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Autore: Sognatrice_2000    04/02/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7: la nascita di un nuovo amore
Image and video hosting by TinyPic Il piccolo orologio sulla scrivania segnava le otto e mezza passate,il laboratorio era immerso in un grande silenzio,spezzato solo dal borbottio meccanico del computer.
Ai aveva lavorato senza sosta tutta la notte,e solo adesso sentiva arrivare il peso delle ultime ore trascorse. Sentiva un grande bisogno di potersi finalmente rilassare,di osservare il cielo limpido e azzurro,la luce del sole,e anche di qualcos’altro ….
Sentiva la necessità di avere qualcuno accanto a lei,qualcuno che le volesse bene e le dimostrasse il suo affetto.
Voleva amare ed essere amata.
Fino a poco tempo fa,avrebbe pensato a Shinichi,anche se con dolore,perché sapeva che non avrebbe potuto ricambiare i suoi sentimenti.
Adesso era leggermente diverso. Certo,Shinichi era spesso nei suoi pensieri,ma come un amico a cui voleva molto bene ed era immensamente grata,non più come il ragazzo di cui era innamorata.
Era paradossale e anche buffo,Ai aveva accettato di avere una relazione con Gin solo per salvare la vita di Shinichi,e adesso questo le aveva fatto cambiare completamente sentimenti.
Non sapeva ancora se parlare di amore nei suoi confronti,anzi,il solo pensiero la turbava moltissimo,eppure adesso sentiva che era felice.
Non era passato molto tempo da quando tutto ciò era iniziato,ma la bambina avvertiva che non era più la stessa,nonostante lottasse per nascondere ciò che provava davvero.
Il sentimento di paura e odio che provava nei confronti dell’uomo si era lentamente affievolito, lasciando spazio ad un sentimento del tutto nuovo,uno strano calore che la avvolgeva.
E ciò che più la stupiva era che lei non si era mai lasciata trasportare dai sentimenti,mentre adesso doveva persino cercare di tenerli a freno.
Se pensava a tutto questo,Ai si sentiva terribilmente disorientata,e dava la colpa alla situazione in cui si trovava,alla solitudine così profonda che le faceva sembrare meraviglioso avere qualcuno accanto,al suo disperato bisogno di affetto che doveva tentare di colmare,non avendo più nessuno in quella prigione fredda e tetra.
Gli incontri che aveva con lui erano il suo unico contatto con il mondo,vi passava decisamente molto,troppo tempo insieme.
E così venivano abbattute le barriere che Ai cercava di instaurare tra loro due,e giunse al punto di farsi accarezzare,abbracciare e persino baciare da lui senza opporre alcuna resistenza.
Quando a fine giornata era stanca,il suo desiderio di vederlo era davvero forte. Ma ogni volta si tratteneva,vergognandosi di apparire così fragile e bisognosa di tenerezza.
Ma quello che non sapeva era che anche lui,nonostante fosse freddo e spietato,avesse le sue debolezze.
Lei,Sherry,era sempre stata la sua unica debolezza.
Gli unici momenti in cui non pensava più a nulla erano quando si trovava tra le braccia di Gin. Tra le sue braccia forti e rassicuranti,col viso sul suo petto,tanto da poter sentire i battiti del suo cuore.
Quando sentiva il  calore del suo cappotto nero e il suo profumo,quando si sentiva veramente protetta,al sicuro da tutto e da tutti.
In quei momenti,e solo in quei momenti,Ai poteva dirsi davvero in pace con se stessa e con il mondo.
Perciò si stringeva ancora più forte a lui,nella speranza che quell’idillio non finisse mai.
Non poteva,e soprattutto non voleva ammettere che si stesse innamorando di lui. L’unica cosa che pensava,era che la sua debolezza non le aveva permesso di ribellarsi,in quel periodo voleva solo amore,non importava da chi.
Poi,quando avrebbe ripreso una vita normale,le cose sarebbero cambiate.
Ai sospirò,scostando i ciuffi di capelli che le coprivano quasi gli occhi.
Ecco,aveva finito come al solito per pensare a quello.
Ma tutto il suo cambiamento non sarebbe avvenuto così in fretta,se non fosse successo qualcosa pochi giorni fa,che l’avesse spinta a cambiare opinione su di lui e a considerarlo con altri occhi.
Accidenti,è stata tutta colpa di quel maledetto raffreddore” pensò la piccola.
Suo malgrado,la scienziata sorrise a quel ricordo,che conservava con dolcezza e la spinse a rievocarlo con nostalgia.
INIZIO FLASHBACK.
Era una mattina più fredda del solito,la neve scendeva lenta dal cielo,rendendo l’aria più magica e rarefatta.
Ai si era appena svegliata, e osservava dalla finestra della sua camera quello splendido paesaggio.
Quel soffice manto bianco ricopriva i grandi rami spogli di un albero lì vicino,facendolo apparire maestoso e imponente.
Aprì le ante e fu investita da una folata di vento gelido. Le richiuse immediatamente, accompagnata da uno starnuto.
 Dalla sera precedente stava poco bene,forse aveva preso il raffreddore. E adesso stava ancora peggio,sentiva il viso rosso,le guance in fiamme e gli occhi lucidi.
Cercò di ignorare il suo malessere,vestendosi velocemente ed evitando di guardarsi allo specchio.
Tuttavia non potè fare a meno di vedere con la coda dell’occhio il suo viso riflesso sulla superficie di vetro posta vicino alla porta della camera.
I capelli spettinati,le pupille spente ed affaticate,la carnagione pallida. Non era consigliabile lavorare in quello stato,ma Ai non poteva scegliere.
Si lavò il viso accuratamente e si pettinò con una spazzola nel bagno adiacente alla sua stanza. Quando ripose quest’ultima nel piccolo armadietto verde,la sua attenzione fu attirata da un tubino nero e un altro rosso,posizionati a fianco. Un rossetto e del mascara per gli occhi.  Le scappò un risolino: cosa ci facevano dei trucchi lì dentro?
Forse però sarebbe stato meglio metterne un po’,l’avrebbero aiutata a mascherare quel’aspetto orribile.
Quando ebbe formulato questo pensiero,si sentì strana. Non aveva mai pensato così tanto al suo aspetto fisico,perché ora invece sì? Per chi doveva essere più bella?
“Andiamo,Shiho,non fare la sciocca”si disse”non metterai quella roba,saresti ridicola.”
Ma osservandosi di nuovo vide che sembrava proprio uno zombie,tanto forte era il pallore del suo viso.
Passò lievemente il mascara sulle sue lunghe ciglia e il rossetto sulle labbra,sebbene le sembrasse buffo truccarsi nel corpo di una bambina,anche se quando era Shiho lo aveva fatto tante volte.
Un dolce sorriso si stagliò sulle sue labbra,ripensando che era stata proprio  sua sorella Akemi ad insegnarle a truccarsi. Le ripeteva sempre che ciò che contava non era l’aspetto esteriore,ma i sentimenti che si provavano,ma anche che un tocco di eleganza e di bellezza non guastava ogni tanto.
Si riscosse un attimo dopo,notando che non era certo quello il momento per lasciarsi andare ai ricordi e alle fantasie.
Uscì dalla camera,percorrendo con passo incerto il corridoio che l’avrebbe portata alla stanza dove faceva colazione.
Prima di aprire la maniglia,Ai esitò con un lieve sorriso. Quante volte si era ripetuta quella scena. Iniziava sempre così le sue giornate,incontrando Gin in quella stanza,e ogni volta si salutavano con un bacio,proprio come la prima,il giorno in cui era cominciato tutto.
Le prime volte Ai non glielo permetteva,ma pian piano si indebolì,notò che non le dispiaceva più,e per adesso poteva anche andare bene.
Solo fino a quando resterò qui,pensava lei,poi tutto cambierà.
Ma come poteva affermarlo con tanta certezza? Cosa le diceva che non se ne stava innamorando?
Per il momento,la sola ipotesi nella mente della bambina era ridicola.
Andiamo,era di Gin che parlava. Dell’uomo che aveva sempre odiato,colui che aveva ucciso sua sorella.
Non avrebbe mai potuto perdonarlo per questo.
Era solo un momento temporaneo di debolezza,solo il bisogno momentaneo di affetto da parte di una persona,una persona qualunque.
Non l’avrebbe mai ammesso apertamente,anche perché in quel momento non sapeva neppure lei cosa provasse davvero.
Come previsto,quella mattina fecero colazione insieme,e Ai non potè fare a meno di inquietarsi a causa degli occhi dell’uomo costantemente puntati su di lei.
Forse per il trucco,o forse per la dolcezza del suo volto,quella mattina Gin non potè fare a meno di pensare quanto fosse bella la sua Sherry.
Ella invece non poteva fare a meno di arrossire,e non capiva se per l’imbarazzo o per la febbre.
Quando dovette andare via, si fermò per un attimo sulla soglia. Sentiva la testa girarle vorticosamente ,alcune goccioline di sudore le imperlavano la fronte.
Accidenti,il suo raffreddore doveva essere peggiorato. Fece per muovere qualche passo,ma le gambe erano troppo molli per obbedirle. la sua mente si offuscò,si sentiva terribilmente debole,davanti agli occhi vedeva solo nero.
Fece appena in tempo a sentire la mano di Gin sul suo braccio,che l’aveva afferrata prima che cadesse a terra.
Poi tutto divenne confuso e indistinto.
 
 
“Sherry,mi senti? Avanti,svegliati.”
Quel sussurro giunse immediatamente alle orecchie della piccola Shiho,la quale aprì gli occhi a fatica.
Era distesa sul letto della sua camera,avvolta nelle caldi coperte di lana,sulla fronte aveva un fazzoletto bagnato. Gin era seduto su una sedia accanto al letto,dal suo viso non trapelava alcuna emozione,eppure la ragazza colse con molta incredulità una lieve preoccupazione nei suoi occhi.
“Perché sono qui?”chiese poco dopo,appena ebbe il tempo di ricordarsi che era svenuta.
“Ti ci ho portato io. Ho visto che hai la febbre”la risposta arrivò immediatamente,e quelle poche parole stupirono molto la scienziata.
“Ah,sì? Sei diventato stranamente gentile,a cosa lo devo?”sussurrò Ai con voce flebile e sarcastica.
Sul volto di Gin comparve rapidamente un ghigno beffardo.
”Mi sembra ovvio. Così non ci saresti molto utile,tanto vale che riposi un po’. ”
”Allora,se è così,suppongo di doverti ringraziare. Anche se stento a credere che tu non abbia un secondo fine”aggiunse con un tono pieno di sarcasmo.
Lo vide sporgersi verso di lei,tanto che le solleticò il collo con alcuni ciuffi biondi.
“Sei furba come sempre,Sherry”le mormorò all’orecchio”hai indovinato,il mio secondo fine è stare insieme a te.”
Quando Gin si allontanò,Ai non potè trattenere una risata.
“Smettila di prendermi in giro”disse divertita.
“Ma io ero serissimo”ribattè lui.
A quel punto,Ai sentì l’aria mancarle,i battiti del suo cuore si fecero più corti e affannati.
Ma cosa diavolo le prendeva? Era sicuramente la febbre. Sì,non poteva che essere altrimenti.
”Adesso vorrei riposare,se non ti dispiace”proferì in tono deciso,cercando di non far notare in nessun modo quanto le sue parole l’avessero turbata.
Chiuse gli occhi,ma li riaprì immediatamente non appena sentì la mano fredda di Gin posarsi sulla sua guancia. Fu una bella sensazione,e lei allungò la mano,premendo ancora di più il suo palmo sulla pelle accaldata.
Gin si irrigidì impercettibilmente per la sorpresa,ma non si mosse.
Poco dopo Ai ritrasse la mano,posandosela sulla fronte che scottava. Gin notò quel gesto e le tolse il fazzoletto.
“Fammi sentire”le disse.
“Non è necessario …. “Ai non riuscì a dire altro,le parole le si strozzarono in gola.
Percepì il tocco lieve delle labbra dell’uomo sulla fronte e rabbrividì.
”Sei calda. Forse è meglio che io resti qui ancora per un po’.”disse allontanandosi da lei con nonchalance.
“Non hai nient’ altro da fare?”rise la bambina castana.
“Preferisci che me ne vada?”chiese dunque lui in tono provocatorio.
“Fai come ti pare”bofonchiò lei.
Ai dormì per circa un’ora,poi si risvegliò,notando con stupore che Gin era ancora lì,nella solita posizione,lo sguardo serio e imperturbabile.
Trascorse la giornata sempre accanto a lui,la sua presenza non le dava fastidio,anzi,in quella circostanza addirittura la rilassava.
Alla sera egli le portò un vassoio con una scodella di minestra e una bottiglia d’acqua.
Ai si mise seduta per poter mangiare comodamente,e prese la scodella dalle sue mani.
Soffiò sopra alla prima cucchiaiata,e prima di iniziare a mangiare udì la voce di Gin.
“Posso farti una domanda?”
Ella trasalì.
“Certo,dimmi pure.”
”Ti dà fastidio che io stia qui?”
Ai non potè trattenere un risolino beffardo. Per una volta,i ruoli parevano essersi invertiti.
“Credo di poterti dare una risposta più che convincente”replicò.
Si avvicinò verso di lui, avvolse con le mani le sue guance,e lo baciò lentamente.
Dopodiché vuotò velocemente la sua scodella e bevve un sorso d’acqua,poi si sdraiò nuovamente sul letto.
Quella notte Gin la trascorse sveglio,guardando la sua piccola Sherry che dormiva sere na e accarezzandole di tanto in tanto la chioma ramata.
Anche per lui la situazione stava iniziando a cambiare,il suo cuore di ghiaccio sembrava iniziare a conoscere l’amore per la prima volta nella sua vita.
Quando Ai si svegliò,la mattina dopo,i tiepidi raggi di sole che filtravano dal vetro della finestra illuminarono la figura di Gin che dormiva con il capo appoggiato sul letto al suo fianco.
La bambina non potè trattenere una tenera carezza sui suoi capelli,nel vederlo così indifeso.
Che per entrambi quel gioco si stesse trasformando in realtà?
FINE FLASHBACK
Non appena terminò di ricordare,Ai si disse che quel momento era stato bello,certo,ma lui aveva cercato semplicemente di aiutarla,nulla più,e lei si era fatta condizionare da questo.
Non doveva più pensarci,avrebbe dovuto concentrarsi sul suo lavoro.
Mancavano solo le formule di qualche composto e presto sarebbe riuscita a  completare un antidoto definitivo contro l’APTX.
  
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