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Autore: Mon    02/02/2014    2 recensioni
[Seguito di Just Because I Really Love You]
La porta dello studio si aprì e Willow seguì Billie al suo interno, si guardò attorno, era parecchio tempo che non metteva piede lì dentro. Respirò profondamente; quel momento le ricordava qualcosa di già accaduto. Era la stessa scena che lei e Billie Joe avevano vissuto quando erano tornati nella loro casa di San Francisco dopo il lungo viaggio che avevano fatto, quello che era servito loro per ricaricare le pile e per riordinare le idee. Erano stati per un lungo periodo lontano da casa e quando erano tornati Willow aveva provato quella sensazione di calore che solo qualcosa di familiare riesce a darti.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un urlo e poi qualcuno che scendeva velocemente dal letto. Willow aprì gli occhi e cercò di abituarli alla luce che improvvisamente cominciò ad entrare dalla finestra della stanza da letto. 
«Che ore sono?» chiese, con la voce impastata dal sonno.
«Tardi, tardissimo! Non è suonata la sveglia e dovremmo già essere allo studio di registrazione. Sono le 9.30 e io ho un appuntamento tra dieci minuti con gli Emily’s Army!»
Willow si tirò a sedere sul letto e guardò l’orologio che portava al polso; imprecò e si alzò. Corse in bagno a prepararsi, non c’era tempo per truccarsi, si mise solo un filo di matita sotto gli occhi e si diede una veloce passata di piastra sui capelli, poi lasciò spazio a Billie. Non fecero colazione, decisero che se la sarebbero fatta portare in studio da qualcuno. Salirono in macchina un quarto d’ora dopo, l’uomo nel frattempo chiamò Joseph, suo figlio nonché batterista degli Emily’s Army, per avvisarlo del suo leggero ritardo. In tutto quello c’era solo una piccola fortuna: era ormai passata l’ora di punta del mattino, il traffico sul Golden Gate Bridge non era intenso, se la sarebbero cavata con poco più di venti minuti di macchina. 
Arrivarono davanti alla porta della casa discografica con il fiatone; Billie Joe aprì la porta e salutò Patty e James, chiedendo il favore di scendere a prendere un caffé per lui e Willow. Loro, gentilmente, acconsentirono. 
La ragazza respirò e si diresse verso lo studio di registrazione principale, mentre Billie Joe andò nel secondo, quello da dove provenivano suoni di chitarra e batteria. Aprì la porta e salutò suo figlio e i suoi amici. C’era un nuovo disco in programma anche per gli Emily’s Army e Billie doveva cominciare ad ascoltare alcune delle canzoni che loro pensavano di inserire nell’album. 
Willow sapeva che quel giorno sarebbe rimasta praticamente sola nello studio di registrazione; erano lei e la sua chitarra. Il progetto insieme a Billie, ormai approvato, non poteva essere portato avanti quel giorno quindi era il momento di dedicarsi al suo disco. C’era un motivetto che la tormentava da giorni, ma ancora non era riuscita a metterlo nero su bianco; quello era il giorno giusto. Si concentrò solo sui suoi pensieri e sulla sua chitarra, sulle note che potevano andare bene, sulle cose da cambiare. Non si rese conto del tempo che passava, troppo impegnata a produrre finalmente qualcosa di buono; alzò lo sguardo solo quando sentì una voce familiare salutarla. Girò la testa e vide Joseph entrare nella sala di registrazione e chiudersi la porta alle spalle. Anche Willow salutò il ragazzo, lui si andò a sedere sul divano vicino a lei e prese il foglio sopra il quale la ragazza aveva scarabocchiato le parole e le note. Lesse qualcosa e poi guardò Willow negli occhi. «Me la suoni? Sembra interessante.»
La ragazza alzò le spalle e disse: «È solo l’inizio. Non sono sicura che questa sia la versione definitiva, anzi, credo proprio di no!» 
«Importa qualcosa? Volevo solo ascoltarla!»
Willow appoggiò le dita sulle corde della chitarra e cominciò a suonare, Joseph rimase in ascolto, guardando la ragazza per tutto il tempo. Alla fine espresse il suo giudizio: «Non è male. Certo, qualcosa forse è da cambiare, ma mi piace!»
La ragazza sorrise, ringraziandolo e sorridendogli sincera. Il loro rapporto era andato evolvendosi nel corso degli anni; certamente non era partito con il piede giusto, ma Willow non aveva mai dato colpa a Joseph di quello. Capiva che era stato difficile accettare di vedere il padre insieme ad un’altra donna che non fosse la madre, ma alla fine se ne era fatto una ragione e i rapporti con Willow non avevano fatto altro che migliorare. Certo, non era un rapporto perfetto, non mancavano le litigate, ma quello succedeva in ogni famiglia. 
«Tuo padre dov’è?» chiese la ragazza.
«Stava parlando con gli altri, ha detto che dopo sarebbe passato. Voleva che andassimo a mangiare qualcosa tutti e tre insieme.»
Willow spalancò gli occhi. «Mangiare?»
Joseph alzò un sopracciglio. «Si, mangiare! Hai visto che ore sono?»
La ragazza istintivamente alzò il braccio e appoggiò gli occhi sull’orologio che portava al polso. Erano quasi le due. Lavorando intensamente alla sua canzone non si era accorta che era arrivata l’ora di mettere qualcosa sotto i denti. 
«No, sinceramente non ci avevo fatto caso!»
Joseph si alzò dal divano e fece segno a Willow di seguirlo. «Muoviti! Andiamo ad aspettare papà e poi andiamo a mangiarci un bel panino! Io ne ho bisogno!»
La ragazza sorrise, seguendo Joseph fuori dalla porta.

***

Seduti al tavolo uno di fronte all’altra, Willow e Joseph aspettavano che Billie portasse loro i panini che avevano ordinato. 
«Quanto ci mette papà? Ho fame!»
La ragazza alzò lo sguardo al di sopra della spalla di Joseph e guardò la fila alla cassa. «Temo ci vorrà ancora un po’ di tempo, c’è parecchia gente.»
Il ragazzo sbuffò, appoggiando gli occhi sullo schermo del suo cellulare; rimase qualche secondo in silenzio e poi alzò lo sguardo verso Willow, concentrata sulla vetrina della tavola calda, guardava il cielo.
«Va tutto bene?» chiese preoccupato, vedendo il viso concentrato della ragazza.
Willow si girò di scatto e sorrise. «Si, stavo solo cercando una nota per la canzone!»
Joseph scosse la testa, sorridendo. «Mi fa piacere sapere che sei nuovamente in piena forma, pronta per creare qualcosa di nuovo!»
La ragazza scosse la testa. «No, assolutamente no! I giorni migliori sono ancora lontani, solo che questo motivetto mi tormentava da giorni e finalmente sono riuscita a trascriverlo in qualcosa di concreto. Però è solo una canzone. Me ne mancano almeno una decina per il prossimo album!»
Joseph annuì e Willow lo guardò. «Ma tu come fai a sapere che avevo qualche problema creativo?»
Il ragazzo abbassò lo sguardo e si schiarì la voce. «Jakob...»
«Quindi sai anche dell’album di canzoni country che io e tuo padre abbiamo deciso di incidere?»
Joseph annuì. «Avete già scelto le canzoni?»
«Stiamo finendo. E tuo padre sta tornando con i panini!»
Il ragazzo si girò e vide Billie Joe sedersi al suo fianco, allungandogli il pranzo. 
«Buon appetito a tutti!» disse Joseph, con la bocca già piena dal primo morso del panino.
«Avevi molta fame vedo!» disse il padre.
«Se tardavi ancora cinque minuti sveniva sul tavolo!» scherzò Willow. Joseph annuì energicamente.
«Buon appetito Billie»
«Anche a te.»







Salve! Eccomi tornata, allora. Come avevo detto sono riuscita a portarmi avanti con i capitoli, quindi adesso prometto che sarò un po' più regolare con la pubblicazione dei capitoli. Detto questo, spero gradiate questa cosa, capisco che non è il massimo, ma è un capitolo di intermezzo. Dal prossimo capirete un po' di cose. Non vi aggiungo altro, altrimenti spoilers.
Vado a morire sul letto con qualche serie tv da guardare, sono quella che si definisce ADDICTED (adesso sono fissata con Supernatural, ma a voi non interessa, quindi me ne vado. I fratelli Winchester mi aspettano!).
Alla prossima.
Mon

  
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