mano verso l’apparecchiò, ridusse gli occhi a due fessure e lo incenerì.
L'alieno guardò l'aggeggio ormai inutilizzabile e poi Vegeta sentendosi gelare il sangue nelle vene.
-Cosa credevi di fare? Vi comunico che il vostro pianeta è stato scelto per l’iniziazione di un guerriero- disse con tono di scherno
Tutti si misero a tremare stringendosi alle persone che avevano vicino per farsi forza.
-Già, è un grande onore sapete?- si intromise Nappa ridendo sotto i baffi.
Vegeta mise a terra un dispositivo dalla forma conica e premette il pulsante di un telecomando estratto dalla sua divisa.
L’apparecchio iniziò a vibrare, per un attimo la gente temette che fosse una bomba, ma non era nello stile dei Sayan farla finita così in fretta, a loro piaceva uccidere con le proprie mani.
Un suono acutissimo e assordante pervase tutta la città, frantumando i vetri dei palazzi, facendo saltare tutti gli apparecchi elettronici, e bloccando qualunque segnale.
Il piccolo cono smise di tremare e Vegeta premette un altro pulsante del telecomando.

Subito dal congegno scaturì un raggio bianco che poi cominciò a ingrandirsi fino a disegnare nel cielo la proiezione perfetta del disco lunare.
La sua pallida e artificiale luce si riflette negli occhi neri di Vegeta che incantato mormorò…
-Ora ci divertiamo…-


Bulma si trovava nella navicella con gli occhi sbarrati davanti a se, privi di espressività, poi, qualcosa sembrò farla riattivare improvvisamente, il suo cervello riprese la normale e regolare attività e lentamente le sue pupille cominciarono a ingrandirsi.
Si stiracchiò. 
Le sembrava di aver fatto un viaggio di un paio di giorni seduta senza mai alzarsi e, effettivamente, era rimasta seduta in una navicella spaziale per due giorni di fila.
Dopo che ebbe realizzato che era intrappolata cominciò a battere forte i pugni sul vetro nel tentativo di liberarsi, la porta essendo già aperta si aprì senza alcuna resistenza facendo cadere Bulma fuori dalla navicella.
Si tastò la guancia dolorante: era caduta con la faccia per terra.
Si guardò intorno.

Dove era?Cosa le era successo? E soprattutto… chi era lei?
Vide che vicino al cratere dove era finita lo strano apparecchio cavo c’era un laghetto. 
Si avvicinò e guardò la sua immagine riflessa.
Qualcosa le venne in mente, ricordava che si era addormentata su un pianeta e … si era svegliata in una base spaziale “…o qualcosa del genere” pensò lei.
“Poi ho mangiato un frutto, mi sono addormentata e…”
Si guardò sempre più intensamente, poi corrugò la fronte.
“Ogni volta che mi addormento mi sveglio in un posto diverso, la prossima volta mi sveglierò su un meteorite forse” pensò esasperata lei continuando a fissarsi nello specchio d’acqua.
“Però una cosa è certa…” disse posando davanti alla superficie riflettente “…sono proprio uno schianto”
Distolse lo sguardo dall’acqua dello stagno e notando che all’orizzonte si vedeva una città con un puntino luminoso in cielo.
Quel puntino luminoso in cielo… era davvero bello.
Una luce strana un po’ opaca, non molto intensa eppure…
Quella luce sparì prima che lei potesse chiedersi cosa fosse.
Si sentì rinvenire da una specie di catalessi, scosse la testa; era leggermente confusa.
Un urlo simile a quello di un animale la fece sobbalzare; sembrava un grido di guerra.
Udì altre urla animalesche e poi un altre e un altre ancora.
Parevano ruggiti di bestie feroci.
Poi quelle urla, gradualmente divennero più umane, parvero divenire urla di uomini sofferenti poi lentamente divennero gemiti.
Prima che la fonte di quelle agghiaccianti urla arrivasse da lei sarebbe stato meglio filarsela.
Ma dove?
Il boschetto li vicino poteva essere un buon rifugio, nessuno l’avrebbe cercata li.
Non si era addentrata molto nella piccola foresta: non voleva perdersi, sarebbe stato meglio rimanere sul confine, così avrebbe avuto un punto di riferimento.
Con la coda slacciata, che si dimenava nervosamente tra le fronde abbattendo qualche rametto, camminava lungo l’apice del tratto boschivo della zona evitando ome poteva gli arbusti e le spine di alcuni strani fiori fucsia.
Senza rendersene conto, a tratti si addentrava sempre più all’interno della foresta.
“non mi allontano molto voglio solo vedere quanto è grande” pensò.
Ma man mano che camminava l’azzurro del cielo che si intravedeva dal bordo del bosco scompariva, quando se ne accorse era troppo tardi.
“accidenti” pensò battendo un piede per terra per dare sfogo alla sua concitazione e incrociando le braccia.
Sentì qualcosa muoversi e sfiorarle il piede.
Le si mozzò il respiro, disgustata credette che fosse un serpente, ma una volta che ebbe controllato, quel qualcosa risultò essere una specie di liana, semplice vegetazione aerea dunque.
“eppure mi era parso che si fosse mossa” pensò perplessa Bulma camminando verso un albero e appoggiandosi contro il suo tronco.
Scivolò verso il basso accomodandosi sull’erba umida di rugiada.
"Uff ma dove sono finita?” si chiese guardando il poco azzurro del cielo che si intravedeva da laggiù.
Poi un profumo strano la attirò quasi la chiamasse.
Un basso gorgoglio echeggiò per la foresta.
Era il suo stomaco.
Accidenti, come aveva fatto a sopravvivere senza mangiare per due giorni?
Si guardò in torno per capire da dove provenisse quel profumo dolce e allettante, dopo poco ne individuò la fonte.
Si trattava di un albero di frutti dall’insolito colore proprio accanto a lei, dove si era appoggiata.
Sembrava quasi che la stessero invitando ad afferrarne uno.
Qualunque cosa la stessero invitando a fare lei ne afferrò uno strappandolo da un ramo molto basso con tutta l’intenzione di mangiarselo, ma poi, le sembrò di avere un deja vù.
Lasciò cadere il frutto per terra e questo si ammaccò.
Si alzò senza smettere di fissare quel cibo.
Di nuovo si sentì sfiorare il piede da qualcosa, ma questa volta sembrò che quell’affare si stesse avvolgendo, silenziosamente, attorno alla sua gamba.
Sentì un potente strattone che la fece capovolgere lasciandola penzolare da un ramo di quell’albero.
Attorno a lei da quel ramo cominciò a… incredibile ma vero… sudare una specie di liquido giallognolo che pareva resina. 
Questo cominciò a scorrerle sulla faccia: sembrava colla.
L’albero stava cominciando a tessere un bozzolo che la stava lentamente ricoprendo.
Impaurita e al contempo disgustata prese a urlare.
Poi sembrò che la liana con cui era sospesa in aria cedette e lei cadde a terra, sporca di quel liquido disgustoso.
-Lasciala in pace- urlò una voce piuttosto infantile.
Bulma si mise una mano dietro la testa grattandosi il capo e massaggiandosi la schiena per il dolore.

Una figura bassina, con un bastone sulla cui punta c’era una piccola lama simile a quella di una lancia, le stava davanti .
Aveva due enormi orecchie a punta e degli occhi grandissimi di un solo unico colore verde privi di iride, una pelle di diverse sfumature viola e un paio di piccole antenne dello stesso colore.
-Tutto bene?- chiese.
Bulma si riprese dallo spavento e mise a fuoco la persona che aveva davanti.
Sgranò gli occhi nel vedere un bambino di circa otto anni con una tunica nera e pure armato.
-Si credo…-
Il bambino sembrò rilassarsi.
-Bene cominciavo a temere che avessi mangiato uno di quei frutti- disse indicando la pianta che si trovava alle sue spalle.
-Perché scusa?-
Il bambino senza smettere di sorridere proseguì.
-Perché se li mangi cadi in trans e ti risvegli dopo mooolto tempo- fece lui facendo si con la testa come per
dire che era un ovvietà.
Bulma si irrigidì, spaventata.
-Credo di averne già mangiato uno prima sai!-
Il bimbo sgranò gli occhi.
-E come sono? Saporiti? Come è svenire? Come ti sei sentita dopo?-
Bulma rimase un attimo stordita da tutte quelle domande.
-Credo siano dolci e poi… poi…-
Il bimbo assunse un espressione un po’ più preoccupata.
-Oh no, tu hai un amnesia!!!-
Bulma inclinò la testa, non aveva capito cosa intendesse.
-Ne hai mangiato uno e ora fai fatica a ricordare!- continuò lui.
-Devi venire a casa mia, la mia mamma può aiutarti, così poi puoi tornare a casa-
Bulma lo guardò ancora un po’ stupita.
-Non mi ricordo dove è…-
-Non ti preoccupare, puoi stare da me finche non ti torna in mente- proseguì lui mentre le tese le mani per aiutarla a rialzarsi.
Dopo essersi rialzata seguì quel bambino che correva per il bosco con sicurezza.
-Ehi aspettami- urlò lei.
-Devi andare più veloce – disse lui ridendo.
-Guarda che corro veloce- proseguì, ma che faceva? La prendeva in giro?
-Vedrai che ti raggiungo- disse lei stando al gioco.
-No, nessuno può raggiungermi, io sono il velocissimo Lah-


Vegeta stava davanti alle macerie di un palazzo ridendo tra se e se.
-E pensare che gli altri abitanti del pianeta non sanno nemmeno che siamo qui- disse Nappa addentando qualcosa che sembrava commestibile.
-Ehi Vegeta quale città lasciamo alla ragazzina?-
Vegeta si voltò.
-Quella vicino al bosco, la sua navicella è atterrata li secondo il rilevatore-
Radish rise.
-Non vedo l’ora di vedere cosa sa fare-
Vegeta sorrise malignamente e sussurrò
-Nemmeno io-

A Angelo Azzurro: Nella guida turistica di Freezer non credo ma in quella di questo pianeta forse quei frutti sono indicati come letali, e come vedi non è l’unica volta che Bulma ci ha avuto a che fare, sono felice che la storia ti stia piacendo.

A Umpa_Lumpa: grazie di avermi fatto notare che nelle altre mie storie la punteggiatura non è delle migliori, adesso la sto correggendo, ci vorrà del tempo, ma grazie di avermelo dettoJ

A ely_chan:eccoti il continuo grazie per la rece.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: trullitrulli