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Autore: Egle e Elivi    28/11/2004    9 recensioni
Nella torre di Barad - Dur, l'Oscuro Sire, con le sembianze di Rowan Atkinson, al secolo Mr. Bean (nessuna parentela con Sean…), chiuso nella reggia tetra nella terra di Mordor, dove l'ombra nera scende, chiamò a sé i suoi adepti... una parodia del Signore degli Anelli, leggere attentamente le avvertenze prima di avviarsi alla lettura.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA COMPAGNIA SI SCIOGLIE

Il viaggio proseguiva velocemente e senza fatica, dato che le barche venivano trascinate dalla corrente. Legolas, che si era arrotolato le maniche della casacca fino alle spalle e aveva indossato i suoi occhiali da sole, faceva penzolare mollemente un piede nudo dalla barca, mentre fischiettava allegro nella speranza che qualche pesce abboccasse alla canna da pesca che gli aveva costruito lo zio Boromir, usando uno dei remi e i peli della barba di Gimli. Il Nano passava tutto il suo tempo a rimirare i capelli di Dama Galadriel, mentre Viggo e Boromir si riposavano. L'unico a non essere felice di quella mini crociera era Sam, che vomitava per gran parte del tempo.
"Padron Frodo" chiamò piano l'Hobbit, pulendosi la bocca con un fazzoletto.
"Ti senti meglio, Sam?"
"Io… credo di no. Ho appena visto un ramo con piedi, occhi e braccia che ci seguiva!"
"Sam, non è che mi hai fregato il Prozac?" gli domandò Frodo sospettoso.
"No, no! Padron Frodo, non farei mai una cosa del genere… ma l'ho visto… l'ho visto era un cavaliere ed era morto senza testa!"
"Sam! Questo lo dice Johnny Depp ne Il Mistero di Sleepy Hollow! La vogliamo smettere di prendere le battute dagli altri film!" s'infervorò Merry, sventolando la sua rivista di cinema sulla barca lì accanto.
"Rimettiti seduto, Dawson." lo redarguì Pipino, costringendolo a sedersi e ficcandogli in bocca la pipa. "Altrimenti te lo do io il Creek! Sulla testa però…" E l'incidente finì lì.
Un paio di ore più tardi si accamparono sulle rive del fiume, accendendo un grande falò, dove fecero rosolare dei marshmellow
"Che cosa facciamo?" cinguettò Legolas, saltellando.
"Che vitalità che hanno questi bambini" disse Gimli, scuotendo il capo e assumendo un'espressione fintamente saggia.
"Raccontiamo storie di fantasmi!" propose Pipino, inspirando una lunga boccata di… lembas.
"Evvai!" esclamò Sirius.
"No, io ho un paura…" piagnucolò Legolas "Ah! Un fantasma! Un fantasma!" urlò indicando Sirius e ballonzolando come se gli scappasse la pipì.
"E' uno spettro delle balle!" disse Boromir senza scomporsi.
"Volevi dire… palle!" lo corresse Legolas.
"No, no, balle! Non vedi quanto è sfigato? Fagli vedere chi sei, Legolas! Ormai sei un elfo grandicello! Coraggio! Manda via il mostro cattivo!" lo incoraggiò Boromir, porgendogli l'arco che gli aveva regalato Galadriel.
"Mostro a chi?" s'indignò Sirius scuotendo la sua bella capigliatura.
"CI! Lo mando via io quel brutto cattivo!"
"Aridaje!" mormorò Sirius, mentre Legolas scoccava una freccia che gli mancò di poco la testa.
"Non mi prendi! Non mi prendi" cominciò a cantilenare il fantasma, improvvisando un balletto di scherno a mezz'aria.
In quel momento una freccia gli trafisse l'inguine.
"Cazzo mi ha preso… tanto sono incorporeo! Che me frega!" disse, quando un'altra freccia gli trapassò il petto.
Il fantasma si portò alle spalle di Legolas velocemente e gli sussurrò in un orecchio: "Ce la fai a farlo in mezzo alla confusione…"
"Io sì! Io sì!" esclamò Viggo sventolando una mano.
"Ce la fai a farlo quando conta davvero?" proseguì imperterrito Sirius, con voce seria.
Legolas incoccò una freccia e fece per colpire una mela sulla testa di Sam quando Sirius urlò "BUUU".
La corda dell'arco sfuggì dalle mani di Legolas e la freccia andò a conficcarsi nella chiappa di Merry che stava cercando qualcosa nella barca.
"Ma Viggo!" esclamò l'Hobbit voltandosi, ma si accorse che il Ramengo era avvinghiato a un albero, tutto preso dalle sue… necessità.
"Che c'è?" ansimò.
"No, niente…" si scusò Merry "Ma dov'è finito Frodo?" chiese, guardandosi intorno.
Sam, che si era appisolato, sfinito per aver passato il pomeriggio a sboccare, si mise sull'attenti.
"Padron Frodo?" chiamò mentre il panico s'impossessava di lui. "FRODOOOO"
Ma il portatore delle palle in quel momento stava vagando nel bosco alla ricerca di un bagno.
"Mi va bene qualsiasi cosa… anche una turca!" mormorò, quando un'ombra imponente gli si parò davanti.
"Il babau!" strillò terrorizzato.
"No, sono io" disse Boromir.
"Ah… mi hai spaventato." mormorò il piccolo Hobbit, cercando di calmare i battiti del suo cuore, come succede alle due autrici ogni volta che compare in scena Boromir…
"Senti, Frodo… dobbiamo decidere dove andare… prendiamo la strada verso ovest. Andiamo a Gondor. Lì le palle sarebbero al sicuro…" disse suadente l'uomo.
"Di nuovo! Ti abbiamo detto di no-oo!"
"Uffa! Ma a Moria ci siamo andati come voleva il Nano peloso!" piagnucolò Boromir pestando i piedi in un modo che a Frodo ricordò Legolas quando faceva i capricci.
"Sì, e guarda che bel risultato: Gandalf è morto!"
"La morte di Gandalf non è stata vana! Porti un pesante fardello, Frodo. Non…"
"E' inutile che ci provi! Intanto questa battuta te la tagliano!" lo interruppe bruscamente l'Hobbit roteando gli occhi.
"E ma cazzo!"
"Sarà meglio tornare dagli altri ora." disse Frodo, girandosi e facendo per tornare all'accampamento quando sentì su di sé lo sguardo penetrante di Boromir.
Lentamente si voltò fino a incontrare i suoi occhi stravolti, con i propri non meno stravolti.
"Frodo" sussurrò facendo vibrare la erre per qualche secondo.
L'Hobbit deglutì a fatica, portandosi una mano alla gola, come a proteggere le palle e indietreggiò di un passo.
"Boromir no" mormorò con un filo di voce e scuotendo la testa
"Tu non capisci… quelle palle mi servono. Non vedi?" disse, sollevando con cura il suo corno "Il corno di Gondor è potente, ma… immagina che cosa potrei fare con le Palle di Draco. Schiere e schiere di donne…"
"Le palle non si possono usare, lo sai bene…"
"Dammi le palle, Frodo!" gridò Boromir scagliandosi sul mezz'uomo, ma Frodo gli sfuggì per un puro colpo di culo.
"Dammi il culo, Frodo!" urlò Boromir inseguendolo.
"Oh no!" piagnucolò Frodo "Anche Boromir vuole incularmi!" .
In quel momento le palle… di Draco cominciarono a girare e Frodo scomparve, mentre Boromir tentava di placcarlo e cadeva rovinosamente a terra.
"Che cosa ho fatto…" bofonchiò rimettendosi seduto e tirando fuori il suo copione "Qui c'è scritto che Frodo mi scappa per un colpo di culo… non che io dovevo chiedergli il culo! Frodo, perdonami! Ho letto male! Frodo, torna! Rifacciamo la scena. Peter, intervieni tu. Convincilo a tornare."
"Mi spiace, non posso" rispose il regista.
"Ma non puoi fare un cammeo a questo punto del film nelle vesti di fatina buona? Intanto ogni tre per due ci stai tra i maroni… o te o tua figlia…"
L'uomo si strinse nelle spalle, facendo segno ai cameraman di continuare a girare.
"NOOOOOOOOOOOO" urlò Boromir, ma Frodo era già lontano.
Si stava arrampicando su per una costruzione in rovina, quando vide davanti a sé una torre oscura e in cima ad essa un grande occhio rosso senza palpebre.
"Il Grande Fratello" mormorò
Le palle smisero immediatamente di girare e Frodo cadde all'indietro.
"Che botta" disse massaggiandosi la nuca.
"Frodo!"
L'Hobbit si rimise in piedi, guardando sospettosamente il Ramengo che si stava avvicinando.
"Sta' lontano"
"Voglio solo proteggerti" disse l'uomo.
"Puoi proteggermi da te stesso?"
Viggo s'inginocchiò davanti a lui con le lacrime agli occhi, mentre Frodo gli faceva vedere le palle… di Draco.
"Sarei venuto con te fino alla fine… tra le fiamme di Mordor" disse, riallacciandosi la patta dei pantaloni "Senza violare… sai che cosa…"
"Lo so. Prenditi cura degli altri. Specialmente di Sam. Lui non capirà!" disse Frodo, commosso almeno quanto il Ramengo, che improvvisamente si rimise in piedi indicando la cintura di castità di Frodo che sbucava al di sopra dei pantaloni e brillava di un intenso color blu.
"Scappa!" ruggì Viggo.
Frodo cominciò a correre, saltando massi, dribblando alberi ed evitando venditori porta a porta. Nel frattempo tutto il bosco era stato invaso da un'orda di donne urlanti, che sventolavano cartelli propagandistici e bastoni dall'aspetto poco amichevole. Viggo si stava dando da fare tastando culi e tette, nel tentativo di impedire alle nuove venute di catturare Frodo.
"Potere del Cristallo d'Argento, vieni a me!" urlò Legolas con i capelli biondi che ondeggiavano al vento.
"Oh cribbio, adesso si crede Sailor Moon!" borbottò Gimli, che spaventava i nemici solo con la sua presenza.
"Ti copriamo noi, Viggo. Vai a vedere se Frodo è riuscito ad arrivare incolume alle barche!" disse Legolas, sfoggiando magicamente un vestitino corto e un paio di stivali da baldracca lunghi fino al ginocchio. I suoi bellissimi capelli biondi erano legati in due codini e in mano aveva uno scettro a forma di mezza luna.
"Cazzo, quanto sei figo!" mormorò il Ramengo con la bava alla bocca.
"Viggo vai…" proruppero in simultanea Legolas e Gimli quando un suono assordante di propagò per tutta la vallata.
"Il Corno di Gondor!" esclamò Legolas, voltandosi nella direzione da cui proveniva il suono.
"Bel primo piano!" disse Peter, compiaciuto.
"Legolas… quante volte te lo abbiamo spiegato? Non si chiama Gondor! Si chiama Boromir!" ribatté Viggo pazientemente.
"Ma il Corno è di Gondor!"
"No, è di Boromir!" s'intromise Gimli.
"Allora, Legolas, ripeti: il corno di…"
"Boromir!"
"Bravo!" gli disse Viggo scompigliandogli affettuosamente i capelli e poi cominciando a correre per soccorrere Boromir, seguito dal Nano.
"Galline" sibilò Legolas in direzione dei suoi due compagni.
Nel frattempo Boromir si stava beccando un mucchio di legnate, con Merry e Pipino seduti su un muretto lì accanto a fumare.
"Chi siete? Che cosa volete da me?" chiese il guerriero, risollevando di poco la testa.
"Dovresti saperlo!" rispose una delle sue assalitrici, rifilandogli una bastonata sulla natica.
"Siamo la Lega Lesbiche della Terra di Mezzo, porco!"
"Prendetevela con me…" disse coraggiosamente l'Uomo di Gondor "Ma lasciate stare i piccoletti".
In quel momento le donne si accorsero dei due Hobbit pacificamente seduti poco lontano.
"Sono adepti del Corno di Gondor! Catturiamoli!" gridò una donna grossa come un troll di caverna e con quattro strati di fard sulla faccia.
Merry e Pipino guardarono impietriti quel popò di donna, chiedendosi se dopo gli Elfi nudi non fosse un'altra allucinazione causata dal lembas nelle loro pipe.
"NOOOOOOOOOOOO" urlò Boromir, facendo per alzarsi ma si beccò l'ennesima dose di legnate.
Nel frattempo la donna gigante aveva afferrato i due Hobbit e se li era caricati in spalla senza troppa fatica.
"Le sto toccando le bocce con i piedi" esclamò tutto compiaciuto Merry "FIIICO!"
"Io… non capisco che cosa le sto toccando, ma è fico lo stesso!" rispose Pipino, mentre la donna si allontanava seguita da gran parte dei membri della Lega Lesbiche.
Boromir stramazzò definitivamente al suolo, pronto a ricevere la batosta finale, quando Viggo si catapultò sulle donne con le brache calate.
Arrivarono anche Gimli e Legolas, versione Sailor Moon, a dargli una mano e presto la battaglia fu vinta.
Boromir rantolava sotto a un albero, pallido e sanguinante.
"Una Spice Girl!" mormorò non appena vide Legolas avanzare di qualche passo verso di lui.
"Ma no zio Boromir" cinguettò Legolas, scuotendo i lunghi codini biondi "Sono Sailor Greenleaf! Non mi riconosci?"
"Si è completamente fottuto il cervello…" imprecò Boromir, ormai privo di forze.
Viggo si chinò su di lui. I segni della dura lotta ancora evidenti su di lui.
"Ti avrei seguito fino alla fine, fratello mio. Mio capitano…"
E Legolas e Gimli salendo su due rocce e sollevando il braccio in avanti "Capitano, mio capitano!"
"Tanto non c'è Merry che ci sgrida perché l'abbiamo fregato da L'attimo fuggente!" ridacchiò l'elfo.
"Se solo non mi avessi fatto diventare una checca Legolas! Legolas, vieni qui! A te non piacciono i maschi! A te piace la f…" ma il guerriero non poté finire la frase dacché Viggo l'aveva colpito in testa con una pietra.
"Che cosa stava dicendo zio Boromir?" chiese Legolas, accucciandosi di fianco all'uomo.
"Devi essere forte, Legolas. Boromir è morto!"
Gli occhioni di Legolas si riempirono di lacrime, mentre Viggo lo abbracciava, accarezzandogli il bel fondoschiena, malamente coperto dalla gonnellina.
"Non può essere morto! Non c'è il rigor mortis!" disse Gimli, con l'aria di un esperto.
"Rigor mortis." ripeté stupidamente Viggo, mentre un filo di bava gli colava dalla bocca.
"E' questo il rigor mortis, zio Viggo?" chiese innocentemente Legolas, indicando l'inguine del Ramengo.
"Possiamo anche parlarne…" rispose Viggo allungando le zampe verso l'elfo, quando Gimli si erse come ultimo difensore della virilità… si fa per dire visto che era vestito come Sailor Moon, del principe di Bosco Atro.
Intanto un piccolo Hobbit dalla capigliatura riccioluta stava piangendo da solo sulla riva del fiume. Sarebbe rimasto lì tutto il giorno a piangere e a farsi di Prozac, se il regista non lo avesse inseguito con una motosega per farlo muovere.
Frodo calò in acqua una braca e cominciò a remare per raggiungere l'altra sponda smadonnando per la fatica quando una voce… o meglio, la bellissima voce di Max Alto, lo chiamò.
"Padron Frodo!"
"Sam…" mormorò il piccolo Hobbit, mentre un rivolo di sudore freddo gli colava giù dalla tempia fino al mento "Non ce la faccio a remare con Sam sulla barca! Affonderemo!" si disse, cominciando a remare con più foga.
"Padron Frodo!" lo chiamò ancora Sam, inseguendolo.
"Torna indietro, Sam! Non sai nuotare!"
"Non ve ne andrete senza di me!" rispose l'Hobbit grasso, continuando ad avanzare finché non sprofondò nell'acqua.
Frodo lo guardò per qualche istante sbracciarsi nell'acqua, prima di stringersi nelle spalle e riprendere a remare
"Ho le vostre scorte di Prozac!"
A quelle parole Frodo fece girare la barca e raggiunse velocemente il punto in cui Sam era stato inghiottito dal fiume. Si sporse e lo afferrò per… le maniglie dell'amore. Con un ultimo sforzo lo issò sulla barca.
"L'ernia…" gemette l'Hobbit, ansimando "Oh Sam, perché l'hai fatto?"
"E' per una cosa che ha detto Gandalf… non lasciarlo Samwise Gamgee e non intendo farlo."
"Oh porco…" imprecò Frodo, ricominciando a remare, aiutato da Sam.
Nel frattempo sulla riva alle loro spalle, Viggo, Gimli e Legolas avevano messo Boromir e il Corno dentro una barca.
"Addio figlio di Gondor!" mormorò Legolas commosso.
"Ancora! Legolas, suo padre è Denethor, non Gondor! Ma sei proprio duro di comprendonio!" lo sgridò Gimli, mentre la barca si allontanava verso le cascate.
"Du-rooo!" esclamò Viggo, quando un urlo riecheggiò nella valle.
"NON SONO MORTO! VIGGOOOOOOO!"
"Avete sentito?" chiese l'Elfo.
"E' solo l'eco del Corno di Gondor… di Boromir… vabbè, avete capito!" rispose il Ramengo, fingendo di non aver visto Boromir che si sbracciava dalla barca, poco prima di precipitare giù dalla cascata. Boromir gli era sempre stato un po' sui maroni.

"Bene e adesso che si fa?" squittì Legolas tirando su con il naso, ancora commosso per la perdita dello zio "Potremmo seguire Frodo e Sam!"
Viggo non rispose alla domanda del piccolo elfo, al contrario si diede una scrollata feroce, come quella che fanno i cani, e si liberò di tutte le incrostazioni in eccesso.
"Enno! Ci siamo sbattuti per tutte queste pagine e Frodo non ha fatto niente altro se non continuare a farsi di Prozac e venire inseguito e catturato e ferito… insomma è ora che se la cavi da solo!"
"Ma non è solo, c'è Sam con lui!" precisò Gimli, prima di valutare il fatto sotto un altro punto di vista "Povero figliolo, la compagnia ha proprio fallito!"
"Non se riusciamo a ritrovare Merry e Pipino!" esclamò Viggo sorridendo a trentadue… ventidue denti. (non può avere 32 denti Viggo, sono troppi per quella bocca!!!) "Lasciate tutto quello che non ci serve, andiamo a caccia di… Lesbiche!"
"Sìì! Ahah!" esultò Gimli estatico.
"Come sei virile!" sospirò Legolas congiungendo le mani, sognante.
"Lo pensi sul serio?" squittì Viggo, mentre gli occhi gli si riempivano di stelline per l'emozione.
L'Elfo annuì veemente.
"Oh beh allora potremmo anche riparlarne dietro quel cespuglio laggiù!" disse Viggo, circondandogli le spalle con un braccio, ma l'ascia di Gimli appoggiata alla base del suo collo gli fece cambiare idea. Indietreggiò di un passo, mentre Legolas guardava ora uno ora l'altro senza capire.
Il Ramengo si sistemò un paio di bracciali di cuoio ai polsi e si accinse a partire.
"Ma Viggo, quelli non sono i bracciali di zio Boromir? Non glieli avrai mica rubati?" domandò Legolas un po' perplesso.
"Ma no, diciamo che è un… prestito!" esclamò l'uomo frettolosamente.
"Ma zio Boromir non era morto?"
"Stai a guardare il capello…" e così dicendo partì all'inseguimento, rincorso prontamente da Gimli.
Legolas fece spallucce e seguì perplesso l'eccitato duetto.
"Ehi… ehi ma che fate, mi lasciate qui???" fece eco una voce che però non venne ascoltata da nessuno. Boromir risalì fluttuante la cascata e tornò nel posto in cui poco prima erano stati i suoi compagni.
Sirius, rimasto nell'ombra ad osservare le scene per tutto quel tempo, dopo aver sparso abbondanti scorte di pop-gond… corn a destra e a manca, uscì dal suo nascondiglio.
"Eh fratello, questo è solo uno degli inconvenienti della nostra razza!" disse saccente lo spettro ingoiando un altro pop-corn che finì a terra come gli altri.
"Aaaaaaaah!" urlò Boromir "Ma tu sei un fantasma???"
Sirius lo osservò dubbioso. Lo aveva già visto prima, ma evidentemente lo aveva rimosso.
"No perché tu cosa credi di essere? Highlander? Dopo un volo come quello si sarebbe salvato solo un uccello o James Bond!"
Boromir notò con disappunto di avere assunto una tinta trasparente e che per di più fluttuava nel vuoto.
"Se becco quel bastardo di Viggo gliela faccio pagare…" sibilò furioso "Mi ha anche fregato i bracciali… e nemmeno si è dato la pena di prendersi cura del mio corn…"
Boromir spalancò gli occhi come fulminato da una rivelazione catastrofica. Correndo a perdifiato, perciò senza fiato, dato che era morto, giunse alla riva che precedeva la cascata e guardò giù con orrore.
Il corno di Gondor, riluceva dal fondo e galleggiava trasportato dalla corrente, ma cadendo si era fracassato in due metà, ma non due metà normali, come qualsiasi altro oggetto che si spacca a metà, no! Il corno si era fratturato nel mezzo per tutta la sua lunghezza dividendosi come fosse fatto di carta pesta.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!" urlò l'uomo di Gondor, cadendo su quello che rimaneva delle sue fluttuanti ginocchia.
Sirius gli si avvicinò comprensivo. Lo lasciò sfogare e poi gli allungò uno dei suoi palloncini.
"Lo vuoi un palloncino? Vola…"
Boromir tirò su con il naso e annuì.
"Bravo, così mi piaci. Non c'è mica bisogno di prendersela tanto sai? In fondo una volta imparato a fluttuare per bene è una vera figata fare il fantasma!"
"Sarà…"
"Te lo assicuro, un paio di giorni e perderai tutto questo scetticismo."
"Ho scelta?"
"Ho paura di no." ribatté Sirius facendo spallucce "A meno che gli sceneggiatori del film non decidano di fare uno strappo alla regola."
"Stiamo freschi allora…" esclamò Boromir alzandosi in piedi, palloncino alla mano, più che determinato a farla pagare a Viggo. "Ehi, e tu la vuoi una maglietta?"
Sirius annuì, afferrando l'indumento che Boromir gli porgeva e indossandolo. Sulla maglietta riluceva il nuovo slogan del movimento capeggiato dall'Uomo di Gondor: "Le lesbiche fantasma ci danno dentro"
"FIIICO" esclamò Sirius, sorridendo al suo nuovo compare, che annuì consapevole.
I due spettri si allontanarono nel bosco chiacchierando amabilmente e progettando piani di rivalsa.

Nel frattempo Frodo e Sam sull'Emyn Muil osservavano Mordor che si stagliava in tutta la sua inquietante bellezza di fronte a loro.
"Mordor…" sussurrò Frodo ingoiando un Prozac "Spero che gli altri trovino una via più sicura!"
"Non credo li rivedremo!" concluse con un sospiro mesto.
Sam, dietro di lui, lo guardò con una strana espressione dipinta sul viso.
"Magari si Padron Frodo… ma anche NO!" e su quest'ultima negazione gli si accese un guizzo nello sguardo.
Frodo provò un brivido di freddo ma non disse nulla per molto, molto, molto tempo.
"Elijah… l'ultima battuta!" lo spronò Peter Jackson da dietro un cespuglio di rovi, mentre tutti i cameraman cominciavano a vedere i puffi a furia di stare in piedi ad aspettare i comodi di Frodo. Era l'ultimo ciak porco cane!
"Non farmela dire…" piagnucolò l'Hobbit esasperato.
"E' sul copione, è nel contratto, devi!" insistette il regista, facendogli cenno di continuare.
Allora Frodo si girò, guardò Sam tutto scodinzolante e aprì la bocca per parlare.
"Sam……………………………….."
Ulteriore minuto di pathos, in cui fecero in tempo a nascere tre bambini.
Frodo sbirciò di nuovo verso Peter Jackson come a sperare nell'estrema grazia ma Peter scosse la testa, guardandolo anche piuttosto incazzato.
Allora Frodo si girò nuovamente e riguardò Sam negli occhi.
"Sam… ma perché non vedi di andartene un po' aff…?"

THE END

Enya se la canta appesa ad un albero, mentre sullo schermo ogni tanto guizza qualche elfo che canta YMCA.

*Parte la musica di coda: Macho Man*


Directed by Peter Jackson

Screenplay by
Egle & Elivi

Based on the book by J.R.R Tolkien
And on the movie by Peter Jackson

Elijah Wood (Frodo)

Ian McKellen (Gandalf)

Liv Tyler (Arwen)

Viggo Mortensen (Viggo)

Sean Astin (Sam)

Cate Blanchett (Galadriel)

John Rhys-Davies (Gimli)

Billy Boyd (Pipino)

Dominic Monaghan (Merry)

Orlando Bloom (Legolas)

Hugo Weaving (Elrond)

And Sean Bean (Boromir)

Featuring
Rowan Atkinson (Sauron)
Gary Oldman (Sirius Black)
Alan Rickman (Piton)

Film citati:
"Il Gladiatore"
"Pulp Fiction"
"Matrix"
"In & Out"
"Il sesto senso"
"Star Wars, Episode I"
"Speed"
"So cosa hai fatto"
"Il mistero della strega di Blair"
"Il Mistero di Sleepy Hollow"
"Robin Hood, principe dei ladri"
"L'attimo fuggente"

Cartoni animati citati:
Pokemon
Sailor Moon

Telefilm citati:
"Dawson's Creek"

Per la musica si ringrazia
John Williams per la musica di Star Wars.
I Village People per YMCA e per molte altre canzoni che ci hanno aiutato a scrivere la storia (Un grazie in particolare a Macho Man).

Ogni riferimento a fatti e personaggi reali è decisamente voluto.
Decliniamo ogni responsabilità su eventuali malori da parte del pubblico.
Nessun rimborso spese.
A fine lettura ricordarsi di gettare i sacchetti di pop-corn e patatine negli appositi cestini.
Le autrici ringraziano le fonti che hanno provocato tutto questo.

Grazie a J.R.R.Tolkien e a Peter Jackson.


  
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