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Autore: NightmareInsomnia    01/02/2014    5 recensioni
Aveva vent'anni. Solo e già vent'anni.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ecco la tua tazza di tè.»
Harry sorride gentilmente, sussurrando un silenzioso grazie che la madre non riesce a sentire.
Forse dovrebbe smetterla di bere tè prima di andare a dormire, visto che poi lo fa parlare nel sonno, ma semplicemente non riesce a farne a meno.
È una di quelle abitudini che si prendono per caso da bambini grazie alla nonna fanatica di teina.
Cose se fosse una tradizione, un sacro e inviolabile rito da rinnovare ogni sera.
Stando attento a non fare rovesciare il liquido dalla tazza, cammina verso il salotto per poi sedersi sul divano non più soffice come quando era bambino.
Porta il bordo della ceramica alle labbra, tenendo però lo sguardo alzato, puntato sulla foto incorniciata e appesa davanti a sé.
È lui, da piccolo, verso i sei anni. Tiene in mano un microfono e sta giocando con il karaoke che i suoi gli avevano regalato per Natale.
Sul comò, lì vicino, è appoggiato uno di quei portafoto digitali che cambiano immagine ogni cinque minuti.
Come farlo apposta c’è lui, sorridente ed emozionato, il giorno delle audizioni, poco prima di partire. Forse sarebbe meglio dire notte ricordando l’orario a cui si era alzato.
Sussulta. Si è scottato la lingua. E forse anche la vita.
Chissà cosa sarebbe successo se non si fosse mai presentato.
Forse avrebbe concluso gli studi. Forse sarebbe andato a lavorare.
E certamente, la sua, era stata una grande fortuna. Tantissime persone avrebbero voluto essere al suo posto ma ogni tanto… ogni tanto era lui a non volerlo essere.
Si sentiva vuoto.
Spesso era costretto a sorridere, anche se stava morendo dentro, odiava gli orari improponibili a cui alcune volte lavorava, si sentiva male a vivere una vita che non era la sua.
Ovviamente c’erano anche gli aspetti positivi ma…
Quante volte avrebbe solo voluto ritrovarsi fra le braccia della madre che si trovava dall’altra parte dell’oceano?
Quante volte avrebbe voluto ridere e scherzare con i suoi vecchi amici?
Quante volte, nel pieno della notte, avrebbe voluto riuscire a dormire più delle poche ore che ormai, da circa tre anni, la sua sveglia interna gli permetteva?
Quante volte avrebbe voluto tornare nel suo paesino in cui non succedeva mai nulla?
Quante volte avrebbe voluto far vedere al mondo come si sentiva ma non gli era permesso?
Perché lui deve essere felice, lui deve voler bene agli altri quattro, lui deve dare l’impressione di essere un puttaniere amante delle donne.
E Harry non è così.
Vuole solo essere se stesso. È così brutto recitare una parte. E lui non è un attore. Ci aveva provato, da bambino, ma era solo una stupida recita dell’asilo. Quella è la sua vita.
Si alza una volta finito di bere, poggiando la porcellana bianca sul tavolino e salendo le scale.
Aveva vent’anni. Solo e già vent’anni.
Dannazione, avrebbe voluto annegarci in quella tazza di tè.

 
   
 
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