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Autore: Noisy    03/02/2014    7 recensioni
"Makarow, seduto su una parte di bancone ancora intatta, era immerso nei suoi pensieri. [...] Rifletté ancora un attimo su quella ragazza di cui non conosceva il nome: era una maga che usava la luce come potere magico, un po’ contraddittorio rispetto al tipo di gilda di cui faceva parte.
Usava la magia della luce, riusciva a leggere quel libro...
Forse nascondeva un gran segreto. Un segreto di cui nemmeno lei era a conoscenza."

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Fairy Tail nasconde un importante segreto che interessa particolarmente una Gilda Oscura.
Una maga dovrà compiere la sua missione.
Pena: la sua vita.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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UNA FELICE NOTIZIA

 

 

 

I due maghi si erano messi subito in cammino per uscire dalla foresta e dirigersi verso il paese della ragazza: ci avrebbero messo circa un giorno per uscire dal campo di battaglia e un altro giorno per arrivare a destinazione.

Sarebbero stati due giornate intense e piene di pensieri per la ragazza, che non vedeva l’ora di tornare in quel vecchio posto e sentire ancora la mente riempirsi di quegli stati d’animo che un tempo le regnavano dentro, ma che ora, con il passare del tempo, se n'erano purtroppo andati.

-Come ti senti all’idea di tornare in quei luoghi?- domandò Freed, mentre camminavano ormai da parecchie ore. Michiko era stata molto silenziosa e il mago l’aveva vista da una parte pensierosa e triste, ma dall’altra entusiasta di poter andare nel suo vecchio paese e ritrovare il libro di suo padre.

-Non so, ho un po’ paura…- sussurrò dopo qualche secondo di attesa; non riusciva a capire nemmeno lei tutte le emozioni che le stavano girando in corpo.

-Cosa ti preoccupa?- le chiese ancora, mentre intanto ascoltava i rumori della foresta, con il sospetto che qualcosa non stesse andando per il verso giusto.

Michiko fu incerta sulla risposta: c’erano tante cose a cui stava pensando, troppe.

-Ho paura di non trovare il vecchio libro, di avere ancora un crollo, non lo so, tutte queste cose sono arrivate troppo in fretta, non riesco a gestirle!- esclamò alterata. Ogni giorno c’era qualcosa che non andava, qualcosa che la turbava: quando sarebbe finito tutto questo?

-Vedrai che riusciremo a trovare tutto. E poi non sei da sola- le rispose il mago, sorridendole. Poi sentì dei rumori intorno a sé e d’un tratto si fermò e si fece serio, guardandosi intorno con la coda dell’occhio, con la mano destra poggiata sull’elsa della sua spada.

La maga della luce si fermò di scatto, accorgendosi del cambio improvviso di umore del mago, e lo guardò preoccupata.

-Che c’è?- domandò lei, mentre si guardava attorno spaesata. Era così presa dai suoi pensieri che non aveva avvertito il cambio improvviso dell’atmosfera.

Intorno a loro c’era qualcuno che li stava osservando ed era pronto ad attaccarli.

-Attenta!- esclamò Freed spingendola lontana da lui mentre qualcosa di magico aveva tentato di colpirli, ma grazie alla prontezza di Freed li aveva mancati. Michiko fece qualche passo indietro, evitando di perdere l’equilibrio, e si guardò intorno, notando che l a cosa che li aveva attaccati era una delle bambole di Bixlow.

-Bixlow! Non attaccarci, per favore!- esclamò la ragazza mentre si guardava intorno in cerca del mago delle anime; da qualche parte, con lui, doveva esserci pure Laxus.

Ma l’unica risposta che la ragazza ricevette fu un fulmine che cadde a pochi metri da loro.

-Laxus…- sussurrò Freed, mentre si guardava intorno.

-Fermatevi per favore, e parliamo un attimo!- esclamò Freed continuando a voltarsi in qualsiasi angolazione: la foresta era fitta e loro potevano essersi nascosti in qualsiasi angolo.

-Noi non vi attaccheremo!- esclamò Michiko. Sapeva che loro la potevano vedere, ma lei non poteva vedere loro e questo le metteva ansia.

-Lo sapete che le alleanze sono vietate, no?- parlò finalmente Laxus uscendo allo scoperto, seguito da Bixlow che sogghignava circondato dalle sue bambole.

-Ci siamo ritirati dalla gara!- annunciò la maga della luce: dovevano pur dirglielo per evitare un inutile scontro.

-È vietato ritirarsi dalla gara, non avete sentito il Master?- domandò questa volta Bixlow.

-Vietato! Vietato!- esclamarono in coro le sue bambole.

-Pensavamo che il Master avesse avvertito tutti, abbiamo parlato con lui e ci siamo ritirati- spiegò Freed, chiedendosi perché il Master non avesse informato le altre coppie.

-E per quale motivo vi sareste ritirati?- chiese Laxus.

-Michiko, tu non eri quella che si era iscritta per prima e che voleva a tutti i costi vincere?- domandò invece Bixlow, provocando la ragazza.

La maga della luce strinse i pugni e lo sfidò con lo sguardo, poi guardò negli occhi Freed e sospirò pesantemente. A parte Freed, Levy e il Master nessuno sapeva che lei aveva perso la memoria e soprattutto che ora l’aveva recuperata. Loro erano stati i suoi compagni di Team fin dall’inizio, insieme ad Evergreen che in quel momento non era lì con loro, quindi era giusto che gli raccontasse tutto, tanto prima o poi lo avrebbero scoperto comunque.

-C’è una cosa che non sapete di me; gli unici che ne erano a conoscenza erano il qui presente Freed, Levy e il Master- iniziò il discorso la ragazza, prendendo poi un po’ di fiato mentre i volti di Bixlow e Laxus si facevano stranamente pensierosi e interrogativi.

-Chissà perché Freed lo sapeva…- ghignò Bixlow, mentre il viso di Michiko si faceva pieno di rabbia.

-Cosa vorresti insinuare con questo?- urlò la maga della luce adirata e pronta a saltargli addosso: se lo voleva così tanto lo scontro glielo avrebbe dato.

-Michiko, stai calma e vai avanti- si intromise Freed, riportandola alla realtà.

La maga della luce sospirò, prima dando un’occhiataccia al mago delle rune e poi passando a quello delle anime.

-Io non ricordavo niente del mio passato prima di Black Eye, e avevo rinunciato pure a cercarlo: un giorno mi ero risvegliata a Black Eye e mi avevano detto che durante una missione ero stata colpita alla testa e avevo perso la memoria. Ho creduto a tutto…- sospirò lei, abbassando lo sguardo, mentre Bixlow e Laxus si facevano vicini per ascoltare meglio.

-Perché non ci hai mai detto niente?- domandò Bixlow, incuriosito.

-È quello che le ho chiesto pure io!- annuì Freed.

-Beh, pensavo non fosse importante- rispose lei, alzando le spalle e facendo un mezzo sorriso, mentre gli altri tre la guardavano come se fosse pazza.

-Vai avanti con il racconto- la spronò poco dopo Laxus.

-Ieri Freed ha notato qualcosa alla base del mio collo, proprio qui…- disse lei, girandosi e alzando i capelli, indicando il punto in cui vi era la Lacryma.

-Nel pomeriggio siamo stati attaccati da un mostro e lei è stata colpita, ferendosi proprio in quel punto- prese la parola Freed, mentre Michiko aveva aperto la sua borsa e aveva tirato fuori la Lacryma.

-E questo?- domandò curioso Bixlow, indicandolo.

-Ho visto che dalla ferita non le usciva sangue, così ho aperto di più ed è venuto fuori questo- rispose il mago delle rune.

-Togliendolo io ho recuperato tutti i ricordi di quando ero bambina, di quando vivevo con i miei genitori, così ho scoperto che me lo avevano inserito quelli di Black Eye, per reprimere tutto il mio passato…- finì la spiegazione, abbassando tristemente lo sguardo e stringendo i pugni.

-Quindi ora ricordi completamente tutto di quello che è stata la tua vita prima di Black Eye?- domandò il Dragon Slayer di seconda generazione.

-Esattamente…- rispose lei, sospirando.

-Cosa farete quindi? Andrete dai tuoi genitori? Loro probabilmente ti hanno cercata tanto…- disse Bixlow, felice che la ragazza avesse riacquistato tutti i ricordi.

Michiko fece un segno di negazione con la testa, tenendo sempre lo sguardo basso; sentiva gli occhi pungere dalle lacrime, sapeva che non avrebbe potuto più rivedere i suoi genitori e che loro non avevano mai potuto cercarla.

Freed notò il cambio repentino di umore della ragazza: era già la seconda volta che Bixlow la faceva star male, perché non se ne stava zitto ogni tanto?

-Io…- provò a dire la ragazza, ma sentì la sua voce troppo incrinata e si girò di scatto, facendo qualche passo lontano da loro, voleva star da sola e calmarsi un attimo. Tanto sapeva che Freed gli avrebbe raccontato tutto al posto suo e si sentiva sollevata, non voleva rivivere ancora quei momenti terribili.

Bixlow fece qualche passo verso di lei ma il mago delle rune lo bloccò e fece segno di allontanarsi ancora di qualche metro.

-Lasciamola stare un attimo- disse Freed, guardandola con la coda dell’occhio.

-Che ho detto di male?- domandò Bixlow, girandosi prima verso la ragazza e poi verso Freed.

-Il master di Black Eye e Rufus, il suo compagno, sono andati a prenderla a casa sua quando aveva sedici anni, le hanno ucciso i genitori davanti agli occhi- spiegò in breve Freed mentre gli altri due restarono sconvolti da quell’affermazione.

-Perché la volevano?- domandò Laxus, guardando la ragazza che si era seduta vicino ad un albero, dando loro sempre le spalle.

-Lei faceva qualche missione ogni tanto, qualcosa di poco conto, ma comunque si era fatta notare. Loro la volevano per il suo potere, ci avevano visto bene con lei: è forte più di quanto sembra o vi abbia fatto notare nei primi scontri- rispose Freed.

-Che intendi?- chiese Bixlow, curioso.

-Il primo mostro che abbiamo incontrato lo ha tagliato a metà con un colpo; non ci aveva mai mostrato così tanto potere magico- spiegò il mago delle rune.

-Cosa andrete a fare quindi al suo vecchio villaggio?- domandò questa volta Laxus; a questa domanda non aveva ancora risposto nessuno.

-Suo padre era il discendente di Mavis. Lui non era un vero e proprio mago come noi, la sua magia consisteva nello scrivere incantesimi potenti per gli altri maghi, infatti tutti quelli a conoscenza di Michiko li ha scritti lui- cominciò Freed, poi continuò -Michiko mi ha detto che aveva un vecchio libro, una specie di agenda dove teneva scritti tutti gli incantesimi della ragazza: glieli faceva imparare un po’ per volta. Mi ha detto che all’età di dodici anni suo padre le aveva già scritto quelli per i diciotto, chiusi in un sigillo che si sarebbe aperto solo all’età compiuta. Andremo a riprendere quel libro così lei potrà imparare gli incantesimi e magari prenderemo qualcosa delle sue vecchie cose- finì di spiegare Freed.

Laxus sorrise, felice per la ragazza, mentre Bixlow si pose una certa domanda.

-Senti, ma… il sigillo dei diciotto si sarà aperto?- sussurrò Bixlow, sperando che la ragazza non lo sentisse.

Laxus lo guardò male, certe volte se le cercava veramente.

-Ho fatto la stessa domanda pure io…- rispose Freed in un sussurro e a quel punto Laxus pensò di avere due idioti facenti parte dei Raijinshuu.

-Allora?- domandò Bixlow, ansioso della risposta.

-Diciannove anni, diciannove!- rispose Freed annuendo con la testa.

 

-Ehi, gli ho spiegato tutto- sorrise Freed abbassandosi all’altezza della ragazza e sorridendole. Il discorso con gli altri era finito e lui era andato a chiamarla.

Michiko tirò su con il naso un’ultima volta e poi si girò sorridendo verso di lui, in segno di ringraziamento, quindi si diressero di nuovo dagli altri.

-Ritrova quel libro e impara tutto, perché dopo che vincerò la gara dovrai vedertela con me!- esclamò Bixlow, mettendole una mano in testa e scompigliandole i capelli.

-Ci puoi scommettere!- disse in risposta lei, sfidandolo con lo sguardo.

-Ora andiamo, dai!- propose Freed, era meglio andare via da quella foresta prima di incontrare qualcun altro partecipante alla sfida.

I quattro si salutarono, ma poi Bixlow si ricordò di una cosa.

-Ah Michiko!- esclamò, girandosi verso di lei, la ragazza si voltò e lo fissò -Non pensavo avessi diciannove anni! Prendilo come un complimento!- le disse scoppiando a ridere.

Michiko sbarrò gli occhi dalla rabbia, stava per correre verso di lui quando Freed la fermò, bloccandola per un braccio.

-Avrai tempo per sfogarti su di lui, ora andiamo!- esclamò, dando prima un’occhiataccia a lei e poi al suo compagno di Team.

Michiko sbuffò e poi si girò di nuovo, riprendendo la strada verso il suo villaggio.

 

Era ormai pomeriggio inoltrato e il sole stava già pian piano calando lasciando le prima ombre notturne. In quella giornata si erano incontrati Elfman ed Evergreen con Gajeel e Lily, ed erano stati sconfitti facilmente da questi ultimi. In quello scontro non c’era stato paragone, Gajeel aveva dato subito il meglio di sé mettendo fuori combattimento prima Elfman che tentava di proteggere in tutti i modi la Fata, e poi anche Evergreen in poco più di un secondo. Anche durante quello scontro Lily non mosse un dito, lasciando fare tutto al suo compagno di squadra.

 

I mostri invece avevano accompagnato il viaggio di Freed e Michiko e non avevano smesso di presentarsi anche a quell’ora ormai prossima alla sera.

Freed era quello che tra i due aveva combattuto di più; aveva notato la ragazza pensierosa e completamente con la testa da un’altra parte, quindi aveva preferito non lasciarle anche l’incombenza di combattere. Si era fatto valere su qualsiasi tipo di attaccante e li aveva messi fuori gioco tutti in poco tempo. Purtroppo sentiva anche che il suo potere magico si stava abbassando e dentro di sé sperava che i mostri finissero al più presto, per poter passare una notte tranquilla e completamente di riposo.

Michiko si era accorta che il mago al suo fianco si stava impegnando per farla restare tranquilla e anche che ormai era completamente esausto.

-Freed, stai bene?- domandò la ragazza, leggermente preoccupata.

-Non ti preoccupare, prima o poi finiranno, no?- le rispose, sospirando pesantemente. Ancora una volta stava provando la sensazione di essere guardato. Un altro attacco a sorpresa li raggiunse; i due lo schivarono velocemente e Freed riprese il combattimento, attaccando il mostro, dalle sembianze di un grosso serpente, con la sua spada. Dopo un paio di attacchi andati a segno il serpente sembrò cedere ma in realtà si stava solo caricando per avere il suo turno di attacco. Colpì Freed con la sua lunga e squamosa coda e lo fece volare qualche metro più indietro. Il serpente sibilò soddisfatto e poi aprì la bocca mostrando i suoi denti affilati e la lunga lingua biforcuta. Si preparò e si scagliò contro Freed ad una velocità elevata, come solo un serpente sa fare. Stava per colpirlo, ma qualcuno più veloce di lui intervenne.

Michiko si era frapposta ai due con lo scudo di luce e aveva fermato l’attacco del lungo rettile. Nessuno era più veloce di lei. Sorrise alla vista del serpente che girava smarrito la sua testa, poi lo colpì velocemente con uno dei suoi archi, tagliandolo a metà. Questo si accasciò a terra, privo ormai di vita.

Freed la guardò mettere fuori combattimento il mostro e sorrise, questa volta era stata lei a salvarlo con il suo scudo di luce. Si ricordò di quello che era successo un paio di giorni prima, quando era stata lei a continuare a combattere e poi lui era intervenuto a salvarla.

Sorrise a quel pensiero e si rese conto che doveva ringraziarla.

Doveva farlo in maniera indelebile.

-Ehi, stai bene?- domandò Michiko avvicinandosi a Freed, che era ancora fermo a riprendere fiato.

Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Michiko che attendevano in fretta una risposta, ma lui fu veloce e si avvicinò a lei dandole un bacio sulla guancia. Questa volta era stata la ragazza a subire la sorpresa, rimanendo con gli occhi spalancati, senza capire cosa stesse succedendo. Quando provò a girarsi verso di lui, prendendo un po’ di coraggio, Freed si era già allontanato e la guardava con la coda dell'occhio, sfoggiando un sorriso leggermente beffardo, vedendo le sue guance imporporate e lo sguardo perso.

-Il mio ringraziamento, mi hai salvato- si giustificò lui, chiarendo ogni dubbio. Non sapeva nemmeno lui perché aveva voluto ringraziarla in quella maniera, ma per una volta aveva lasciato agire il suo istinto e non sempre la logica. Era stato felice di vederla rossa in viso e spaesata; non si era messa nemmeno ad urlare, dunque sicuramente non le era dispiaciuto.

Michiko infatti si era girata di scatto dandogli le spalle. La guancia dove Freed l’aveva baciata stava andando in fiamme e l’unica cosa che riusciva a pensare era che lui l’aveva ripagata della stessa moneta usata da lei e la cosa non le era dispiaciuta affatto! Si sentiva completamente andare a fuoco: che anche lui provasse qualcosa per lei? Poi si corresse, perché “anche”? Voleva dire che lei provava qualcosa per lui allora? Non riusciva ancora a dare una risposta a questa domanda, forse era più semplice del previsto ma era una cosa difficile da ammettere. Poi si ricordò che era meglio stare al gioco del mago.

-Ringrazi così tutte le persone?- domandò quindi in un sussurro, un po' insicura nel sapere la risposta ora che ci pensava.

-È un trattamento solo per te- sorrise Freed, prendendola in giro per la sua stessa risposta data tempo prima.

A quel punto Michiko sorrise e sembrò che un peso le si togliesse dallo stomaco.

 

Nel frattempo, il giorno dopo, durante la sfida si erano incontrati Natsu ed Happy con Gray e Lluvia; il mago di fuoco e quello del ghiaccio si guardarono divertiti per questo incontro dettato dal destino e cominciarono un potente scontro. Happy e Lluvia, invece, decisero di stare da parte per non interferire con quelle due furie ed intervenire soltanto quando ce ne fosse stato bisogno. Lluvia era rimasta tutto il tempo e fare il tifo per il suo Gray-sama, certe volte disturbandolo anche durante lo scontro e beccandosi dei rimproveri da parte del mago del ghiaccio; Happy aveva fatto la stessa cosa per Natsu, cercando di incoraggiarlo per riuscire a vincere lo scontro. A metà pomeriggio il combattimento stava ancora continuando, ma furono presto interrotti.

-Ohi, mi sembra il momento giusto di intervenire qua!- ghignò Gajeel, facendo la sua comparsa: lui e Lily si erano appostati nei dintorni, aspettando che tutti e due fossero abbastanza esausti per mettere due coppie fuori gioco in un solo colpo.

-Sei stato tutto il tempo a guardarci?!- domandò Gray, rimettendosi in piedi a fatica.

-Sei perspicace- rispose il Dragon Slayer di ferro.

-Gajeel! Bastardo!- ringhiò Natsu, provando a rimettersi in piedi e preparando uno dei suoi attacchi.

-Ghihi, non ci riuscirai, Salamander!- rise Gajeel, per poi attaccare tutti e due in pochi colpi.

Il piano di Gajeel andò presto a buon fine e lui e Lily erano rimasti una delle coppie rimanenti insieme a Laxus e Bixlow.

Quando si sarebbero incontrati, il combattimento avrebbe decretato anche la coppia vincitrice della sfida.

 

Michiko e Freed arrivarono al villaggio della ragazza in tarda mattinata. Subito si diressero verso la periferia, dove avrebbero trovato la sua vecchia casa.

La maga della luce camminava silenziosamente da parecchio tempo: ritornare in quei posti aveva scatenato dentro di lei una miriade di pensieri che non si sarebbe mai immaginata. Era tutto praticamente come un tempo, non era cambiato niente a parte cosa era successo a lei e alla sua famiglia.

Sapeva anche che in pochi minuti si sarebbe ritrovata davanti la sua vecchia casa; un senso di eccitazione la pervadeva in tutto il corpo, ma dall’altra parte era impaurita per ciò che poteva o meno trovare. Soprattutto era ansiosa di vedere se il libro si trovasse ancora lì, in quel cassetto della vecchia scrivania di mogano di suo padre: e se non ci fosse stato? Cosa avrebbe fatto? Sarebbe stata capace di cercarlo ovunque, solo per riavere almeno un ricordo della sua famiglia.

Passò ancora qualche minuto e poi la ragazza si fermò di colpo, guardando davanti a sé; il cuore le batteva forte e l’aria faceva fatica ad arrivare fino ai polmoni.

A pochi metri da lei si estendeva la sua vecchia casa.

-Mich…- provò a parlare Freed, ma fu subito interrotto dalla ragazza con un gesto della mano.

-Andiamo avanti- disse poco dopo lei, con sguardo serio e facendo dei lunghi respiri.

La casa sembrava abbandonata ormai da tempo, la recinzione di metallo intorno era tutta sbiadita dal sole e il cancelletto era stato distrutto e ora giaceva ai piedi dell’entrata, coperto di ruggine. Il prato intorno alla casa era stato lasciato andare, l’erba cresceva d’estate e moriva ogni anno d'inverno; intorno alla casa c’erano delle assi e dei vetri rotti, le finestre stavano andando a pezzi insieme all’intonaco e qualche tegola era caduta dal tetto.

La maga della luce si avvicinò all'uscio, fece un lungo sospirò e poi posò la sua mano sulla maniglia, abbassandola e spalancando la porta davanti a sé.

Entrò seguita da Freed.

La luce passava dalle finestre e illuminava ogni angolo dell’abitazione: si notavano i pavimenti sporchi e pieni di polvere e pezzi di intonaco, i muri si erano ingrigiti e pian piano stavano cadendo a pezzi. C’erano poi ragnatele ovunque, ma dell’arredamento di quella casa nemmeno l’ombra.

-Cos’è successo?- domandò Freed più a sé stesso che alla ragazza: lui e Michiko si sarebbero aspettati di trovare la casa ancora con i mobili o almeno con qualcosa, ma sembrava essere completamente vuota da tanto tempo.

Michiko si guardò intorno velocemente, fece qualche passo avanti, andando fino in cucina e poi tornando indietro alla sala. Non c’era più niente: il divano, il tavolino in vetro, il tavolo della cucina, gli scaffali con i suoi libri, niente! Fece uno scatto e andò ai piani superiori, passando in rassegna tutte le stanze compresa la sua, ma l’unica cosa che vedeva erano ragnatele e polvere.

-Non c’è più niente!- esclamò la ragazza, ripresentandosi davanti a Freed.

-Come è possibile?- domandò il mago, sorpreso quanto lei.

-Non lo so! Perché pure questo? Perché?- chiese in preda alla rabbia e guardandosi intorno, per trovare almeno il minimo pezzo di carta.

-Qualcuno deve aver portato via tutto- rispose Freed, guardando la ragazza che era visibilmente agitata di fronte a lui.

-Ma chi? Perché poi? Giuro che chiunque sia stato lo ammazzo! Ammazzerò pure quelli di Black Eye! Anzi sai cosa facciamo ora? Andiamo a Black Eye e li distruggiamo!- urlò furiosa, facendo grosse falcate verso la porta per uscire.

-Michiko, senti, stai calma- le disse Freed, sapendo benissimo che la ragazza gli avrebbe risposto male. Poteva capire la sua rabbia ma ora stava esagerando.

-Come posso stare calma? Mi hanno portato via tutto!- esclamò ancora, girandosi verso di lui con gli occhi che si erano tramutati in pozzi neri, segno che era veramente arrabbiata.

Poi uscì dalla casa, dirigendosi fuori.

-Michiko! Dove pensi di andare? Vuoi farti ammazzare a Black Eye?- domandò Freed, cominciando pure lui ad irritarsi parecchio e seguendola fuori di casa.

-Non ti importa dove vado io! Sono stata chiara? Avrò la mia vendetta!- dichiarò a quel punto, sorridendo malvagiamente, pregustandosi già la sua vittoria.

-Non costringermi ad usare le rune…- sibilò Freed, dandole un’ultima possibilità.

Michiko a quel punto sbarrò gli occhi, si era completamente dimenticata delle rune e che lui poteva bloccarla. Freed lo notò all’istante.

Michiko provò uno dei suoi scatti ma ormai era troppo tardi, si andò a schiantare contro un muro di rune. Non sarebbe più andata da nessuna parte a meno che non avesse messo fuori combattimento il possessore di quella magia, cioè Freed.

-Togli queste rune!- urlò ancora la maga della luce, formando nella sua mano un arco pronta a lanciarlo verso il mago.

-Non lo farò mai! Non andrai a farti ammazzare a Black Eye!- esclamò in risposta Freed, parando il suo arco di luce. La ragazza lo guardò piena di rabbia, non poteva andare da nessuna parte. Stava per colpirlo ancora quando si sentì chiamare da una voce familiare.

 

-Mamma, posso venire al negozio con te?- domandai guardando mia madre che si stava preparando per uscire.

-Ok, ma non combinare guai!- mi rispose, ma sempre sorridendo.

Era da un po’ di tempo che chiedevo a mia madre di portarmi con lei a lavoro: i proprietari non avevano niente in contrario, anzi erano felici di vedermi. Dicevano sempre che ero una bella bambina, come mia mamma.

Ogni volta che entravo correvo subito verso la Signora del negozio, che giocava sempre con me; mi dava il permesso di provare qualche vestito e io ero entusiasta di sentirmi bella e grande.

-Mamma! Guarda come sono bella!- esclamai. Quel giorno avevo scelto un abito blu pieno di brillantini, era lunghissimo, così lungo che avrebbe toccato terra anche se fosse stato indossato da una persona adulta. Andai in giro per il negozio con questo lungo strascico, finché mia madre non mi fermò.

-Sei bellissima Mimì, ma ora toglilo, si può rovinare- mi fermò, prendendomi in braccio e dandomi un bacio sulla fronte.

Io sorrisi in assenso, anche se lo avrei tenuto per tutto il giorno.

 

La maga si girò di scatto verso quella voce che l’aveva chiamata e si ritrovò a pochi metri un piccolo vecchietto che conosceva da tanti anni: era il padrone del negozio dove un tempo lavorava sua madre!

Si avvicinò di qualche passo, dimenticandosi completamente di Freed e sembrò calmarsi lentamente, Freed la raggiunse, ma standole a debita distanza.

-Michiko… sei tu?- domandò ancora il vecchietto, avvicinandosi a lei.

-Lei è il Signor Osvald?- domandò la ragazza, mentre i suoi occhi divennero di nuovo grigi e pieni di sorpresa.

Freed nel frattempo restò a guardare l’evolversi di quella situazione; avrebbe dovuto ringraziare questo signore, prima o poi.

-Si! Michiko, che ci fai qui? Dove sei stata per tutto questo tempo?- le chiese il Signore, veramente felice di rivederla.

-Io… io sono tornata per riprendere le mie cose… sa cosa è successo, vero?- domandò la ragazza, con un filo di tristezza nella voce.

-Si, i tuoi genitori mi hanno raccontato tutto, ti hanno cercata per tanto tempo ma non ti hanno più ritrovata…- rispose lui, facendosi malinconico.

Michiko e Freed sbarrarono gli occhi: che aveva detto quell’uomo?

-I… i miei genitori? Cos… cosa siginifica… questo?- domandò la ragazza, senza riuscire a formulare nessun pensiero coerente.

-Mi hanno raccontato che due uomini ti hanno portato via per il tuo potere. Ti hanno cercata tanto Michiko, dove sei stata?- domandò quell’uomo, pensando a tutta la tristezza che quei poveri genitori avevano dovuto passare nel non ritrovare più la loro amata figlia.

-Io continuo a non capire…- sospirò lei, mettendosi una mano sulla fronte: che i suoi ricordi fossero di nuovo falsati?

-Quello che intende Michiko è che ha visto i suoi genitori uccisi davanti ai suoi occhi da quei due uomini che poi l’hanno portata via e che, con una speciale Lacryma, le hanno cancellato tutti i ricordi passati. Negli ultimi giorni abbiamo rimosso la Lacryma e lei ha ricordato tutto il suo passato, compreso quel giorno- prese parola Freed, spiegando in poche parole quello che era successo e che Michiko non riusciva a spiegare.

-Ho capito ora! Tuo padre mi ha raccontato che aveva usato un’illusione per far credere ai due uomini di essere stato ucciso insieme a tua madre. Probabilmente hai visto anche tu la stessa cosa- spiegò il Signore di fronte a loro.

-Un’illusione? Mio padre scriveva magie, non le sapeva usare…- sospirò Michiko, non riuscendo a credere a quella storia.

-Solo in pochi lo sapevano, probabilmente non l’ha mai detto nemmeno a te. Era grazie a queste illusioni che lui riusciva a scrivere le magie per gli altri maghi- spiegò ancora.

-Ciò significa che i genitori di Michiko non sono mai morti?- domandò Freed, mentre Michiko alzava lo sguardo speranzoso e ormai colmo di felicità.

-Certo che no! Abitano a due giorni di cammino da qua!- esclamò in risposta il Signor Osvald, mentre Freed sorrideva felice nel vedere l’espressione di Michiko.

-Sono ancora vivi… Non ci posso credere!- esclamò in preda alla gioia pura portandosi una mano davanti alla bocca, mentre lacrime di felicità le scendevano dagli occhi.

-Dobbiamo andare da loro, assolutamente!- esclamò la ragazza. Non vedeva l’ora di rivederli, era così felice e chissà quanta tristezza avevano provato in sua assenza! Non vedeva proprio l’ora di ricongiungersi a loro e di raccontargli che era pure entrata a far parte della gilda fondata dal suo antenato!

Era felicissima.

-Michiko, aspetta, dobbiamo prima capire dove sono finite le cose che c’erano un tempo nella vecchia casa- le disse Freed, mentre pian piano si ricompose.

-Le hanno portate via i miei genitori?- domandò Michiko, speranzosa in una risposta affermativa.

-Purtroppo no…- rispose il Signore.

-Che è successo? Ci spieghi- intervenne il mago delle rune.

-I tuoi genitori hanno colto l’occasione per andare via da quella casa, in questo modo tua madre non avrebbe ricevuto più nessuna avance da quello spregevole uomo. Finsero la loro morte e tutti quelli del villaggio, ancora oggi, pensano siano morti in quel giorno, a parte io che conosco la verità: tua madre me la raccontò diverse settimane dopo- cominciò a spiegare.

-Quindi le nostre cose?- domandò Michiko, impaziente di ricevere una risposta.

-Scapparono in fretta e non riuscirono a portare via niente. Ci pensò il vecchio che faceva la corte a tua madre, era potente e le autorità non poterono farci nulla: portò via tutte le cose dalla casa solo per averle in ricordo di lei. Si dice che le tenga tutte riposte e ben pulite in una grande sala della sua villa- rispose, disgustato al pensiero di quell’uomo.

-Maledetto!- ringhiò sommessamente Michiko.

-Dobbiamo andare a prenderle, almeno quello che ci serve!- intervenne Freed.

-Anche il libro di mio padre, dove scriveva tutti gli incantesimi, è stato portato via?- domandò la ragazza, sperando in una risposta negativa, che però non arrivò.

-Purtroppo sì, me lo ha detto tua madre; quell’uomo si è portato via proprio tutto, ma se tiene ancora tutte quelle cose con cura sicuramente avrà pure quel libro- rispose annuendo.

-Perfetto, allora ci recheremo in quella villa e gli prenderemo il libro, poi andremo finalmente dai miei genitori!- esclamò la ragazza, pronta nel suo piano.

-Aspettate, non è facile introdursi! La villa è piena di guardie sia all’esterno che al suo interno; però ho io la soluzione!- esclamò sorridendo, felice di poterli aiutare.

-Di cosa si tratta?- domandò Freed, pronto ad ascoltare attentamente ogni singola parola e a formulare un piano.

-Come ricorderai, Michiko, quell’uomo dava sempre un ballo ogni mercoledì sera, non ha mai smesso di farlo. Si dà il caso che domani sia mercoledì e ce ne sarà uno: anche se non si ha l’invito ci si può presentare con abiti di gran classe e con un titolo nobiliare- spiegò in poche parole.

-Quindi l’unica cosa che ci serve è un vestito elegante e un nome falso, giusto?- domandò Freed, cominciando a pensare ad un piano.

-Esattamente!- esclamò il Signore, sorridendo felice.

-Un nome falso è facile da inventare, ma per gli abiti come facciamo?- chiese Michiko, più a se stessa che agli altri.

-Dimentichi una cosa importante! Io affitto ancora vestiti di alta classe! Non vi preoccupate, non dovrete pagare niente!- intervenne con un largo sorriso.

-Dice sul serio?- domandò Michiko, felice anche per quell’aiuto.

-Esatto! Piuttosto, avete un posto dove andare per la notte? Venite a casa mia, mia moglie sarà felice di rivederti!- esclamò ancora, dimostrandosi gentile ed ospitale.

I due lo ringraziarono dell’invito e accettarono cordiali.

 

La sera arrivò in fretta e passata la cena, Michiko e Freed, che non si erano minimamente rivolti la parola, uscirono di casa per una passeggiata. Michiko aveva chiesto di fare due passi per discutere del piano, ma in realtà voleva solo parlare di quello che era successo quel pomeriggio e il mago delle rune l’aveva capito fin da subito.

Si andarono a sedere su una panchina, posizionata in un parco poco fuori il villaggio, illuminati solo dal chiarore della luna.

Michiko sospirò pesantemente e si lasciò andare con la schiena appoggiata del tutto alla panchina e la testa che le cadeva all’indietro, mentre guardava le stelle nel cielo.

Freed si girò verso di lei, guardandola intensamente; non aveva voglia di iniziare sempre i discorsi, era lei questa volta che doveva cominciare a parlare.

-Piantala di fissarmi…- sbuffò dopo un po’, continuando a guardare le stelle.

-Non la smetto finché non mi spieghi perché mi hai portato qui- rispose lui, incrociando le braccia.

-Te l’ho detto! Dobbiamo parlare del piano- rispose lei, senza girarsi minimamente.

-Non mentire!- esclamò in risposta il mago.

-Non sto mentendo!- ribadì lei alzando la testa e incontrando il suo sguardo; rimasero a guardarsi per qualche secondo, poi la ragazza abbassò gli occhi.

-Senti, mi dispiace per oggi… non volevo reagire in quel modo, non volevo dirti quelle cose, non volevo attaccarti… scusami…- sospirò lei, ci aveva messo tanto a dire quella frase, ma forse ne era valsa la pena perché vide Freed sorridere mentre lei alzava gli occhi verso di lui.

-Non volevo minacciarti con le rune, lo sai- rispose lui.

-Non ti preoccupare, però sai, hai fatto bene, se non lo avessi fatto io sarei andata sicuramente a farmi ammazzare e non avrei mai saputo che i miei genitori erano ancora vivi!- affermò felice lei, sorridendo ogni volta che pensava che fra qualche giorno li avrebbe rivisti.

-Sono felice per te, ti accompagnerò anche in quel viaggio!- le rispose Freed.

-Ti ringrazio, veramente, per tutto quello che hai fatto per me- sorrise la ragazza abbassando lo sguardo imbarazzata, mentre intrecciava la sua mano con quella del mago: ormai i suoi sentimenti erano abbastanza chiari. Freed le sorrise, si avvicinò a lei e le posò un bacio sulla fronte. Forse Michiko si aspettava altro ma per il momento si disse che andava bene anche così. Si accucciò meglio vicino a lui e rimasero per diverso tempo abbracciati a guardare le stelle, senza dire una parola. Tutti e due avevano capito che nel loro rapporto c’era qualcosa di più che una semplice amicizia ma per ora preferivano stare così, avvolti da quell’imbarazzo che ogni volta si faceva strada tra i due in certi momenti. Il tempo delle dichiarazioni, in fondo, ci sarebbe sempre stato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'Autrice:

Eccoci come ogni Lunedì! Direi che questo è un capitolo abbastanza pieno e si sono scoperte parecchie cose!

Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono la mia storia e recensiscono! E grazie anche alla mia beta che riesce a guardarmi sempre il capitolo prima della pubblicazione! <3

Ci risentiamo la prossima settimana! ^^


_Michiko_

  
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