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Autore: BabyLolita    02/02/2014    4 recensioni
Sophie e Kentin sono amici da sempre. Lei però si è accorta di essere innamorata di lui e decide di confessarglielo l'ultimo giorno di scuola. Ma i due, a causa del padre di lui, dovranno separarsi. Sophie vacillerà e non saprà più se dichiararsi o meno, fino a quando non prenderà una decisione definitiva, proprio quando lui sta per sparire davanti ai suoi occhi.
Preso dal capitolo 3:
Così dicendo mi sfila l’elastico dai capelli, che ricadono dolcemente alle mie spalle. Se lo infila al polso e poi mi passa una mano dietro la nuca accarezzandomi dolcemente. Poi mi percorre con la stessa mano tutta la schiena facendomi venire i brividi. Con l’altra mi stringe a lui mentre il suo respiro scalda le mie labbra. Sta per baciarmi ancora. E dio solo sa quanto desidero questo bacio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kentin, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Manca meno di una settimana al Natale e tutto ciò che l’atmosfera festosa di questi giorni mi trasmette è solo uno smisurato senso di nervosismo. In questo ultimo periodo ogni santo giorno succede che Ambra “casualmente” incontra Kentin ovunque lui vada. Ho cercato di spiegare la situazione al mio ragazzo ma lui mi ha detto che stavo esagerando e che è solo una mia impressione. È un Mercoledì pomeriggio quando, alle 13:30, aspetto Kentin all’uscita da scuola. Una folata gelida mi fa tremare mentre frego velocemente le mie mani fra loro tentando di ottenere una sorta di calore che proprio non riesco a generare. Un braccio mi cinge le spalle ed il mio automatico sorriso accoglie quello che penso sia il mio ragazzo.
-   Castiel che ci fai qui?  - lo osservo incuriosita.
-   Nulla pensavo ti servisse una coperta –
-   Ma sei per caso impazzito? –
-   No, voglio solo darti fastidio. Aspetti Kentin? –
-   Come sempre direi –
-   L’ho visto con Ambra poco fa –
-   COME COME?! –
-   Ahahah ti prendo in giro ranocchia. Non so dove sia ma ammetto che, a parte gli scherzi, ultimamente è spesso e volentieri con quella sgualdrinella –
Abbasso lo sguardo demoralizzata prima di riprendere a parlare:
-   Non dirlo a me. Ho tentato di parlargliene ma sono finita per diventare quella “super-gelosa-paranoica-signora-film-mentali” –
-   Suona malissimo –
-   Già… -
Castiel mi accarezza la testa prima di allontanarsi sorridendomi come segno di conforto. Mi appoggio al cancello prima di controllare l’ora. Sono le due meno venticinque dove diamine si è cacciato?! Non riesco a darmi una risposta che la mano del mio ragazzo afferra la mia:
-   Scusa il ritardo non trovavo il portafogli! –
-   Non importa! Come mai te lo sei portato a scuola? –
-   Beh ho una commissione importante da fare per questo motivo non posso accompagnarti a casa –
-   Eh? Ma come!! –
-   Mi spiace piccola! Ma proprio non posso rimandare il mio impegno! Mi perdoni? –
-   A patto di avere un indizio sulla tua importantissima commissione! –
-   Non posso dirtelo per ora…è un segreto! –
-   Eh dai! Sono la tua ragazza non dovrebbero esserci segreti tra noi! –
-   È proprio perché sei la mia ragazza che non posso dirtelo! –
Conclude prima di farmi l’occhiolino e baciarmi velocemente le labbra cominciando a correre dall’altra parte rispetto alla strada per raggiungere casa mia. Lo guardo scomparire in lontananza mentre cerco di immaginare quale potrebbe essere questo misterioso compito che deve svolgere. Inizio a camminare verso casa e, non appena arrivo, mi fiondo sul letto distendendo i nervi quando un pensiero terribile mi attraversa la mente: e se avesse appuntamento con Ambra?! Sarebbe plausibile la sua segretezza! Se si fosse innamorato di lei?!....Sophie, calmati ti prego. Kentin ha ragione, sono davvero paranoica. Mi rialzo ed inizio a fare i compiti. Non ho altro da fare quindi passo il pomeriggio a distrarmi facendo altro. Il mattino seguente ricevo un messaggio da Kentin con il quale mi avvisa che ci saremo visti direttamente a scuola. Esco di casa ed inizio a camminare. È parecchio tempo che non faccio questa strada da sola…lo trovo un po’ triste. Mentre un senso di solitudine inizia ad insidiarsi dentro di me un inatteso incontro destabilizza la mia routine:
-   Nath? Che ci fai qui? –
-   Ciao Sophie…ti stavo aspettando –
-   Come fai a sapere che abito qui vicino? –
-   Il tuo indirizzo è segnato suoi moduli scolastici…ho dato una sbirciatina veloce –
-   A cosa devo l’onore della tua visita? –
-   Devo mostrarti una cosa –
-   Perché la cosa mi preoccupa?  -
-   Beh…forse perché hai un ottimo sesto senso –
-   Allora? Sto aspettando –
-   Non adesso. Te lo mostrerò a scuola. Ma ho un avvertimento da darti. Non fidarti del tuo ragazzo –
Conclude dandomi le spalle ed allontanandosi a passo svelto. Rimango impietrita al suolo mentre la macabra idea del giorno precedente mi ritorna alla mente. Mi pizzico la mano cercando di calmarmi e riprendendo a camminare. Di certo non è successo nulla di grave. Non appena arrivo a scuola vedo Castiel seduto sulla panchina che fuma sbattendo nervosamente il piede a terra. Mi avvicino a lui sedendomici accanto:
-   Che è successo? Sei parecchio nervoso –
-   Stamattina non so come mai ho trovato quella nevrotica di Ambra al bar dove di solito faccio colazione e non faceva altro che urlare come un’oca vantandosi dello splendido anello che ha ricevuto in dono ieri –
Un anello?
-   Mi chiedo chi sia il pazzo che le abbia fatto un regalo tanto impegnativo –
-   Ahh non lo so…sicuramente un allevatore di galline –
-   Ahahaha Castiel sei unico –
Dico tirandogli un pugno sulla spalla e sorridendo mentre l’ansia inizia a divorarmi da dentro. Non appena suona la campanella entriamo in aula e di Kentin non so ancora nulla. Mi siedo al banco e gli mando un messaggio veloce al quale risponde che sarebbe entrato dieci minuti in ritardo perché deve fare delle cose con suo padre. Le prime due ore passano dannatamente lentamente. Ho la testa intasata di pensieri negativi che mi divorano inesorabilmente. L’anello di Ambra, la frase di Nathaniel, la commissione di Kentin…perché tutto questo mi rende così irrequieta? Mancano dieci minuti all’intervallo quando decido di uscire prima per raggiungere il mio ragazzo davanti alla sua aula quando il bussare alla porta interrompe la mia azione. Osservo Nathaniel entrare e fare un cenno di saluto al professore prima di dirmi di seguirlo. Mando un’occhiata rapida a Castiel che contraccambia prima di seguire colui dal quale, forse, otterrò qualche risposta. Mentre camminiamo per i corridoi giace il silenzio più totale. Lo osservo aprire la porta della sala delegati e farmi cenno di entrare. Varco la soglia rigirandomi immediatamente nella sua direzione incrociando le braccia:
-   Direi che è il caso che mi spieghi la tua precedente affermazione –
-   Tempo al tempo. Le tue risposte le otterrai da sola quando vedrai quello che sto per mostrarti –
Lo guardo avvicinarsi alla sua scrivania dove, aprendo il primo cassetto sulla destra, estrae una fotografia che osserva titubante prima di passarmela. Non appena l’afferro il mio volto sbianca ed i miei occhi perdono tutta la loro brillantezza. Nell’immagine, nitida come non mai, vedo Kentin ed Ambra nella gioielleria del centro commerciale che si sorridono. In un lampo ricordo la frase di Castiel di qualche ora prima, ricordo il  motivo del suo nervosismo. Poi ricordo l’improvviso ed importante impegno di Kentin al quale non poteva assolutamente sottrarsi, alla frase “è proprio perché sei la mia ragazza che non posso dirtelo!”. Penso a tutti quei momenti in cui Kentin mi diceva “ci siamo incontrati per caso” e realizzo che il caso a cui penso io non è lo stesso al quale si riferisce lui. Capisco l’avvertimento di Nathaniel. Tutti i pezzi del puzzle piano piano si incastrano mostrandomi l’ormai evidente tradimento di quello che dovrebbe essere il mio ragazzo. I miei occhi si riempiono di lacrime ma le ricaccio indietro ed osservo Nathaniel avvicinarsi a me. Faccio un passo indietro e, non appena suona la campanella, scatto fuori dall’aula correndo verso quella di Kentin. Non faccio in tempo a raggiungerla che Kentin mi raggiunge prima:
-   Buongiorno teso- -
La sua frase si interrompe bruscamente a causa del mio improvviso schiaffo sul suo volto. Kentin mi guarda spaesato ed arrabbiato mentre gli porgo la foto:
-   Adesso spiegami che diavolo ci facevi tu con Ambra ieri in quel dannato negozio! Era questo il tuo impegno al quale non potevi mancare?! Un appuntamento con lei?! –
-   Ma sei impazzita?! Ci siamo incontrati per cas- -
-   ADESSO BASTA! Sono stufa marcia di sentire questa frase! Ogni volta che vi incontrate è per caso! Smettila di mentire! Questa mattina Castiel mi ha raccontato di averla sentita vantarsi dell’anello che qualcuno le aveva regalato! E guarda caso salta fuori questa foto dove tu, che dovresti essere il MIO ragazzo, sei in una gioielleria con un’altra ragazza, che il giorno dopo compare misteriosamente con un anello regalatole da chissà chi! Castiel aveva ragione quella volta in cui mi disse che in questi due anni eri cambiato…crescere in posti diversi ci ha fatto maturare mentalità diverse e credo di aver finalmente capito quale sia la tua. Ti senti un duro adesso non è vero? Un figo, uno che può permettersi tutte le ragazze del mondo. Già, perché non sei più il piccolo gnomo buffo che faceva ridere tutti poiché brutto e sfigato, no, ora sei bello e forte e tutte le ragazze ti vorrebbero con loro. Sei forse alla ricerca di un riscatto per il tuo passato?! È per questo che tieni il piede in due scarpe?! Beh lascia che ti dica una cosa, io ti ho amato sin da quando eri quel piccoletto di cui tutti si prendevano gioco, ma tu hai deciso di diventare qualcuno di diverso, qualcuno che preferisce avere più donne accanto a se. Non sono qui per dirti di scegliere fra me e lei, perché io non voglio essere ne’ la prima ne’ la seconda scelta. Io vorrei essere l’unica scelta per te ma a quello che vedo non è così. È finita Kentin, non voglio sentire altre scuse assurde o altre frasi che contengano la parola “ci siamo incontrati per caso”. Sappi che hai perso l’unica persona che ti ama da sempre –
Mi giro dandogli le spalle e cominciando ad allontanarmi quando sento la sua mano afferrare la mia. Le lacrime raggiugono istantaneamente i miei occhi e la sua voce mi ferisce ancora più di quello che il mio discorso ha appena fatto:
-   Sophie ascoltami io--- -
-   Kentin! –
Il riecheggiare nell’aria della voce di quell’oca mi irrigidisce ancora di più. Strattono violentemente la mano liberandomi dalla sua presa:
-   Va da lei, non ho  altro da aggiungere –
Concludo mettendomi a correre verso il terrazzo. Salgo alla velocità della luce i gradini che mi separano dal luogo dove so che il mio migliore amico si è rintanato. Spalanco la porta e me lo ritrovo davanti. Castiel mi osserva incredulo mentre con un balzo affondo sul suo petto scoppiando a piangere. Lui è spaesato e sorpreso ma non mi respinge anzi mi stringe in un abbraccio consolatore. Non appena le mie lacrime si fermano Castiel afferra la mia mano accompagnandomi un po’ più in la e facendomi cenno di sedermi accanto a lui. Non appena lo faccio vuoto il sacco raccontando tutto quello che è appena successo. Il mio migliore amico resta in silenzio lasciandomi sfogare e, non appena finisco il discorso, mi da delle gentili pacche sulla testa e mi passa una sigaretta.
-   Hai uno strano modo di consolare la gente lo sai? –
-   Beh diciamo che di solito non mi occupo di fare il “consolatore” –
-   Allora direi che apprezzo il gesto –
Affermo sforzando un sorriso mentre afferro la sigaretta e me la infilo tra le labbra. Castiel avvicina il suo accendino accendendo la mia sigaretta mentre, con un tiro deciso, ne consumo quasi metà:
-   Vacci piano ranocchia o finirai per star male –
-   Che importa ormai…ho appena perso l’unico ragazzo che amo da sempre –
-   Hai sempre il delegato se proprio vuoi –Mando un’occhiataccia a Castiel prima di riprendere a fumare:
-   Non è la stessa cosa –
-   Cos’è, la tua indecisione è finalmente sparita? –
-   No. E’ solo che boh…non è la stessa cosa. Non mi ero mai posta davvero il problema. Ho sempre creduto che tra me e Kentin sarebbe durata per sempre… - mi morsico il labbro sentendo l’ennesima ferita lacerarmi il cuore – ma ormai quello che mi resta di lui non è che il ricordo… -
-   In ogni caso è strano…con tutte le ragazze del liceo, proprio con Ambra doveva tradirti? –
-   Tu si che sei un gran consolatore. Potresti, gentilmente, provare a dirmi qualcosa di carino invece di rigirare il coltello nella piaga? –
-   Te l’ho detto, non mi destreggio bene come consolatore. Ma sono un gran playboy. Potrei insegnarti qualche trucchetto per rimorchiare un nuovo ragazzo! So cosa un uomo cerca in una donna! –
-   Questa frase è già più carina. Grazie ma no grazie…non mi va proprio al momento –
-   Ti ci va una bella sbronza ecco cosa –
-   Ahahah già…magari funzionerebbe –
Finisco la sigaretta e la getto a terra. Poi appoggio la mia testa sulla spalla di Castiel prima di riprendere nuovamente a piangere.
Finito l’intervallo Castiel afferra la mia mano accompagnandomi in classe. Per tutto il tempo in cui sono stata sul terrazzo ho sperato che Kentin comparisse implorandomi di perdonarlo o spiegandomi che è stato tutto un futile malinteso, ma così non è stato. Mi siedo sulla mia sedia e subito il mio migliore amico mi passa la cuffietta dell’ipod. Sorrido mentre mi perdo sulle note di una canzone rock che, purtroppo, mi sembra dannatamente triste. A fine lezione esco rapidamente dalla scuola e corro a casa. Non voglio vedere nessuno. I giorni seguenti sono uno strazio totale. Incrocio Kentin all’intervallo ed ogni volta che compare nel mio campo visivo gli giro le spalle e cambio direzione. Non sono in grado di affrontarlo, ma il fatto che lui non mi cerchi dimostra che è davvero finita. Passo molto tempo con Nathaniel, da quando io ed il mio ex abbiamo rotto lui mi chiama sempre più spesso in sala delegati e la cosa non mi dispiace più di quel tanto perché tutte le sue carinerie, in parte, riescono davvero a distrarmi. Manca un solo giorno a Natale e a scuola non restiamo che io ed il delegato che dobbiamo assolutamente completare un lavoro prima del 25. Siamo seduti uno di fronte all’altro che compiliamo scartoffie quando la sua voce interrompe il silenzio:
-   Senti…che fai domani? –
-   Nulla…andrò con i miei genitori in visita a dei parenti lontani per pranzo e poi rientreremo. Tu invece? –
-   Cena in famiglia. Senti…so che può sembrare azzardata come cosa ma…ti andrebbe di venire? –
-   …prego? –
-   Beh ecco, ultimamente sei sempre giù di morale. So benissimo il motivo ed ho cercato di non parlartene per non peggiorare la situazione ma ora basta. Non ce la faccio a vederti così e quindi ho pensato che fare qualcosa di diverso magari ti avrebbe fatta sorridere –Lo osservo grattarsi la testa imbarazzato mentre conclude la sua frase. La sua tenerezza mi strappa un sorriso:
-   Va bene allora…sempre che non sia di troppo –
-   Dici davvero?! Oddio…hemm…ecco vedi, non mi aspettavo davvero accettassi! Sono davvero felice! Avviso subito i miei genitori! –
Lo osservo scattare fuori dalla sala con il cellulare in mano e  ridacchio tra me e me. Ma si…infondo cosa potrebbe mai capitare? E poi ha ragione…qualcosa di diverso potrebbe davvero ridarmi il sorriso. Nathaniel rientra in aula confermando il mio invito ed insieme concludiamo il lavoro prima di salutarci e darci appuntamento all’indomani.
La mattinata con i miei parenti passa rapidamente e sono le sei di sera quando rientro a casa mia e, per mia sorpresa, scopro che sta nevicando e tutta la città è già totalmente bianca. Mi cambio e, non appena sono pronta, mi faccio portare dai miei genitori fino all’indirizzo della sua abitazione. Scendo e suono il campanello. Sono le sette in punto e mentre aspetto che qualcuno mi apra il cancello osservo estasiata la casa. Si tratta di un’abitazione davvero immensa. Una rampa di una decina di gradini porta ad una veranda con una sedia a dondolo circondata da una recinsione in muratura. La casa pare essere di due piani ed è di un colore bianco panna. Non riesco a soffermarmi su ulteriori dettagli che vedo il portone principale aprirsi ed il volto sorridente di Nathaniel comparire davanti a me. Con uno scatto raggiunge il cancello e mi apre facendomi entrare:
-   Buon natale e grazie per aver accettato l’invito! –
-   Buon natale anche a te e grazie per avermi invitata –
Camminiamo chiacchierando quando metto malamente un piede e scivolo sulla neve. Nathaniel mi afferra al volo tirandomi sul suo petto. Il mio volto cambia immediatamente colore mentre d’istinto mi allontano:
-   Scusa…ho un equilibrio molto precario –
-   Non importa, vieni, ti aiuto –
Conclude porgendomi la mano. La osservo un attimo imbarazzata prima di decidermi ad afferrarla. Il mio cuore tamburella nervoso mentre le sue dita intrecciano le mie:
-   Hai la mano fredda –
-   Mentre la tua è calda –
-   Beh è normale vengo da dentro casa –
-   Ed io vengo da fuori –
-   …da quando facciamo discorsi senza senso? –
-   Mmm…da adesso? –
-   Dev’essere l’aria del natale –
-   Che ci rende stupidi? –
-   Non proprio –
Lo osservo sorridere di soppiatto mentre raggiungiamo finalmente la veranda. Nathaniel apre la porta di casa e mi fa entrare. Faccio qualche passo all’interno quando davanti ai miei occhi compare una splendida donna dai capelli lunghi dorati con indosso uno splendido abito rosso con pizzi e merletti ed una deliziosa collana color dell’ambra. La osservo estasiata mentre mi sorride:
-   Tu devi essere Sophie –
-   Hemm…si. Piacere di conoscerla! –
Dico lasciando imbarazzata la mano di Nathaniel e porgendola verso quella che dovrebbe essere la madre del delegato:
-   Il piacere è tutto mio, mi chiamo Carly. Vieni, accomodati pure, a breve ci raggiungeranno anche Ambra ed il suo ragazzo –
Un brivido di gelo mi percorre la schiena. Mi sono totalmente dimenticata che Ambra è la sorella di Nathaniel ma quello che mi ha shockata totalmente di certo non è la sua presenza quello che mi sorprende, ma quella di un suo ipotetico fidanzato. Di colpo mi torna in mente Kentin ed il mio corpo diventa un blocco di cemento. Possibile che… non riesco a proseguire il mio cattivo presagio che la mano di Nathaniel afferra nuovamente la mia trascinandomi dentro casa sua. Mi accompagna in uno stanzino dove mi fa posare giacca e borsa e poi mi indica la sala da pranzo. Non appena entro mi salta subito all’occhio un enorme tavola imbandita e sul soffitto un lampadario di cristallo che brilla come se fosse il sole. Rimango rapida da tanta classe quando sento qualcuno scendere delle scale poco lontano da me. Mi volto di scatto vedendo comparire Ambra alle mie spalle. Lei mi sorride meschina mentre si avvicina a sua madre schioccandole un bacio sulla guancia:
-   E il tuo ragazzo? –
-   Arriva, è andato a lavarsi le mani –
Conclude guardandomi un ultima volta con soddisfazione. Il mio corpo si irrigidisce nuovamente quando sento una presenza alle mie spalle. Mille timori e dubbi mi avvelenano la mente mentre, con uno scatto, mi volto. I miei occhi si sbarrano quando davanti a me Kentin mi guarda sorpreso e spaesato. Restiamo qualche secondo in silenzio fino a quando Carly non interrompe quella silenziosa agonia:
-   Vi conoscete per caso? –
-   Si mamma – interviene Nathaniel – Sophie è--- -
-   Un’amica d’infanzia di Kentin –
Concludo io evitando il finale che il delegato vuole dare a quella frase.
-   Oh ma davvero?! Beh allora non sono necessarie presentazioni! Sono felice che il ragazzo di mia figlia e la ragazza di mio figlio si conoscano già! –
I miei occhi si spalancano improvvisamente esattamente come quelli di Kentin mentre nelle nostre menti balena lo stesso pensiero:
da quando sono la sua ragazza?!



Commento Dell'autrice: Salveeeeeeeee xD ho scritto questo capitolo con passione e ho voluto condividerlo subito con voi lettori! scrivere questa parte della storia mi sta prendendo dannatamente e quindi non ho resistito! Spero che la storia, a questo punto, vi stia intrigando tanto quanto intriga me! Detto questo lasciate una recensione e se arrivo in fretta a 3 posto anche subito il capitolo successivo =P

 
   
 
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