01/02/2014
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"Professoressa, potrebbe lasciarmi solo un momento?" chiese Harry alla McGranitt.
Dopo un mese dalla fine della battaglia che ha deciso le sorti del mondo magico e non, tutto era tornato alla normalità. Harry, finalmente libero da ogni pericolo, si occupava di molte cose. L'esame di ammissione all'Accademia Auror (che Kingsley aveva concesso a coloro che non si erano diplomati purchè avessero esperienza), il piccolo Teddy Lupin, l'orda di giornalisti che cercava di fotografarlo o intervistarlo ogni due per tre, i suoi amici, Ron ed Hermione, che finalmente hanno confessato i propri sentimenti e fatto coppia fissa, e infine la sua ragazza, Ginny, che finalmente poteva godersi appieno. Insomma, la guerra era finita, gli impegni no.
Harry si trovava nell'ufficio della Preside, comunicando le scelte prese dai suoi amici. Ginny ed Hermione sarebbero tornate ad Hogwarts per completare la loro istruzione, mentre Harry e Ron preferirono lasciare gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Ron stava temporaneamente aiutando George, ancora scosso per la perdita del fratello gemello, a far ripartire i Tiri Vispi Weasley, mentre Harry aveva deciso subito di cominciare con l'Accademia Auror.
Harry, però, aveva intenzione di togliersi un peso, quella mattina di giugno.
La McGranitt annuì, lasciando il suo ufficio e lasciando Harry solo. Per prima cosa si rivolse al ritratto dietro la scrivania.
"Professore" cominciò, ma non sapeva come spiegarsi.
Silente lo guardò negli occhi, ed Harry, che di Occlumanzia conosceva solo la parola, si fece investire dal suo sguardo a raggi X.
"Segui le tue volontà. Seguile, e sarai sempre nel giusto" gli disse, sorridendo.
Harry annuì, restituendo il sorriso, e dopo girò la testa verso quella parte di studio che non aveva mai osato guardare.
Severus Piton gli stava restituendo lo sguardo, mentre lui si avvicinava alla sua cornice.
"Silente aveva ragione" mormorò Harry "lei è stato dalla sua parte, sempre"
Piton chiuse gli occhi ed annuì "Anche se ho avuto la mia dose di colpa" disse poi, aprendo gli occhi.
"Non sa quanto mi senta in colpa per aver provato cose brutte su di lei" ammise Harry, abbassando lo sguardo.
"Ed hai ragione. Ti ho sempre trattato con disprezzo, ho provato a rendere la tua vita un inferno, ad Hogwarts, tutto perchè quando vedevo te, la somiglianza con tuo padre mi confondeva, e l'avversione che ho provato per lui prendeva il sopravvento. Ricordi? A meno che non fosse strettamente necessario, non ti ho mai guardato negli occhi. Le poche volte che l'ho fatto, mi sono rimproverato per come ti trattavo. Quando ti guardavo negli occhi, vedevo Lily, e quello mi distruggeva. Se non fossi stato zitto, se solo non avrei parlato a lui della profezia, avresti ancora i tuoi genitori, Harry"
Harry era a dir poco stupito da ciò che aveva detto. Innanzitutto, era la prima volta che Severus Piton l'aveva chiamato per nome, poi si era scusato per tutto ciò che gli aveva fatto passare ad Hogwarts.
"Non è colpa sua" tentò Harry.
Le labbra di Piton si curvarono in una specie di sorriso "Non sono più il tuo professore, anzi per la verità non lo sono mai stato, e per giunta sono morto. E continui a darmi del lei?"
Harry sorrise "La considero professore ora più di quanto l'abbia considerato ad Hogwarts"
"Mi fa piacere, ma preferisco che tu mi dia del tu"
"E va bene. Silente aveva ragione" ripetè Harry "l'amore è in grado di fare molte cose"
"E la prova è davanti a te" intervenne Silente dietro la sua scrivania.
"Te ne sei accorto, vero?" Piton rispose ad Harry "L'amavo. Più di ogni altro al mondo. E come uno sciocco, mi sono permesso di chiamarla Mezzosangue"
"Colpa dei tuoi compagni di dormitorio" ribattè Harry "Se non fossi finito in Serpeverde, non ti saresti avvicinato alle Arti Oscure, e non avresti disprezzato i Mezzosangue"
"L'ho detto e lo ripeto" intervenne nuovamente Silente "A volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto"
La testa di Harry si voltò meccanicamente verso il Cappello Parlante, i tagli a formare gli occhi e la bocca chiusi, come stesse dormendo.
"Sei stato coraggioso" disse Piton, ed Harry tornò a guardarlo "un vero Grifondoro. Il vero figlio di Lily Evans"
Harry sorrise "Spettava a me mettere fine a tutto questo"
"E te la sei cavata alla grande" si complimentò Piton, sorridendo. Era la prima volta che Harry riceveva un complimento da Severus Piton.
Harry guardò l'orologio che Molly Weasley gli aveva regalato per i suoi diciassette anni "Devo andare" disse avviandosi verso il gargoyle di pietra.
"Un'ultima cosa" lo fermò Piton. "Vorrei che incontrassi Draco Malfoy. Lo so che provi rancore per lui, ma devi sapere che quasi tutti i suoi atteggiamenti li ha imparati da suo padre. Non ha mai pensato con la sua testa. Non dico che dovreste diventare amici, ma un chiarimento sarebbe opportuno"
"Lo penso anch'io" intervenne, per la terza volta, Silente "E' proprio per questo che ho evitato di farlo diventare un assassino. Lui ha ancora la possibilità di scegliere il bene, e voglio che la scelga"
"Vedrò cosa posso fare" rispose Harry ad entrambi.
"Harry" gli disse Piton "Ti auguro un futuro felice e tranquillo. Te lo meriti"
"Io non riesco a stare alla larga dai guai" rispose Harry sorridendo, prima di avviarsi verso il gargoyle di pietra.
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Mmm, non mi convince, non credo di averla scritta bene, ma la pubblico comunque...spero vi piaccia :D
Dopo un mese dalla fine della battaglia che ha deciso le sorti del mondo magico e non, tutto era tornato alla normalità. Harry, finalmente libero da ogni pericolo, si occupava di molte cose. L'esame di ammissione all'Accademia Auror (che Kingsley aveva concesso a coloro che non si erano diplomati purchè avessero esperienza), il piccolo Teddy Lupin, l'orda di giornalisti che cercava di fotografarlo o intervistarlo ogni due per tre, i suoi amici, Ron ed Hermione, che finalmente hanno confessato i propri sentimenti e fatto coppia fissa, e infine la sua ragazza, Ginny, che finalmente poteva godersi appieno. Insomma, la guerra era finita, gli impegni no.
Harry si trovava nell'ufficio della Preside, comunicando le scelte prese dai suoi amici. Ginny ed Hermione sarebbero tornate ad Hogwarts per completare la loro istruzione, mentre Harry e Ron preferirono lasciare gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Ron stava temporaneamente aiutando George, ancora scosso per la perdita del fratello gemello, a far ripartire i Tiri Vispi Weasley, mentre Harry aveva deciso subito di cominciare con l'Accademia Auror.
Harry, però, aveva intenzione di togliersi un peso, quella mattina di giugno.
La McGranitt annuì, lasciando il suo ufficio e lasciando Harry solo. Per prima cosa si rivolse al ritratto dietro la scrivania.
"Professore" cominciò, ma non sapeva come spiegarsi.
Silente lo guardò negli occhi, ed Harry, che di Occlumanzia conosceva solo la parola, si fece investire dal suo sguardo a raggi X.
"Segui le tue volontà. Seguile, e sarai sempre nel giusto" gli disse, sorridendo.
Harry annuì, restituendo il sorriso, e dopo girò la testa verso quella parte di studio che non aveva mai osato guardare.
Severus Piton gli stava restituendo lo sguardo, mentre lui si avvicinava alla sua cornice.
"Silente aveva ragione" mormorò Harry "lei è stato dalla sua parte, sempre"
Piton chiuse gli occhi ed annuì "Anche se ho avuto la mia dose di colpa" disse poi, aprendo gli occhi.
"Non sa quanto mi senta in colpa per aver provato cose brutte su di lei" ammise Harry, abbassando lo sguardo.
"Ed hai ragione. Ti ho sempre trattato con disprezzo, ho provato a rendere la tua vita un inferno, ad Hogwarts, tutto perchè quando vedevo te, la somiglianza con tuo padre mi confondeva, e l'avversione che ho provato per lui prendeva il sopravvento. Ricordi? A meno che non fosse strettamente necessario, non ti ho mai guardato negli occhi. Le poche volte che l'ho fatto, mi sono rimproverato per come ti trattavo. Quando ti guardavo negli occhi, vedevo Lily, e quello mi distruggeva. Se non fossi stato zitto, se solo non avrei parlato a lui della profezia, avresti ancora i tuoi genitori, Harry"
Harry era a dir poco stupito da ciò che aveva detto. Innanzitutto, era la prima volta che Severus Piton l'aveva chiamato per nome, poi si era scusato per tutto ciò che gli aveva fatto passare ad Hogwarts.
"Non è colpa sua" tentò Harry.
Le labbra di Piton si curvarono in una specie di sorriso "Non sono più il tuo professore, anzi per la verità non lo sono mai stato, e per giunta sono morto. E continui a darmi del lei?"
Harry sorrise "La considero professore ora più di quanto l'abbia considerato ad Hogwarts"
"Mi fa piacere, ma preferisco che tu mi dia del tu"
"E va bene. Silente aveva ragione" ripetè Harry "l'amore è in grado di fare molte cose"
"E la prova è davanti a te" intervenne Silente dietro la sua scrivania.
"Te ne sei accorto, vero?" Piton rispose ad Harry "L'amavo. Più di ogni altro al mondo. E come uno sciocco, mi sono permesso di chiamarla Mezzosangue"
"Colpa dei tuoi compagni di dormitorio" ribattè Harry "Se non fossi finito in Serpeverde, non ti saresti avvicinato alle Arti Oscure, e non avresti disprezzato i Mezzosangue"
"L'ho detto e lo ripeto" intervenne nuovamente Silente "A volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto"
La testa di Harry si voltò meccanicamente verso il Cappello Parlante, i tagli a formare gli occhi e la bocca chiusi, come stesse dormendo.
"Sei stato coraggioso" disse Piton, ed Harry tornò a guardarlo "un vero Grifondoro. Il vero figlio di Lily Evans"
Harry sorrise "Spettava a me mettere fine a tutto questo"
"E te la sei cavata alla grande" si complimentò Piton, sorridendo. Era la prima volta che Harry riceveva un complimento da Severus Piton.
Harry guardò l'orologio che Molly Weasley gli aveva regalato per i suoi diciassette anni "Devo andare" disse avviandosi verso il gargoyle di pietra.
"Un'ultima cosa" lo fermò Piton. "Vorrei che incontrassi Draco Malfoy. Lo so che provi rancore per lui, ma devi sapere che quasi tutti i suoi atteggiamenti li ha imparati da suo padre. Non ha mai pensato con la sua testa. Non dico che dovreste diventare amici, ma un chiarimento sarebbe opportuno"
"Lo penso anch'io" intervenne, per la terza volta, Silente "E' proprio per questo che ho evitato di farlo diventare un assassino. Lui ha ancora la possibilità di scegliere il bene, e voglio che la scelga"
"Vedrò cosa posso fare" rispose Harry ad entrambi.
"Harry" gli disse Piton "Ti auguro un futuro felice e tranquillo. Te lo meriti"
"Io non riesco a stare alla larga dai guai" rispose Harry sorridendo, prima di avviarsi verso il gargoyle di pietra.
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Mmm, non mi convince, non credo di averla scritta bene, ma la pubblico comunque...spero vi piaccia :D