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Autore: Zomi    02/02/2014    15 recensioni
Mi stringo le gambe al petto, i capelli spioventi sugli occhi, a nascondere queste maledette gocce di pioggia – o sono lacrime?- che picchiano tutto su questa terra, cadendo dal cielo come pugni.
-Smettila subito!!!-
Fulmini che lampeggiano tra le nuvole nere, pioggia che trafigge tutto, come lame di ghiaccio, il vento che sferza violento e imperdonabile, collerico con chiunque provi a fermarlo.
Anch’io...
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SONO SOLO LACRIME
 
 


Resto ferma, immobile sulla spiaggia.
Le onde si infrangono senza regole sulle chine bronzee di sabbia, bagnandole e rendendo grigia, quasi senza forma, tutta la costa.
Il mare è freddo, ulula col vento della tempesta il suo disaccordo per questa temperatura glaciale, che minaccia di pietrificare ogni sua onda, ogni suo moto.
 
-Nami basta-
 
Mi stringo le gambe al petto, i capelli spioventi sugli occhi, a nascondere queste maledette gocce di pioggia – o sono lacrime?- che picchiano tutto su questa terra, cadendo dal cielo come pugni.
 
-Smettila subito!!!-
 
Fulmini che lampeggiano tra le nuvole nere, pioggia che trafigge tutto, come lame di ghiaccio, il vento che sferza violento e imperdonabile, collerico con chiunque provi a fermarlo.
Anch’io.
 
-Basta, piantala!!!-
 
Alzo il braccio, muovendo in cerchio il Sanset sopra il mio capo.
Emette qualche lampo, una piccola folata di vento, e il tempo peggiora, diventa ancor più scuro, ancor più nero, impetuoso, non lascia scampo, non lascia perdono.
 
-Ora basta-
 
Uno strattone al braccio, e mi ritrovo alzata dalla mia posa patetica e auto distruttiva.
I fulmini continuano a cadere fragorosi, la pioggia a battere violenta, il vento a straziare il respiro… le lacrime a graffiarmi il volto.
 
-Ho detto basta mocciosa-
 
Mi sgrida, quasi fossi una bambina da rimproverare perché fa i capricci, perché non vuole obbedire.
Non capisce che è l’unico modo che ho di sfogarmi, di liberare le paure, le ansie che sfregiano i miei pensieri.
L’unico modo per vederlo ancora, per averlo di nuovo con me.
 
-Vuoi forse inabissare l’isola con un tornado? Eh? È questo che vuoi?-
 
Mi mordo un labbro.
Le lacrime scendono ancora, miste alla pioggia, miste al vento che le spezza.
Stringo in una mano il Sansetsukon, mentre l’altra è stretta nella morsa di una delle sue.
 
-Smettila subito, Nami-
-No-
 
Sostengo il suo sguardo, nero come le mie nuvole, collerico come il vento, furioso come la pioggia, crudele come le lacrime.
 
-No-
 
Non voglio, questa volta no.
Nessuno mi fermerà, nessuno mi potrà fermare.
Basta, basta.
Basta freni, basta affanni, basta bugie.
 
-No-
 
Mi fissa, stringendo la presa, stringendo con tutta la forza che ha il mio polso, che ora mi sembra così grande per la sua mano, così inadatto sulla sua pelle.
Apre bocca, un’azione che fa così poche volte, ma che questa volta non voglio che compia.
 
-Avevi detto che sarebbe andato tutto bene Zoro… che, dopo oggi, tutto sarebbe andato meglio, che nessuno più ci avrebbe fatto del male…-
 
Lampi, tuoni, fulmini... disperazione.
 
-… che saremo stati bene, che saremmo stati insieme… che non avremmo più sofferto…-
 
Pioggia fredda, pioggia affilata, pioggia dannata… lacrime.
 
-Hai mentito!!! Mi hai mentito!!! Non avremo niente di tutto ciò, non avremo mai niente!!!-
 
Il vento urla, grida, bercia… piange.
 
-Nami…
-Quest’isola deve scomparire… quest’isola non deve esistere… Kuraigana, le sue creature, i suoi ruderi… Mihawk… devono scomparire-
 
Alzo la mia arma, l’alzo per distruggere, per annientare.
L’alzo per cancellare il dolore che mai potrò estirpare dal mio petto.
L’agito con forza, sotto il suo occhio colmo di dispiacere.
 
-Sono solo morto-
 
Mi accarezza il viso –o è il vento?- mentre do inizio alla distruzione finale.
La Sunny è lontana, gli altri hanno capito.
Sanno che senza di lui, io non esisto.
 
-Nami…-
 
Afferro con forza la sua mano, stringendomela al viso.
Non c’è calore, non c’è tatto, non c’è un corpo su cui la luce dei lampi si riflettano, eppure le sue dita mi asciugano qualche lacrima, mentre le sue labbra si posano sulle mie.
Sorrido paino, sotto il suo tocco e la sua bocca che raccoglie ogni mia lacrima.
Finalmente lo sento.
 
-Sono solo lacrime-
 
Sussurro piano, stringendomi a lui, tra le sue braccia che mi hanno sempre protetta, mentre la marea ci conduce nel buio dell’abisso.
Finalmente stiamo insieme.

 
   
 
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