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Autore: onemikadirection    02/02/2014    2 recensioni
Da quel 10 novembre del 2000,il giorno in cui mi dichiarai a Alexander,non ero pił lo stesso.
Continuavano a prendermi in giro, a non calcolarmi.
Per fortuna avevo Ellie,la mia migliore amica,l'unica amica che avevo. Ma lei non poteva ripagarmi dell'amore che provavo per lui.
Ma d'altronde non potevo farci niente,chi avrebbe voluto un amico gay?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-rimani qui a mangiare?- mi chiese Alexander dopo essere tornato al suo colorito normale.
-non lo so ma... Non penso- in realtą non aspettavo altro.
Mi guardó come un cucciolo in cerca di carezze.
-non ci casco-
-ho bisogno di te-
-si ma...- prima di farmi finire la frase mi mise l'indice destro sulla bocca.
-niente ma-
Presi la sua mano e la intrecciai alla mia, poi dissi -certo che rimango, non vado da nessuna parte-
Mi guardó dritto negli occhi.
-dimmi che rimarrai per sempre- da una semplice domanda eravamo passati a una conversazione molto pił seria.
-per sempre- dissi, poi continuai -tu?-
Mi accarezzó la mano col pollice e mi diede un bacio, molto pił dolce dei precedenti. Poi, a un filo di distanza dal mio orecchio sussurró -per sempre-
Staccai la mano dalla sua e lo tirai pił vicino a me. Si sedette sulle mie gambe. Appoggiai la mia fronte sulla sua, rimanemmo a fissarci. Io avevo bisogno di lui, come lui di me.
Tutta l'atmosfera svanģ quando sentimmo bussare alla porta. Lui saltó gił e andó ad aprire la porta, io mi misi a giocherellare con il cellulare spento.
-ciao Alexander, dov'é finito mio fratello?- era Fortunč.
-sono qui,che c'é?- dissi alzando la voce. Non avevo voglia di muovermi.
-mamma ha invitato tutti per pranzo, come ringraziamento per averti tenuto qui- disse entrando in casa.
-i miei sono in cucina, credo. Ora vado a dirglielo- disse Alex chiudendo la porta e sparendo in cucina.
Fortu si sedette accanto a me.
-a cosa pensi?-
Non mi ero nemmeno accorto di essere finito nel mondo dei sogni ad occhi aperti.
-ehm.. no, nulla, riflettevo su questi ultimi giorni- dissi vagamente.
-ma sei sicuro di star bene? Sei un calorifero vivente- effetto collaterale di tutto ció che era successo prima, ma che lui ovviamente non sapeva.
-si, ho solo un po' di caldo- sorrisi.
-tra un'ora i miei ci raggiungono, noi possiamo anche andare- disse Alex, che si era cambiato nel frattempo.
Ci alzammo entrambi dal divano e andammo a casa.
-troppa strada devo dire- scherzó mio fratello.
-sono gią stanco- dissi ansimando per finta.
-oh poveretto- disse il mio ragazzo, sempre scherzando.
-smettetela di scherzare voi tre, fatemi salutare Alexander- disse mia madre sorridendo. -vieni qui caro- allargó le braccia e lui ci si tuffó per un abbraccio.
-ok, ora mi fate un favore?-
-dicci mamma- esclamammo io e Fortuné in contemporanea.
-sparite?- disse sorridendo.
Facemmo i finti offesi e andammo via ridendo.
Io e Alex ovviamente ci chiudemmo in camera, lasciando da solo mio fratello.
-se ne farą una ragione- dissi chiudendo la porta a chiave. Lo sentii bussare un minuto dopo, ma mi ero gią perso a fissare Alexander sdraiato sul letto che si stiracchiava, mostrando praticamente tutti gli addominali.
Non so se lo faceva apposta, ma istigava, e anche tanto.
-sto aspettando solo te- disse sdraiandosi sul lato e sorridendo.
Mi morsi il labbro, poi lo raggiunsi, lentamente.
Lui guardava me, io lui.
Si tiró su a sedere appena mi feci pił vicino, voleva continuare ció che avevamo interrotto prima.
Lo presi in braccio e poi mi sedetti. Apoggiammo ancora una fronte contro l'altra.
Il respiro si faceva sempre pił veloce. Lui appoggió la testa sulla mia spalla, poi diede piccoli baci sul collo. Ci sapeva fare, eccome.
Dal collo passó all'orecchio, lo mordicchió. Poi si fermó un attimo, solo per riprendere fiato, poi mi sussurró -sono tutto tuo-
Sorrise maliziosamente e io iniziai a mordermi il labbro sempre pił velocemente. Non sapevo quanto ancora sarei riuscito a resistere. Mi aveva in pugno, dovevo ribaltare la situazione, quindi non so come mi girai e lo feci sdraiare sul letto, ma non dolcemente.
-ehi- disse sempre col sorrisetto precedente.
Lui si aspettava che iniziassi a baciarlo, ma cosģ non fu. Al contrario feci lo stesso giochetto che aveva fatto lui con me.
Partii dalla sua guancia per finire sotto l'orecchio, che poi si riveló il suo punto debole.
Con un filo di voce disse il mio nome, era sfinito, eravamo entrambi al limite. Rimanemmo a fissarci per un po', ansimando. Poi io mi sdraiai accanto a lui. Non volevamo andare oltre, non ancora.
-per quanto tempo riusciremo a resistere?- mi chiese. Il problema é che non lo sapevo proprio.
-non lo so-
Fissai il soffitto per un tempo indefinito, fino a che non mi calmai quasi del tutto.
-che ore sono?- chiesi.
Si sporse verso la scrivania, dove aveva lasciato tutto, poi disse -sono le undici-
-forse é meglio se ci facciamo vedere, ho chiuso la camera a chiave, il che non succede mai- dissi, poi mi alzai e porsi una mano per aiutarlo.
Appena lo tirai su invece di spostarsi mi finģ addosso apposta, per baciarmi.
-ora possiamo andare- sorrise.
Aprii la porta e andammo in salotto.


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buondģ!
Ok, qualcuno mi odierą e qualcuno mi amerą per i feelings(?) di questo capitolo ahaha
che dire.. grazie di tutto, spero vi sia piaciuto :)
Dopo la bellezza di 15 capitoli mi é venuto in mente che se volete parlarmi/chiedermi qualcosa potete farlo su twitter! Il mio nick é @xMikaseyes, vi seguo se mi scrivete che siete di efp :)
Grazie ancora tanto per le recensioni, davvero
love ya xx
  
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