Io e mia madre eravamo in giro da più di un'ora cercando un supermercato aperto per comprare un paio di cose per la cena. Era gennaio, e, in questo mese, fa buio presto, saranno state le sette appena ma la strada, pur essendo illuminata dai lampioni ai lati, non era molto visibile, e pioveva. << Mamma! >> le dissi quasi urlando, guardando alla mia destra, mia madre si girò di colpo << che c'è, Clò? >> quel soprannome che tanto odiavo, ma con il quale lei mi chiamava amorevolmente ogni volta mi arrivò con la sua voce calma, molto più della mia. Appoggiai entrambe le mani al finestrino chiuso 
<< un supermercato! Accosta. >> mia madre fece come richiesto e, entrati per un cancello, si fermò nel parcheggio appena fuori quest'ultimo. La grande insegna brillava alta spiccando sotto il cielo nero senza stelle. Mia madre ed io uscimmo dalla macchina, << prendiamo un cestino, non ci serve molto >> mi fece notare lei mentre io stavo gia tirando un carrello incatrato tra gli altri, e così facemmo, prendemmo un cestino e ci avviammo dentro. Appena messo piede dentro alcuni si girarono a guardarci, ci squadrarono da capo a piedi. Io e mia madre ci guardammo per un minuto, notando l'abbigliamento piuttosto insolito dell'utenza di quel supermercato.
Camminammo per un po e arrivati in una delle corsie, mia madre si abbassò e prese in mano un pacco di biscotti chiamandomi << Claudia, vieni! >> all'inizio non capii perchè sembrava tanto entusiasta, poi me lo disse << questa marca di biscotti era la mia preferita quando avevo la tua età, è da un pezzo che non la vedo in giro, credevo che l'avessero levata di mezzo... Che fortuna, prendiamoli, tuo padre sarà felice di sapere che ne producono ancora! >> mi disse buttando il pacco nel cesto, con un sorrisone stampato in faccia. Proseguimmo arrivando ad un'altra corsia, mi avviai per prendere l'insalata, mentre mia madre era nella corsia di fronte cercando il latte, quando la mia attenzione fu catturata da un commesso, dai capelli rossi, abbastanza giovane, che sistemava alcuni barattoli su uno scaffale, mi incuriosì perchè notai che sullo scatolone da cui lui prendeva la merce, vi era la scadenza che portava la seguente data "02/06/1982", vedendomi guardare impietrita quella data, il ragazzo si girò a guardarmi sorridendo 
<< serve aiuto? >> io, approfittando della situazione, chiesi dove fosse l'insalata, visto che non riuscivo a trovarla, lui mi indicò la corsia di sinistra << è nel banco frigo >> mi disse poi con tono gentile, essendo molto timida, accennai un "grazie" appena percettibile, e mi avviai di corsa verso mia madre, ogni tanto, girandomi indietro potevo ancora vederlo guardarmi e sorridere, era un ragazzo carino, non c'è dubbio, ma la cosa mi inquietò, visto che non era certo un tredicenne, e il fatto che mi sorridesse così non mi piaceva.
Arrivata al banco frigo mi misi sottobraccio a mia madre << mamma, non mi piace questo posto, muoviamoci...>> le dissi a bassa voce, lei si guardò in giro << nemmeno a me, prendoamo il resto e andiamocene di corsa... >> .
Arrivammo alla cassa, non c'era molto, apparte proprio la cassa, solo un vecchio telefono dietro la cassiera.
<< Serve una busta? >> mia madre prese i soldi dal portafoglio << si, grazie >> la presi per mano e in fretta e furia uscimmo dalle porte, una volta fuori, ci accorgemmo che qualcosa non andava, i lampioni erano rotti, non si riusciva quasi a vedere la macchina, mi sentii le buste leggere, così guardai in basso, mi ritrovai con in mano una vecchia busta rotta di plastica, io e mia madre ci guardammo incredule, poi guardammo indietro e al posto del supermercato vedemmo un vecchio edificio eroso e distrutto dalle intemperie, con una grande insegna sopra: "MarketPiù, nuova gestione 1982, CHIUSO".