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Autore: mitchie Justice    01/02/2014    6 recensioni
( Contiene Jade-Harry)
Dalla storia...
Potrai sostituire me, ma non potrai sostituire i ricordi passati con me. Farai finta di niente, ma dentro di te ripenserai quello che hai lasciato.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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  • Ero muta e silenziosa: che diamine ci faceva Harry qua? Mi staccai imbarazzata dalle labbra di Justin, rossa e infastidita più che mai.
    -Ciao Hazza!- ruppe il ghiaccio Justin. Lui ricambiò il saluto, senza battere ciglio. Mi guardò, lo guardai e nessuno dei due si decise a parlare.
     -Vi lascio soli.- annunciò Justin.
    -No, resta pure!- urlammo all'unisono io ed Harry. Justin si accomondò accanto a me e, giuro, non me ne resi conto: non avevo distolto un attimo lo sguardo dal mio ex. Non avevo mai pensato che un giorno l'avrei rivisto; cioè, ammetto che mi fosse capitato di fantasticare su un suo possibile ritorno, ma averlo lì dinanzi a me cambiava tutto. Andava oltre ogni mia immaginazione. Mi sentii vulnerabile e mi parve di sentire farfalle nello stomaco; un brivido percorse tutto il mio corpo e mi sentii felice. Non avevo provato questo sentimento da tanto tempo e scoprire che era Harry ad evocarlo mi rallegrò. Forse c'era ancora qualcosa che mi legava a lui, malgrado il dolore che mi aveva fatto provare; dovevo ammetterlo, mi era mancato.
     -Sapete una cosa? Vi lascio da soli.- ripetè Justin, uscendo dalla stanza. Forse avrei dovuto fermarlo o forse dissuaderlo, ma invece mi trovai ad annuire a quella sua scelta.
    - Come ti senti?- mi domandò Harry. Giuro mi fece strano, sentii una botta al cuore. Dopo la sua assenza stava fingendo interesse?
    - Non farmi credere di aver viaggiato solo per domandarmelo!- Forse ero stata crudele, ma come altro avrei dovuto reagire? Se non fosse stato menefreghista forse staremmo ancora insieme. Se ripenso a quando l'ho conosciuto e a quando ci sono stata insieme, quasi mi viene da ridere: mi ero ripromessa di non cadere sotto il suo fascino, ed era stato l'esatto contrario. Forse dall'odio all'amore basta veramente poco, anzi, ne sono certa.
    - Ero venuto per stare con Taylor quando ho saputo dell'incidente e sono corso a controllare che tu stessi bene.- mi spiegò, lasciandomi del tutto impreparata. Quindi un po' gl'importavo ancora? Sorrisi a quel pensiero.
    -Non avresti dovuto. Se il mio fidanzato mi picchia e mi tradisce sono affari miei e non tuoi.- dissi tutto d'un fiato.
    -Non è un uomo quello che fa soffrire una donna.- se ne uscì lui, arrabbiato. Scoppiai a ridergli in faccia: quelle parole, venendo da lui, mi sembrarono patetiche.
     -Proprio tu che mi hai fatto di peggio!- commentai sarcastica; forse Beck era brutale, ma avrei saputo sopportare quei colpi se paragonati al dolore che Harry mi aveva fatto provare. Quello che ancora va consumandomi; non credo che lui potesse fare la morale a nessuno.
    -Mi dispiace.- si scusò e mi parve sincero. Quei due occhioni verdi, li sentivo chini su di me, ma non ebbi il coraggio di incontrarli, non ero pronta, non volevo mostrarmi fragile dinanzi a lui, non più.
    -È passato!- mentii, sforzandomi di sorridere. Non doveva capire quanto mi mancasse e quanto facesse male saperlo lontano da me, e per di più con un'altra.
    -Quindi adesso stai con Justin?- chiese imbarazzato lui.
    - So solo che adesso ho bisogno di non pensare troppo.- tagliai corto: era la verità, non volevo scervellarmi su come potesse andare la mia vita. Non più, adesso volevo solo essere spettatrice della mia vita e non più protagonista. Desideravo solo subire l'azione per colpi di altri: ero troppo disorientata per un esame profondo della mia coscienza o per decidere sul da farsi.
    -È un tipo per bene, sarà migliore di me.- disse lui e, giuro, scoppiai a piangere. Non era l'Harry che volevo, non era quello che si era ingelosito per i complimenti di Pet sulla spiaggia: era passivo, proprio come me d'altronde. Lasciava che andassi con Justin senza lottare. Perché non provava a domandarmi cosa provassi realmente? Io non volevo il facile: volevo qualcosa per cui valesse la pena lottare, volevo lui con tutti i suoi difetti. Provai a spiegarglielo, ma le parole non vennero fuori: terminai per singhiozzare come una scema; ancora una volta, ero tornata in me. In quella ragazza all'antica e timida come non mai, quella che diffidava dei ragazzi e che aveva paura di esprimere i suoi sentimenti.
    -Dì qualcosa!- mi supplicò lui. Avrei voluto aprirgli il mio cuore, ma perché era cosi difficile? Sarebbe bastato un semplice gesto, qualcosa che ci avesse permesso di comunicare.
    -Harry, non so come andrà d'ora in avanti tra di noi, ma... b-aciami.- chiesi arrossendo. Non chiedevo di più, un piccolo gesto per capire se ci fosse ancora qualcosa che ci tenesse uniti. Lui rimase a fissarmi e gli si accese un piccolo sorriso in faccia. Si chinò e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. Sembrò che si fermasse il mondo, che tutto fosse risolto, che esistevamo solo noi e che stessimo bene. Io non avrei desiderato di più, se non che quel momento durasse ancora a lungo. Quel bacio non era diverso dai nostri passati, i sentimenti erano gli stessi: tanta gioia e libertà. Mi sentivo leggera e spensierata.
     -Hakuna matata!- esclamò dopo essersi staccato. Gli sorrisi, mi sorrise e se ne andò. Forse doveva andare così, forse non meritavamo quell'amore, o forse richiedeva più coraggio; ma per adesso nulla. Harry sarebbe tornato da Taylor ed io sarei tornata alla mia vita monotona. Rimasi a fissare quella porta a lungo, come se sarebbe spuntato a breve i suoi ricci , ma così non fu. Quella stessa sera decisi di tornare dalle Little Mix. Se Harry aveva fatto quel viaggio per chiedermi scusa, io avrei saputo fare altrettanto. Camminai lentamente e mi preparai un discorso accettabile, ma nessuno sembrava convincermi. Avevo offeso le ragazze egoistamente e farmi perdonare non credo sarebbe stato facile. Quando aprii la porta, mi trovai sotto gli occhi di tre ragazze sorprese: balbettai le mie scuse e aspettai reagissero. Rimasero a fissarmi come un'aliena: perché diamine avessero quella faccia, non me lo seppi spiegare. Ero venuta per implorare il perdono e loro mi guardavano come una creatura mitologica.
     -Jade, oddio, cammini!- urlarono alla fine. Mi ci volle un attimo, per rendermi conto che mi tenevo in piedi senza le mie stampelle. I medici avevano insistito perché provassi ad abbandonarle e io me ne ero rifiutata: non mi ero sentita di lasciare quella stabilità, non con un Beck che mi picchiava una volta alzato il gomito.
     -Oddio, è vero!- urlai, commossa. Avrei voluto che ci fosse Harry: era merito suo, questa svolta nella mia vita, dal suo gesto avevo capito che osare alle volte serve.
    -È un miracolo!- esclamò Jesy, e scoppiammo a ridere. Lei era la solita esagerata: la terapia aveva impiegato mesi, ma aveva avuto esito positivo, mi sentivo rinata e forsi era così.
    -Stasera Champagne per tutti!- urlò Leigh. Ci voltammo a fissarla, per poi annuire. Dai per una volta ero contenta di fare baldoria.
    -Qualcosa mi dice che le Little Mix sono tornate!- commentò Pezz, che fin allora aveva fatto da spettatrice.
    -Unite più che mai!- la appoggiammo noi. Ero dannatamente felice: Harry mi aveva dimostrato di tenere a me e avevo fatto pace con le mie amiche. Non avrei potuto desiderare di meglio. Forse non tutti i mali vengono per nuocere. Forse le botte di Beck avevano portato frutto.

     
    spazio autrice.
    oggi è il compleanno di Harry e aggiornare...è il mio regalo. 
    aww l`amore. Alla prossima.
    p.s: ho scritto un`altra storia su Harry e Jade (everybody hates Styles)...spero vi piaccia.
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