Il
viaggio proseguiva velocemente e senza fatica, dato che le barche venivano trascinate
dalla corrente. Legolas, che si era arrotolato le maniche della casacca fino alle
spalle e aveva indossato i suoi occhiali da sole, faceva penzolare mollemente
un piede nudo dalla barca, mentre fischiettava allegro nella speranza che qualche
pesce abboccasse alla canna da pesca che gli aveva costruito lo zio Boromir, usando
uno dei remi e i peli della barba di Gimli. Il Nano passava tutto il suo tempo
a rimirare i capelli di Dama Galadriel, mentre Viggo e Boromir si riposavano.
L'unico a non essere felice di quella mini crociera era Sam, che vomitava per
gran parte del tempo.
"Padron Frodo" chiamò piano l'Hobbit,
pulendosi la bocca con un fazzoletto.
"Ti senti meglio, Sam?"
"Io…
credo di no. Ho appena visto un ramo con piedi, occhi e braccia che ci seguiva!"
"Sam,
non è che mi hai fregato il Prozac?" gli domandò Frodo sospettoso.
"No,
no! Padron Frodo, non farei mai una cosa del genere… ma l'ho visto…
l'ho visto era un cavaliere ed era morto senza testa!"
"Sam! Questo
lo dice Johnny Depp ne Il Mistero di Sleepy Hollow! La vogliamo smettere
di prendere le battute dagli altri film!" s'infervorò Merry, sventolando
la sua rivista di cinema sulla barca lì accanto.
"Rimettiti seduto,
Dawson." lo redarguì Pipino, costringendolo a sedersi e ficcandogli
in bocca la pipa. "Altrimenti te lo do io il Creek! Sulla testa però…"
E l'incidente finì lì.
Un paio di ore più tardi si accamparono
sulle rive del fiume, accendendo un grande falò, dove fecero rosolare dei
marshmellow
"Che cosa facciamo?" cinguettò Legolas, saltellando.
"Che
vitalità che hanno questi bambini" disse Gimli, scuotendo il capo
e assumendo un'espressione fintamente saggia.
"Raccontiamo storie di fantasmi!"
propose Pipino, inspirando una lunga boccata di… lembas.
"Evvai!"
esclamò Sirius.
"No, io ho un paura…" piagnucolò
Legolas "Ah! Un fantasma! Un fantasma!" urlò indicando Sirius
e ballonzolando come se gli scappasse la pipì.
"E' uno spettro
delle balle!" disse Boromir senza scomporsi.
"Volevi dire… palle!"
lo corresse Legolas.
"No, no, balle! Non vedi quanto è sfigato?
Fagli vedere chi sei, Legolas! Ormai sei un elfo grandicello! Coraggio! Manda
via il mostro cattivo!" lo incoraggiò Boromir, porgendogli l'arco
che gli aveva regalato Galadriel.
"Mostro a chi?" s'indignò
Sirius scuotendo la sua bella capigliatura.
"CI! Lo mando via io quel
brutto cattivo!"
"Aridaje!" mormorò Sirius, mentre Legolas
scoccava una freccia che gli mancò di poco la testa.
"Non mi prendi!
Non mi prendi" cominciò a cantilenare il fantasma, improvvisando un
balletto di scherno a mezz'aria.
In quel momento una freccia gli trafisse l'inguine.
"Cazzo
mi ha preso… tanto sono incorporeo! Che me frega!" disse, quando un'altra
freccia gli trapassò il petto.
Il fantasma si portò alle spalle
di Legolas velocemente e gli sussurrò in un orecchio: "Ce la fai a
farlo in mezzo alla confusione…"
"Io sì! Io sì!"
esclamò Viggo sventolando una mano.
"Ce la fai a farlo quando conta
davvero?" proseguì imperterrito Sirius, con voce seria.
Legolas
incoccò una freccia e fece per colpire una mela sulla testa di Sam quando
Sirius urlò "BUUU".
La corda dell'arco sfuggì dalle
mani di Legolas e la freccia andò a conficcarsi nella chiappa di Merry
che stava cercando qualcosa nella barca.
"Ma Viggo!" esclamò
l'Hobbit voltandosi, ma si accorse che il Ramengo era avvinghiato a un albero,
tutto preso dalle sue… necessità.
"Che c'è?" ansimò.
"No,
niente…" si scusò Merry "Ma dov'è finito Frodo?"
chiese, guardandosi intorno.
Sam, che si era appisolato, sfinito per aver passato
il pomeriggio a sboccare, si mise sull'attenti.
"Padron Frodo?" chiamò
mentre il panico s'impossessava di lui. "FRODOOOO"
Ma il portatore
delle palle in quel momento stava vagando nel bosco alla ricerca di un bagno.
"Mi
va bene qualsiasi cosa… anche una turca!" mormorò, quando un'ombra
imponente gli si parò davanti.
"Il babau!" strillò
terrorizzato.
"No, sono io" disse Boromir.
"Ah… mi hai
spaventato." mormorò il piccolo Hobbit, cercando di calmare i battiti
del suo cuore, come succede alle due autrici ogni volta che compare in scena Boromir…
"Senti,
Frodo… dobbiamo decidere dove andare… prendiamo la strada verso ovest.
Andiamo a Gondor. Lì le palle sarebbero al sicuro…" disse suadente
l'uomo.
"Di nuovo! Ti abbiamo detto di no-oo!"
"Uffa! Ma
a Moria ci siamo andati come voleva il Nano peloso!" piagnucolò Boromir
pestando i piedi in un modo che a Frodo ricordò Legolas quando faceva i
capricci.
"Sì, e guarda che bel risultato: Gandalf è morto!"
"La
morte di Gandalf non è stata vana! Porti un pesante fardello, Frodo. Non…"
"E'
inutile che ci provi! Intanto questa battuta te la tagliano!" lo interruppe
bruscamente l'Hobbit roteando gli occhi.
"E ma cazzo!"
"Sarà
meglio tornare dagli altri ora." disse Frodo, girandosi e facendo per tornare
all'accampamento quando sentì su di sé lo sguardo penetrante di
Boromir.
Lentamente si voltò fino a incontrare i suoi occhi stravolti,
con i propri non meno stravolti.
"Frodo" sussurrò facendo
vibrare la erre per qualche secondo.
L'Hobbit deglutì a fatica, portandosi
una mano alla gola, come a proteggere le palle e indietreggiò di un passo.
"Boromir
no" mormorò con un filo di voce e scuotendo la testa
"Tu non
capisci… quelle palle mi servono. Non vedi?" disse, sollevando con cura
il suo corno "Il corno di Gondor è potente, ma… immagina che
cosa potrei fare con le Palle di Draco. Schiere e schiere di donne…"
"Le
palle non si possono usare, lo sai bene…"
"Dammi le palle, Frodo!"
gridò Boromir scagliandosi sul mezz'uomo, ma Frodo gli sfuggì per
un puro colpo di culo.
"Dammi il culo, Frodo!" urlò Boromir
inseguendolo.
"Oh no!" piagnucolò Frodo "Anche Boromir
vuole incularmi!" .
In quel momento le palle… di Draco cominciarono
a girare e Frodo scomparve, mentre Boromir tentava di placcarlo e cadeva rovinosamente
a terra.
"Che cosa ho fatto…" bofonchiò rimettendosi
seduto e tirando fuori il suo copione "Qui c'è scritto che Frodo mi
scappa per un colpo di culo… non che io dovevo chiedergli il culo! Frodo,
perdonami! Ho letto male! Frodo, torna! Rifacciamo la scena. Peter, intervieni
tu. Convincilo a tornare."
"Mi spiace, non posso" rispose il
regista.
"Ma non puoi fare un cammeo a questo punto del film nelle vesti
di fatina buona? Intanto ogni tre per due ci stai tra i maroni… o te o tua
figlia…"
L'uomo si strinse nelle spalle, facendo segno ai cameraman
di continuare a girare.
"NOOOOOOOOOOOO" urlò Boromir, ma Frodo
era già lontano.
Si stava arrampicando su per una costruzione in rovina,
quando vide davanti a sé una torre oscura e in cima ad essa un grande occhio
rosso senza palpebre.
"Il Grande Fratello" mormorò
Le palle
smisero immediatamente di girare e Frodo cadde all'indietro.
"Che botta"
disse massaggiandosi la nuca.
"Frodo!"
L'Hobbit si rimise in piedi,
guardando sospettosamente il Ramengo che si stava avvicinando.
"Sta' lontano"
"Voglio
solo proteggerti" disse l'uomo.
"Puoi proteggermi da te stesso?"
Viggo
s'inginocchiò davanti a lui con le lacrime agli occhi, mentre Frodo gli
faceva vedere le palle… di Draco.
"Sarei venuto con te fino alla
fine… tra le fiamme di Mordor" disse, riallacciandosi la patta dei pantaloni
"Senza violare… sai che cosa…"
"Lo so. Prenditi cura
degli altri. Specialmente di Sam. Lui non capirà!" disse Frodo, commosso
almeno quanto il Ramengo, che improvvisamente si rimise in piedi indicando la
cintura di castità di Frodo che sbucava al di sopra dei pantaloni e brillava
di un intenso color blu.
"Scappa!" ruggì Viggo.
Frodo cominciò
a correre, saltando massi, dribblando alberi ed evitando venditori porta a porta.
Nel frattempo tutto il bosco era stato invaso da un'orda di donne urlanti, che
sventolavano cartelli propagandistici e bastoni dall'aspetto poco amichevole.
Viggo si stava dando da fare tastando culi e tette, nel tentativo di impedire
alle nuove venute di catturare Frodo.
"Potere del Cristallo d'Argento,
vieni a me!" urlò Legolas con i capelli biondi che ondeggiavano al
vento.
"Oh cribbio, adesso si crede Sailor Moon!" borbottò
Gimli, che spaventava i nemici solo con la sua presenza.
"Ti copriamo
noi, Viggo. Vai a vedere se Frodo è riuscito ad arrivare incolume alle
barche!" disse Legolas, sfoggiando magicamente un vestitino corto e un paio
di stivali da baldracca lunghi fino al ginocchio. I suoi bellissimi capelli biondi
erano legati in due codini e in mano aveva uno scettro a forma di mezza luna.
"Cazzo, quanto sei figo!" mormorò il Ramengo con la bava
alla bocca.
"Viggo vai…" proruppero in simultanea Legolas e
Gimli quando un suono assordante di propagò per tutta la vallata.
"Il
Corno di Gondor!" esclamò Legolas, voltandosi nella direzione da cui
proveniva il suono.
"Bel primo piano!" disse Peter, compiaciuto.
"Legolas…
quante volte te lo abbiamo spiegato? Non si chiama Gondor! Si chiama Boromir!"
ribatté Viggo pazientemente.
"Ma il Corno è di Gondor!"
"No,
è di Boromir!" s'intromise Gimli.
"Allora, Legolas, ripeti:
il corno di…"
"Boromir!"
"Bravo!" gli disse
Viggo scompigliandogli affettuosamente i capelli e poi cominciando a correre per
soccorrere Boromir, seguito dal Nano.
"Galline" sibilò Legolas
in direzione dei suoi due compagni.
Nel frattempo Boromir si stava beccando
un mucchio di legnate, con Merry e Pipino seduti su un muretto lì accanto
a fumare.
"Chi siete? Che cosa volete da me?" chiese il guerriero,
risollevando di poco la testa.
"Dovresti saperlo!" rispose una delle
sue assalitrici, rifilandogli una bastonata sulla natica.
"Siamo la Lega
Lesbiche della Terra di Mezzo, porco!"
"Prendetevela con me…"
disse coraggiosamente l'Uomo di Gondor "Ma lasciate stare i piccoletti".
In
quel momento le donne si accorsero dei due Hobbit pacificamente seduti poco lontano.
"Sono
adepti del Corno di Gondor! Catturiamoli!" gridò una donna grossa
come un troll di caverna e con quattro strati di fard sulla faccia.
Merry e
Pipino guardarono impietriti quel popò di donna, chiedendosi se dopo gli
Elfi nudi non fosse un'altra allucinazione causata dal lembas nelle loro pipe.
"NOOOOOOOOOOOO"
urlò Boromir, facendo per alzarsi ma si beccò l'ennesima dose di
legnate.
Nel frattempo la donna gigante aveva afferrato i due Hobbit e se li
era caricati in spalla senza troppa fatica.
"Le sto toccando le bocce
con i piedi" esclamò tutto compiaciuto Merry "FIIICO!"
"Io…
non capisco che cosa le sto toccando, ma è fico lo stesso!" rispose
Pipino, mentre la donna si allontanava seguita da gran parte dei membri della
Lega Lesbiche.
Boromir stramazzò definitivamente al suolo, pronto a
ricevere la batosta finale, quando Viggo si catapultò sulle donne con le
brache calate.
Arrivarono anche Gimli e Legolas, versione Sailor Moon, a dargli
una mano e presto la battaglia fu vinta.
Boromir rantolava sotto a un albero,
pallido e sanguinante.
"Una Spice Girl!" mormorò non appena
vide Legolas avanzare di qualche passo verso di lui.
"Ma no zio Boromir"
cinguettò Legolas, scuotendo i lunghi codini biondi "Sono Sailor Greenleaf!
Non mi riconosci?"
"Si è completamente fottuto il cervello…"
imprecò Boromir, ormai privo di forze.
Viggo si chinò su di
lui. I segni della dura lotta ancora evidenti su di lui.
"Ti avrei seguito
fino alla fine, fratello mio. Mio capitano…"
E Legolas e Gimli salendo
su due rocce e sollevando il braccio in avanti "Capitano, mio capitano!"
"Tanto
non c'è Merry che ci sgrida perché l'abbiamo fregato da L'attimo
fuggente!" ridacchiò l'elfo.
"Se solo non mi avessi fatto
diventare una checca Legolas! Legolas, vieni qui! A te non piacciono i maschi!
A te piace la f…" ma il guerriero non poté finire la frase dacché
Viggo l'aveva colpito in testa con una pietra.
"Che cosa stava dicendo
zio Boromir?" chiese Legolas, accucciandosi di fianco all'uomo.
"Devi
essere forte, Legolas. Boromir è morto!"
Gli occhioni di Legolas
si riempirono di lacrime, mentre Viggo lo abbracciava, accarezzandogli il bel
fondoschiena, malamente coperto dalla gonnellina.
"Non può essere
morto! Non c'è il rigor mortis!" disse Gimli, con l'aria di un esperto.
"Rigor
mortis." ripeté stupidamente Viggo, mentre un filo di bava gli colava
dalla bocca.
"E' questo il rigor mortis, zio Viggo?" chiese innocentemente
Legolas, indicando l'inguine del Ramengo.
"Possiamo anche parlarne…"
rispose Viggo allungando le zampe verso l'elfo, quando Gimli si erse come ultimo
difensore della virilità… si fa per dire visto che era vestito come
Sailor Moon, del principe di Bosco Atro.
Intanto un piccolo Hobbit dalla capigliatura
riccioluta stava piangendo da solo sulla riva del fiume. Sarebbe rimasto lì
tutto il giorno a piangere e a farsi di Prozac, se il regista non lo avesse inseguito
con una motosega per farlo muovere.
Frodo calò in acqua una braca e
cominciò a remare per raggiungere l'altra sponda smadonnando per la fatica
quando una voce… o meglio, la bellissima voce di Max Alto, lo chiamò.
"Padron
Frodo!"
"Sam…" mormorò il piccolo Hobbit, mentre
un rivolo di sudore freddo gli colava giù dalla tempia fino al mento "Non
ce la faccio a remare con Sam sulla barca! Affonderemo!" si disse, cominciando
a remare con più foga.
"Padron Frodo!" lo chiamò ancora
Sam, inseguendolo.
"Torna indietro, Sam! Non sai nuotare!"
"Non
ve ne andrete senza di me!" rispose l'Hobbit grasso, continuando ad avanzare
finché non sprofondò nell'acqua.
Frodo lo guardò per qualche
istante sbracciarsi nell'acqua, prima di stringersi nelle spalle e riprendere
a remare
"Ho le vostre scorte di Prozac!"
A quelle parole Frodo
fece girare la barca e raggiunse velocemente il punto in cui Sam era stato inghiottito
dal fiume. Si sporse e lo afferrò per… le maniglie dell'amore. Con
un ultimo sforzo lo issò sulla barca.
"L'ernia…" gemette
l'Hobbit, ansimando "Oh Sam, perché l'hai fatto?"
"E'
per una cosa che ha detto Gandalf… non lasciarlo Samwise Gamgee e non intendo
farlo."
"Oh porco…" imprecò Frodo, ricominciando
a remare, aiutato da Sam.
Nel frattempo sulla riva alle loro spalle, Viggo,
Gimli e Legolas avevano messo Boromir e il Corno dentro una barca.
"Addio
figlio di Gondor!" mormorò Legolas commosso.
"Ancora! Legolas,
suo padre è Denethor, non Gondor! Ma sei proprio duro di comprendonio!"
lo sgridò Gimli, mentre la barca si allontanava verso le cascate.
"Du-rooo!"
esclamò Viggo, quando un urlo riecheggiò nella valle.
"NON
SONO MORTO! VIGGOOOOOOO!"
"Avete sentito?" chiese l'Elfo.
"E'
solo l'eco del Corno di Gondor… di Boromir… vabbè, avete capito!"
rispose il Ramengo, fingendo di non aver visto Boromir che si sbracciava dalla
barca, poco prima di precipitare giù dalla cascata. Boromir gli era sempre
stato un po' sui maroni.
"Bene
e adesso che si fa?" squittì Legolas tirando su con il naso, ancora
commosso per la perdita dello zio "Potremmo seguire Frodo e Sam!"
Viggo
non rispose alla domanda del piccolo elfo, al contrario si diede una scrollata
feroce, come quella che fanno i cani, e si liberò di tutte le incrostazioni
in eccesso.
"Enno! Ci siamo sbattuti per tutte queste pagine e Frodo non
ha fatto niente altro se non continuare a farsi di Prozac e venire inseguito e
catturato e ferito… insomma è ora che se la cavi da solo!"
"Ma
non è solo, c'è Sam con lui!" precisò Gimli, prima di
valutare il fatto sotto un altro punto di vista "Povero figliolo, la compagnia
ha proprio fallito!"
"Non se riusciamo a ritrovare Merry e Pipino!"
esclamò Viggo sorridendo a trentadue… ventidue denti. (non può
avere 32 denti Viggo, sono troppi per quella bocca!!!) "Lasciate tutto quello
che non ci serve, andiamo a caccia di… Lesbiche!"
"Sìì!
Ahah!" esultò Gimli estatico.
"Come sei virile!" sospirò
Legolas congiungendo le mani, sognante.
"Lo pensi sul serio?" squittì
Viggo, mentre gli occhi gli si riempivano di stelline per l'emozione.
L'Elfo
annuì veemente.
"Oh beh allora potremmo anche riparlarne dietro
quel cespuglio laggiù!" disse Viggo, circondandogli le spalle con
un braccio, ma l'ascia di Gimli appoggiata alla base del suo collo gli fece cambiare
idea. Indietreggiò di un passo, mentre Legolas guardava ora uno ora l'altro
senza capire.
Il Ramengo si sistemò un paio di bracciali di cuoio ai
polsi e si accinse a partire.
"Ma Viggo, quelli non sono i bracciali di
zio Boromir? Non glieli avrai mica rubati?" domandò Legolas un po'
perplesso.
"Ma no, diciamo che è un… prestito!" esclamò
l'uomo frettolosamente.
"Ma zio Boromir non era morto?"
"Stai
a guardare il capello…" e così dicendo partì all'inseguimento,
rincorso prontamente da Gimli.
Legolas fece spallucce e seguì perplesso
l'eccitato duetto.
"Ehi… ehi ma che fate, mi lasciate qui???"
fece eco una voce che però non venne ascoltata da nessuno. Boromir risalì
fluttuante la cascata e tornò nel posto in cui poco prima erano stati i
suoi compagni.
Sirius, rimasto nell'ombra ad osservare le scene per tutto quel
tempo, dopo aver sparso abbondanti scorte di pop-gond… corn a destra e a
manca, uscì dal suo nascondiglio.
"Eh fratello, questo è
solo uno degli inconvenienti della nostra razza!" disse saccente lo spettro
ingoiando un altro pop-corn che finì a terra come gli altri.
"Aaaaaaaah!"
urlò Boromir "Ma tu sei un fantasma???"
Sirius lo osservò
dubbioso. Lo aveva già visto prima, ma evidentemente lo aveva rimosso.
"No
perché tu cosa credi di essere? Highlander? Dopo un volo come quello si
sarebbe salvato solo un uccello o James Bond!"
Boromir notò con
disappunto di avere assunto una tinta trasparente e che per di più fluttuava
nel vuoto.
"Se becco quel bastardo di Viggo gliela faccio pagare…"
sibilò furioso "Mi ha anche fregato i bracciali… e nemmeno si
è dato la pena di prendersi cura del mio corn…"
Boromir spalancò
gli occhi come fulminato da una rivelazione catastrofica. Correndo a perdifiato,
perciò senza fiato, dato che era morto, giunse alla riva che precedeva
la cascata e guardò giù con orrore.
Il corno di Gondor, riluceva
dal fondo e galleggiava trasportato dalla corrente, ma cadendo si era fracassato
in due metà, ma non due metà normali, come qualsiasi altro oggetto
che si spacca a metà, no! Il corno si era fratturato nel mezzo per tutta
la sua lunghezza dividendosi come fosse fatto di carta pesta.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"
urlò l'uomo di Gondor, cadendo su quello che rimaneva delle sue fluttuanti
ginocchia.
Sirius gli si avvicinò comprensivo. Lo lasciò sfogare
e poi gli allungò uno dei suoi palloncini.
"Lo vuoi un palloncino?
Vola…"
Boromir tirò su con il naso e annuì.
"Bravo,
così mi piaci. Non c'è mica bisogno di prendersela tanto sai? In
fondo una volta imparato a fluttuare per bene è una vera figata fare il
fantasma!"
"Sarà…"
"Te lo assicuro, un paio
di giorni e perderai tutto questo scetticismo."
"Ho scelta?"
"Ho
paura di no." ribatté Sirius facendo spallucce "A meno che gli
sceneggiatori del film non decidano di fare uno strappo alla regola."
"Stiamo
freschi allora…" esclamò Boromir alzandosi in piedi, palloncino
alla mano, più che determinato a farla pagare a Viggo. "Ehi, e tu
la vuoi una maglietta?"
Sirius annuì, afferrando l'indumento che
Boromir gli porgeva e indossandolo. Sulla maglietta riluceva il nuovo slogan del
movimento capeggiato dall'Uomo di Gondor: "Le lesbiche fantasma ci danno
dentro"
"FIIICO" esclamò Sirius, sorridendo al suo
nuovo compare, che annuì consapevole.
I due spettri si allontanarono
nel bosco chiacchierando amabilmente e progettando piani di rivalsa.
Nel
frattempo Frodo e Sam sull'Emyn Muil osservavano Mordor che si stagliava in tutta
la sua inquietante bellezza di fronte a loro.
"Mordor…" sussurrò
Frodo ingoiando un Prozac "Spero che gli altri trovino una via più
sicura!"
"Non credo li rivedremo!" concluse con un sospiro
mesto.
Sam, dietro di lui, lo guardò con una strana espressione dipinta
sul viso.
"Magari si Padron Frodo… ma anche NO!" e su quest'ultima
negazione gli si accese un guizzo nello sguardo.
Frodo provò un brivido
di freddo ma non disse nulla per molto, molto, molto tempo.
"Elijah…
l'ultima battuta!" lo spronò Peter Jackson da dietro un cespuglio
di rovi, mentre tutti i cameraman cominciavano a vedere i puffi a furia di stare
in piedi ad aspettare i comodi di Frodo. Era l'ultimo ciak porco cane!
"Non
farmela dire…" piagnucolò l'Hobbit esasperato.
"E' sul
copione, è nel contratto, devi!" insistette il regista, facendogli
cenno di continuare.
Allora Frodo si girò, guardò Sam tutto scodinzolante
e aprì la bocca per parlare.
"Sam……………………………….."
Ulteriore
minuto di pathos, in cui fecero in tempo a nascere tre bambini.
Frodo sbirciò
di nuovo verso Peter Jackson come a sperare nell'estrema grazia ma Peter scosse
la testa, guardandolo anche piuttosto incazzato.
Allora Frodo si girò
nuovamente e riguardò Sam negli occhi.
"Sam… ma perché
non vedi di andartene un po' aff…?"
THE END
Enya se la canta appesa ad un albero, mentre sullo schermo ogni tanto guizza qualche elfo che canta YMCA.
*Parte la musica di coda: Macho Man*
Directed
by Peter Jackson
Screenplay
by
Egle & Elivi
Based
on the book by J.R.R Tolkien
And on the movie by Peter Jackson
Elijah Wood (Frodo)
Ian McKellen (Gandalf)
Liv Tyler (Arwen)
Viggo Mortensen (Viggo)
Sean Astin (Sam)
Cate Blanchett (Galadriel)
John Rhys-Davies (Gimli)
Billy Boyd (Pipino)
Dominic Monaghan (Merry)
Orlando Bloom (Legolas)
Hugo Weaving (Elrond)
And Sean Bean (Boromir)
Featuring
Rowan
Atkinson (Sauron)
Gary Oldman (Sirius Black)
Alan Rickman (Piton)
Film
citati:
"Il Gladiatore"
"Pulp Fiction"
"Matrix"
"In & Out"
"Il sesto senso"
"Star Wars,
Episode I"
"Speed"
"So cosa hai fatto"
"Il
mistero della strega di Blair"
"Il Mistero di Sleepy Hollow"
"Robin
Hood, principe dei ladri"
"L'attimo fuggente"
Cartoni
animati citati:
Pokemon
Sailor Moon
Telefilm
citati:
"Dawson's Creek"
Per
la musica si ringrazia
John Williams per la musica di Star Wars.
I Village
People per YMCA e per molte altre canzoni che ci hanno aiutato a scrivere la storia
(Un grazie in particolare a Macho Man).
Ogni
riferimento a fatti e personaggi reali è decisamente voluto.
Decliniamo
ogni responsabilità su eventuali malori da parte del pubblico.
Nessun
rimborso spese.
A fine lettura ricordarsi di gettare i sacchetti di pop-corn
e patatine negli appositi cestini.
Le autrici ringraziano le fonti che hanno
provocato tutto questo.
Grazie a J.R.R.Tolkien e a Peter Jackson.