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Autore: Shinny_Leaf    02/02/2014    4 recensioni
Mi chiamo Venus. Venus Blain. Ho 16 anni e vendo me stessa per portare a casa da mangiare.
Domani ci sarà la Mietitura e c'è solo una cosa di cui sono certa: io verrò sorteggiata. Non c'è via di scampo.
Non fatevi impressionare. Io non sono un agnellino impaurito, ma non provo nemmeno piacere a uccidere. Sono sempre la via di mezzo.
La via di mezzo tra una ragazzina un po' pazza e una donna sadica. Quella figura a metà.
Una cosa è certa: se dovrò andare io tornerò a casa.
Tributi...
tremate di paura.
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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17. Senza smettere di ridere

 
Blaze’ s POV
 
“ Pronto?”
“ Pronto il cazzo.” Le rispondo.
“ Rilassati Blaze, tanto tu non sentirai niente.” Liquida la mia risposta.
“ Non mi frega un cazzo del dolore. Merda, è una cosa nauseante.”
“ Siamo diventati volgari?” Mi dice ridendo.
“ Ma va a farti fottere.” Dire che sono teso è minimizzare.
“ Troppo tardi, tesoro.” Ride come una matta.
“ Ma come diavolo fai a ridere sapendo che sto per procurarti un dolore atroce?”
“ Basta non pensarci. E poi se bella vuoi apparire un po’ devi soffrire no?”
“ Positiva del cazzo.”
“ Oggi hai tirato fuori il tuo repertorio migliore di volgarità. Ci dai dentro.” Si diverte proprio a sfottermi.
“ Non è che potresti essere un pochino più delicata e smetterla di sfottermi?”
“ Ti faccio presente, Blaze, che sono IO quella a cui stai per procurare un dolore atroce.”
“ Sì, ma per me è una cosa vomitevole.”
“ Cazzo, ti stai lagnando come una bambina. Vogliamo passare all’azione sì o no?” Mi dice leggermente irritata.
“ No…?”
“ Blaze!”
“ Eh? C-cosa? Volevo dire assolutamente sì.”
S’inginocchia sull’erba alta rivolgendomi la schiena e adagiando le corde dietro di sé.
“ E ora che faccio?” Rispondo pieno di ansia.
“ Non saprei. Magari mettiti seduto affianco a me così prendiamo il sole. Idiota!” Esclama.
“ Prima di tutto, piantala di tremare e secondo bagnami le ferite.” Mi ordina.
Prendo fuori una borraccia e le verso un po’ d’acqua sul fondoschiena.
“ Senti qualcosa?” Le chiedo preoccupato.
“ Oh mio dio, Blaze! Un dolore che neanche t’immagini. L’acqua è peggio di un’accoltellata.” Mi risponde, continuando a sfottermi.
“ Non parli, cazzo! Che ne so io!”
“ Sì, va bene. Ora, stai molto attento.”
“ Ok, capo.”
“ Bene. Dovrebbero esserci delle sottilissime crosticine verdi attaccate ai ganci e alla mia pelle. Le vedi?” Mi chiede.
“ Purtroppo sì. Sono rivoltanti.” Le rispondo disgustato.
“ Molto gentile.” Dice seccata.
“ Ad ogni modo, devi rimuoverle. Con le mani, possibilmente.” Riprende poi.
“ CHE CAZZO HAI DETTO?!” Non sono scioccato, sono esterrefatto.
“ Ho detto che le devi rimuovere. Con le mani.” Mi ripete con tutta la calma del caso.
“ NON CI PENSO NEMMENO!” Ed ecco che, appena terminata la frase, Venus si gira e mi fulmina con lo sguardo.  (Nda: HAHAHAHA! Scusate, non sono riuscita a trattenermi!)
“ Vooooolevo dire che lo farò sicuramente.” Mi correggo immediatamente.
“ Molto bene. Vediamo di procedere, su!” Dice compiaciuta.
Ok, Blaze, stai calmo e procedi.
Dopo essermi sciacquato le mani, inizio a grattare via un po’ di pelle morta intorno alle croste di Venus per poi iniziare a sollevarle, pian piano.
Appena sollevo di pochissimo il bordo di una delle tre croste, Venus inizia a urlare.
“ VAI AVANTI IDIOTA! NON TI VORRAI MICA FERMARE ALL’INIZIO?” Urla, appena mi fermo un attimo.
“ E se te la togliessi tutta d’un colpo solo?” Propongo, speranzoso di finire questo infimo lavoro il prima possibile.
“ Proviamo, ma sappi che urlerò come una matta.” Mi risponde risolutiva.
Lentamente, sollevo gli estremi della crosta e con un rapido movimento la strappo tutta.
Sento un urlo, ma non è quello di Venus. Sono io che urlo disgustato.
Stranamente, Venus non sembra provare alcun sintomo di dolore. Anzi, ride con un’espressione esilarata.
“ Blaze Courber, sei un’autentica femminuccia.” Dice fra una risata e l’altra.
Con un’espressione totalmente disgustata, lancio, lontano da me, la crosticina verde.
“ Si può sapere che diamine è questa roba?” Le chiedo indicando la crosticina lontana.
“ Oh, niente di che. Veleno.”
Ah, niente di che allora.
Aspetta un attimo…
“ VELENO?!”
“ Sì, veleno. Non capisco perché la cosa ti stupisca tanto.” Afferma convinta e molto calma. Troppo calma, per i miei gusti.
“ Non sono stupito, sono esasperato!” Esclamo.
“ Ma smettila e vedi di andare avanti.” Mi dice sempre più scocciata.
Sbuffo e poi le chiedo “ E ora, cosa devo fare?”
“ Estrai il gancio dalla ferita che hai liberato dalla crosta.”
Lo dice come se fosse la cosa più semplice del mondo.
Con molta riluttanza, impugno il gancio.
“ Al mio tre estrai. Ok?” Mi chiede.
“ Ok.”
“ 1…”
Oh mio dio, non ce la farò mai.
“ 2…”
Devo smetterla di sudare, devo mantenere la calma.
“ 3!”
Con un altro colpo secco le estraggo il pezzo di metallo dal fondoschiena.
La sento urlare.
Il suo urlo mi distrugge.
Le sue vene scoppiano.
Il sangue si tuffa sul suo fondoschiena.
 Le tempie mi pulsano.
Il terreno si muove.
“ Uno andato! Bene, pensavo peggio!” Mi dice a metà tra il dolorante e il divertito.
Scoppio a ridere. Una fitta di felicità mi colpisce.
Non so cos’è.
Forse il modo in cui si muove.
Il modo in cui respira.
Forse è semplicemente lei che mi fa stare bene. Cazzo, non ridevo così tanto da anni.
Mi fa stare bene.
Nonostante ogni stupida cavolata che le ho detto e che lei hai ricambiato, possiamo ancora ridere insieme. Anche se per poco, possiamo farlo.
E questo mi basta.
Lei mi basta.
Non so neanche come e non so perché, ma sto ridendo.
Una risata vera e rinfrescante.
Come una cascata dopo 40 giorni nel deserto.
E rido, e rido forte. Non mi fermo più.
Alzo la voce e Venus se ne accorge.
Fissa i suoi occhioni nei miei e mette su un’espressione tra il divertito e lo sconcertato. Non posso non ammettere che sia bella anche con le sue facce strambe.
 Ma non intendo in senso fisico e neppure in senso interiore. Intendo in un senso a metà.
Può esistere un senso a metà? Allo stesso tempo fisico e umano, ma anche profondo e interiore?
Io credo di sì.
Se questo senso esistesse allora sarebbe il senso di Venus. Come? In un modo molto semplice e complicato allo stesso tempo.
Appena guardo i suoi occhi posso affermare che sono meravigliosi, ma non per il loro colore o la loro forma, ma per la impressionante quantità di emozioni contrastanti si può ammirare dentro essi. Oppure posso dire che il suo corpo è armonioso perché ha preso la forma della sua anima.
Un’anima estremamente variopinta.
“ Che diavolo hai da ridere?” Mi chiede, prima di mettersi a ridere divertita dalla mia espressione.
“ Sono felice.” Perché mentire?
Si ferma un attimo e poi ricomincia a ridere.
“ Non sapevo che togliere degli strani aggeggi di metallo, impregnati di veleno, dal fondoschiena di qualcuno rendesse felici.” Dice sorridendo.
“ Mi sono sentito semplicemente bene. Anche qui, con te.” Dico continuando a ridere.
“ Come ai vecchi tempi?”
“ Come ai vecchi tempi.”
“ Leggeri come piume?”
“ Leggeri come i segreti…”
“ …che si perdono nel vento.”
“ Ora basta però, eh.” Dice.
“ Voglio liberarmi di queste altre due code.”
Al solo pensiero di rifare lo stesso procedimento altre due volte, rabbrividisco.
“ Scherzi, vero?” Le chiedo speranzoso.
“ Ovviamente…”
Menomale.
“ …no!” Termina compiaciuta.
Oh cazzo!
“ Va bene. Del resto, ora o mai più, no?” Dico rassegnato.
 
 
“ Non mi hai ancora raccontato cos’è successo dopo che ci siamo persi di vista.” Dice Venus ammirando i fasci di luce rossa che penetrano dai rami degli alberi.
Il tramonto in mezzo alla foresta è meraviglioso quanto illusorio.
La calda luce dei raggi di sole può arrivare a illuminarti il viso, ma ti da anche la falsa speranza che tu possa riuscire a vedere la “rossa palla” tuffarsi nell’orizzonte.
Mentre l’unica cosa di cui possiamo bearci è il riflesso color sangue che spunta da tronchi e rami d’alberi e ne disegna l’ombra sul terreno.
“ Ah beh, niente di troppo importante.” Liquido in fretta.
“ Ma io vorrei comunque sapere.” Ovviamente, non si arrende così facilmente.
“ Non c’è molto da spiegare. Semplicemente, la notte in cui ci hanno attaccati ho portato in salvo Cherry. Abbiamo trovato un posto dove accamparci e siamo rimasti lì. Una notte mi sono svegliato e lei non c’era più; la andai a cercare nei dintorni, ma non la trovai. La notte dopo vidi il suo volto in cielo.” Racconto in tono neutro e risolutivo.
“ Non ho idea di come, dove e perché sia morta.” Termino malinconico.
Sento il corpo di Venus irrigidirsi mentre le tampono il sangue delle ferite. Una volta rimarginate, tornerà ad avere una schiena convenzionale. Senza corde o ganci.
“ Io c’ero.”
Mi bastano due parole per andare in confusione.
“ Raccontami.” Le dico con fin troppa calma.
Sono confuso, estremamente confuso, ma non posso permettermi di preoccuparmi per una persona che non c’è più.
Prende un lungo respiro e poi inizia a raccontarmi tutto. Mi racconta dell’ipnotizzazione di Cherry nei confronti di un rumore infernale, del loro incontro, del veleno e di Druey.
“ Loro si amavano.” Mi dice con voce sommessa.
“ Come ho potuto non accorgermene?” Mi chiedo da solo.
“ Blaze, non se n’è accorto nessuno. Non rimproverarti.” Dice mentre si mette a sedere, affianco a me.
“ Come, come ho fatto a non capirlo?”
“ Sono stato così poco sveglio.” Dico con ribrezzo verso me stesso.
“ Non è colpa tua.” Dice Venus con tono fermo e poi appoggia la sua testa sulla mia spalla.
“ Ma non capisci? Non sono nemmeno riuscito a renderla felice, per quel poco che le rimaneva. Potevo lasciarla a Druey, avrei potuto…” Cerco di terminare la frase, ma le parole mi muoiono in gola, dove un groppo amaro si è formato.
Lei si gira e mi guarda, poi scuote la testa decisa.
“ Non farlo, ok? Non colpevolizzarti e soprattutto non lasciare entrare il vuoto dentro di te.”
“ Vedo già i tuoi occhi spegnersi.” Dice in tono amaro.
“ Cosa devo fare? Non tutti sanno controllare le proprie emozioni. Cosa devo fare con il mio sguardo?” Le chiedo.
Un forte soffio di vento fresco ci colpisce.
La sua chioma dorata viene trasportata in molteplici direzioni e viene tinta di rosso dai raggi del tramonto.
La vedo alzarsi in piedi e bearsi di quel sospiro di sollievo che la natura (o gli Strateghi, dipende dai punti di vista) ci ha generosamente donato.
Torna a ridere e mi alza insieme a lei.
I miei capelli vengono scompigliati e mossi dal vento e mi ritrovo a ridere assieme a lei.
Sembriamo due pazzi con forti problemi di bipolarità.
La grande realtà è che ci facciamo del bene a vicenda.
Quando il vento si riduce a uno spiffero, mi rivela la soluzione alla mia precedente domanda.
Coloralo.”
 
 
Buonassera!
Questo capitolo è un pochino più felice degli altri perché mi ero rotta un po’ le palle di tutta quella depressione che si aggirava attorno alla mia Venere
Allora ho un annuncio importante da fare.
In questa settimana, quando ho aperto il mio account di EFP, mi sono ritrovata di botto con 5 recensioni negative. Ho cercato di capire i miei errori nella opinione della recensitrice, ma ho trovato le sue recensioni poco costruttive e le ho risposto a tutte le recensioni nella quinta che ha scritto. Volevo solo dire che, per chi volesse recensire la mia storia, non sono una ragazza che non accetta le critiche, ma sono una persona che le accetta solo quando queste sono dettagliate e costruttive. Qualche mese fa, una ragazza gentilissima ha speso del tempo per farmene una molto costruttiva e per questo la ringrazio ancora di cuore.
Ci tenevo a dire anche che, qualora le vostre critiche non siano costruttive e dettagliate, potete risparmiarvi di scriverle. Ho bisogno che qualcuno mi scriva dove sbaglio e non che sollevi banali critiche sul mio modo molto personale di scrivere.
Questa Fan Fiction è nata come sfida verso me stessa e non so come storiella da scrivere come se fosse la trama di un film.
Ringrazio le specialissime ragazze che mi hanno recensito lo scorso capitolo: BlackSwan Hawtorne, Clato_Peetiss, Clove_HungerGames e paprikokka902.
Inoltre, faccio le mie scuse più sincere a Clove_HungerGames per aver ucciso il suo ragazzo nello scorso capitolo. Perdonamiii.
Invito chiunque a scrivermi una recensione o positiva o negativa (ma costruttiva).
Grazie a tutti :)
Baci,
Shinny
  
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