Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Eenie Meenie    03/02/2014    2 recensioni
Ottobre
Los Angeles
Una serata
Una tavola calda tipica americana
Un panino e una coca-cola
Una ragazza di nome Aurora
Un ragazzo di nome Justin
Due ragazzi destinati a incontrarsi anche dopo il primo incontro.
Se vi va, passate (:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salveeee..eccomi di nuovo qui!
Non ho fatto passare molti giorni dai HAHAHAH, spero vi piaccia e avviso che dopo questo ci sarà un altro capitolo e poi la fine che ho già scritto e spero che vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo!
Ora vi lascio a questo, fatemi sapere se vi va!
Alla prossima xx


-ACHTUNDDREISIG

Era pomeriggio e mi stavo riposando un po' perchè dopo esser tornata a casa avevo un po' di mal di testa. La nonna mi ha preparato del thè caldo con erbe naturali e mi aveva detto di stendermi finchè non mi fosse passato. Mi rigiravo nel letto come un gatto quando fa le fusa e avevo la testa di mille pensieri, avrei dovuto parlare al più presto con la nonna e questo "più presto" era ora e ne approfittavo anche dell'assenza di Ambra senza rischiare battutine sarcastiche da parte sua.
Mi alzai dal letto  mettendomi le pantofole e prendendo anche il plaid con me, poi aprì la porta della mia stanza e scesi giù in salotto dove la vidi fare lavori a maglia. "Calma Aurora" dissi a me stessa. Non era facile parlare di una cosa del genere, cosa mai le potevo dire? "Sai nonna Justin se ne torna a casa sua e io vado con lui"? No, le sarebbe venuto un infarto e ci mancava solo che perdevo anche a lei. La nonna alzò il capo sentendo i miei passi e mi fece un sorriso..
Na: Ciao Aurora-sorrise e mi fece segno di sedermi accanto a lei. Il cuore mi martellava nel petto, come avrei dovuto iniziare questa conversazione? Come avrei potuto convincerla con una sola parola? Camminando a mo' di pinguino andai a sedermi sul divano con lei torturandomi le dita. 
Au: Devo parlarti nonna-iniziai a dire. "Ben fatto Aurora, ora vai avanti inspira ed espira", la cosa scema oltre che parlare con me stessa è che veramente ho inspirato ed espirato.
Na: Dimmi tutto-era gentile e premurosa ma tra qualche minuto non lo sarebbe stata più poi così tanto.
I: Si tratta di Justin-lei si sistemò meglio sul divano e prese le mie mani tra le sue. Ma che aveva capito? Di sicuro ora penserà che io sia incinta o che Justin mi abbia picchiato! "Smettila Aurora", mi diedi uno schiaffo mentalmente morale.
Na: Racconta su, io sono qui.
I: Sai lui ha deciso che dopo gli esami partirà, tornerà in Canada dal padre-riuscì a dire quando la nonna mi strinse di più le mani tra le sue, cercava di darmi forza ma quella le sarebbe servita a lei tra pochi istanti.
Na: Mi dispiace tanto Aurora!-disse lei amareggiata, come facevo ora a dirglielo? Datemi una bomboletta del gas vi prego.
I: Già, ma non è questo quello che volevo dirti. O meglio si, in parte-"coraggio un altro passo e ce l'avrai fatta", la nonna lasciò le mie mani e si mise dritta e composta come se stesse per aspettarsi la brutta notizia.
Na: Vai avanti-"non puoi tirarti indietro adesso cretina", maledetta me che parlo da sola.
I: Bhe Justin mi ha chiesto se volevo andare con lui e io ho detto di si-"Fatto". La nonna mi guardò sorpresa, poi si alzò dal divano e iniziò a camminare avanti e indietro per tutto il salotto, mi stava facendo venire l'ansia.
Na: Tu sei uscita fuori di testa! Ma come puoi andare con lui? Hai ancora un anno di scuola da finire, io ho promesso ai tuoi genitori di proteggerti e tu prendi una decisione così importante in una notte? Tu devi esser uscita seriamente fuori di testa. Che incoscente che sei-mi stava praticamente urlando addosso come non avevo mai visto fare. La nonna non era stata sempre gentile e attenta e ci ha sempre sgridati quando ce lo meritavamo ma non l'avevo mai vista fare così.
I: Non sono uscita fuori di testa. Io amo Justin e lui ama me, lui può proteggermi e la scuola posso finira lì. Mamma e papà vorrebbero la mia felicità e tu invece stai urlando come se ti avessi detto chissà che cosa-cercai di restare calma, ma avevo anche io voglia di urlare.
Na: Non metto in dubbio che vi amiate e che Justin può proteggerti benissimo. Finisci la scuola e poi vai dove ti pare.-ne fa una questione di 'scuola'? Ma da che mondo e mondo esistono le scuole ovunque, avrei potuto seguire corsi da privatista e prendermi un diploma senza problemi.
I: Ma la scuola posso finirla lì, perchè non vuoi che ci vada?
Na: Sei troppo piccola e mandarti a vivere con il tuo ragazzo non è normale-iniziò a gesticolare.
I: Piccola? Ho 18 anni e quando mamma e papà si sono sposati non era molto molto più vecchi di me. 
Na: Loro erano diversi, erano altri tempi! 
I: Appunto! Nonna fammi partire con Justin, ti prego-la implorai e questo non era mai successo. Io implorare qualcuno? Ne ora ne mai, ma ahimè l'ho dovuto fare.
Na: No la mia risposta è no! Non voglio sentire ragioni ora vattene in camera e non rivenire con questo discorso-mi disse cacciandomi da quella stanza, le lacrime iniziarono a farsi sentire e mentre cercavo di elaborare quanto fosse successo iniziai un vero e proprio pianto liberatorio, così mi alzai e iniziai a correre su per le scale entrando in camera mia e buttandomi sul letto bagnando il plaid che avevo attorno a me e il cuscino. "Erano altri tempi" continuava a frullarmi questa frase in testa. Appunto, a quei tempi era più scandaloso il fatto che una ragazza di 19 anni si sposasse, invece ora come ora ci sono ragazze che rimangono incinte a 15 anni e io non posso partire con il ragazzo che amo perchè devo finire la scuola, Dio che nervi. Dovevo chiamare Justin e raccontargli tutto. Presi il telefono e lo sbloccai componendo il suo numero sulla tastiera numerica e portando l'apparecchio all'orecchio aspettai che rispondesse.
*Al telefono*
Biiiip, biiiip, biiiip, biiiip, biiiip 
Ju: Amore-sentì dire attraverso il telefono, ero ancora in fase post pianto.
I: Ju-Justin-dissi balbettando.
Ju: Ehi che succede?-disse con un tono preoccupato.
I: Justin ho parlato con la nonna-mi passai il dorso della mano sotto al naso per asciugarmi le lacrime che si erano andate a fermare lì.
Ju: Ah! E che ha detto?
I: Ha detto di no, ha detto che sono troppo piccola e che devo finire la scuola e bla bla. Brutta strega.
Ju: Vuoi che venga lì? Magari le parlo io.
I: Non servirebbe a nulla e poi tra poco vado a casa di Sara perchè la devo aiutare con fisica-cercai di calmarmi.
Ju: Principessa calmati ti prego, le parlerai domani e ci sarò anche io con te! Cercheremo di convincerla e di farle capire che con me starai bene!
I: Ma io, che lei voglia o no, partirò lo stesso con te.-lo sentì sorridere da dietro al telefono e sorrisi anche io difronte alla mia aggressività.
Ju: Ti amo principessa
I: Ti amo anche io, ora fammi andare a vestire sennò chi la sente Sara. Ciao amore.
Ju: Ciao principessa-riattaccai la telefonata e poi andai a farmi una doccia. Passerei le intere giornata sotto il getto d'acqua, è così puro e liberatorio che ti fa sentire per pochi minuti davvero bene. Anche se non mi piaceva l'idea, dovevo riparlare a nonna e se Justin fosse venuto davvero non avrei voluto vedere la nonna scagliarsi contro di lui imprecandogli addosso. Dovevo fare qualcosa, io volevo stare con lui e ci sarei riuscita ad ogni costo.
Finì la doccia e poi andai a vestirmi, presi un paio di jeans scuri a sigaretta, una camicia a righe bianche e nere e un cardigan nero con i taschini di lato, poi indossai le vans. Mi truccai appena appena, ai capelli ci adattai una coda alta, presi la tracolla e il telefono e scesi giù, la nonna era in cucina e non avevo la minima voglia di mettermi a discutere con lei quindi presi le chiavi della macchina e non appena stavo per uscire lei mi richiamò, che strazio.
Na: Dove vai?-chiese venendo verso di me.
I: Non ti preoccupare non scappo di casa vado da Sara-le dissi aggiustandomi davanti lo specchio.
Na: Fai poco la spiritosa e torna presto-mi ordinò come faceva mesi prima, voleva tornare al rapporto di prima? Per me non c'erano problemi.
I: Si certo certo come no, ciao!-le risposi di rimando uscendo di casa senza degnarmi di ascoltare la sua risposta nel caso ne avesse avuta una. Andai in garage ed entrai in macchina, feci retromarcia e mi misi in strada verso la casa della mia migliore amica.

Justin P.o.v
Sapevo che magari stavo combinando un casino, direi un casino enorme e sapevo benissimo che la nonna non sarebbe saltata di gioia per la fatidica notizia ma non aveva ragione di alterarsi così tanto, tanto da farla piangere e Aurora non piange mai per cose futili o che, sarà successo davvero un botto tra loro due. Mi ero lavato e preprato per poi mettermi in macchina e andare da una parte. Arrivai davanti la casa e con forza e coraggio bussai, poco dopo vennero ad aprire..
Lu: Justin?! Ciao-disse la nonna di Aurora. Si, ero venuto a parlare con lei anche se Aurora aveva detto di non pensarci, mi sentivo in dovere di fare qualcosa.
I: Salve signora Watson!-cercai di parlare senza alcun imbarazzo.
Lu: Vieni entra pure-mi fece entrare in casa, pochi istanti dopo andammo a sederci sul divano.
Lu: So già il motivo per cui sei venuto.-come poteva non aspettarselo? Anzi era meglio, almeno non avrei iniziato io il discorso sentendomi un vero stupido.
I: Già. Aurora mi ha chiamato prima dicendomi che avevate avuto una discussione.
Lu: Senti Justin, apprezzo il fatto che tu sia venuto qui a parlarmi ma tutto quello che avevo da dire l'ho detto ad Aurora nel pomeriggio. E' troppo piccola per poter venire con te e deve ancora finire la scuola, io l'ho promesso ai suoi genitori. Capisci?
I: Mi scusi la domanda, ma ai genitori di Aurora ha promesso di renderla felice o di farle finire la scuola?-azzardai a chiedere, avrebbe potuto rispondermi anche male e cacciarmi di casa per la mia poca delicatezza oppure avrebbe semplicemente ignorato la mia domanda.
Lu: Bhè...di renderla felice-disse con amarezza guardandomi-ma questo non cambia il fatto che ha solo 18 anni e che non può fare quello che le passa per la testa dalla mattina alla sera.
I: Mi scusi se le dico queste cose ma sua nipote ha 18 anni ed è già grande per prendere le sue decisioni inoltre lei la conosce, sa com'è fatta, sa benissimo che è una ragazza matura rispetto a molte altre ragazze della sua età-la nonna annuì con il capo non sapendo cosa dire.
Lu: Si, lo so-ammise così decisi di continuare e farla riflettere.
I: Ha mai chiesto a sua nipote come stesse dopo la morte di suo marito? Non voglio sembrare una che ne sa una più dell'altro ma lei ha passato un momento davvero difficile, mi ha detto molte volte di sentirsi da sola. Sa, io sono davvero molto innamorato di sua nipote e non le avrei mai chiesto di venire con me se non avessi saputo a cosa andavo incontro, la proteggerei sempre e per quanto riguarda la scuola la può finire da privatista oppure c'è il liceo che frequentavo io prima di venire qui a Los Angeles, ci sono mille modi. Chieda a sua nipote se è felice qui!-le dissi tutto senza prestare attenzione a niente.
Lu: Hai ragione, forse sono stata troppo aggressiva con lei-mi sorrise. Io capivo tutto, capivo le sue motivazioni, magari si sentiva sola e le dispiaceva dover lasciare andar via sua nipote ma ognuno ha la propria vita da costruire.
I: Io non pretendo che lei dica subito di si, non parto domani ma tra una settimana, ci pensi su per favore. Lo faccia per Aurora.
Lu: Lo farò figliolo-mi alzai in piedi pronto ad uscire di casa, la signora Luisa mi accompagnò alla porta e io uscì. Mi rimisi in macchina e tornai a casa aspettando la chiamata di Aurora sul tardi.

Aurora P.o.v
Io e Sara dopo aver studiato abbiamo fatto un giro in macchina per LA fermandoci a uno starbucks e poi verso le 9:00 l'ho riaccompagnata a casa e ora sto tornando a casa mia, l'idea di rivedere nonna non mi entusiasmava per niente. Il nonno non mi avrebbe mai trattato come ha fatto lei oggi, capisco il dirmi di 'no' ma cavoli mi ha tratta come se fossi una bambina stupida che sta implorando per uno dei suoi soliti capricci, ero grande e vaccinata sapevo cosa facevo e inoltre andarmene da Los Angeles mi avrebbe davvero giovato visto che qui non riesco più a trovarmici come prima. Parcheggiai la macchina in garage ed entrai dentro dalla porta della cucina, camminai verso il salotto fin quando non vidi la nonna mentre guardava la tv..
Na: Buonasera-disse lei sentendo i miei passi!
I: Ciao-risposi io secca, non mi andava di parlare ero ancora troppo arrabbiata per poter parlare con lei e inoltre dovevo andare sopra per telefonare Justin, avevo bisogno solo di lui adesso.
Na: Possiamo parlare?-domandò lei spegnendo la televisione.
I: Dobbiamo proprio?-risposi girandomi verso di lui con una faccia di intero scazzo.
Na: Si dobbiamo!-sbuffai e andai a sedermi sul divano facendo finta di guardarmi le unghie.
I: Parla su-dissi fregandomene, lei sospirò e poi si avvicinò a me con molta lentezza.
Na: E' venuto Justin prima-le parole le uscirono dalla bocca con molta calma, l'unica cosa che non mi aspettavo era che Justin fosse venuto a casa per parlare con lei. Chissà cosa si sono detti pensandoci Justin era stato un amore, era venuto a parlare dopo avermi sentito piangere, lo amavo troppo.
I: E cosa vi siete detti?-chiesi curiosa, la guardai negl'occhi e mi ci persi notando quando maledettamente somigliassero a quello di mio padre, chissà lui cosa avrebbe detto a riguardo? Gli sarebbe piaciuto Justin? Sarebbero andati d'accordo? Mi avrebbe lasciato partire con lui? Ah se solo lo avessi qui con me anche solo per 5 minuti, darei la mia vita per poter avere di nuovo un dialogo con loro.
Na: Mi ha detto che ha buone intenzioni con te e poi mi ha detto di chiederti se tu fossi felice qui, quindi te lo chiedo: sei felice?-mi ritrovai a pensare se dirle la verità o no, se dirle la verità sarebbe servito a farla convincere a farmi partire.
I: Mentirei se ti dicessi che sono felice qui, dopo la morte del nonno mi sento praticamente soffocare a Los Angeles persino qui in casa mia mi sento come se mi mancasse l'aria. 
Na: Mi dispiace che tu ti senta in questo modo ma non è una buona motivazione per poter partire-credeva che volessi partire perchè mi sentivo morta qui? No, certo che no. Io volevo partire per stare sempre con Justin, perchè lo amavo non certo per queste stronzate.
I: Nonna io non voglio andarmene per questo, io voglio andarmene per stare con Justin, perchè lui è l'unico a rendermi felice. Ricordi cosa mi dicesti quando non sapevo se stare con Justin o no?-fece 'si' con la testa guardando verso il basso.
Na: Ti ho detto che magari Justin sarebbe stato il compagno perfetto per tutta la vita.
I: Ecco! Lasciami andare, lascia che io sia felice-la supplicai, lei continuava a stare in silenzio e a pensare, chissà cosa le passava per la testa, magari che ero pazza o altro.
Na: Mi prometti però una cosa?-se ne uscì fuori così, prendendomi alla sprovvista, cosa avevo da prometterle?
I: Dimmi
Na: Mi prometti che tu e Justin verrete a Natale da noi?-mi stava praticamente dicendo di si?
I: Quindi mi lasci andare?-le chiesi per esserne sicura, avevo bisogno di un 'si' chiaro.
Na: Si-il mio cuore esplose di gioia in un attimo, mi lasciava andare, che bello! Il mio cuore faceva capriole a destra e a manca, le mie labbra si contrassero in un sorriso a 32 denti e la mie mente già viaggiava alla velocità della luce, iniziavo a pensare che avevo solo una settimana per potermi organizzare, dovevo parlare anche con Sara e Tony, lo avrei fatto domani! Mi alzai dal mio posto e abbracciai la nonna buttandomici completamente addosso e facendola cadera di schiena sullo schienale del divano, le diedi tanti baci e le disse 3939784 'grazie'. Dovevo dirlo assolutamente a Justin, doveva sapere che il suo gesto aveva aperto le porte del paradiso, risi per le mie stupide idee. Dopo aver lasciato la nonna in salotto, corsi su per le scale entrando in camera, presi il cellulare dalla tasca del jeans e composi il numero di Justin e mi attaccai il telefono all'orecchio aspettando la sua risposta...
*Al telefono*
Ju: Principessa
I: Amore devo dirti una cosa-dissi euforica, dal mio tono di voce si poteva certamente capire cosa avessi da dirgli.
Ju: Dimmi tutto
I: Il tuo gesto ha fatto effetto alla nonna, ha detto che mi lascia venire con te-ci fu un silenzio di sottofondo.
I: Justin sei vivo?-chiesi ridendo.
Ju: Si stavo solo riprendendo fiato dopo la bellissima notizia, sono davvero felice amore
I: Siiiiiiiiiiiii anche io, ora devo mettermi a lavoro e organizzare tutte le mie cose-lui si mise a ridere.
Ju: Fai con calma non partiamo di certo domani.
I: Si, tra una settimana. Ti sembra tanto? Invece no è pochissimo.
Ju: Aurora calmati, ti verrà un attacco se continui a preoccuparti
I: Si scusa, oh amore non vedo l'ora di partire con te.
Ju: Anche io, devo dirlo a mio padre e dobbiamo prenotare i biglietti aerei.
I: Uh sisi, ti porto i documenti domani!
Ju: Brava piccola.
I: Grazie plebeo!-mi misi a ridere.
Ju: Non sentirti grande genio!
I: Ma io sono grande! A proposito domani dobbiamo parlare anche con Tony e Sara.
Ju: Già, ma non ti preoccupare adesso, faremo tutto domani principessa.
I: Ti amo quando mi chiami principessa!
Ju: Io invece non ti amo quando mi chiami plebeo-disse offeso.
I; Uhhhhhh no allora non ti chiamo più plebeo.
Ju: Brava principessa.
I: Amore ora vado a lavarmi, ci sentiamo dopo! Ti amo ciao.
Ju: Ti amo anche io, ciao!-riattaccai la telefonata e poi andai a lavarmi. Ero troppo elettrizzata all'idea di partire con Justin, dovevo preparare tutto, dovevo andare a scuola e dire che non l'avrei più frequentata, avrei dovuto sistemare i miei vestiti, tutte le mie cose, dovevo darmi una mossa. Dopo essermi fatta la doccia andai a mettermi il pigiama e poi mi misi a letto giocando con il telefono, controllai anche qualche forum per quanto riguarda Stratford ed ero ancora in fase "gioia infinita". Mi arrivò un messaggio di Justin, era un allegato e rimasi sorpresa. Aprì il messaggio e c'era scritto "Buonanotte principessa! Ora potrò ammirarti ogni notte...", aprì l'allegato ed era una mia foto la scorsa notte quando ero seduta sul davanzale della sua finestra. Rimasi a bocca aperta guardando la foto, non stava dormendo quel furbetto. Gli risposi "Queste foto dovrebbero essere illegali. Buonanotte amore <3", aspettai una sua risposta che non tardò a venire "Dovrebbero esserlo solo per la tua infinita bellezza, a domani :*"...sorrisi come un ebete mentre rileggevo i messaggi, questo ragazzo sa sempre cosa dire e sa rendermi la ragazza più felice di questa terra.

To be continued...
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Eenie Meenie