Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: giapponesina6    04/02/2014    2 recensioni
Salve a tutti sono tornata con una nuova storia, mi è venuta in mente di scriverla guardando una puntata di Cardcaptor Sakura, poi capirete il motivo. In questa nuuova storia cercherò di far evincere i sentimenti dei nostri eroi da altre prospettive e vorrei dimostrare che a volte non sono le parole che contano, ma gesti, sguardi e sensazioni.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente >
< Che cosa vuoi dire Ash? >
< Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici. >
< Abbi cura di te >
< Anche tu mi raccomando >
< Tu credi che ci rivedremo? >
< Si certo, te lo prometto >
Spero di non deludere nessuno, visto le tante parole carine che mi avete lasciato sia nelle recensioni che in privato. Buona lettura
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brock, Lucinda, Misty, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Emozioni contrastanti scandivano i secondi di quella ricerca asfissiante.
Paura di non rivederla.
Rabbia di non riuscire a fare nulla.
Paura che le fosse accaduto qualcosa.
Rabbia. Immensa rabbia perché non era con lei.
Inseguiva, fino allo stremo, anche una minima speranza di poterla rivedere.
Mille dubbi comparvero nella sua testa.
Perché?
Dove?
Cosa?
Si sentiva letteralmente di impazzire. Era allo stremo delle forze. La cercarono per tutto il giorno, in ogni angolo della città. Fino a quando stremato si accasciò a terra.
< Ash stai male? > Brock parve davvero preoccupato.
< No sto bene, continuiamo a cercarla >
< Sei allo stremo delle forze, non ti sei fermato un attimo, va a casa e riposati, continueremo io e Tracey le ricerche >
< No! Devo trovarla > il suo tono aveva una carica di rabbia da far impallidire anche lui. Il ragazzo non replicò, sapeva benissimo cosa stesse provando quel ragazzino dai capelli neri. Tutti i suoi sentimenti stavano emergendo, forse troppo bruscamente, da annebbiargli completamente la ragione.
Continuarono a cercarla fino a tardi.
Fece buio e decisero di fare rientro a casa. Visto che gli agenti avevano preso a cercarla.
Mentre si incamminarono verso casa apparvero i due pikachu.
Lei fece una corsa verso Ash.
Aveva un aspetto orribile. Era distrutto. Spossato.
Molto probabilmente l’aveva cercata per tutto il tempo.
Ash le si chinò accanto.
< Piccolina ti ho trascurato oggi, scusami, ma vedi una persona a me cara è scomparsa ed io mi sento d’impazzire all’idea che le sia successo qualcosa > lacrime presero a scendergli lungo il viso.
Stava piangendo per lei.
Misty si sentì impotente dinanzi a quelle lacrime. Ma con gesto impulsivo prese ad asciugargliele con le labbra.
Ash la strinse dalle braccia.
Tracey non poté non notare gli occhi di quel Pokemon. Erano di una bellezza unica.
< Dove hai trovato quel pikachu Ash? >
< Ieri sera mentre ci stavamo dirigendo alla pensione, pikachu è scappato via e quando l’ho ritrovato era in compagnia di questa piccolina >
Tracey le si avvicinò e guardò gli occhi di quel Pokemon ancora una volta.
< Tracey sono io. Sono Misty > ma ovviamente lui non poteva capirla.
< Ha degli occhi stupendi, non ho mai visto un pikachu con occhi verdi come i suoi. >
< Già. Ha davvero due occhi unici >
Il ragazzo più grande invitò i due a rientrare in casa.
 
L’aria in casa era pesante. Le sorelle di Misty erano a pezzi. Avevano occhi arrossati per il pianto e un volto pallido. Lei si sentì tremendamente in colpa, ma non sapeva come fare per rassicurarle. Lo stesso Ash era completamente assente, si era seduto su una poltrona a fissare il soffitto.
Fu Lucinda a tentare di attirare la sua attenzione. Aveva rigettato all’indietro quell’assurda idea della mattina. Ovviamente si trattava solo di una coincidenza che quella ragazza della foto avesse gli stessi occhi di Tana.
< Ash vedrai che la ritroverete. Molto probabilmente è andata a trovare qualche sua vecchia conoscenza >
< Avrebbe avvertito > si intromise il giovane artista.
< Domani verrò anch’io a cercarla, se solo mi faceste vedere una sua foto >
Tracey le porse l’unica foto di lei esposta nella stanza. Era proprio quella che lei aveva fissato fino a qualche tempo prima.
Ash non poté non far cadere il suo sguardo su quella foto
Era davvero lei.
Arrossì notevolmente in volto nel vederla ritratta.
Era dannatamente bella.
Notò che era cambiata molto. Ora portava i capelli lunghi e sciolti e il suo viso si era assottigliato. Nel vedere quelle labbra deglutì vistosamente. Poi lo sguardo cadde sugli occhi della ragazza. Così intensi di un verde splendente. Quegli occhi che tanto avrebbe voluto rivedere.
Il ragazzo maggiore notò che la ragazza era vistosamente cambiata e si lasciò sfuggire qualche commento di troppo.
< Caspita Misty è diventata bellissima >
Lei stessa arrossì a quelle parole.
< Già è davvero bella > acconsentì il ragazzo che aveva ancora in mano la foto, lui aveva assistito di persona al cambiamento della ragazzina.
< Non trovi che sia bella davvero Ash? >
Lei aspettò con ansia la risposta del giovane allenatore, ma non arrivò. Si limitò a fissare quella fotografia letteralmente in estasi.
Ormai le lancette dell’orologio segnavano le due passate. Daisy invitò i ragazzi a sistemarsi nelle camere per gli ospiti e loro accettarono.
 
Lucinda si sistemò nella camera di Misty. Lì c’era traccia della ragazza un po’ ovunque.
Vi erano varie foto di lei piccola, di lei con i suoi Pokemon. Poi vide una foto che la ritraeva con Ash.
Il suo Ash.
Le apparve così diverso.
Aveva un’aria spensierata, serena. Come se quella ragazza avesse su di lui un influsso positivo. Era infastidita da quella foto e la ripose in un cassetto.
Lo sguardo poi le cadde su un diario.
Tentennò un po’ nel farlo, ma la curiosità prese il sopravvento. Lo prese e si mise a letto. Cominciò a leggere ogni singola riga.
Una lacrima le rigò il volto.
 
Misty era tremendamente irritata dal fatto che quella ragazzina antipatica stesse nella sua camera, ma non poteva far nulla per ribellarsi.
Seguì Ash e Pikachu nella camera degli ospiti. Vi era un semplice lettino e una piccola scrivania.
Era praticamente esausta, essere un Pokemon richiedeva davvero un mucchio di energie.
La sua attenzione fu rapita, ancora una volta, da lui. Indossava solo dei pantaloncini corti per la notte, mostrando degli addominali perfetti. Deglutì vistosamente.
Ash parve accorgersi della cosa e le si avvicinò.
< Ti metto in imbarazzo piccolina? > lei si affrettò a fare segno di no col capo, ma sul suo dolce musino apparve un rossore imbarazzante.
Ash nel guardare quella buffa creatura sorrise. Poi osservò i suoi occhi e ancora una volta ripensò a lei.
Una lacrima prese a scorrergli lungo il volto.
Misty non voleva vederlo piangere, quelle lacrime le provocavano un profondo dolore allo stomaco.
< Forse non sono l’allenatore migliore per prendermi cura di te in questo momento. Sono praticamente a pezzi. Questa storia mi ha distrutto. Ho paura di non rivederla mai più > diede il via ad uno sfogo per poi liberarsi in un pianto straziante.
Misty immobile dinanzi a quello strazio, non riuscì a muovere nemmeno un muscolo.
Fu lui il primo a reagire a quella situazione, la prese tra le sue braccia e cominciò a stringerla.
Il suo cuore batteva forte, troppo forte. Il suo respiro si confondeva con quello di lui.
Avrebbe tanto voluto le sue labbra. E asciugare quelle sue lacrime.
< Ash, ti prego non piangere. Io sono qui. Quanto ti amo > ma quelle parole non giunsero mai al suo orecchio.
E stringendola forte a sé si addormentò.
 
Brock in una camera adiacente riuscì a sentire le lacrime del suo amico. Tutto questo era inconcepibile, non capiva dove poteva essere Misty. Decise di addormentarsi per poi riprendere le ricerche la mattina seguente.
 
L’unico a non riuscir a chiudere occhio pareva Tracey. Quell’assurdo pensiero aleggiava con assiduità nella sua testa. Ma il tutto era così illogico.
 
 
 
 
Con lui è rimasto il mio sorriso.
Con lui è rimasta la mia anima.
E con lui è rimasto anche il mio cuore.
Non riesco ad andare avanti, giorno dopo giorno, senza lui. Mi manca terribilmente.
Ma la cosa che più mi opprime è il pensiero se io mancherò a lui.
 
La ragazza lesse per quasi tutta la notte. Non poteva credere che quella ragazzina era innamorata del suo Ash. Continuò a leggere.
 
Oggi ho ripensato al nostro primo incontro. Quando sbucasti dal fiume eri così spaesato.
Pensai che stessi sognando, non mi era mai capitato di pescare letteralmente un ragazzo.
Un ragazzo tanto carino poi.
Mi hai fatto battere il cuore dal primo momento. Anche se poi mi hai distrutto la bicicletta.
Ma a te avrei concesso ogni cosa.
 
Chiuse il diario e lo ripose sulla scrivania. Quella ragazza non le avrebbe portato via il suo Ash.
 
 
Il ragazzo si alzò di prima mattina. Il suo unico pensiero fisso era ritrovarla. Cercò di non svegliare la piccola Tana, si vestì silenziosamente ed uscì dalla camera. Fu sorpreso nel vedere che Tracey era già lì.
< Ti preparo qualcosa? >
< Qualcosa di molto forte per favore Tracey >
< Sei riuscito a dormire almeno un po’? >
< Si, anche se non ho fatto altro che avere incubi > mentre facevano colazione suonarono alla porta.
Quel suono li riportarono a sperare.
Si precipitarono all’ingresso e nell’aprire la porta tentennarono.
Tracey fu sorpreso nel vedere quella donna.
Non l’aveva mai vista.
Era una donna sulla settantina, molto minuta con occhi che andavano nel grigio. Indossava un vestito a fantasia floreale e un golfino color panna.
Tracey si scusò per la sua esitazione con un gesto del capo.
< Mi scusi, ma credevo fosse un’altra persona. Le sarò apparso scortese >
< Non preoccuparti, la preoccupazione per qualcuno non è mai scortese > quella donna aveva un tono di voce rilassante. Ash la guardava con fare sospetto. La vecchietta gli sorrise.
< Posso fare qualcosa per lei signora? >
< Forse io potrei fare qualcosa per voi. So che siete in ansia per una vostra amica, volevo rassicurarvi nel dire che sta bene > a quel punto Ash si fece spazio.
< Lei ha visto Misty? Dov’è? Dove si trova? Mi dica che stia bene? >
< Ora capisco perché quella ragazza aveva uno sguardo tanto triste. Tranquilli lei sta bene, sarei dovuta venire ad avvertirvi l’altro giorno, ma sono stata poco bene vi porgo le mie scuse. >
Il ragazzo parve non dare peso a quelle parole.
< Dove si trova ora Misty? >
< Dove si trovi di preciso non lo so, ma mi ha detto che sarebbe stata disposta a qualunque cosa pur di ritrovare quello che per lei era troppo importante >
< Mi scusi signora, ma io continuo a non capire. Lei ha appena detto che ha visto Misty, ma non sa dove sia. Ma prima di andarsene le avrebbe detto di rassicurare noi? > il giovane artista era davvero sveglio e la donna lo intuì subito.
< Esattamente >
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
< La ringrazio mille, non può capire come siamo stati in pensiero per lei. Abbiamo immaginato il peggio >
Il ragazzo dai capelli neri parve stranito. Lei era disposta a qualunque cosa pur di ritrovare ciò che per lei era veramente importante. Non riusciva a capire cosa quella donna aveva voluto dire. La fissò dritto negli occhi cerulei.
La vecchietta gli sorrise teneramente.
< Stai tranquillo. Sei un ragazzo fortunato e lei potrebbe essere molto più vicino di quanto non credi > gli strizzò l’occhio. Ash era incredulo. Quella vecchia signora era davvero bizzarra.
La donna si congedò.
Tracey era ancora incredulo. Si chiese dove potesse essere quella ragazzina. Possibile che fosse andata alla ricerca di Ash. Ma perché non dirglielo.
< Dove credi sia? >
< Non saprei davvero >
< Tu sai a cosa si riferiva la donna? >
< Forse potrei immaginarlo >
Tracey guardò il giovane amico dritto negli occhi. Non poteva rivelargli i sentimenti della ragazza, sarebbe stata come tradirla. Quello era un compito che spettava a lei. Si recò su in camera per avvisare le sorelle e rincuorarle finalmente.
 
Misty riaprì gli occhi.  Notò subito che lui non era più a letto. Si alzò e si recò giù. Vide che Ash era seduto in cucina, mentre assaporava una buona tazza di tea. Gli si avvicinò con cautela. Era bello da toglier il fiato.
Il ragazzo si accorse della presenza della piccola pikachu.
< Hey ti sei svegliata? Ti piace molto dormire vero? >
< Mi piace semplicemente stare tra le sue braccia > ma lui non poteva saperlo.
Il ragazzo la prese tra le braccia e cominciò a carezzarla. Lei gemette a quel tocco.
Quelle mani.
Le sue mani.
Aveva desiderato da sempre quelle mani su di lei.
Poi lui riprese a parlarle.
< Stamattina è venuta una strana donna, ci ha detto di non essere in pensiero per Misty, che lei sta bene. È andata alla ricerca di qualcosa per lei molto importante. Mi domando di cosa possa trattarsi > chinò il capo.
Quella frase andò dritta allo stomaco di Misty.
Quella donna doveva essere lei.
Doveva trovarla.
Con un balzo saltò giù dalle braccia di Ash e corse verso l’uscita. Il ragazzo scattò all’inseguimento di lei. Dopo che aveva perso Misty non voleva perdere anche lei.
Ma ovviamente Misty fu più veloce e riuscì a seminarlo.
< Perdonami Ash, ma devo trovare quella donna. Ad ogni costo. >
 
 
 
Sarei disposta a qualsiasi cosa pur di rivederlo.
 
Lucinda non faceva altro che leggere e rileggere quella frase. Lei era disposta a fare qualsiasi cosa pur di rivedere Ash. Gettò in terra quello stupido diario e si gettò sotto la doccia. L’acqua si confuse con le sue lacrime, era straziata da questa storia.
Quel Pokemon le tornava sempre alla mente. Quegli occhi ricordavano tanto quelli di lei, possibile che nessuno l’aveva notato. Forse stava solo cercando di dare giustificazioni al suo stato d’animo. Era impossibile che lei fosse un pikachu. Era davvero una cosa impensabile.
 
Ash rientrò in casa sfinito. Era davvero esausto. Ad accoglierlo vi era Brock che stava facendo colazione.
< Ma dove sei stato? >
< Tana è scappata >
< Come sarebbe a dire scappata? >
< All’improvviso è corsa via, non sono riuscito a raggiungerla >
< Vedrai che tornerà. Del resto è un Pokemon selvatico, è abituata a stare in libertà >
< Sarà ma io l’ho vista così smarrita l’altra sera. Ho paura che possa incontrare qualche allenatore poco adatto a lei >
< Tranquillo vedrai che tornerà >
< State parlando ancora di Misty? Eppure mi sembra che quella donna vi abbia detto di non preoccuparvi > intervenne la ragazzina dai capelli blu.
Ash parve infastidito da quel commento.
Fu Brock a calmare i roventi spiriti.
< Veramente parlavamo di Tana >
< Tana? È scappata via anche lei? Forse è un’abitudine qui a Cerulian >
< Non credo sia carino fare del sarcasmo Lucinda > le replicò il giovane allenatore a tono.
< Volevo solo smorzare l’atmosfera seria che si era creata. Ma guardati. Fino a qualche giorno fa eri in fibrillazione per la lega e ora sei completamente un’altra persona >
< Scusami tanto se questa storia mi ha sconvolto >
< Ora che tutto è sistemato datti una mossa a riprenderti. >
< Non sappiamo ancora dove si trovi? >
< Se non l’ha detto a nessuno molto probabilmente non voleva farlo sapere. Avrà avuto i suoi buoni motivi >
Il ragazzo parve seccato da quella conversazione.
< Vado a cercare Tana >
< Vuoi che venga con te? >
< No Lucinda, preferisco andare da solo > quella risposta fu tagliente come una lama. La ragazzina non replicò e lo vide uscire.
Lacrime cominciarono a venirle fuori.
< Devi essere più comprensiva > il ragazzo le tese un fazzoletto.
< Brock? Sono completamente distrutta da questa storia. Lui è così diverso quando si tratta di lei >
< Lui vuole bene anche a te, devi dargli solo tempo di capire cosa prova in fondo al cuore >
La ragazza cercò di sorridergli, ma le risultò difficile.
 
 
Misty corse con tutte le sue forze. Doveva trovare quella donna ad ogni costo.
Quando ormai aveva perso ogni speranza la vide. Era seduta su una panca, in completa solitudine le si avvicinò.
< Sapevo che saresti venuta a cercarmi >
< Devi spiegarmi cosa mi hai fatto? > solo poi realizzò che molto probabilmente la donna non poteva capirla.
< E invece capisco bene quello che dici. Ma come prima affermi che saresti disposta a fare qualunque cosa per rivederlo e ora che hai la possibilità di farlo vuoi tirarti indietro? >
< Io ero disposta a qualsiasi cosa, ma da umana. Non voglio essere un Pokemon >
< Sei sicura che questa situazione non ti faccia piacere? Puoi stargli accanto in ogni momento, se fossi umana ti saresti dovuta accontentare della sua visita, poi avresti dovuto dirgli addio di nuovo >
Quella donna aveva ragione.
Lei non avrebbe mai avuto il coraggio di rivelargli i suoi sentimenti. Soprattutto fissandolo in quegli occhi neri.
< Ecco io >
< Non sarai un pikachu per sempre, goditi questi momenti per stargli vicino e fargli capire ciò che lui prova >
< Io dovrei far capire ad Ash quello che prova? Ma come faccio? Non riesco nemmeno a comunicare con lui? >
< Non si comunica solo con le parole mia cara. Ci sono gesti e sguardi che valgono molto più di tante stupide parole che vengono portate via dal vento >
Quella donna aveva di nuovo ragione. Lei non era mai riuscita a parlargli liberamente, doveva riuscire in altri modi. Ma mentre stava per chiederle dell’altro la donna era sparita.
 
Poco distante da lì un giovane allenatore stava cercando la palestra di Cerulian per affrontare la capo palestra e vincere la sua seconda medaglia. Quando il suo sguardo cadde su quel pikachu dagli occhi verdi.
Era stupefatto. Non aveva mai visto un pikachu da vicino e non lo aveva mai visto con occhi verdi neanche sui libri.
< Devo assolutamente catturarlo. Bulbasaur scelgo te, attacco azione >
Misty fu colpita con violenza e scaraventata a terra.
Non si era accorta dell’attacco di quel Pokemon. Poi impallidì. Quel giovane allenatore aveva intenzione di catturarla.
< Aspetta Bulbasaur, io non sono un Pokemon > cercò dispiegarli la cosa.
< Ma cosa stai blaterando? >
< Bulbasaur stretta con liane > il Pokemon eseguì e cominciò a stritolare la ragazza.
< Ti prego lasciami. Sono un essere umano, non sono un Pokemon per fav… > non riuscì a concludere la frase che aveva perso i sensi.
< Si è il momento sfera pokè vai >
< Pikachu super fulmine >
In quel momento un potentissimo attacco elettrico depistò la sfera pokè. Il giovane allenatore era incredulo, gli si mostrò davanti un ragazzino con un altro pikachu che lo fulminò con lo sguardo.
< Ma cosa ti salta in mente? Quel pikachu l’ho visto prima io, sei sleale >
< Quel pikachu è mio. >
< Come tuo? >
< Piccolina stai bene? >
Misty riprese conoscenza e si ritrovò di nuovo tra le sue braccia. L’aveva salvata dalla stretta di bulbasaur >
< Non sapevo che fosse tuo. Ti chiedo scusa > il ragazzino parve mortificato e anche stupito da come aveva allenato bene il suo Pokemon. Quell’attacco super fulmine era stato devastante.
< Tranquillo non potevi saperlo. >
Salutò il ragazzo e si incamminò verso casa. Tenne tra le sue braccia quel Pokemon per tutto il tempo. Aveva temuto davvero di perderla.
< Vorrei proprio sapere dove stavi correndo? Mi hai fatto spaventare, se non fossi arrivato in tempo molto probabilmente ora eri in quella sfera pokè ed io non avrei potuto far più nulla. > il ragazzo era davvero dispiaciuto.
Ash non era cambiato.
Dava davvero tutto se stesso ai Pokemon. Un allenatore come lui era davvero raro.
< Ash se solo sapessi come stanno realmente le cose > a ancora una volta non poteva capirla.
Lui guardò quei suoi occhi verdi.
Quegli occhi.
< Resta con me, non andartene anche tu > una lacrima gli rigò il volto.
Ancora una volta lei fu paralizzata da quella reazione.
E ancora una volta con le sue labbra asciugò le sue lacrime.


Angolo dell'autrice:
Ecco che ho postato il mio terzo capitolo, ormai siamo entrati nel vivo della storia. Spero ancora una volta di non deludervi. Buona lettura a tutti.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: giapponesina6