Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
Segui la storia  |       
Autore: Vega_95    02/02/2014    4 recensioni
Questa storia racconta delle avventura dei protagonisti della serie 5D's e di Jessica,la sorellina minore di Yusei,più piccola di lui di 2 anni,apparentemente sembra una normalissima ragazzina ma in realtà dentro di lei è nascosto qualcosa di potente e misterioso di cui nemmeno lei è a conoscenza.
Questa storia inizia due anni prima e termina molti anni dopo la lotta contro i Dark Signer,Yliaster non ci sarà,per un motivo che verrà svelata in seguito.
Ho cercata di renderla più shonen possibile ma per alcune parti non ce l'ho fatta descrivendo diverse scene shojo.
Una furiosa corsa contro il tempo,una disperata lotta contro l'oscirità che da millenni attanaglia l'umanità,amori sbocciati,una famiglia ritrovata,l'illusione di un'Utopia e una disperata ricerca della vendetta... saranno in grado i Predestinati di impedire l'apocalisse che si prepara a sconvolgere il loro mondo?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Crow Hogan, Jack Atlas, Yusei Fudo
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Care amiche sono tornata! e vi porto un capitolo un po' diverso rispetto agli altri, ma spero di non deludervi troppo ^^




L’aria è parecchio tesa in casa,  tutti hanno sentito le urla dei due ragazzi, anche se nessuno ha capito esattamente cosa stava accadendo; l’unica cosa certa è che il matrimonio è saltato.
 
«è davvero successo? » domanda Martha spaventata più dalla reazione di Jessica e dalle urla dei ragazzi
«non lo so…» mormora Akiza, confusa e spaventata anche lei e che  vorrebbe solo vedere la sua amica
 
Dopo tanto piangere, finalmente Jessica si calma, resta abbracciata a Kalin che prova a consolarla come meglio può
«ti va di raccontarmi cos’è successo? » le domanda il ragazzo facendole sentire ancora di più la sua presenza
«è stato Crow… lui… lui mi ha fatto male» singhiozza Jessica stringendo sempre più forte il lembo della giacca di Kalin «voleva sposarmi solo per mettersi la coscienza a posto… perché credeva che fossi incinta» gli spiega zittendosi poi di colpo, Kalin attende un seguito o qualcosa che smentisca i dubbi di Crow, ma lei non parla più
«ed è vero? » si vede costretto a chiederle alla fine il ragazzo, sa bene che ciò le avrebbe fatto male, ma è una cosa che deve chiarire, solo che Jessica resta in silenzio scostandosi da lui e nascondendosi il viso tra le braccia, secondo il detto ‘ chi taccia consente’ Kalin non può che intuire che Crow aveva capito giusto
«Jess…» sospira il ragazzo avvicinandola di nuovo a se
«avrebbe potuto parlarne con me… perché mi ha fatto questo…» mormora la ragazza stringendosi di nuovo all’amico
«perché non l’hai fatto tu? »prova a ragionarci lui
«avevo paura» ammette la ragazza cominciando ad assumersi una parte della sua colpa «sei il primo a cui lo dico… non voglio che lo sappia nessuno…» mormora la giovane allontanandosi di nuovo da Kalin e stendendo le gambe sul pavimento
«però è un suo diritto saperlo, è suo figlio» cerca ancora di farla ragionare, ma dallo sguardo di Jessica riesce a capire tutto il suo rammarico «ok» s’arrende Kalin alzandosi e porgendole la mano «ti staranno cercando tutti, andiamo ti riaccompagno in camera tua» le sorride aiutandola a rimettersi in piedi.
Appena la sposa rimette piede nella sua stanza, Martha, Zora, Akiza e Mina cominciano a tartassarla di domande chiedendole del suo stato e di come si sente, ma Jessica non ha la forza di dare loro spiegazioni e fortunatamente a lei ci pensa Kalin che la sostiene fino al letto aiutandola a sedersi
«Jess ha bisogno di riposarsi e stare un po’ tranquilla » dice loro pregandole di uscire, solo Akiza si attarda fermandosi a parlare con Kalin dando uno sguardo all’amica dall’aria incredibilmente abbattuta «come sta? » mormora
«non l’ho mai vista tanto giù di morale» ammette il giovane passandosi una mano sul viso, la situazione in cui si è ritrovato è alquanto assurda e lo fa sentire parecchio sottopressione.
«per favore vai a cercare Yusei » chiede Kalin ad Akiza uscendo assieme a lei per lasciare la sua amica un po’ da sola.
Tormentata e distrutta dal dolore, Jessica si accascia sul letto mentre lentamente si sente sempre peggio.
Non avresti dovuto… pensa mentre l’odio comincia a crescere in lei intensificando il legame che l’Oscuro ha generato con lei
«andrà tutto bene» le mormora il signore del male all’orecchio. Ora che il legame è stabile, l’uomo può finalmente sussurrarle all’orecchio come noi 4 abbiamo fatto con gli altri predestinati.
 
Kalin spera di trovare Crow ancora in cucina, dove si trovava mentre lui cercava Jessica, ma la trova deserta, in compenso voltandosi verso l’uscita sul retro della casa, sente una porta chiudersi, ma dal momento che al piano di sotto non c’è nessuno e il rumore è stato abbastanza forte da presupporre che fosse vicino, la soluzione è una sola e spaventa parecchio il ragazzo.
 
«Yusei…» mormora Jessica restando stesa sul letto e con i capelli che le coprono il viso, non appena sente la porta aprirsi
«non sono Yusei » risponde Crow avvicinandosi «voglio solo parlarti» le dice tentando di restare il più calmo possibile
«non voglio parlare con te…» dice Jessica con la voce strozzata dal dolore, mentre lei pare aver placato la collera, Crow pare non l’abbia ancora consumata del tutto e il rifiuto della ragazza lo fa infuriare, senza contare che Kaily non smette un solo attimo di sussurrargli all’orecchio per istigarlo «invece tu ora mi stai ad ascoltare, è importante! » esclama costringendola ad alzare la testa dal letto per afferrarle le braccia, quello non è il Crow di cui si era innamorata Jessica, è solo un pazzo isterico che la sta spaventando a morte spingendola a dimenarsi «lasciami! Lasciami andare! » inizia a urlare lei divincolandosi, ma non può nulla contro la forza di Crow che la scuote costringendola a guardarlo « stammi bene a sentire! Va bene, lo ammetto, all’inizio ti ho mentito, ma poi ho capito che non stavo affrettando le cose! Ti amo Jessica e voglio stare con te! »tenta di convincerla aprendole il suo cuore, ma il dolore e l’odio della sposa sono troppo profondi per perdonarlo tanto in fretta « pensi davvero che io ti creda? Mi credi così stupida? Non voglio più avere niente a che fare con te maledetto! » grida riuscendo a respingerlo per un breve momento, Crow insiste riprendendola perché gli dia ascolto. Come è noto, le emozioni della ragazza hanno sempre comandato i suoi poteri e anche in questa occasione, la paura,il dolore e lo sconforto la portano ad evocare le fiamme cremisi che, volontariamente, scaglia su colui che è diventato il suo ex fidanzato scaraventandolo a terra. A quell’orribile spettacolo assistono Yusei e Kalin accorsi appena sentite le urla, restano in silenzio, scioccati dall’accaduto.
«Jessica…» mormora incredulo Crow, rimasto ferito dal colpo
«vattene» mormora Jessica senza guardarlo nemmeno in faccia
«Crow» lo chiama Kalin aiutandolo a rimettersi in piedi e accompagnandolo fuori.
Sotto shock per ciò che ha appena fatto, Jessica si accascia a terra in lacrime, disperata e esasperata da quella situazione
«cerca di calmarti» le sussurra Yusei avvicinandosi a lei e aiutandola a stendersi
«perché… perché…» domanda tra i singhiozzi la povera Jessica che ormai non riesce più a tornare in se, non voleva fare del male a Crow, ma nel momento in cui scagliò la sfera su di lui si sentì meglio per un attimo e ciò la fa sentire malissimo, si sente un mostro, ma nello stesso tempo una vittima dell’oscuro gioco di un ragazzo che credeva di amare.
Quando Kalin torna nella stanza, Jessica è riuscita ad addormentarsi, almeno in questo modo potrà riposare e  calmare i nervi
«che spavento» mormora Kalin« per un attimo mi è tornata in mente la storia che ci hai raccontato qualche tempo fa» cerca di metterla sullo scherzo Kalin, ma Yusei la pensa esattamente come lui, hanno scorto tutti il ghigno sul viso della loro amica nel momento in cui ha ferito Crow, benché poi se ne sia pentita subito, quell’istante ha reso inquieti tutti e tre i ragazzi.
«meglio che Akiza le tolga il vestito» sospira Yusei uscendo e lasciando il giovane Kalin con lei.
«che devo fare con te Jess…» sospira avvicinandosi e accarezzandole i capelli «non posso lasciarti sola in questo condizioni»
 
«mi dispiace Yusei »si mortifica Crow mentre si tampona la mano e il collo con un po’ d’acqua fredda
«cos’è successo esattamente? » cerca di capire il ragazzo che non ha alcuna voglia di litigare ancora con lui ed io nemmeno di metterlo di nuovo contro il suo amico, non è la loro amicizia che distruggerà il legame tra i predestinati per cui non ho intenzione d’intromettermi più.
«credevo che Jessica fosse incinta, lo ammetto» confessa Crow« ma la voleva sposare solo perché la amo davvero! » esclama guardando l’amico negli occhi, il suo sguardo è sincero, lo vede Yusei e lo vedo io attraverso di lui
«ti credo» gli sorride Yusei posandogli una mano sulla spalla « purtroppo ora Jessy è ferita, dalle un po’ di tempo, ok? Sono sicuro che quando avrà capito il malinteso sarà lei a tornare da te»
Anche se a malincuore, Crow deve dare ragione a Yusei e aspettare, ma c’è un’altra cosa che incuriosisce Yusei «solo una domanda: come ti è potuto venire in mente che Jessy aspettasse un bambino? »
«ecco…» si ritrova spiazzato Crow, la risposta è semplice, ma lo trova abbastanza imbarazzante da dire ad alta voce « ecco… me l’ha detto Jack» ammette tutto d’un fiato, Yusei non può fare a meno di farsi scappare una risata «come al solito dai retta a Jack invece di pensare con la tua testa» sospira allontanandosi e uscendo per sistemare la casa assieme ai suoi amici.
 
Quella notte l’Oscuro decide di lasciare tranquilla la ragazza, non insidiando in lei alcun genere di oscurità, il legame è stabile e non gli serve a nulla rafforzarlo ancora senza contare che tutti quei dispiaceri potrebbero mettere a rischio la vita del bambino che cresce in lei.
La mattina seguente, al suo risveglio, Jessica si sente rinata, certo non è completamente di buon umore, ma sta decisamente meglio rispetto al giorno prima, anche grazie alla notte tranquilla che è riuscita a passare
«visto? Te l’ho detto che gli incubi sarebbero finiti presto» mormora al suo bambino accarezzandosi la pancia
«ehi ciao! »le sorride Kalin chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi a lei con il vassoio della colazione
«wow, la colazione a letto! »si sorprende la ragazza «non credevo che questo fosse classificato come una malattia» scherza continuando ad accarezzarsi la pancia che si nota appena.
«una volta, su un libro di West ho letto che voi donne lo usate come scusa per farvi coccolare» scherza anche Kalin posando la colazione sul comodino «come ti senti? » azzarda a chiederle
«un po’ meglio, stanotte almeno non ho avuto incubi» sospira lei «dopo quasi 3 mesi ho dormito tranquilla»
«beh meno male, si vede che sei più riposata » sorride il ragazzo prima di passarle un succo di frutta e un piatto con un toast «adesso mangiate, tutti e due» si assicura il ragazzo fulminandola con lo sguardo un attimo prima che lei tenti di rifiutarlo
«sei rimasto per farmi da balia? » domanda un po’ scocciata la ragazza
«mi preoccupo per te… senti piuttosto che ti ha detto il dottore? » le domanda preoccupato per la salute della sua amica visti i suoi precedenti
«io non ci sono ancora andata… non voglio che Yusei mi scopra…» mormora preoccupata lei posando il toast dopo appena un morso
«sono obbligati a tenere l’anonimato» le spiega Kalin «ma comunque Jess… non potrai nasconderglielo per sempre»
«è per questo che presto me ne andrò» gli confessa lei sforzandosi di mangiare ancora
«non ti riconosco più» sospira il ragazzo che davvero trova cambiata la ragazza di cui s’innamorò quando ancora vivevano al Satellite.
«sono cresciuta, Kalin »gli risponde fredda come il ghiaccio
«sai meglio di me che Yusei impazzirebbe se sparissi di nuovo» le fa notare l’amico tentando anche si rimproverarla
«farò in modo che si metta l’anima in pace e prosegua con la sua vita» sospira Jessica prima di posare il piatto e alzarsi «andiamo, Yusei sarà in pensiero» dice, ma appena mette un piede a terra ha un forte capogiro che la fa cadere e perdere i sensi; il ragazzo la sorregge riportandola a letto, non si allarma particolarmente, sa bene che nello stato di Jessica e nelle sue condizioni di salute precarie, qualche svenimento è normale, comunque spera che Yusei esca presto di casa per accompagnarla da un medico.
Una volta sceso, il giovane di Satisfation Town trova Yusei ai piedi delle scale che attende di vedere la sorella
«allora? » gli domanda
«vuole restare a letto. Credo comunque che si senta meglio» dice Kalin omettendo totalmente la verità «posso restare io con lei, esci se vuoi»
«no, voglio stare con mia sorella, è da quando è tornata che non ho avuto la possibilità di starle accanto» risponde Yusei che sperava di vederla uscire dalla sua stanza.
 
Jessica passa l’intera mattina a letto cercando di non pensare a Crow, ma ogni volta che ci riesce, il bambino che porta in grembo glielo fa tornare in mente e un peso enorme al petto torna a torturarla, ormai ha pianto tutte le lacrime che aveva e non ha più la forza di disperarsi.
Vista l’ora, Yusei decide di salire da lei
«Jessy, sono io» la chiama, sperando che sia sveglia e in effetti la è perché si volta verso di lui salutandolo con un sorriso
«pensavo volessi un po’ di compagnia» le si avvicina il ragazzo sedendosi accanto alla sorella che gli risponde con un cenno della testa
«Yusei…» mormora Jessica allungando una mano verso di lui «abbracciami» la voce comincia a tremarle e lei torna a piangere. Pensare a ciò che poteva essere e a ciò che è successo la distrugge, pensare di dover crescere da sola e in  segreto il figlio del ragazzo che ama  fin da ragazzina la fa morire dentro e spera di trovare  conforto nel caldo abbraccio del suo fratellone.
«sono qui piccola, sono qui con te» prova a consolarla stringendola forte a se «mi dispiace mi dispiace tanto» mormora.
 
Anche se è pomeriggio inoltrato Crow è ancora a letto, resta fermo a fissare il soffitto non riuscendo a togliersi dalla mente l’espressione di Jessica quando lo scaraventò via. Ogni tanto volta lo sguardo verso il suo cellulare sperando di vederlo illuminarsi e sentirlo suonare, ma non accade; a volte lo prende in mano fissando un sms in attesa di essere inviato
‘ non volevo mentirti, non volevo ferirti, volevo solo stare con te e crescere quello che credevo sarebbe stato il nostro bambino. Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo, ti prego perdonami. ‘
Lo vorrebbe inviare, ma Yusei gli aveva chiesto di darle tempo e quell’ sms non era certo il modo migliore per farlo.
« sei ancora qui? » entra nella camera Jack accendendo bruscamente la luce
«vattene via» borbotta Crow voltandosi e dandogli le spalle
«non puoi restare chiuso qui dentro per sempre, forza vieni a mangiare qualcosa» prova a convincerlo, ma Crow non gli risponde e non lo degna nemmeno di uno sguardo «forza Crow! » insiste Jack andando a tirarlo giù dal letto, ma appena lo tocca, il ragazzo gli si rivolta contro allontanandolo
«non toccarmi! » sbotta di colpo fulminandolo con lo sguardo« è colpa tua! Se Jessica mi odia è per colpa tua e della tua boccaccia! Perché ti sei voluto intromettere? Perché mi hai messo quello stupido pensiero in testa?! » gli urla contro
«davvero credi che ti abbia mentito? Tu stesso l’hai verificato, tu l’hai vista» gli ricorda
«sono solo menzogne! Se tu non ti fossi messo in mezzo, ora Jessica non mi odierebbe tanto! Vattene e lasciami stare! » grida buttandolo fuori dalla sua stanza.
«maledetta ragazzina, come fa a incasinare sempre la vita a tutti, prima Yusei, poi Crow…» sbuffa lasciando stare il suo amico perché possa sbollire la rabbia.
 
I giorni passano e pare che Jessica si riprende sempre di più, anche perché l’Oscuro smette di assillarla con gli incubi e la lascia tranquilla per non compromettere troppo la salute della ragazza divenuta, ora, sua protetta.
Quella mattina Yusei e Kalin hanno in programma di fare un giro per la città, sarebbe dovuta andare anche Jessica, ma all’ultimo momento decide di restare a casa. I due amici passano un’allegra mattinata a ricordare le loro scorribande al Satellite; nel pomeriggio Yusei si sarebbe poi dovuto vedere con Akiza, mentre Kalin aveva in programma di passare a salutare Jack e Crow che non vedeva dal giorno del matrimoni, ma la chiamata improvvisa di Jessica scombina tutti i suoi piani
«Kalin, Kalin ti prego corri sto malissimo! » esclama Jessica, stesa sul pavimento della sua stanza, in lacrime per la paura
«oh ciao Nico, sono qui con Yusei, sì mi ricordo di prenderti quella cosa» finge il ragazzo per non farsi scoprire da Yusei
«scusa, è che non so chi chiamare! » ansima Jessica «per favore Kalin, corri sto male»
Kalin mette giù guardando Yusei «devo comprare una cosa a Nico insiste e ha paura che me ne dimentichi, vai da Akiza, ci vediamo a casa! » esclama correndo via, senza dare modo all’amico di ribattere
«dove sei? » la richiama, appena lontano da Yusei
«a casa…» mormora Jessica «ti prego corri» singhiozza la ragazza stringendosi la pancia e contorcersi dal male sul pavimento, ha il terrore di perdere il bambino.
Kalin corre come un matto attraversando mezza città per tornare a casa, si fionda dentro lanciando la porta per chiuderla e sale 3 a 3 i gradini; quando entra in camera di Jessica la trova rannicchiata a terra, appoggiata all’armadio
«Jess che succede?! » esclama avvicinandosi
«ho un male fortissimo qui! » si lamenta Jessica toccandosi la pancia poco sotto l’ombelico
«senti, ti metto sul letto» dice il ragazzo provando a prenderla in braccio, ma lei si agita ancora di più mettendosi a urlare
«no,no,no! Ti prego fa troppo male, ho troppa paura! Non voglio muovermi, il bambino potrebbe rischiare! » scoppia di nuovo a piangere
«devo portarti da un medico! » si preoccupa Kalin prendendo immediatamente il cellulare
«no,no,no! Se Yusei lo scopre… no, non può saperlo, sono appena tornata, ho troppi problemi non può occuparsi di me…» si dispera stringendogli la mano «stammi vicino ti prego, ho paura! Non voglio perderlo, non voglio rischiare» singhiozza lasciandosi prendere dal panico
«Jess »la chiama tentando di riportarla alla realtà « non puoi farcela da sola, ma tranquilla che da questa situazione ne usciamo, ok? Ci sono io, Yusei non dovrà preoccuparsi di niente, va bene? » riesce a calmarla «resto io con te»
Sapendo dei programmi di Yusei, Kalin convince Jessica ad andare in ospedale per farsi visitare. Mentre attendono il loro turno, la ragazza non fa altro che agitarsi stropicciandosi la gonna mentre il cuore non smette di palpitare per la paura, si trova nel reparto maternità e se qualcuno passando la riconoscesse, la voce arriverebbe sicuramente a Yusei
«cerca di calmarti» tenta di tranquillizzarla Kalin, ma Jessica si tranquillizza leggermente solo quando può entrare nell’ambulatorio, lontana da occhi indiscreti.
Dopo una visita generale, il medico passa a controllare lo stato del bambino con un’ecografia. Jessica è talmente agitata da tremare come una foglia stringendo forte la mano di Kalin che le resta accanto cercando di calmarla. Il sensore bianco passa avanti a indietro sulla pancia della ragazza scivolando sul gel freddo che non facilita certo le cose a Jessica.
«eccolo qui» sorride la dottoressa non appena il bimbo appare sul monitor, subito la giovane mamma si sporge per volerlo vedere, una piccola vita che sta crescendo in lei
«il mio bambino…» mormora commossa Jessica, ormai totalmente innamorata di quell’innocente creatura  che, anche se le costa ammetterlo, è il frutto di un grande amore.
«sembra perfettamente sano e al momento non vedo malformazioni. Se fai attenzione e segui le mie indicazioni, avrai un bambino perfettamente sano» le sorride spegnendo lo schermo e dandole della carta per asciugarsi
«quindi è tutto a posto» vuole esserne sicuro Kalin
«il bambino sta bene, ma sono preoccupata per te Jessica, mi preoccupano i tuoi precedenti» sospira la dottoressa girando e rigirando la cartella clinica della ragazza «è necessario che tu ti prepari fin da ora, ti prescrivo degli integratori e vorrei che per almeno un mese tu stessi a riposo assoluto»
«a questo penso io» sorride Kalin aiutando l’amica ad alzarsi
«ascoltami bene Jessica, il tuo sarà uno dei parti più complicati che io abbia mai visto, dovrai essere molto forte e prepararti» la mette subito in allerta la dottoressa
«cosa vuole dire? » si spaventa Kalin
«non voglio mentirvi» sospira la dottoressa « rischierai molto durante il parto»
Nonostante questi avvertimenti spaventosi, Jessica non pare battere ciglio, come se non le interessasse di rischiare la vita
«ma se seguirai alla lettera le mie istruzioni dovremo cavarcela quasi sicuramente» le sorride dandole un foglio con alcuni integratori che avrebbe dovuto prendere.
Di ritorno a casa, Kalin non può non chiederle cosa le sia preso nell’ambulatorio
«il mio bambino è bellissimo» sorride Jessica.
«non sei nemmeno un po’ preoccupata? » le domanda Kalin, al sapere ciò che attendeva l’amica si era spaventato tantissimo e la tranquillità di Jessica lo sorprende non poco
«andrà tutto bene» lo tranquillizza Jessica «ultimamente mi sento protetta, come se avessi un angelo custode» risponde abbastanza ottimista.
 
Le settimane passano e per Jessica diventa sempre più difficile nascondere il proprio corpo a Yusei, il suo stato è sempre più evidente, ma per sua fortuna si sta avvicinando la stagione fredda e felpe e maglioni riescono a salvarla. Ormai Kalin ha rinunciato a convincerla a dire la verità a suo fratello e si dedica totalmente alla sua salute aiutandola e accompagnandola a tutte le visite.
Con mille pensieri per la  testa, Jessica  spera di distrarsi suonando il suo pianoforte è giorni che pensa al suo avvenire, a ciò che ne sarà di lei e del suo bambino, ancora sconosciuto a tutti meno che a Kalin.
«quale terribile pensiero cerchi di allontanare? » le domanda Yusei interrompendola, anche se sorpresa, Jessica resta impassibile coprendosi con il cardigan di lana con molta naturalezza
«ti senti bene? » aggiunge sedendosi sulla panca accanto a lei riprendendo la melodia dal punto in cui si era interrotta sua sorella
«meglio di prima» risponde lei seguendolo e suonando la canzone a 4 mani «è già passato un mese» sospira pensando al giorno del matrimonio
«passa in fretta il tempo»
«hai…hai notizie … hai più sentito Crow? » azzarda a domandargli facendo capire al fratello che era quello il centro dei suoi pensieri e smettendo di nuovo di suonare
«sì, l’ho sentito. Sta bene, almeno vuole farlo credere» risponde togliendo le mani dalla tastiera anche lui
« forse dovrei parlargli…» sospira Jessica
«oppure no» le mormora all’orecchio la voce grave dell’Oscuro «davvero vorresti perdonare qualcuno che ti ha fatto così male? »
«no…» mormora Jessica che nemmeno ha ascoltato il parere di Yusei «no, non posso perdonarlo…»
«non posso costringerti, ma dovresti pensarci» le consiglia il fratello posandole una mano sulla gamba
«no» ripete Jessica alzandosi «non posso» dice allontanandosi e stringendosi la maglia al petto, sembra agitata e il respiro comincia a farsi affannato; d’un tratto una fitta alla pancia la spinge a calmarsi facendole ricordare le innumerevoli raccomandazioni della dottoressa.
«stasera esci con Akiza? » cambia completamente discorso, rivolgendogli un sorriso
«sì, pensavo di portarla in quel nuovo locale italiano» le racconta Yusei che da tempo non si fermava a chiacchierare con la sorellina, molto schiva negli ultimi mesi
«ho sentito dire che sia molto bello» commenta Jessica voltandosi a guardare fuori dalla finestra, poi però le viene in mente una cosa «ma non è il locale ce frequenta sempre la tua amica Natsumi? »s’insospettisce di colpo Jessica guardandolo perplessa
«me l’ha consigliato lei» ammette Yusei «comunque non pensar male, so che lei e le sue amiche andranno a Osaka per qualche giorno» si giustifica subito
«non mi piacciono quelle ragazze» confessa Jessica ricordando la grande inquietudine che il primo incontro con Natsumi le diede. Yusei è già pronto a difendere la sua amica, ma ecco che Jessica interrompe la discussione uscendo dalla stanza senza dire nulla, presa da una grandissima nausea.
 
«pensi davvero che tenere Jessica in questa situazione, sia la cosa giusta? » viene spontaneo a Hina chiedere a Rachele, che se ne intende più di lei
«insomma…» sospira la bionda « anche se non sembra, la tensione che sta accumulando, con la sua salute cagionevole, non fa bene né a lei, né al bambino» spiega Rachele mettendo alla prova le sue conoscenze.
«questa storia non mi piace, non voglio mettere a repentaglio la vita di un bambino innocente» commenta abbastanza sconvolta Hina «se solo avesse l’appoggio di suo fratello»
 
È sera inoltrata e stranamente Jessica si ritrova da sola in casa; Yusei è uscito e Kalin pare tardare a tornare. Per la prima volta Jessica può girare per casa sfoggiando la sua pancia senza paura di essere scoperta.
«sei sola, mammina? »domanda d’un tratto Jack sbucando da dietro alla porta mentre la ragazza si sta rilassando sul divano
«che ci fai qui?! » si spaventa Jessica coprendosi, ma ormai è inutile
«sinceramente Jessica, non trovo le parole per dirti quanto disgusto mi fai. Con che coraggio fai questo a Crow? » si trova sconcertato Jack
«vattene, non voglio parlare con te» sbuffa Jessica ignorando il ragazzo, ma Jack non demorde e le si avventa contro costringendola ad alzarsi « con che coraggio togli a Crow suo figlio?! »
«questo bambino è solo mio! Crow non lo vuole e non lo merita, con quello che mi ha fatto…» ringhia Jessica dimenandosi
«non nasconderti e di la verità! A Crow, a Yusei, a tutti! » esclama il predestinato facendo salire l’ansia nel cuore di Jessica
«vattene, tu non sai niente» tenta di mantenere la calma Jessica.
«vuoi giocarti il tuo destino? » le propone Jack.
 
«stupida ragazzina! Fammi uscire, non posso lasciarla sola! Jessica, Jessica! » grida Kalin, rinchiuso chissà dove mentre Hina manda una mail alla sua amica Rachele.
 
Nel parco di Nuova Domino, il duello ha già avuto inizio e la prima mossa è stata di Jessica che ha piazzato Rosalie vampira in difesa e due carte coperte. Ora tocca a Jack
«dalla mia mano evoco Predone Doppia Spada( atk 1600 l. 4) ! vai  distruggi Rosalie e facciamo un passo verso la verità! »
L’attacco non solo elimina la vampira di Jessica, ma perde anche 200 lifepoint.
 
Solo la luce fioca dei lampioni illumina la strada che Yusei e Akiza percorrono mano nella mano fino alla porta di casa, entrano ridendo, ma facendosi anche segno di fare silenzio
«pensi che dormano? »domanda Akiza riferendosi a Jessica e Kalin dal momento che la casa è avvolta dal buio della notte
«sì» risponde rapidamente Yusei prima di baciarla mentre lei lo tira su per le scale
«questa è una serata da ripetere» mormora Akiza chiudendo la porta della camera alle spalle di Yusei mentre gli resta avvinghiata al collo baciandolo
«sono d’accordo» le sorride andando a sedersi sul letto assieme a lei
«ringrazia Natsumi »gli ricorda Akiza mentre gli lascia scivolare la giacca giù dalle spalle.
Ad un tratto Akiza si tira indietro ridendo a causa di una domanda pungente che ha cominciato a frullarle per la mente «senti, ma è vera quella cosa della Fortun Cup? »domanda fissando il suo ragazzo negli occhi
«quale? » si sente confuso Yusei, non ricordando assolutamente nulla che possa ricondurli a quel momento
« quella cosa della cotta fin d’allora» ride lei giocherellando con una ciocca di capelli di Yusei che sbotta di colpo spalancando gli occhi per lo stupore e l’imbarazzo «no! Se l’è inventato Jessy…io non…. Lei…» non trova le parole per giustificarsi, ma quel suo modo impacciato intenerisce talmente tanto Akiza da spingerla a tornare ad abbracciarlo.
 
«sei troppo impulsivo Jack » lo rimprovera Jessica riferendosi al potere speciale del suo mostro che mette in difesa qualunque creatura avversaria ce la mandi al cimitero, ma Jack l’ha previsto« prima che il tuo potere speciale si attivi, Predone Doppia Spada ha la possibilità d’infliggerti un altro attacco! » esclama permettendo che  a Jessica venga inflitto un secondo attacco che le sottrae altri 1600 lifepoints, l’impatto è forte e la spinge a inginocchiarsi a terra; quello stress sta mettendo in pericolo la gravidanza, ma deve resistere per se e per il suo bambino.
«che ne dici di arrenderti prima di arrivare a un punto di non ritorno? » le propone il predestinato, ma la principessa è determinata e si rialza immediatamente «mai! » ringhia fulminandolo con lo sguardo «è il mio turno! » esclama pescando dal deck «evoco Bella, Vampira Immune (atk 1300 l.2 ). Attivo la carta magia Amore di Vampiro con cui evoco Edward il Veggente! Per il loro potere speciale, Bella rinuncia al suo potere di tuner. Sincronizzo Bella di livello 2 al tuner Edward di livello 2! Evocazione Synchro! Vieni a me Lupo Grigio (atk 800 l.4) » il grosso lupo grigio che in più di un occasione ha salvato la vita a Jessica, torna in campo più aggressivo che mai
«era da tanto che non vedevo la tua palla di pelo» commenta sarcastico Jack, ma Jessica non è assolutamente in vena di scherzi e lancia il suo lupo all’attacco; il potere speciale del mostro gli consente, una volta per turno di scavalcare l’avanguardia di Jack per colpirlo direttamente e infliggergli 800 punti di danno.
«maledetta…» mormora il ragazzo barcollando
«problemi? » lo prende in giro la ragazza
 
Appena l’Oscuro scopre del duello va su tutte le furie, non riuscendo a capacitarsi di come siano arrivati a quel punto, osserva Jessica in maglietta, esposta al freddo della sera e con l’adrenalina alle stelle
«è pazza! Jessica devi fermarti! Basta, metti fine al duello! » le ordina, ma la ragazza è troppo assorbita dal duello per dare ascolto alla voce che le sussurra all’orecchio e l’Oscuro è troppo nervoso per imprimere il giusto tono al sussurro perché sia efficace.
«ragazze! Natsumi, Hina, Rachele, Kaily! Venite qui, subito! » urla chiamandoci a se ; solo 3 di noi rispondono al suo appello
«eccoci» mi presento  
«dov’è Hina? » esige sapere l’Oscuro, ma nessuna  di noi sa rispondere
«forse non può muoversi » mento per lei, come al solito tendo a prendere le difese delle mie amiche anche quando non dovrei e l’Oscuro si scaglia su di me buttandomi a terra, lo accetto, infondo sono io la responsabile delle 4
«proteggetela» è l’unico ordine che riesce a darci prima di congedarci.
So perfettamente che le mie amiche hanno complottato qualcosa alle mie spalle, ma non ho voglia d’intromettermi e le lascio fare.
 
«evoco Rappezzatore Oscuro (atk 1800 l.2) » esclama evocando una specie di ragno con armi affilate in ogni zampa « equipaggio i miei mostri con la carta magia Incremento che incrementa di 100 punti l’attacco e la difesa e di 1 il livello ».
Basta un rapidissimo calcolo perché Jessica si spaventi, subito una fortissima folata d’aria la travolge mentre Jack da inizio alla sua evocazione
«… Vieni a me Arcidemone Drago Rosso! » esclama subito dopo aver sincronizzato i suoi due mostri. I segni dei due sfidanti s’illuminano e Jessica si deve coprire il volto per colpa dello spostamento d’aria causato dalle ali del drago che lancia il suo urlo al cielo oscuro
«no…» mormora Jessica, spaventata dalle sorti del duello, sapeva fin dall’inizio di non avere speranze contro Jack, ma ora che si vede sconfitta, il terrore s’impossessa di lei
«scappa» riesce a sentire il mormorio  dell’Oscuro.
Spaventata, Jessica comincia a indietreggiare mentre Jack avanza
«tu verrai con me e dirai la verità a Yusei e a Crow! » esclama cercando di afferrarla, ma lei riesce a scappare correndo via, lontana da quel ragazzo che vuole distruggere la sua tranquillità. Fa fatica a fuggire, teme di causare seri danni al suo bambino, ma deve allontanarsi ad ogni costo
«Jessica, fermati!! » urla Jack, ma non riesce a raggiungerla perché nel momento  in cui cerca di attraversare la strada, una macchina gli si blocca davanti e quando Jack ritrova la strada libera, la ragazza è scomparsa
«merda…» mormora.
 
Yusei e Akiza dormono ormai da ore, una nelle braccia dell’altro avvolti nelle calde coperte blu, sembrano sereni e in pace con il mondo.
«Jessica!! Yusei!! Yusei!! » urla a squarciagola Kalin piombando in casa e buttando giù dal letto la coppia che si spaventa a morte
«che sta succedendo?!  »Esclama Akiza stringendosi le coperte addosso
«non lo so…» mormora Yusei,  già in piedi che si avvia alla porta rivestendosi. Uscito in corridoio, trova il suo amico davanti alla porta «che ti prende?! »
«Jessica, dov’è? » domanda spaventato
«è in camera sua e l’avrai già svegliata con le tue urla» lo rimprovera aprendo la camera di sua sorella, ma il letto è intatto, nessuno ci ha dormito, l’armadio, invece, è aperto e mezzo vuoto. Mentre loro due si chiedono cosa stia accadendo, il rombare di una moto proveniente dal garage, spaventa a morte entrambi, gli basta affacciarsi alla finestra per vedere una moto rossa sfrecciare fuori di casa.
Il panico assale Yusei e Kalin che non hanno idea di come uscire da quella situazione,  l’istinto di Yusei prende il sopravvento, torna in camera afferrando la giacca andando poi a prendere la sua moto per inseguire la sorellina.
«cosa sta succedendo? » esce finalmente dalla stanza Akiza, anche lei parzialmente rivestita
«Jessica sta scappando» mormora Kalin senza darle tanto peso, ma poi si volta a guardarla, i vestiti sgualciti e i capelli rossi arruffati
« e tu cosa ci fai qui? » le domanda subito di scatto, ma a questo la ragazza non risponde, si volta invece a guardare fuori dalla finestra Yusei allontanarsi a tutta velocità per inseguire sua sorella.
 
Non ci vuole molto a Yusei per capire che Jessica sta  cercando di imboccare l’autostrada e vuole impedirglielo ad ogni costo, prova a contattarla, ma Jessica rifiuta ogni tentativo di chiamata. Prova a superarla innumerevoli volte, ma sua sorella è molto abile con la moto e persino lui fatica a starle dietro.
Comunque l’agitazione fa compiere un passo falso alla ragazza che si lascia sfuggire una scorciatoia, ma a Yusei non scampa e la usa per superarla e sbarrarle la strada, Jessica è costretta a frenare sterzando. Si ritrovano proprio sotto all’autostrada
«dove credevi di andare» la rimprovera togliendosi il casco e aspettando una risposta che non arriva, Jessica trema e piange mentre si toglie il casco mostrandosi a suo fratello terrorizzata
«che ti è successo?! » si spaventa a sua volta Yusei
«lasciami andare» lo prega
«cos’hai? » insiste «perché fuggi, cosa ti è successo? Jessy ti prego parlami! » urla il ragazzo avvicinandosi a lei, ma Jessica indietreggia spaventata stringendosi le braccia attorno al ventre coperto da un cappotto. Il cuore di Yusei inizia a battere all’impazzata per l’agitazione, ma ancora non capisce e tenta di avvicinarsi ancora a lei e di nuovo respinto
«Jessy ti prego! » esclama pregandola non solo con le parole, ma anche con i gesti e gli occhi che le trasmettono tutta la sua preoccupazione e il dolore
Disperata, Jessica cede, si sbottona il giubbotto e mormora la verità a suo fratello e anche se in quel momento un tir passa sopra alle loro teste coprendo la voce della ragazza, Yusei legge perfettamente il labiale
«aspetto un bambino» capisce e vede mentre sua sorella, in lacrime, si fa sempre più pallida finché l’agitazione e il dispiacere non la spingono ad accasciarsi a terra.
«Jessy! » si spaventa Yusei correndo da lei
«mi dispiace» mormora poco prima di svenire tra le braccia di suo fratello.
 
«Yusei! » esclamano Kalin e Akiza raggiungendolo in ospedale
«come sta? » si preoccupa Kalin
«stanno bene, ora la stanno visitando, ma pare che sia lei che il bambino stiano bene» li rassicura, ignorando lo shock di far sapere a entrambi del piccolo che sta crescendo dentro Jessica
«quale bambino?! » si preoccupa Akiza
«come l’hai saputo? » domanda dubbioso Kalin
«immaginavo che tu fossi suo complice» sorride Yusei «grazie» è l’unica cosa che riesce a dire
Lentamente Jessica riprende conoscenza ritrovandosi in una stanza d’ospedale triste e grigia, credendo di essere sola, si accarezza la pancia salutando il suo bambino
«sta bene» la rassicura la calda e dolce voce di Yusei, accanto a lei, ma per Jessica è uno spavento che la fa sussultare alzandosi di colpo «calmati» la ferma subito il ragazzo facendola stendere di nuovo. Subito Jessica ricorda il duello, la fuga e ciò che è accaduto sotto all’autostrada, volta lo sguardo mentre un dolore immenso al petto la travolge, è il senso di colpa per aver nascosto la verità a tutti e nello stesso momento per non essere riuscita a proteggere il suo segreto
«perché non me l’hai detto? »le domanda Yusei accarezzandole i capelli «chissà quante non ne hai passate in tutto questo tempo»
«avevo paura…» mormora Jessica stringendosi di nuovo le braccia al ventre «ne sono già successe troppe, non volevo…» cerca di spiegarsi, ma non trova le parole
«ti sarei potuto stare accanto e tu saresti stata molto più tranquilla» cerca di farle capire. Jessica è sempre più abbattuta e mortificata , le manca poco perché scoppi a piangere
«perché volevi scappare? » le domanda ancora Yusei
«Jack voleva dire la verità, non potevo permetterglielo…» mormora
«tu e Jack siete proprio cane e gatto» cerca di sdrammatizzare Yusei «vorrei capire come fa ogni volta a intuire cosa ti passa per la testa» ride il giovane riuscendo a farla sorridere, ma dopo un po’ una domanda passa per la mente di Yusei «Crow lo sa? »
«ormai penso di sì» sospira Jessica
«dovresti dirglielo» le consiglia, ma Jessica  sbotta di colpo «no! Non posso… non voglio, lui… lui non deve saperlo! » esclama stringendogli il braccio
«ma è suo figlio! » tenta di farle capire, eppure pare inutile, il cuore di Jessica è completamente chiuso e non accetta a riaprirsi per il ragazzo che l’ha ferita «mi ha fatto male, si è servito di me per alleviare il suo senso di colpa…»
Il predestinato non sa che risponderle, da un lato Jessica ha ragione, ma dall’altro crede che i due dovrebbero chiarirsi. Yusei è sempre stato la guida di sua sorella ,l’ha sempre consigliata, ma ora non sa che fare né che dire, è una situazione troppo complicata e lui si sente inerme davanti a tutto quello.
«Yusei »lo chiama con una vocina acuta e strozzata; trema e ha gli occhi lucidi pronti a inondare il suo visino di lacrime. Accade nel momento in cui suo fratello le prende la mano, scoppia a piangere gettandosi tra le sue braccia disperandosi, urlando e singhiozzando
«mi dispiace! » grida lasciandosi andare completamente
«va tutto bene Jessy, non piangere è finita, sono qui, sono qui con te» le mormora abbracciandola e accarezzandole i capelli, ma non riesce minimamente a calmarla, anzi, tutti i sentimenti più oscuri nel cuore della ragazza emergono  esplodendo in lacrime e urla
«non è giusto perché….perché l’ha fatto Yusei? Come ha potuto  Crow farmi questo…io gli volevo bene…Yusei perché, perché?!! »urla sempre più forte.
Quelle urla straziano il cuore del povero Yusei che non trova le parole migliori per consolarla, riesce solo a provare una grandissima compassione
«se mamma e papà fossero ancora qui…tutto questo non sarebbe mai accaduto…non è giusto! Mamma! Papà! » arriva a urlare ormai delirante, totalmente fuori di se, nemmeno immagina di riaprire una vecchia ferita di suo fratello che si sente improvvisamente sprofondare, ma trova la forza di resistere stringendola ancora più forte e cullandola nel tentativo di tranquillizzarla
«basta Jessy! Ti prego calmati»
«non ci riesco» singhiozza lei trovando un po’ di lucidità dopo tanto delirio
«puoi farlo, devi! Torna in te piccola, devi riprenderti, il tuo bambino ha bisogno di te, reagisci! » la incita ricordandole che ora non è più sola, ma deve pensare al bene di suo figlio. È difficile, ma molto lentamente, Jessica si calma sprofondando in un lungo sonno che le da finalmente la pace
 
Kalin e Akiza sono fuori dalla stanza che attendono di avere notizie della loro amica, sono molto preoccupati, ma cercano di mantenere la calma
«chissà quanto sarà bella» sorride Akiza distraendosi dal pensiero della salute di Jessica
«bella? Come sai che è una femmina? » ride Kalin «nemmeno sapevi che saresti diventata zia poche ore fa»
«e che c’entra?  Si chiama intuito femminile» scrolla le spalle lei sventolando i capelli da una parte all’altra
«mi dispiace per il tuo intuito ma questa volta si sbaglia, quello di cui sarai zia è un bel maschietto. Jess l’ha scoperto la settimana scorsa »le annuncia con un sorrisetto beffardo.
Ad un certo punto una domanda sorge spontanea ad Akiza «come facevi a sapere che Jessica era nei guai? »
« una ragazzina mi ha imprigionato dicendomi che dovevo stare lontano da Jessica per un po’» spiega il ragazzo
«una ragazzina? » non capisce lei, ma più che dirle quello Kalin non sa fare, può solo aggiungere che aveva i capelli castani e ricci, ma non di più.
«è strano…» mormora Akiza «da quando Jessica si è iscritta alla Pacific High School, hanno cominciato a succedere strane cose» ci pensa ricordando ogni singolo evento accaduto da quel giorno.
 
Sicuro che si sia calmata, Yusei si alza per uscire, ma sua sorella lo afferra per la giacca «no aspetta! Non te ne andare» lo prega con un filo di voce e gli occhi lucidi dopo tanto piangere
«dovresti riposarti »le dice Yusei facendola stendere di nuovo
«non mi lasciare sola, per favore»
«va bene» si arrende Yusei sedendosi di nuovo accanto a lei e tenendole la mano
«quando ho scoperto  di aspettare un bambino mi sono spaventata, mi odiavo per essere stata tanto superficiale e odiavo lui, stava indirizzando a mia vita in modo irreversibile… per un momento ho pensato di abortire, ma poi ho pensato a noi, a quante ne abbiamo passate, tutto quello che ci è successo non è mai stata colpa nostra…» cerca di spiegarsi fissando il soffitto, vuole parlare, dire tutto a suo fratello. Sono passati 4 lunghi mesi senza che i due avessero mai potuto parlare davvero e ora lei ne ha un grandissimo bisogno «non è colpa sua se i suoi genitori sono tanto stupidi» sorride accarezzando il pancione in cui sta crescendo il suo bambino « lentamente il pensiero di questa creatura che cresce dentro di me ha cominciato a rallegrarmi e ho cominciato ad amarlo»
«visto l’impegno che ci hai messo a proteggerlo, lo credo anche io» le sorride Yusei stringendole la mano
«sei contento di diventare zio? » gli domanda con un dolce sorriso stampato sul viso
«non vedo l’ora di regalargli il suo primo  deck» scherza il ragazzo strappando un’altra risata alla sorellina che poco a poco riprende colorito e i suoi occhi tornano a brillare
«allora voi due, avete finito? »entrano ridendo Kalin e Akiza dopo averli sentiti ridacchiare
«sì, sì» risponde Jessica rimettendosi seduta «e tu dov’eri finito? » gli domanda rivolgendosi a Kalin; non vuole preoccuparla per cui scrolla solo le spalle «in giro, mi sono attardato »
«oggi pomeriggio ti faranno tornare a casa» le sorride Akiza avvicinandosi per salutarla
«meno male» sospira Jessica« a me e a questo pulcino non piace stare qui»
 
«Questo non va bene » digrigna i denti l’Oscuro che ha passato la notte a seguire le evoluzioni della vicenda «ho perso il contatto»
Ora che il cuore di Jessica ha ritrovato un po’ di pace, per lui la situazione si complica, se lei dovesse fare pace anche con Crow, tutti i suoi piani andrebbero in fumo, lui sparirebbe assieme alla sua dimensione e il destino di Jessica sarebbe segnato irreversibilmente. Per preservare se stesso, l’uomo è costretto a proteggere la principessa anche se la cosa gli  crea ribrezzo
«Hina! »urla chiamando la giovane dai capelli ricci e gli occhi marroni, lei si presenta all’istante, ma non ha fatto in tempo a materializzarsi che viene scaraventata a terra dalla furia dell’Oscuro «stupida umana! »
Hina sa bene  cosa ha fatto e non trova alcuna scusa per difendersi, lei e Rachele sapevano perfettamente che il loro piano avrebbe avuto gravi conseguenze
Totalmente fuori di se, l’Oscuro tenta di ferirla ancora, ma non posso permetterlo e prima che l’attacco la raggiunga, mi metto in mezzo fermandolo, so bene che io gli servo e questo gioca  a mio favore « i dispiaceri di quella ragazza stavano mettendo a rischio la sua gravidanza! » cerco di fargli capire
«lo sapevi?! » si spaventa Hina
«non ci vuole molto a capirlo» le rispondo prima di spiegarlo anche a lui « Se Hina e Rachele non fossero intervenute, Jessica avrebbe perso il bambino nell’arco di poche settimane»
Stranamente riesco non solo ad avere l’ultima parola, ma anche ad avere totalmente ragione, L’oscuro se ne va lasciando me e Hina da sole
«grazie» si rialza lei, ma sono un po’ arrabbiata con loro, erano tutte e 3 d’accordo sul da farsi e mi hanno completamente esclusa, è una cosa a cui mi sono abituata anche se mi lascia un grande amaro in bocca, le do solo un cenno della testa prima di andarmene.
 
Ora che quello di Jessica non è più un segreto, tutti in casa si preoccupano di prendersi cura di lei e coccolarla. Andare a fare shopping non è più qualcosa per cui Yusei storce il naso, anche se lo scopo è quello di comprare tutto il necessario per il bambino, le ragazze non perdono occasione per rifornirsi di abiti e accessori per puro diletto.
Sarebbe tutto perfetto, ma gli incubi hanno ripreso ad assillare la ragazza e il pensiero di aver mentito a Crow la assilla giorno dopo giorno. Con i ostri consigli, l’Oscuro si preoccupa d’insidiare i dolore nel cuore della ragazza senza mettere a rischio la sua salute, almeno ci prova.
Quella mattina i ragazzi si sono prefissati di uscire, Akiza e Kalin sono già in giro, mentre i fratelli si stanno preparando. Jessica è al telefono con Akiza che l’assilla con le solite raccomandazioni «mi raccomando mettiti il cappotto pesante, quello rosso, ricordati che siamo a gennaio e le temperature scendono parecchio. Mangia prima di uscire, ricordati che ora siete in due»
«sì  dottoressa Izinsky» ride Jessica prima di salutarla e chiudere, ha già messo il cappotto quando una forte fitta la sbilancia in avanti spingendola ad appoggiarsi al muro cominciando ad ansimare
«ohi piccola peste, stai calmo, andiamo a divertirci un po’ dai» mormora accarezzando il suo bimbo, è convinta che sia solo un calcio, anche se a 4 mesi pare strano.
«Jessy andiamo! » la chiama Yusei che comincia ad  avviarsi al garage.
Vista l’ora, Jessica corre fuori dalla stanza scendendo in fretta le scale, grave errore visto il suo malessere, un fortissimo capogiro le oscura la vista e le fa perdere l’equilibrio.
 
«no! Natsumi! »urla l’Oscuro vedendo la ragazza rotolare giù dalle scale.
In un attimo appaio in  casa di Yusei e mi lancio su Jessica riuscendo a prenderla portandola dal mio Signore, è l’unica cosa che posso fare per salvare lei e il bambino
«vieni da me principessa» mormora l’Oscuro mentre Jessica ed io ci proiettiamo nel suo mondo e lei finisce tra le sue braccia, priva di sensi a causa dell’improvviso trasporto da una dimensione ad un’altra «eccoti qui piccola Jessica, non sai quanto vorrei strapparti l’anima e liberarmi» mormora stendendola delicatamente a terra «sfortunatamente ti sei fatta troppo forte e le tue ultime disavventure hanno contaminato il tuo cuore, non posso più usarti come chiave per queste mie catene» dice scuotendo le catene che lo imprigionano a quel mondo di tenebra «ma lui sì» sogghigna accarezzandole il ventre, il suo potere Oscuro è talmente forte da reagire con quello di Jessica e del suo bambino procurandole un grande malessere
«non toccare Meika » esclama la dura voce di una donna che mi spaventa spingendomi a ritrarmi nell’oscurità, è Vega, non so come abbia fatto a raggiungerci, ma so che è lei e avanza fulminando il mio Signore con lo sguardo spingendolo a indietreggiare
«la custode di Meika» ghigna squadrandola dalla testa ai piedi «credevo fossi morta»
«questa è una prigione di stasi» gli fa notare «come vivi tu, posso farlo anch’io, siamo nella stessa condizione. Lascia andare Meika, sai bene di cosa sono capace» ringhia la donna avanzando verso l’Oscuro che indietreggia ancora
«sei diventata famosa per le tue minacce lo sai? » ride smettendo di arretrare, consapevole che la donna non può torcergli un capello, vincolata dal destino che la incatena allo scorrere degli eventi
«ovvio  che mi è noto per cui apri bene le orecchie, tocca la ragazza e scatenerò contro di te ogni genere di maledizione, ho la forza di controllare la Vita, non dimenticarlo» lo minaccia, ma all’Oscuro non importa, ha un asso nella manica e lo svela subito oltrepassando la donna e avvicinandosi a Jessica che geme sempre più a causa del dolore provocatole dal potere negativo dell’uomo, non è in grado di percepire ciò che la circonda, né tanto meno la presenza dei due
«non avvicinarti! » intima Vega
«io l’ho salvata, potresti mostrarmi un po’ di riconoscenza» le fa notare «un attimo più tardi e la tua Meika avrebbe perso il suo bambino e probabilmente anche la sua stessa vita»
Vorrei  assistere a ciò che quei due hanno intenzione di fare, ma il mio Signore mi estranea dai suoi piani, probabilmente non vuole coinvolgermi, inizialmente non lo capisco e mi dibatto per tornare, quando finalmente ci riesco, l’unica cosa che riesco a sentire proviene dalla bocca di Vega « e sia» accetta Vega chinandosi sulla sua protetta e accarezzandole il viso «accetto la tua proposta» conclude, in un attimo lei e la principessa svaniscono e la catena che imprigiona il braccio del mio signore va in pezzi
«cos’è successo? » esclamo preoccupata raggiungendolo
«nulla di cui tu ti debba preoccupare cara» mi sorride tornando al suo posto a osservare il mondo degli umani
«ma era davvero Vega? La leggendaria Vega? » sono curiosa di sapere, ha altro per la testa e mi risponde con un semplice cenno della testa.
 
«lasciatelo! Non potete portarmelo via, è mio! È il mio bambino… no!! » urla Jessica nel sonno finché non si risveglia di colpo, si ritrova ancora una volta in ospedale, agitata da quell’orribile sogno. Cerca si alzarsi, ma si sente troppo stordita e debole a causa di chissà quale intruglio  che le hanno dato
 
«come sta? » domanda Yusei non appena la dottoressa gli si avvicina
«purtroppo non ho buone notizie» sospira il medico sapendo quanto una notizia del genere possa far male «la madre sta bene, è perfettamente sana e ora sta riposando, ma non… il bambino non ce l’ha fatta» dice, mortificata per non essere riuscita a fare di più.
Lo shock è fortissimo per tutti, specialmente per Yusei che sente i bisogno di sedersi per assimilare la notizia, si porta le mani alla fronte tirandosi indietro i capelli «non è possibile…come faccio a dirglielo…» mormora alzandosi e avvicinandosi al muro «lei sta bene? » domanda alla dottoressa
«fisicamente sì, spero solo che sia abbastanza forte per una simile notizia» ormai non può più fare nulla, e il dispiacere la spinge ad allontanarsi lasciando i ragazzi da soli.
«dannazione! » urla amareggiato Yusei battendo un pugno contro il muro «non bastava tutto quello che è successo finora, anche questo! Ma perché?! » si dispera
«cerca di calmarti» dice Akiza correndo ad abbracciarlo
«sono stanco di vederla soffrire Akiza…basta! Non voglio più! » si lamenta non riuscendo ad accettare una simile tragedia
«finirà Yusei, prima o poi finirà… dobbiamo solo essere forti» cerca di dargli conforto, ma lei stessa non riesce a capacitarsi di una tale disgrazia e non riesce a non piangere
«non voglio vederla più piangere…» mormora stringendo la sua ragazza a se come se quel gesto gli desse consolazione
«fatti coraggio e vai da lei» può solo consigliargli Akiza allontanandosi e accarezzandogli il viso. È l’unica cosa che Yusei può fare
«io vado a parlare con Crow » si muove Kalin « era suo figlio, anche se Jessica non voleva farglielo sapere»
I suoi amici sono pienamente d’accordo con lui e lo lasciano andare.
 
«ciao Jessy »accenna un sorriso Yusei sedendosi accanto a lei «come ti senti? » le domanda prendendole la mano
«un po’ frastornata» sorride Jessica «sono caduta dalle scale vero? » ricorda perfettamente il capogiro «come sta il piccolo? » domanda in modo molto schietto spaventando Yusei che abbassa lo sguardo prendendole la mano
«Jessy ascoltami…» mormora trovando le parole migliori per dirglielo
«non sta bene? » si preoccupa subito lei «forse tu puoi fare qualcosa, puoi curarlo! » s’aggrappa subito a quella speranza Jessica, ma Yusei deve chiederle di calmarsi guardandola negli occhi
«ascoltami ti prego…» ripete. Vedendo lo sguardo addolorato del fratello si fa seria, anzi capisce persino quello che Yusei cerca di dirle, impallidisce di colpo
«no, ti prego…no» mormora ritirando la mano e posandosi una mano sulla pancia, non lo sente, non lo sente più, il suo bambino non c’è più
«mi dispiace Jessy, non ce l’ha fatta» le dice nel modo più cauto possibile il ragazzo
Il respiro di Jessica le si blocca in gola mentre il cuore inizia a batterle all’impazzata, si fa sempre più pallida sudando freddo mentre le lacrime le fanno capolino dagli occhi e la bocca le trema
«no…» sussurra stringendosi le mani al petto
«Jessy ti prego…» vorrebbe tenerla calma, ma non ci riesce, il dolore esplode tutto in una volta, in un potente urlo «il mio bambino… no!!! »
 
Kalin nel mentre, è arrivato da Crow. È Jack ad aprirgli e non pare molto felice di vederlo
«che ci fai qui? » sbuffa, ma appena vede l’espressione abbattuta di Kalin intuisce che non è il momento per i loro scontri
«devo parlare con Crow »
«è successo qualcosa a Jessica? » si preoccupa immediatamente Jack; Kalin è stufo di mentire, ma l’unica cosa che riesce a fare è annuire
«cos’è successo a Jessica? » si mette in mezzo Crow  dopo averli sentiti parlare
«vieni» mormora Kalin andando a sedersi al tavolo con lui raccontandogli tutto quello che è successo; Crow non la prende per niente bene, ma cerca di trattenersi il più possibile
« Non bastavano tutti i casini successi finora ora anche questo?! » esclama stringendo forte i pugni
«mi dispiace» s’intromette Jack dandogli il suo appoggio
«un incidente, ma chi ci crede…» borbotta il predestinato stringendo i pugni ancora più forte
«nelle sue condizioni i capogiri erano normali, non doveva scendere le scale sentendosi male» prova a farlo pensare con razionalità Jack «è stata solo una fatalità»
«come l’ha preso? » vuole sapere Crow preoccupandosi per Jessica
«Yusei glielo sta dicendo ora» sospira Kalin
«sarà distrutta…» pensa ad alta voce Crow « devo andare da lei! » si decide correndo, ma poi si blocca « o forse no» ci ripensa «potrei peggiorare le cose…»
«raggiungila brutto stupido! » Lo incita Jack «era vostro figlio»
 
In ospedale Jessica non smette di piangere e Yusei non sa che fare, la tiene stretta a se senza dire niente, ma il dolore si fa sempre più forte ogni minuto di più, si sente  schiacciare da un peso al cuore che la fa sprofondare nelle tenebre più cupe, il suo cuore è lacerato dalla disperazione. Improvvisamente, però, si blocca, di colpo; il cuore accelera il suo battito mentre il suo respiro si affanna, non vede e non sente nulla oltre alla disperazione e al dolore per aver perso il suo adorato bambino. Un vortice d’aria inizia a circondarla, per lei può sembrare una protezione da quel malvagio mondo che le ha portato via suo figlio, ma per Yusei e chiunque altro si trovi all’esterno è un pericolo
«Jessy no! » cerca di fermarla il ragazzo appena viene spinto indietro da quella forza, ma è inutile, sua sorella non vuole ascoltare niente e nessuno, urla e piange liberando il suo potere senza nemmeno rendersene conto;  gli oggetti più leggeri vengono risucchiati nel vortice che li scaglia poi ovunque nella stanza, ma presto la potenza aumenta e persino i mobili iniziano a muoversi.
«Yusei! » corre dentro Akiza, spaventata da ciò che sta creando la disperazione della sua amica
«Akiza attenta! » grida vedendo un vaso andarle addosso, ma fortunatamente la giovane si scansa buttandosi a terra e Yusei la raggiunge
«ha perso il controllo» gli fa notare Akiza riconoscendo quel potere distruttivo nato dal cuore, era lo stesso che usava lei quando ancora era la Strega Rosa Nera «Jessica torna in te! » grida, inutilmente, nel tentativo di svegliarla da quello stato catatonico che la porta a rinchiudersi in se stessa con il suo dolore.
«devo fermarla» si alza Yusei avanzando «Jessy ti prego! calmati! »
«se continua così raderà al suolo l’intero edificio! » esclama Akiza avvertendo poco a poco l’immensa potenza che aumenta facendosi sempre più distruttiva.
Le botticine di medicinali chiuse nei mobili della camera volano e vengono scaraventate ovunque, alcune colpiscono Yusei ferendolo ,ma lui non si ferma e riesce ad aggrapparsi alla spalliera del letto di Jessica «Jessy! » la chiama tenendo una mano verso di lei
« Ichiru no!! » la sente gridare, il nome del suo bambino; un enorme peso al cuore blocca Yusei che torna a condividere il dolore di sua sorella dimenticando il pericolo che incombe su di loro
«Yusei attento! » urla Akiza, ma il ragazzo non fa in tempo a scansarsi e una sedia lo colpisce scaraventandolo contro il muro battendo violentemente la testa; spaventata, la sua ragazza corre a soccorrerlo, anche se frastornato, Yusei è ancora cosciente «sto bene» la tranquillizza scostandosi dal muro senza rialzarsi.
L’intero edificio comincia a tremare e chi ne ha la possibilità scappa evacuando la struttura; le urla strazianti della ragazza si odono perfettamente su tutto il piano dell’ospedale, tutti avvertono il suo dolore, quella dolorosa ferita causata da un banalissimo incidente domestico, nessuno avrebbe mai detto che una ragazza sopravvissuta ai Predestinati Oscuri e ai demoni, si sarebbe fatta sconfiggere da un piccolo capogiro che le ha portato via ciò che più amava al mondo.
«basta Jessica! »le urla Akiza, la capisce, ma non può continuare a mettere a rischio la vita di chi si trova nell’ospedale, non vuole che la sua giovane amica commetta il suo medesimo errore. Un ombra incombe sui ragazzi appoggiati al muro, d’istinto Akiza prende la mano di Yusei attivando lo scudo, ma a lui torna in mente l’esempio di sua sorella sull’auto in grado di neutralizzare lo scudo e si getta sulla ragazza proteggendola con il suo corpo, ma la botta è forte e stavolta gli fa perdere i sensi lasciando Akiza da sola a fronteggiare i poteri fuori controllo di Jessica incapace di placarsi. L’aria inizia a diventare calda e piccole scintille appaiono e scompaiono,  in pochi secondi diventano vere e proprie fiamme, un vortice infuocato circonda la principessa aumentando il pericolo per Akiza e per tutti gli altri
«Jessica!! » si sente urlare dal corridoio Crow distrutto dalla notizia ma determinato ad aiutare la sua Jessica a riprendersi; si getta tra le fiamme che non lo scalfiscono minimamente e prende tra le braccia la sua ragazza baciandola
«sono qui» mormora con la voce rotta dal pianto accarezzandole il viso
«Crow…» sussurra, ormai senza voce Jessica prima di perdere i sensi tra le sue braccia. Le fiamme e il vento si placano e tutto torna alla normalità
«Crow…» sorride Akiza, sorpresa nel vederlo
«state tutti bene?! » esclamano i dottori accorrendo nella stanza
«no, è ferito» indica Yusei ancora incosciente.
Sia Yusei che Jessica non sono gravi, lui se l’è cavata con un taglietto e lei con un po’ di riposo e una dose di sedativo per aiutarla a riposare.
Il primo che la giovane vuole vedere, appena sveglia è suo fratello incerottato dalla testa ai piedi e con una benda che gli avvolge la fronte
«come ti senti? » le domanda dolcemente avvicinandosi
«sono stata io? » si preoccupa Jessica sfiorando i cerotti del fratello, non ricorda assolutamente nulla della sua crisi, ma può immaginarlo benissimo «voglio andare a casa» mormora stringendo la mano si suo fratello
«aspetta ancora un po’ Jess »la prega Kalin entrando nella stanza assieme a Jack
«devo aver combinato un bel casino per farvi correre tutti quanti» finge di scherzare Jessica, ma non riesce nemmeno a simulare un sorriso, la fitta al cuore è ancora troppo dolorosa.
 
I giorni passano e la depressione per i due potenziali genitori aumenta sempre più , l’aria che si respira in entrambe le case è talmente tesa che si taglia con il coltello, nessuno sa che dire o fare per non peggiorare le cose, gli stessi Leo e Luna si tengono lontani per non turbare gli amici.
«non gli sono stato accanto nemmeno una volta, ho solo saputo dare dolori a sua madre» pensa ad alta voce specchiandosi nel caffè che gli ha dato Yusei
«le cose sarebbero dovute andare diversamente» sospira l’amico appoggiato al bancone della cucina
«ma che razza di uomo sono se non so nemmeno proteggere mio figlio…» si  compiange Crow odiandosi per tutto quello che ha fatto e non ha fatto
«non avresti potuto fare nulla, è stato un incidente» prova a fargli capire Yusei, ma anche per lui pare assurda una cosa del genere
«come sta? » gli domanda allontanando da se la tazza fumante
«è ancora sotto shock» gli risponde Yusei zittendosi di colpo e ricordando quello che aveva sentito in ospedale «Ichiru» dice, ma Crow non capisce e lo fa ripetere «Ichiru, l’ha gridato l’altro giorno mentre piangeva, credo che fosse il nome che voleva dargli»
«mi sarebbe piaciuto… Ichiru Hogan» sorride con dolore il giovane « ho fatto una cazzata dopo l’altra e  questo è il risultato»
 «forse dovresti salire» azzarda a consigliargli
«potrei peggiorare le cose» mormora Crow, impaurito all’idea di aumentare i dolore di Jessica, ma Yusei riesce a convincerlo sperando, così, di aiutare sua sorella.
Impaurito Crow bussa appena andando poi a socchiudere la porta sbirciando dalla fessura, la vede rannicchiata sul letto con la testa nascosta tra le braccia, ma sentendo la porta aprirsi alza la testa credendo sia Yusei, ma non lo è
«ehi» sussurra Crow entrando.
Finalmente è lì, l’unica persona in grado di condividere il suo dolore e che può aiutarla a superarlo, il suo adorato Crow; Jessica si alza dal letto e corre ad abbracciarlo, baciandolo e stringendosi a lui ricominciando a piangere.
 
«credi che funzionerà? » domanda Kalin sapendo di Crow nella stanza di Jessica
«lo spero, visto il silenzio…» sospira ancora Yusei, pare  che non riesca a fare altro in quei giorni
«in un mare di ombre, speriamo che almeno un raggio di sole possa riuscire a farsi largo» dice Kalin tenendo lo sguardo alzato verso il soffitto.
 
Di sopra Crow e Jessica sono seduti sul letto e lui la tiene stretta
«Ichiru era un bel nome» mormora Crow arrotolandosi una ciocca di capelli neri di Jessica attorno al dito
«mi sei mancato» risponde con totale incoerenza lei
«non volevo farti male» le spiega Crow, ma a Jessica importa poco quello che non ha fatto Crow, dal momento che era lei a dover fare il primo passo dopo averlo respinto.
«scusa se te l’ho nascosto» sussurra lei lasciandosi scivolare sulle ginocchia del suo ragazzo
«eri spaventata, sono stato io ad essere stato troppo avventato con la storia del matrimonio»
«gli avresti insegnato a duellare e poi gli avresti regalato una moto e io mi sarei arrabbiata, ma non gli avrei mai impedito di diventare un campione» pensa ancora con dolore al suo futuro da madre
Sentendola più tranquilla, Crow sorride e smette di accarezzarle i capelli «ti va di scendere? » le domanda alzandosi per primo in attesa di una risposta da Jessica che annuisce quasi subito prendendo la sua mano; Crow ha già varcato la porta, mentre lei prova una strana sensazione e un mormorio nell’orecchio che si placa solo quando lei mormora «accetto»
Un enorme sorriso scappa a Yusei e Kalin appena vedono la loro piccola Jessica scendere le scale mano nella mano con Crow, ma appena si trova davanti a loro lascia il suo ragazzo correndo ad abbracciare suo fratello
«sto bene Yusei »lo tranquillizza, consapevole di avergli provocato grandi dispiaceri in quel periodo
«le cose torneranno alla normalità» accenna un sorriso Jessica, sforzandosi di combattere la sua depressione per il bene suo e dei suoi amici.
 
La Contessa si avvicina all’Oscuro che la tira a se mostrandole ciò che sta guardando con tanta attenzione, è una dimensione completamente bianca appena creata per ospitare una creatura molto speciale
«che ne dici? » sorride l’uomo domandandole un parere
«non male» annuisce lei «non vedo l’ora che giunga il momento» ride
«oh anche io mia cara»

 
TO BE CONTINUED....

Con gli esami alle porte purtroppo potrei avere ritardi ancora più clamorosi nella pubblicazione dei capitoli vi prego di avere pazienza.
Magari l'ansia mi farà scrivere ancora più in fretta e i capitoli arriveranno prima del solito, chissà...
Aspetto i vostri pareri, ciao!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's / Vai alla pagina dell'autore: Vega_95