Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: memi    12/06/2008    10 recensioni
“Oggi il maestro Nara ha detto che sono bravo e lui non dice mai che qualcuno è bravo. Una volta ha detto che è troppo stancante dire che qualcuno è bravo, perciò non lo dice mai. Ma oggi me l’ha detto, a me. Perché sono stato l’unico ad essermi trasformato in lui senza errori! Kaori c’era quasi riuscita, ma io l’ho superata così impara! Così la prossima vol-”
“Oh, sta un po’ zitto testa di rapa. Mi fai venire mal di testa.”

Quando ti senti annoiato, per quanto risaputo la cosa migliore è sfogarsi, preferibilmente con qualcuno. Ciò che non tutti hanno compreso, è il toccasana rappresentato dall'osservare le espressioni degli altri. Lui lo sa, per questo non può non tirare in ballo piccole scaramucce paterne, giusto per il gusto di vedere cosa può uscire fuori da una testa tanto bizzarra come quella di una rapa.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tousan

(500 parole. Flash fiction)

 

 

“Oggi il maestro Nara ha detto che sono bravo e lui non dice mai che qualcuno è bravo. Una volta ha detto che è troppo stancante dire che qualcuno è bravo, perciò non lo dice mai. Ma oggi me l’ha detto, a me. Perché sono stato l’unico ad essermi trasformato in lui senza errori! Kaori c’era quasi riuscita, ma io l’ho superata così impara! Così la prossima vol-”

 

“Oh, sta un po’ zitto testa di rapa. Mi fai venire mal di testa.”

 

Un bambino dall’aria perplessa, sedeva correttamente al suo sgabello.

 

“Ma che razza di padre saresti tu? Sono tuo figlio, mi devi ascoltare!” Protestò vivace quando il colorito roseo di sempre ritornò a farsi strada sulle sue guance.

 

L’uomo di fronte a lui ghignò, diabolico. “Tsk. Tutto da vedere.”

 

“V-Vuoi dire che s-sono stato adottato?” Il bambino impallidì mortalmente e per poco non rischiò di cadere dalla sedia per lo shock.

 

“A me, non assomigli.” Puntualizzò l’uomo seduto di fronte a lui, semi-accasciato sul ripiano in marmo della cucina con aria vagamente divertita.

 

Vide la Testa di Rapa muovere le pupille come se stesse leggendo qualcosa d’invisibile dinanzi ai suoi occhi, boccheggiando a più riprese, prima di chiudere la bocca e prendere un profondo respiro.

 

Lui sogghignò ancora più sinistro del solito, i ciuffi neri che ribelli si ostinavano a cascare sugli occhi, mentre il bimbetto lo guardava smarrito.

 

“Q-Questo vuol dire che tu n-non sei mio padre!” Dedusse infine, dopo un ragionamento privato.

 

L’uomo scosse le spalle, noncurante, senza emettere verbo.

 

“M-Ma abbiamo lo stesso colore di capelli! E di occhi!” Reclamò allora il bambino, sconvolto. “Se non sono tuo figlio, di chi avrei preso? La mamma non può essere, lei è diversa.”

 

Non l’aveva detto con sdegno o con disprezzo, al contrario con un bizzarro luccichio nel fondo nero degli occhi.

 

L’uomo pensò che in effetti quel nanerottolo aveva proprio ragione, che lei era diversa dalle altre, ma che a distanza di anni ancora non era in grado di decidere se era un bene o un male.

 

“Forse sono figlio del signor Kiba, oppure del signor Neji. Però avrei dovuto avere gli occhi bianchi, o almeno verdi. Perciò…”

 

Il bimbetto ci pensò su e intanto l’uomo rifletteva che anche lui non stava messo bene a stranezza.

 

“Ma quanto parli… Sei noioso.” Lo mise in guardia, sbuffando scocciato dietro al ghigno irrisorio.

 

Lui lo guardò torvo, prima di sgranare gli occhi come colto da un’improvvisa folgorazione. “Sono il figlio del maestro Nara!” Esclamò, quasi avesse trovato la soluzione ad un antico dilemma.

 

L’uomo rise di nascosto per quella trovata che, doveva ammetterlo, superava le sue fantasie, ma sul più bello…

 

“Sasuke Uchiha, si può sapere che diavolo stai dicendo a Seiji, tuo figlio?” Una voce severa, quasi isterica, a profilarsi dietro le spalle scoperte.

 

L’uomo sbuffò, rimettendosi composto. “Sei la solita guastafeste, Sakura.” La ammonì, prima di alzarsi, scrollare le spalle e allontanarsi con passo strascicato dalla cucina.

 

Seiji balzò in avanti, basito. “Allora sei tu mio padre!”

 

 

 

 

 

Tousan: significa “papà” in giapponese ed è un termine comune utilizzato dai ragazzi (per le ragazze è diverso)

 

N/A

Bah, non saprei che dire di questa flash. È nata un po’ per scaricarmi dopo una giornata alquanto stressante e stancante, un po’ perché l’idea c’era e mi dispiaceva buttarla. Perciò, ecco il risultato di una mezz’ora di lavoro! ^-^

Ce lo vedevo Sasuke che tentava di convincere il figlio che non fosse suo figlio solo per divertirsi un po’! E l’immancabile Sakura a fare la “solita guastafeste”! XD Seiji poi, è nato quasi per caso, perché come aspetto l’ho immaginato sin da subito come la copia spiccicata di Sasuke, ma come carattere lo vedevo meglio come Sakura. Pastrocchio? Mah, può darsi!

Comunque signori miei, questo è quanto perciò non mi resta che salutarvi alla prossima! ^.-

Memi J

 

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: memi