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Autore: Themagicintome    02/02/2014    1 recensioni
"Che ronda tranquilla stasera!” pensò la Granger mentre con la sua compagna percorreva il corridoio esterno. Lo aveva solo pensato, eppure il signore aveva deciso di fargliela pagare lo stesso; Draco Malfoy fischiettava a testa bassa nel cortile della scuola prendendo a calci i sassi. Alzò la testa. Le vide. Ghignò.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Quella mattina Hermione andava di fretta.
Si era svegliata molto tardi ed aveva appena fatto in tempo ad indossare la divisa,i suoi capelli erano completamente arruffati, non c’erano più boccoli, solo nodi.
Il mantello lo aveva abilmente indossato con la mano destra mentre con quella sinistra era impegnata a sorreggere la borsa e a chiudere la porta, e tra le labbra stringeva dei fogli ornati da una calligrafia tonda, precisa e ordinata che si posava  delicatamente sulle righe.
“Mi sono persa proprio quella dannata gira tempo, che mi era straordinariamente utile in mattine come questa!
Ormai sono in ritardo,ho una fame da lupi e di certo non salto la colazione per quel pallone gonfiato di Piton!
…Ehm…voglio dire…per il professor Piton , il nostro adorabile e simpatico professore di pozioni! “
E mentre si dirigeva in sala grande autoconvincendosi che Piton era un professore comprensivo e che non l’avrebbe sgridata se fosse arrivata in ritardo, vide Draco che dal tavolo dei serpe verde la guardava con scherno insieme a quegli idioti di Tiger e Goyle.
Accanto al serpeverde c’èra Pansy Parkinson che la guardava con occhi disgustati e pieni di ira.
 Hermione però nella sua saggezza e stufa della dose di battibecchi giornaliera , decise di lasciar perdere perché quella non era la mattinata giusta per litigare in mezzo alla sala grande, e non aveva la minima voglia di andare a finire alle bacchette con quella scimmia ammaestrata della Parkinson.
Ma chiaramente se il barone Malfoy avesse continuato anche dopo a far lo spaccone,gli avrebbe risposto per le rime.
Con naso al vento e portamento fiero si diresse al tavolo dei grifondoro, ma non trovò nessuno dei suoi amici, non c’èra traccia nemmeno di Ginny,la lezione era incominciata da sette minuti e di sicuro erano già dentro l’aula di pozioni.
Così vedendo i posti vuoti dei suoi amici la “riccia” si rinsavii, afferrò un toast e mentre mangiava come una forsennata si diresse verso l’aula di pozioni.
Appena arrivata l’accolse galantemente il professor Piton:
-Buongiorno signorina Granger.
Probabilmente è in ritardo per le premurose cure donate ai suoi capelli questa mattina… prego, prenda posto …-
Con quella battutina sarcastica suscitò le risa di tutti i serpeverde e naturalmente Draco non si lasciò sfuggire l’occasione aumentando il volume delle sue risa prestando particolare premura a farsi sentire dalla grifoncina.
 Hermione fece un respiro e socchiuse le palpebre per mantenere la calma, e si sedette davanti ad Harry e Ron.
L’ora di pozioni continuò in tutta la sua noiosità e come al solito la “riccia” prendeva gli appunti intenta ad ascoltare e quei fogli e quei libri se li lisciava con le mani per paura di sgualcirli.
Finalmente terminato quel supplizio la ragazza arruffata si alzò dalla sedia e finì di riordinare le sue cose.
-Herm,non vieni con noi in sala comune?- Le domandò Harry angelico stampandole un bacio sulla guancia.
-Si infatti,abbiamo un’ora di buco!- cinguettò Ron in tono d’invito.
-No, ragazzi vado a fare una sosta in giardino! Vi raggiungo dopo! Ciao, ciao!-
Tutta contenta si diresse verso il giardino canticchiando, ogni tanto aveva bisogno di stare un po’ da sola, non che fosse una tipa eccessivamente solitaria, ma lo considerava un modo per riflettere e meditare su sé stessa e sulla sua persona.
Si maledisse quando vide il biondo arrogante seguito dal suo solito codazzo:
-Ma guarda qua chi abbiamo! Ehi mezzosangue sei venuta a sfoggiare la criniera? Certo che sei proprio una sudicia,sanguesporco,zoticona!-
E tutti i suoi “tirapiedi” a quel punto risero di gusto.
“Nemmeno l’esperienza con quei squilibrati dei mangiamorte e quel mostro di Lord Voldemort è riuscita ad addrizzarlo e a farlo maturare…ormai non cambia più.”
Pensò la grifoncina, e, si rese conto che Draco gli faceva pena, ”Povero celebroleso”. Ormai le offese dell’algido ossigenato non la toccavano più,ma era di sua consuetudine ribattere e in quell’istante aveva deciso che non ci sarebbe andata affatto leggera…
-Caro Malfoy,sarò pure una sudicia sanguesporco,non lo nego, ma tu sei uno schifoso,viscido,codardo ex-Mangiamorte.-
Notò tranquilla e soddisfatta che i seguaci di Malfoy si erano zittiti tutti e che la faccia del biondo in un primo momento tornò seria e poi mutò in una smorfia di rabbia mista a stupore.
Non si aspettava che una grifondoro ci andasse così sul pesante...
La “riccia” non potè non notare che i suoi occhi si stavano velando di lacrime.
Dopo quella visione la sua aura di soddisfazione sparì, “Misà che ho esagera…”
Non fece in tempo a formulare il pensiero che il biondo smise di fronteggiare lo sguardo di Hermione,abbassò gli occhi grigi,quasi bianchi,e, a passo svelto se ne andò, svoltando un corridoio a caso.
 Il codazzo di Malfoy era ancora gelato,mentre la ragazza arruffata non poteva farsi vedere dispiaciuta,così da brava grifondoro orgogliosa, fece un sorriso che sapeva di sfida vinta,e, stringendo i libri al petto se ne andò.
 Un sorriso che non aveva fatto trasparire il suo retrogusto pentito.
 Perché lei si pentiva di offendere Malfoy quando lui le ha reso per sette anni la vita scolastica un inferno?
 Ma stavolta Malfoy ci era rimasto male,ne era certa.
“Va bene Hermione, sta calma, se proprio non ce la fai domani lo cerchi e non gli chiedi scusa, ma gli dici che hai esagerato.”
Con quel pensiero in testa la grifoncina raggiunse i suoi amici in sala comune, era decisa;l’indomani sarebbe andata da Malfoy a mostrarsi dispiaciuta. Ma si rese conto che sarebbe stata una lunghissima giornata; sentiva sullo stomaco il peso di un grosso mattone, ricordando gli occhi gelidi di Draco bagnarsi di lacrime.
-Hey,Herm,che cos’hai?Ti vedo sovrappensiero!-  esclamò spontaneamente il bambino sopravvissuto scrutandola con uno sguardo che non lasciava via di scampo a chiunque avesse inventato sotterfugi o solite giustificazioni e avvicinandosi alla faccia della grifondoro tenace cercando di cogliere qualche strana, ma intuitiva, smorfia.
-No,Harry non ti preoccupare sto benissimo sono solo un po’ stanca.-
 -No, secondo me no. Non ci vuoi dire cosa ti turba.-frecciò Ron dispiaciuto e rassegnato.
-Ron,Harry sembrate due pazzi! Vi sto dicendo che non ho assolutamente nulla! Apprezzo la vostra premura e tutto quello che fate per me, ma non deve esserci sempre qualcosa che mi cruccia l’animo!- Hermione pronunciò con estrema lentezza e calma quelle parole, per cercare di sembrare credibile il più possibile.
-Hai ragione, scusaci Herm…-  biascicarono Ron ed Harry all’unisono, apparentemente dispiaciuti, perché per tutta la cena la riccia si era sentita lo sguardo dei due migliori amici puntato solo ed esclusivamente su di lei, due amici che erano delle volpi, delle faine, poiché in men che non si dica si erano accorti che quella sera qualcosa tappava lo spruzzo di gioia e determinazione dai pori della ragazza coraggiosa.
I sospetti dei suoi amici non erano infondati.
“Una stupida ed un’indelicata.
Ecco cosa sei Hermione Jane Granger”.

 

  
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