Lo stupido agnello e il leone all'attacco
Era una normale mattina
di Forks: pioggia, pioggia e… indovinate… pioggia!
Bella Swan si stava
preparando al suo primo giorno di scuola.
Nulla di serio, tranne
se Bella Swan non avesse cambiato scuola.
Più e più volte aveva
cambiato acconciatura e vestiti per paura di essere troppo appariscente
o
troppo anonima ma alla fine non aveva ancora deciso cosa mettersi.
Alla fine optò per un
jeans scuro ed un maglione marrone. Peggio di questo non poteva
fare… Che
accoppiata!
Bella scese in cucina,
verso un po’ di latte in una scodella e lo mise nel microonde
per farlo
riscaldare. Un minuto dopo lo riprese, ma sciocca com’era,
non aveva pensato
che poteva essere bollente. La tazza cadde per terra e si frantumo in
decine di
pezzettini di ceramica, così Bella rinunciò alla
colazione imprecando qualcuno
che magari nella sua vecchia città le stava antipatico. Bel
modo di cominciare
la giornata!
Il padre le aveva preso
un pick-up, così Bella non doveva andare a scuola a piedi.
(Meglio, altrimenti
qualcuno l’avrebbe buttata sotto perché non si
sarebbe accorta che c’era una
macchina dietro di lei).
Il pick-up non era
quella che si dice una macchina utilitaria, era piuttosto una macchine
“in
utilitaria” che sprecava solo tanta benzina e andava alla
velocità di un
elefante con tanto di tonfi ad ogni metro che superava.
Riuscì a mettere in
moto per qualche strano motivo e si diresse verso la scuola.
In macchina accese lo
stereo decrepito e iniziò a canticchiare alcune canzoni che
provenivano da
quello strano apparecchio.
E’ meglio non
sottolineare la sua “bella” voce, poiché
è di sicuro superfluo parlare di ciò
quanto piuttosto parlare di come era brava a guidare.
Tutti i fossi li
prendeva lei, tutti i sassolini per la strada andavano sotto le sue
ruote…
Quello che si dice un “guidatore accorto”!
Finalmente, dopo una
mezz’oretta, raggiunse la scuola ancora canticchiando gli
ultimi successi della
settimana come una ragazzina di scuola media.
Purtroppo, però, per
sua sfortuna (?) il pick-up non volle frenare.
Bella capì subito che
stava per schiantarsi da qualche parte, ma sperava di riuscir a non
cogliere
delle auto. Cattivo affare.
Si sentì spingere nel
vetro dell’auto e perse i sensi.
Nuovamente per sua
sfortuna (?) Bella prese in pieno una Volvo metallizzata che stava
lì
parcheggiata come un cagnolino.
Il proprietario, un
giovane ed avvenente ragazzo molto popolare a scuola, inveì
contro qualche
studente che intanto osservava da lontano la scena, per vedere cosa
aveva fatto
Bella al suo “cucciolo”.
- Dannazione, per mille
pick-up arrostiti! Chi è stato a farti questo? -
Continuava a ripetere
il ragazzo, che intanto si era avvicinato alla sua auto quasi
piangente.
Gli altri ragazzi, un
po’ straniti dalla strano comportamento del ragazzo che
solitamente era sempre
silenzioso a lezione e a mensa, si avvicinarono a lui incuriositi,
facendo
delle facce da pesce lessi.
Il ragazzo se ne
accorse subito e si staccò dalla sua Volvo – che
intanto stava accarezzando
come fosse un bambino – e rivolse lo sguardo a tutti gli
studenti che si erano
fatti attorno alla sua auto e li fissò in modo malefico,
quasi da vampiro.
Forse molti non
sapevano che lui lo era realmente, mica erano così informati
come i narratori
onniscienti!
I ragazzi, impauriti,
andarono via e lasciarono il ragazzo da solo con il suo
“figliolo”.
Mentre era intento a
vedere il danno subito, il ragazzo non si accorse che intanto Bella era
uscita
dal suo pick up e distrattamente e non in linea retta, camminava verso
di lui quasi fosse una moribonda.
- Voglio dormire… Ho
sonno… Non mi ricordo nulla… -
La voce sottile della
ragazza non distrasse il giovane finché ella non si
gettò per terra
frastornata.
Il ragazzo allora si
voltò perché sentì un tonfo, causato
dalla caduta di Bella.
Il suo sguardo era un
po’ perplesso, si chiedeva che ci faceva quella ragazza
lì stesa per terra.
- Avevo sentito una
massa di grasso che camminava… Non pensavo facessi questo
effetto alle donne! –
Il ragazzo sorrise e fece una risata da uno che è molto
sicuro di sé, e ritornò
alla sua automobile.
Bella, che si era
risvegliata, con la mano tiro il giaccone del ragazzo, attirando la sua
attenzione.
- Amore – Lo chiamò.
- Eh? – fece lui,
confuso.
- Mi aiuti ad alzarmi,
si? –
Annuì, anche se voleva
continuare a vedere come stava la sua Volvo.
- Come mi chiamo? –
chiese Bella.
- Non lo so… So solo
che io sono Edward Cullen - disse
lui,
con un sorriso beffardo e un po’ da dongiovanni sul viso.
- Ah certo. Tu sei il
mio fidanzato che mi ha salvato dalla morte! –
Edward guardò in cielo
invocando tutti i suoi nemici.
- Si hai ragione –
disse. Magari quella ragazza poteva anche portarsela a cena.
Intendiamoci… Lei
sarebbe stata la cena per lui!
In effetti, dopo questo
brillante pensiero Edward odorò un po’
l’aria e riconobbe che Bella aveva davvero
un buon profumo.
Dopo tutto non era male
come spuntino…
- Dovrei avere una
tessera nella tasca di dietro dei jeans… Puoi vederla?
C’è scritto il mio nome…
-
Edward strabuzzò gli
occhi, pensando che palpare una donna appena conosciuta non era da
gentleman.
Però… l’aveva voluto lei… A
Bella non si comanda…
L’aiutò ad alzarsi, lei
si mantenne alla porta del suo pick up per evitare di cadere.
Il ragazzo intanto
pensò a come fare per non essere troppo un maniaco al primo
incontro.
La tasca era davvero
stretta! Cercò di infilare piano la mano e tirò
fuori quella che era una carta
d’identità.
- Uhm… Bella Swan… -
- Si! –
- Adesso ricordi? –
- Si ma ancora non
ricordo tutto… L’unica cosa che ricordo
è che tu sei il mio ragazzo, vero
Edward? –
Edward, che non amava
mentire, annuì solo per farla contenta.
- Allora baciami -
Il ragazzo si
pietrificò.
“Io, baciare una come
te? Ma nemmeno per sogno! Sei carina ma… il mio standard
è superiore!” . Edward
era un po’ restio non perché non voleva baciare
Bella, ma perché nella sua vita
di vampiro non aveva mai baciato nessuno. Che tenero…
- Mica ci siamo
lasciati? – disse lei, un po’ triste.
- No… E’ che… -
- Non sono abbastanza
desiderabile come Pamela Andarson? – rispose lei, con le
lacrime agli occhi.
- No, anzi… -
Che doveva fare? Decise
di tentare.
Non riuscì a far
ribattere Bella che la baciò con passione e foga tanto che
lei alla fine quando
si staccarono entrò quasi in iperventilazione.
Edward si allarmò a
vederla così, e le chiese se stava bene.
- Mai stata meglio,
Edward -
- E’ stato bello? –
- Se questo non è stato
bello mi chiedo cosa sia bello nella vita –
Edward si compiacque di
sé e andò a lezione assieme a Bella per
conoscerla meglio.
Sarebbe stato l’inizio
di una storia d’amore?
Prometto che se vi piace la contunuo! E' una one-shot nata un po' così, per passatempo... Mi sono presa una pausa dallo studio e allora ho deciso di scrivere...
Naturalmente spero di essere stata ironica, era questo il mio intento principale!
Presto aggiornerò tutte le mie storie, non vi preoccupate, ma prima devo fare l'esame di Stato. ^^
Grazie a chi commenterà! Yuna