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Autore: _Colours_ of the _Music_    01/02/2014    1 recensioni
Angel è una ragazza di diciassette anni dalla vita normale, tra scuola, casa e amici. Ma tutt'ad un tratto, a causa di problemi di salute, dovrà trasferirsi in una nuova scuola un po' speciale in cui farà la conoscenza di ragazzi che in un altro contesto sarebbero considerati "diversi".
Riuscirà ad abituarsi alla sua nuova vita? E a farsi nuovi amici? Ma soprattutto, cosa penserà della nuova condizione in cui dovrà vivere?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 4 – Mission ‘Friendship’

-Si chiama Ludwig. Noi lo chiamiamo Lud.
-Cosa? Ludwig? Da dove viene?
-E’ tedesco.
C’era un bellissimo sole quel giorno. In più era sabato, quindi non c’erano lezioni. E Alfred mi aveva offerto di andare con lui a fare un giro per i giardini (immensi, tra l’altro) della scuola. Stavamo camminando da un’oretta all’incirca, parlando del più e del meno, e ad un tratto mi era passata per la mente l’immagine del biondino che io e Feliciano – che avevo già cominciato a chiamare Feli – avevamo incontrato pochi giorni prima in uno dei corridoi.
-Ecco… Ha qualche collegamento con.. insomma, lui e Feli si conoscono?
-Well… E’ una storia lunga…
Ebbene sì, Alfred aveva la strana abitudine di aggiungere parole in inglese quando parlava. Infatti, lui era nato e cresciuto in America, fino al momento in cui si era dovuto trasferire. Per il momento ignoravo, pero’, i motivi. Ero ancora un po’ scossa dai cambiamenti e dovevo assimilare bene il tutto.
-Abbiamo il pomeriggio intero.
-Mh… I dunno… Dovrebbe essere Feliciano a parlarne…
-Su questo hai ragione…
Dopo un paio di secondi di silenzio, pero’, Alfred sbuffò.
-… Oooooh, va bene. Se insisti tanto te lo racconterò. You see, quel ragazzo è.. beh.. sordo.
-Davvero?
L’americano annuì. Non avrei mai pensato che quel ragazzo potesse essere sordo. Ma ancora non riuscivo a capire cosa c’entrasse questo con Feli.
-Un tempo lui e Feliciano erano amici. Anzi, migliori amici. Pero’ un giorno… ecco… Ludwig ha fatto un incidente e da quel giorno non sente più nulla.
-Pensi che c’entri con il fatto che Feli non ha più le braccia?
-Questo non te lo so dire… Non so nemmeno se quello sia colpa di un incidente o se sia nato così… Fatto sta che da quel giorno non hanno nemmeno più potuto parlarsi. Feliciano non è più riuscito a farsi capire da lui. E sebbene Ludwig all’inizio abbia provato a scrivere biglietti non sono più stati amici come prima e si sono allontanati sempre di più.
-Capisco… Feli è senza braccia, quindi non possono comunicare in alcun modo…
-Vedi, Gilbert è il fratello di Ludwig. All’inizio aveva provato a fare da “interprete” tra i due.
-Ma qualcosa non ha funzionato…
-Dopo poco tempo si è accorto che era proprio Ludwig a non voler più nemmeno provarci.
-Insomma, ci aveva rinunciato…
-Esatto… Ma tutti noi sappiamo che Lud non avrebbe mai abbandonato Feli, quindi siamo convinti che ci debba essere qualcosa sotto… Un qualche motivo che lo ha costretto ad allontanarsi da lui. Erano grandi amici, da quanto ci ha raccontato Gilbert…
Abbassai lo sguardo. Quindi era così che stavano veramente le cose. Ludwig e Feli erano migliori amici e a causa di uno stupido incidente si erano dovuti allontanare.
-Ma Feliciano mi era sembrato così… felice.
Alfred sospirò passandosi una mano tra i capelli e chiudendo gli occhi.
-Feli ha un grande problema, che va ben oltre il semplice fatto di non avere le braccia.
-Mh? Che intendi?
L’americano socchiuse gli occhi azzurri.
-Lui è convinto che fingersi felice davanti agli altri possa farli preoccupare di meno. E che possa tirarlo un po’ su.
-Non c’è niente che possiamo fare per aiutarlo?
-Non si parlano più.. L’unico modo è trovare una soluzione che li porti a parlarsi di nuovo, come facevano una volta.
-Mh, hai detto che Gilbert faceva da interprete, vero?
-Sì, perché?
Alfred mi guardò con aria interrogativa.
-Potrebbe darci una mano…
-… Hai un piano?
-Forse, ma dobbiamo cercare un po’ di aiuto.
Non mi rispose, quindi lo guardai.
-Alf-
-L’OPERAZIONE “SALVIAMO L’AMICIZIA” HA INIZIO~
-Operazione… cosa?
Alfred era cambiato radicalmente. In quel momento gli brillavano gli occhi e sembrava determinato ad ascoltare la mia idea e a fare di tutto pur di aiutare Feli e Ludwig. Chissà perché, ma ero certa che non avrebbe accettato obiezioni da parte di nessuno…

Nemmeno da parte mia, che avevo ideato il piano.
Fatto sta che poco dopo mi ritrovai senza fiato in uno dei corridoi della scuola, chissà come e chissà perché. Mi faceva leggermente male il polso.
-Visto? Non ci abbiamo messo tanto~
-Alfred, cosa stai facendo? Mh? Oh, ciao Angel!
Guarda caso eravamo finiti proprio davanti alla camera di Alfred e Gilbert, la cui porta era completamente aperta.
-Gilbert, Alf-
-So cosa stai per chiedermi e no, non è la prima volta che Alfred trascina qualcuno in giro per la scuola…
Rispose con tono sconsolato, segno che ne aveva visti tanti, di ragazzi trascinati dall’americano.
-Gilbert, ci serve il tuo aiuto!
-Mh? Kesese, sembra interessante~
-Dobbiamo procedere con cautela, qualcuno potrebbe sentirci.
-Cos-?!
Alfred mi trascinò – di nuovo – dentro la stanza richiudendosela immediatamente dietro di sé.
-Cosa stai combinando, Alfred?
-Stiamo per iniziare una missione top-secret.
-… Missione? Top-secret? Kesese~ Hai attirato la mia attenzione~
Ne ero certa, una gocciolina si era formata dietro la mia testa. Sì, ne ero sicura.
-Dobbiamo aiutare tuo fratello e Feliciano a tornare amici.
-Mh…
Gilbert, che era seduto su una di quelle sedie girevoli, si appoggiò allo schienale e si allungò più che poté incrociando le braccia e assumendo un’espressione semi-seria.
-Lo sai che potrebbe essere una missione rischiosa?
-Ehm..
-Sì, lo so bene. Ma dobbiamo farlo, per il bene della scuola.
-Ragazzi…
-Mh… Mi hai convinto. Facciamolo, per il bene dell’umanità.
-Ragazzi, non stiamo per andare sulla Luna a sconfiggere gli alieni, eh…
I due si guardarono. Poi il biondino guardò me.
-Alieni, eh… Ottima idea~
-… No, nessun alieno. Piuttosto, spiega per bene a Gilbert quello che dobbiamo fare o qui non ce la caviamo più..
-Yup~
Alla fine, riuscii a riportare la discussione su un piano quasi serio, come avrebbe dovuto essere in ogni caso. Conoscevo da poco Feli, ma già sentivo che avrei dovuto prendermi cura di lui. Avevo capito che era un ragazzino fragile e indifeso, che non avrebbe mai voluto far preoccupare gli altri.
Dissi a Gilbert che avrebbe dovuto fare da interprete e basta, ma lui sembrava già emozionato e completamente immerso nella parte.
-Bene, allora lunedì iniziamo l’operazione.
Ebbene sì, Alfred aveva votato affinché il piano fosse denominato “operazione” e ovviamente vinse, dato che ottenne l’approvazione di Gilbert.
 
Il giorno arrivò. Finite le lezioni, io, Alfred e Gilbert ci guardammo d’istinto. Poi quest’ultimo si alzò e uscì dalla classe per andare in quella del fratello, poco distante.
Io cominciai a parlare con Feli per distrarlo, affinché non sospettasse nulla né di Gilbert né di Alfred, che era uscito poco dopo.
-Oggi le lezioni sembravano non passare mai, vero?
-Lo pensi davvero??
Annuii. Davvero non riuscivo nemmeno ad immaginare Feli giù di morale. Non sapevo come facesse a fingere così bene.
-Vuoi stare un po’ con me oggi? Sai, vorrei fare un giro per la scuola…
-Per me va benissimo~
Sorrisi e ci alzammo. Uscimmo dalla classe e cominciammo a percorrere il lungo corridoio.
-Sai..
Abbassò improvvisamente lo sguardo.
-Mh? Che c’è, ti senti male?
Scosse lentamente la testa. Ci eravamo fermati.
-Cosa succede, Feli?
-Ecco, io… Non ti ho raccontato una cosa…
-Cioè?
-Ti ricordi quel ragazzo biondo che abbiamo visto l’altro giorno in corridoio..?
-Intendi forse… Ludwig?
Lui mi guardò, sorpreso. Io sorrisi lievemente.
-Me ne ha parlato Alfred.
-Oh…
-Gliel’ho chiesto io, scusami…
-Non ti preoccupare…
-Pero’ non mi ha detto tutto. Ci sono ancora delle cose che non ho capito…
Feli sospirò.
-Come ti avrà già detto, io e Ludwig eravamo molto amici, da piccoli… Lo siamo rimasti per molti anni, ma quando abbiamo iniziato il liceo, Ludwig stava cambiando. Aveva cominciato a frequentare bulli e brutte compagnie… Un giorno venni a sapere che aveva un appuntamento con un gruppo di ragazzi, quelli più odiosi della scuola. Così decisi di andare con lui, ero preoccupato. Quei ragazzi frequentavano la quarta, uno di loro, il capo, la quinta. Avevo paura che volessero fare del male a Ludwig. Lo seguii nonostante sapessi che non me lo avrebbe mai permesso e che, se lo avesse saputo, mi avrebbe ucciso con le sue mani. Quei ragazzi volevano… volevano convincere Ludwig ad andare in moto, nonostante avesse solo quattordici anni…
Io lo ascoltavo, attenta, curiosa di sapere cosa veramente fosse successo. La voce di Feli cominciò a tremare. Ero certa che stesse per piangere.
-C-Così non ce l’ho più fatta, a nascondermi… Mi sono fiondato sulla moto su cui Ludwig era salito e anche se lui mi ripeteva di scendere io sono rimasto lì… Tutti gli altri ragazzi continuavano a dire che non c’era nessun problema… C-Che non ci saremmo fatti niente e che era completamente sicuro…
-Ma non lo è stato, non è così?
Feli scosse la testa mentre piccole lacrime cominciavano a scendere sul suo viso candido.
-Ehi, va tutto bene…
Lo abbracciai d’istinto. Non sapevo cos’altro avrei potuto fare. Lui cominciò a piangere sul serio e a scusarsi perché mi avrebbe rovinato la divisa. Rimanemmo così per un po’, finché non si calmò leggermente e continuò a parlare.
-I-Io non volevo che Ludwig ascoltasse quei ragazzi… Ma a quanto pare ci teneva molto d-dato che è partito senza dare importanza a quello che gli dicevo… Alla fine a-abbiamo fatto un incidente e ci siamo ritrovati così…
Per poco non ricominciò a piangere. Anzi, per poco non mi mettevo a piangere io. Così lo strinsi più forte cercando di farlo calmare di nuovo.
-Adesso è tutto finito, Feli… Ci siamo noi, no..?
Lui annuii, tra i singhiozzi.
-Vieni con me, ti abbiamo preparato una sorpresa…
Gli scompigliai i capelli dopo avergli asciugato le lacrime. Dopodiché lo portai nell’aula di Ludwig, completamente vuota, fatta eccezione per Ludwig stesso, Gilbert e Alfred, che ci aspettavano impazienti. Appena lo vide, Feliciano distolse subito lo sguardo, un po’ titubante. Ludwig assunse un’espressione tra l’arrabbiato e il deluso e fece per uscire, ma Alfred chiuse prontamente la porta, bloccando l’uscita. Presi un foglio che un ragazzo aveva fortunatamente lasciato sul banco insieme ad una matita, e scrissi a caratteri cubitali ‘Feli vuole solo tornare ad essere tuo amico’.
Poi glielo mostrai. Lui osservò a lungo il foglio, poi guardò Feliciano, quasi a chiedergli una conferma, e quest’ultimo annuì.
Il tedesco fece degli strani segni a Gilbert, che a voce “tradusse”.
-Non sei arrabbiato con me?
Feliciano sembrò sorpreso nel sentire quella frase. Io capii al volo e scrissi sul retro dello stesso foglio ‘non lo è mai stato’.
Ludwig lesse con la stessa attenzione di prima. Poi, successe tutto in fretta. In un paio di secondi il biondino si fiondò su Feliciano e lo abbracciò come probabilmente non avevano fatto da anni.
Sorrisi e sussurrai a Feli un “è dispiaciuto” nell’orecchio.
Mi era dispiaciuto solamente il fatto che non avremmo potuto lasciarli soli in ogni caso. Avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse.
Feliciano ricominciò a piangere, ma questa volta dalla gioia.
E per un attimo mi era sembrato che anche a Ludwig fosse scappata qualche lacrima.
 
Angolo dell’Autrice
OMG che fatica—
Bene, eccomi qui con un nuovissimo capitolo, incentrato su Feliciano e Ludwig. No, non è proprio GerIta. Dispiace anche a me, credetemi ;w;
E’ solo che mi sarebbe piaciuto scrivere di loro come due amici, tutto qui.
Ovviamente i nuovi personaggi non sono finiti, no-no.
Probabilmente il prossimo sarà un capitolo “intermezzo” per spiegare qualcosa sui personaggi. Ma presto ne entreranno altri ^O^
Ringrazio coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questo capitolo. E ovviamente un grazie va a chi sarà così santo da recensirlo <3
E soprattutto un grazie speciale a DC_otaku che ha recensito fino ad ora tutti i capitoli C:
Allora alla prossima ^O^
_¢σℓσυяѕσf тнє _мυѕι¢_
  
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