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Autore: GiulyBibo24    02/02/2014    1 recensioni
"A volte per comprendere le ragioni di un amore bisognerebbe esserne più informati"
Bene contro Male, Dio contro Satana.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crystal era seduta sulla panchina davanti la sua scuola mentre apsettava il suono della campanella.
Fissava il vuoto mentre i suoi pensieri vagavano da una paura all'altra: paura di perdere Justin, paura di deludere tutti gli angeli che la aspettavano a casa, paura di quello che sarebbe successo..
Non poteva uccidere Justin in quel duello. Lei non uccideva chi amava.
Anzi, se ci pensava bene, lei non aveva mai ucciso nessuno.. non fa parte della vita di un angelo uccidere, ma in quella di un demone...
Rabbrividì al solo pensiero che Justin potesse fare una cosa simile.
Sembrava così innocente, innocuo.. non poteva aver avuto un passato così spaventoso come gli si era mostrato nel bosco, non poteva aver sparso tanto sangue, lui era buono con lei, e lo sarebbe diventato con tutti, perché nessuno dei due sarebbe morto in quel duello.
Ingoiò il groppo che aveva in gola, chiuse gli occhi, prese un profondo respiro, afferrò la sua borsa e si diresse verso l'entrata di scuola.
Non aveva ancora visto Justin quella mattina, ma sapeva che lo avrebbe sicuramente incontrato in classe e quell'idea le provocava emozioni fortissime nello stomaco.
Sorrise al pensiero di essersi innamorata.
Proseguì lungo il corridoio gremito di ragazzi rumorosi, finché non raggiunse l'aula di matematica.
Si sedette al suo solito posto, quello vicino la finestra dalla quale si vedeva il cielo.
Entrò la professoressa di matematica ma lei non se ne curò.
L'anziana signora iniziò a scrivere numeri sulla lavagna e a parlare gesticolando mentre altri 20 ragazzi la fissavano annoiati.
Crystal iniziò a fissare il cielo di nuovo. Si perdeva spesso durante le lezioni.. pensava a ciò che l'aspettava, a cosa stessero facendo in quel momento la sua famiglia e i suoi amici, a cosa avrebbe fatto una volta entrata nell'arena del duello...
Quando la sua mente formulò la parola duello tornò alla realtà e guardandosi intorno scoprì che Justin quella mattina non si era presentato in classe.
"Forse gli è successo qualcosa.." pensò subito, ma decise di non preoccuparsi troppo, magari stava solo dormendo un'ora in più quella mattina.
Aspettò di incontrarlo anche durante l'ora di filosofia, quella di chimica, quella di storia e durante l'ora di biologia era praticamente sicura che gli fosse successo qualcosa. Non trovava altra spiegazione della sua assenza. A mensa non toccò cibo per l'agitazione e controllò il telefono almeno 50 volte nella speranza di trovare un suo messaggio, ma niente.
All'uscita di scuola si diresse a casa del ragazzo per vedere se i suoi "genitori" sapevano qualcosa.
Bussò alla porta e fece un passo indietro aspettando che qualcuno venisse ad aprire.
Dopo pochi secondi la porta si aprì lasciando spazio ad una signora sulla quarantina.
M<< Ciao cara, posso esserti di aiuto? >>
C<< Salve signora, sto cercando Justin, oggi non era a scuola e volevo sapere come stava, è in casa? >> chiese la ragazza cercando di essere più calma possibile.
M<< Oh, si certo Justin è in casa, non si sentiva molto bene oggi.. >>
C<< P-posso vederlo? >> domandò arrossendo. La signora le rivolse un tenero sorriso.
M<< Ma certo, è in camera sua.. seconda porta a sinistra >> disse indicando le scale che portavano al piano di sopra.
Crystal entrò in casa e, seguendo le indicazioni della madre di Justin, arrivò davanti la porta della sua camera. Fece per bussare quando sentì la voce del ragazzo.
J<< Ryan ti prego non dire niente di tutto questo a nessuno! Sai cosa succederebbe se lo venisse a sapere Alexandra? Noi... ci stiamo per sposare >> a quelle parole Crystal rimase paralizzata.
Ci stiamo per sposare...
Ci stiamo per sposare..
Continuava a sentire quelle parole nella sua mente..
Ci stiamo per sposare..
Justin stava per sposarsi con quella Alexandra, sicuramente una del suo Regno.. e lei stava morendo dal dolore. Senza pensarci due volte tornò al piano di sotto e corse via piangendo senza che nessuno la vedesse.
Come aveva potuto essere così ingenua da fidarsi di un Demone?
Come aveva fatto a non sospettare che lui la stesse prendendo in giro?
Ora tornava tutto, faceva parte del suo piano: se lei si fosse innamorata di lui, sarebbe stato molto più facile vincere il duello.
Gli occhi della ragazza iniziarono a bruciare per le troppe lacrime e come se non bastasse iniziò a piovere, come se il cielo volesse piangere con lei.
Infilò il cappuccio della felpa e continuò a camminare sotto la pioggia bagnandosi completamente nel giro di pochi secondi.
Camminò per circa un'ora continuando a piangere ripensando alle parole sentite da Justin.
Lui si stava per sposare, avrebbe vinto il duello con la sua forza, sarebbe tornato a casa e avrebbe vissuto felice e contento con la sua futura moglie, mentre lei? Lei avrebbe continuato a soffrire per lui e a ripetersi quanto stupida fosse stata.
Si accucciò sotto un grande albero nel parco e continuò a piangere fino a che non perse la cognizione del tempo. Dopo un po' alzò lo sguardo e notò che si era fatto buio, ma lei non aveva voglia di tornare a casa.
Si asciugò le lacrime e iniziò a pensare: perché aveva pianto così a lungo quando la soluzione al suo malessere era proprio dentro di lei?
Lei era un angelo e gli angeli sono buoni, ma non stupidi.
Non sono vendicativi, ma equi.
Se lei non poteva essere felice, non lo sarebbe stato nemmeno Justin.
Se lei non poteva averlo, non l'avrebbe avuto nemmeno Alexandra.
Se lei non aveva possibilità di vincere, no le avrebbe avute nemmeno lui.
Alzò lo sguardo e colta da un impeto di rabbia iniziò ad incidere sul tronco dell'albero un numero: -3.
Mancavano solo 3 giorni al duello, e lei doveva prepararsi al meglio per sorprendere Justin e non farlo uscire da lì.
Lo amava ma allo stesso tempo avrebbe voluto vederlo soffrire come stava facendo lei in quel momento.
Aveva deciso: da domani avrebbe iniziato ad allenarsi duramente per lo scontro e avrebbe vinto lei.
In quel momento il telefono squillò: JUSTIN.
Rifiutò la chiamata, quella dopo e quella dopo ancora, fino a che spense il telefono.
 
POV JUSTIN
 
Ero al telefono con Ryan da più di un' ora ormai.
Gli avevo raccontato dell'accaduto, del fatto che mi ero innamorato della ragazza che avrei dovuto uccidere.
J<< Ryan ti prego non dire niente di tutto questo a nessuno! Sai cosa succederebbe se lo venisse a sapere Alexandra? Noi.. ci stiamo per sposare! >> ebbene si, nel mio Regno esistono ancora i matrimoni combinati.
All'età di 17 anni mia madre mi comunicò che una volta compiuti i 20 anni avrei dovuto sposare la figlia di una sua amica, Alexandra.
Aera una ragazza bellissima, non lo si può negare, ma.. non era la mia Crystal.
R<< Che ti frega bro? >> in quel momento mi ricordai di Ryan dall'altra parte del telefono << ami Alexandra? No. Vuoi stare con lei? No. Non possono obbligarti a stare con lei >>
Io<< Si ma nel nostro mondo non importa chi ami Ryan, non interessa a nessuno, nessuno prova dei sentimenti lì >>
R<< Allora sarai il primo demone ad amare qualcuno, e allora? Se sei felice con quella ragazza non fartela scappare Justin... perché te ne pentirai per tutta la vita >> ma si, aveva ragione.
J<< Hai ragione.. anzi adesso la chiamo per sentire come sta >>
R<< Va bene, ci sentiamo presto, ciao bro >> attaccai.
Chiamai Crystal ma la linea era occupata, la richiamai altre 5 volte ma il telefono era staccato.
"Che strano" pensai.
Andai a farmi una doccia per richiamarla dopo, ma quando tornai in camera mia per poco non mi prese un colpo: la stanza era completamente stravolta, i fogli che prima erano messi ordinatamente sulla scrivania ora giacevano per terra, la chitarra era rotta e si trovava sul letto, tutti i miei vestiti che avevo piegato accuratamente nei cassetti, erano ammucchiati sotto la finestra.
La finestra... quando la vidi sbiancai.
Una parte era chiusa, l'altra semiaperta... e c'era una scritta sul vetro graffiato: Ti aspetto nell'arena.
La scritta colava tutta sul pavimento con un liquido rosso..
Lo toccai.. era sangue.
 

 

*Eccomi ancora qui*
Eh già ho deciso di continuare la storia, ma non perché  io abbia cambiato idea.
Prima di tutto voglio dirvi che mi dispiace molto che la storia non abbia molto successo.. non perché è la mia, ma perché vedo che ormai sono tutti interessati alla solita storiella: lui cattivo, lei inguenua, si innamorano, scopano e vissero tutti felici e contenti.
SIA BEN CHIARO: NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE SMINUIRE LE ALTRE FAN FICTION, QUESTA è SOLO UNA MIA OPINIONE. Si sono belle ma secondo me le ff VERE sono quelle più particolari e fantasiose.
Comunque volevo dirvi che la storia sta per giungere al termine, penso di postare massimo altri 3 capitoli e poi l'epilogo.
A presto
Giulia.

  
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