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Autore: giapponesina6    04/02/2014    1 recensioni
Salve a tutti sono tornata con una nuova storia, mi è venuta in mente di scriverla guardando una puntata di Cardcaptor Sakura, poi capirete il motivo. In questa nuuova storia cercherò di far evincere i sentimenti dei nostri eroi da altre prospettive e vorrei dimostrare che a volte non sono le parole che contano, ma gesti, sguardi e sensazioni.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente >
< Che cosa vuoi dire Ash? >
< Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici. >
< Abbi cura di te >
< Anche tu mi raccomando >
< Tu credi che ci rivedremo? >
< Si certo, te lo prometto >
Spero di non deludere nessuno, visto le tante parole carine che mi avete lasciato sia nelle recensioni che in privato. Buona lettura
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brock, Lucinda, Misty, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Trascorsero i giorni, in maniera semplice e lineare. Il trio era ripartito sotto spinta di Tracey, il quale aveva rincuorato Ash e detto che non doveva preoccuparsi e di dedicarsi al suo sogno.
Il giovane allenatore dovette cedere alle insistenze di Tracey, anche se il suo cuore era rimasto nella palestra di Cerulian in attesa del suo ritorno.
Decise di buttarsi a capofitto nella lega per poi dedicarsi completamente alla ricerca di lei. Aveva deciso che sarebbe riuscito a trovarla anche in capo al mondo.
Aveva portato con sé la piccola Tana. Quel Pokemon gli era entrata dentro. Aveva una carica attrattiva così forte da sembrargli improbabile.
Finalmente, alle prime luci dell’alba di un giorno di settembre, giunsero a Viridian dove avrebbe preso parte alla lega del Pokemon.
 
Misty aveva deciso di seguirlo. Sarebbe rimasto al suo fianco in ogni momento, come non aveva potuto fare negli ultimi anni. Sarebbe stata lì a sostenerlo, a consolarlo e a gioire con lui. Non si sarebbe privata questa volta del suo Ash.
Aveva tentato più volte di farsi capire da lui e cercare di rivelargli la sua vera identità, ma tutto era stato vano. Ai suoi occhi lei era solo la piccola Tana.
Si recarono alla reception di prima mattina e una giovane ragazza li accolse con modi gentili.
< Chi di voi parteciperà alla lega? >
< Io. Sono Ash Ketchum di Pallet > disse con tono deciso.
< Caro Ash di Pallet, compila questo modulo e appena le iscrizioni saranno terminate ti avviseremo per l’inizio del torneo >
Il ragazzo obbedì alla donna e compilò quel modulo.
Misty notò che il suo sguardo era privo di entusiasmo. Molto probabilmente la colpa era sua.
Gli si avvicinò e lo guardò con quei suoi immensi occhi verdi. Lui notò la preoccupazione del piccolo Pokemon e sorrise.
< Tranquilla ero solo sovrappensiero. Non essere preoccupata per me > la carezzò con dolcezza.
 
 
Lucinda non aveva fatto più parola di Misty ne della sua gelosia. Non voleva opprimere il ragazzo con la sua possessività. Voleva solo tornare a vederlo felice.
Si mise in un angolo, aspettando che Ash compilasse il modulo d’iscrizione e fu Brock a raggiungerla.
< Stai dimostrando una grande maturità e questo ti fa onore > le sorrise.
< La mia maturità mi crea anche molta sofferenza. Mi sento messa da parte, non riesco più a parlare serenamente con lui. Ho paura che potrebbe fraintendere qualsiasi cosa gli dica >
< Forse dovresti essere sincera con lui, anche se c’è il rischio di ricevere un rifiuto >
< Non voglio perderlo Brock >
< Lui ha bisogno di sincerità in questo momento >
< Io credo che abbia bisogno solo di ritrovare quella ragazza > una lacrima le scese giù per il viso. Brock fu colpito dalla schiettezza della sua piccola amica. Sapeva benissimo quanto lei stesse soffrendo per quella storia, ma sapeva anche che aveva perfettamente ragione.
 
 
Misty guardava Ash mentre consegnava quei modelli. Avrebbe tanto voluto parlargli.
< Cos’è quell’espressione triste sul tuo musino? > il topino elettrico la guardò preoccupato.
< Nulla, solo che … diamine sono un Pokemon da così tanto tempo e non so cosa fare per sistemare le cose. Vedere Ash in questo stato per la mia mancanza mi distrugge >
< Ash ha solo bisogno di tempo >
< Sono così confusa pikachu, non so cosa devo fare >
< Stagli vicino. >
Il topino giallo aveva ragione. Lei doveva stargli vicino e fargli capire i suoi veri sentimenti. Ma non sapeva proprio come fare.
Il ragazzo le si avvicinò e cominciò a parlare con tutta la dolcezza.
< Vieni andiamo > la prese tra le sue braccia e lei ancora una volta si sentì venir meno. La sua stretta era così rassicurante.
< Hai compilato tutto? >
< Si Brock. Ora non ci resta che svagarci un po’. Appena avranno terminato le iscrizioni daranno inizio al torneo >
< Quindi abbiamo qualche giorno per noi. Fantastico avevo proprio intenzione di dedicarmi ad un nuovo medicinale e ne approfitterò anche per studiare la causa del color verde degli occhi della nostra Tana >
Misty sbuffò. Non voleva essere un caso da studiare. I suoi occhi erano verdi semplicemente perché lei non era un Pokemon.
Ash notò chela ragazza dai capelli blu era particolarmente silenziosa e lo era da diverso tempo.
Riconobbe che in quelle ultime settimane era stato duro con lei, a volte aveva esagerato e questo Lucinda non lo meritava. Le si avvicinò.
< E tu cosa hai intenzione di fare? >
Lei lo guardò con occhi impauriti.
< Io? Non ne ho idea >
< Che ne diresti di recarci in gelateria, qui fanno i gelati più buoni dell’intera regione >
Lei era incredula alle sue orecchie.
< Certo. Voglio dire mi farebbe piacere > era come al solito impacciata e la cosa divertì il ragazzo.
Misty in disparte non poté non notare le emozioni della ragazzina. Era follemente cotta di Ash.
I due ragazzi salutarono Brock e si incamminarono verso il centro città. Presero a chiacchierare come una volta e questo rallegrò il cuore di Lucinda.
Il ragazzo notò che la piccola pikachu li seguiva a distanza e la chiamò a sé.
Ma lei non aveva nessuna intenzione di avvicinarsi a loro.
< Tana cosa ti prende? > il suo tono era sempre così carico d’amore.
< Forse non ha voglia di andare in gelateria, preferirà rimanere con Brock? > replicò la ragazza.
Ma era praticamente fuori strada.
<  È così? Vuoi restare qui con Brock? >
Misty immaginò che se fosse rimasta con Brock loro sarebbero rimasti da soli. Prese a correre verso la città invitando i due a seguirla.
 
 
Brock fece diverse compere. Acquistò vari tipi di erbe medicinali, delle pozioni e qualche cosa da mettere sotto i denti per lui e i suoi amici. Notò che nella bottega vi erano anche molti libri dedicati ai Pokemon, alcuni erano stato scritto da illustri scienziati. La sua attenzione fu rapita da una guida al mondo dei pikachu. Vi erano elencati dentro tutti i tipi di pikachu scoperti e tutte le caratteristiche che potevano presentare. Brock andò direttamente  al capitolo dedicato alle caratteristiche fisiche.
Individuò la pagina delle descrizioni degli occhi. E prese a leggere il paragrafo.
< I pikachu si differenziano tra loro per varie caratteristiche. In natura presentano tutti occhi scuri, solo quelli che abitano in prossimità di zone marittime hanno occhi blu. Altri colore d’occhi per questo tipo di Pokemon non sono previsti >
Il ragazzo aveva intuito giusto. Ricordava da piccolo di aver già letto una cosa simile. Pikachu con occhi verdi non erano mai stati avvistati. Mise nel carrello anche quel libro, pagò e si affrettò ad uscire.
 
Ash e Lucinda stavano gustando un buon gelato, ovviamente il ragazzo lo aveva comperato anche per i suoi due pikachu. La ragazzina lo fissava con sguardo sognante, finalmente potevano starsene un po’ da soli.
< Qualcosa non va? >
< Come? >
< Mi stai fissando da quando ci siamo seduti >
< Ecco io, non volevo scusami >
< Non devi scusarti per ogni cosa >
< Hai ragione scusa, o voglio dire >
Il ragazzo prese a ridere. < Sei veramente buffa Lucinda >
< Io buffa? > prese a ridere anche lei.
Quelle risa arrivarono dritte al petto di Misty.
< Questo gelato è delizioso. Sai venni qui molto tempo fa e da quel giorno non ho mai assaggiato un gelato tanto buono >
Misty sapeva a quale giorno si riferiva. Erano stati lì lei e Ash quando stavano cercando di giungere alla palestra di Brock. Gli occhi le si colmarono di lacrime al pensiero di quei giorni lontani.
< In effetti è davvero buono. Sarà che in tua compagnia tutto ha un sapore migliore > la ragazza si accorse subito di aver parlato troppo e si portò subito una mano alla bocca.
Lui la guardò teneramente.
< Caspita non pensavo ti piacesse tanto stare con me, non fai altro che aggredirmi con i tuoi modi burberi >
< Lo faccio solo per difendermi >
< Difenderti >
< Si >
< E da cosa? >
< Da te Ash. A volte sei così distaccato, freddo e tremendamente rude con me che l’unico modo per proteggermi è attaccarti. >
< Non credevo di essere tanto duro con te >
< Invece lo sei soprattutto quando si tratta di quella Misty > le parole le vennero fuori con troppa fretta e ardore. Si pentì immediatamente di quello che aveva detto. E lui parve essere stato colpito in pieno da un ciclone.
 
Misty era come paralizzata da quelle parole. Non riusciva a capire cosa stesse accadendo o forse aveva solo troppo paura di realizzare quello che stava per succedere. Cominciò  a tremare.
Paura.
Nervosismo.
Nuovamente gli occhi le si colmarono di lacrime.
 
 
La ragazzina dai capelli blu non poteva far più marcia indietro. Quello era il momento in cui decantargli i suoi sentimenti. Avrebbe affrontato a muso duro la situazione. Avrebbe corso il rischio, ma ora voleva sapere.
< Vedi Ash c’è una cosa che vorrei dirti >
Lui d’un tratto parve come capire.
< Aspetta Lucinda >
< Per favore non interrompermi o non credo che sarò più in grado di farlo >
< Lucinda? > questa volta l’avrebbe lasciata parlare.
La ragazzina lo guardava dritto negli occhi. Il labbro superiore le tremava leggermente, cosa che le accadeva ogni volta che era nervosa.
La salivazione le mancava e un forte dolore al petto si fece leggermente spazio.
< Io avrei voluto parlartene prima, ma un po’ per paura un po’ per altro non sono mai riuscita a farlo. Forse avrei dovuto avere più coraggio, ma la paura di rovinare tutto, la paura di perderti è stata più forte. >
Lui non riusciva a capire a cosa si stesse riferendo. L’unica cosa certa era che non l’aveva mai vista in quello stato.
< Non capisco, cosa stai cercando di dirmi? >
Lui era bello dannatamente bello da levarle il respiro, da annebbiare completamente la ragione. I quelle bellezze rare, da proteggere.
La ragazzina dai capelli blu cominciò ad agitarsi notevolmente, aveva la fronte imperlata di sudore e tremava come una foglia.
Quello era il momento giusto. Ora avrebbe dovuto confessargli il suo amore.
< Ecco io. Vedi Ash il punto è. Io mi sono innamorata di te >
 
 
Il ragazzo passò l’intero pomeriggio su quel libro, nel cercare un qualche indizio che giustificasse la colorazione degli occhi di quel Pokemon. Nel caso in cui non l’avesse trovato avrebbero potuto fare una vera e propria scoperta.
< Nulla, qui non accenna neanche ad una minima possibilità ad un pikachu dagli occhi verdi. Questo vuol dire che è un Pokemon raro. Devo informare Ash della cosa, potrebbe essere una scoperta sensazionale. >
Il ragazzo era entusiasta della cosa. Finalmente il suo nome sarebbe apparso sui libri e avrebbe realizzato il suo sogno di essere riconosciuto come allevatore di Pokemon.
Raccolse i suoi appunti e si precipitò dai suoi amici.
 
 
Quelle parole le rimbombavano nella mente. Le lacrime nate dal cuore uscivano dai suoi occhi. Erano lacrime pungenti, che bruciavano al contatto con la  sua pelle. Non riusciva a muoversi. Ne a dire nulla.
Era immobile in balia della disperazione.
Tutto aveva perso significato. Era rimasta lei e le sue lacrime.
Quella ragazzina dai capelli blu aveva lo sguardo fisso su di lui. Il silenzio era assordante.
Ash continuava a guardarla senza profanar parola.
E Misty si era ritrovata col cuore in frantumi.
 
Il ragazzo fissava la ragazzina. Non riusciva a credere che lei si era innamorata di lui. Proprio di lui.
Aveva instaurato un buon rapporto con Lucinda, erano molto amici, molto legati, ma non immaginava che quell’amicizia per la ragazza era sfociata in una cosa più grande.
< Lucinda? > fu l’unica cosa che riuscì a sospirare.
Lei pareva certa di quella reazione. Si fece coraggio e continuò.
< Sai Ash da quanto ti ho incontrato la mia vita è cambiata. Tu mi hai letteralmente stravolto l’esistenza. La tua presenza, la tua vicinanza il tuo modo di parlarmi, ecco io, non riesco a fare a meno di queste cose. So che forse ora non era il momento più opportuno per dirtelo, ma credimi mi sentivo di morire dentro. Non riuscivo più a convivere con questo peso assordante. >
Lui continuava a fissarla.
Immagini veloci gli scorrevano dinanzi.
Ricordò quanto incontrò la prima volta quella ragazzina. I suoi modi gentili. Quel sorriso sempre pronto a rassicurarlo. Poi d’un tratto le venne in mente un altro primo incontro. Quello con Misty.
Il tutto aveva un sapore diverso. Quei suoi occhi verdi posati su di lui, quegli occhi non avrebbe mai potuto cancellarli.
< Vedi Lucinda io. Ecco io non credo di essere pronto per >
< So benissimo che per te è tutto una novità. Lo è anche per me. So anche che sei confuso, che i fantasmi del passato aleggiano in te. Ma io sono qui per aiutarti, ancora una volta. Ho voglia di viverti Ash. Voglio stare con te. >
La ragazza gli stava aprendo il suo cuore.
Lui si sentiva tremendamente confuso.
Il suo pensiero era a Misty, e al perché fosse scappata. Cosa doveva cercare di così importante da portarla lontana da lui.
< Lucinda tu sei una cara amica per me, ma non credo di riuscire ad andare oltre. Non sono molto bravo in queste cose è vero, ma credo che quando incontrerò l’amore il mio cuore saprà riconoscerlo >
< Non puoi dire così senza neanche provarci. Diamoci una possibilità. Diamine io ti amo Ash > era in lacrime.
Lui si sentiva tremendamente in colpa.
La ragazza d’impulso si alzò e gli si gettò tra le braccia.
E spinta dal desiderio d’averlo lo baciò.
 
 
Le parole non sempre hanno importanza. Contano i gesti e gli sguardi che le persone si scambiano. Le sensazioni che vengono trasmesse. Quella donna aveva perfettamente ragione.
Misty nel vedere quel bacio era praticamente morta.
La parola fine era stata scritta nella sua storia e purtroppo per lei non era stato uno di quelli lieti.
Avrebbe voluto urlare.
Ma sarebbe stato inutile, nessuno l’avrebbe sentita.
Il suo dolore era palpabile a occhio nudo e ormai anche le lacrime erano incontenibili.
Fu un attimo che durò troppo.
Quando le loro labbra si staccarono la prima cosa che lei vide furono i suoi occhi.
E in quell’incrocio di sguardi gli disse tutto quello che avrebbe dovuto sapere.
Prese a correre.
Velocemente.
Sempre più veloce.
Era diretta verso la foresta di Viridian, ignara delle sue grida. Ignara di ogni cosa.
Dinanzi a lei solo quel dannato bacio.
 
 
Il ragazzo finalmente era giunto al centro della città, ora non restava che trovare la gelateria e raccontare il tutto ai suoi amici. Fu in quel momento che vide la ragazzina dai capelli blu seduta ad un tavolo, con lo sguardo fisso nel vuoto.
Le si avvicinò.
< Lucinda ho una notizia sensazionale >non concluse la frase nel vedere che la ragazzina aveva gli occhi arrossati. Sembrava essere in trans. Non si era nemmeno accorta della sua presenza.
Si guardò in giro e di Ash nemmeno l’ombra. Molto probabilmente avevano avuto qualche discussione. Le porse un fazzoletto e solo allora lei si accorse di lui.
< Brock? Sono solo una stupida > scoppiò nuovamente in lacrime.
< Cosa è accaduto? >
< Ecco io, gli ho aperto il mio cuore >
< Ma è fantastico finalmente ti sei decisa. Forse lui non l’ha presa bene? >
< Lui mi ha detto che mi vuole bene, ma come un’amica e che non è pronto ed io stupidamente sai cosa ho fatto? L’ho baciato > singhiozzò con vigore.
< Cosa hai fatto? > il ragazzo era sbalordito.
< Non so perché l’ho fatto. Credo di aver rovinato tutto. Però dannazione ha un sapore maledettamente buono. > arrossì lievemente in volto.
< Ma lui dov’è? >
< Non ci crederai mai, dopo che ci siamo baciati Tana è scappata verso la foresta ed Ash l’ha seguita. Non ti sembra assurdo. Mollata per un Pokemon. Ma anche questo è da Ash >
< Tana è scappata? > il ragazzo parve turbato da quella cosa. Si chiese come mai un Pokemon sarebbe dovuto scappare alla vista di un bacio.
< Credo che sia un po’ gelosa, del resto anche con Cikorita abbiamo avuto gli stessi problemi >
< Come stai? >
< Dire a pezzi sarebbe un eufemismo. Mi ha calpestato il cuore e la cosa peggiore è che lo amo terribilmente nonostante quello che mi abbia detto >
< Dagli tempo, ora che gli hai aperto il tuo cuore e sa cosa provi può darsi che farà chiarezza con se stesso >
< Spero tanto che tu abbia ragione >
Il ragazzo la invitò a mangiare un buon gelato per sopperire alle delusioni del cuore.
 
 
Il ragazzo corse con tutte le sue forze. Non capiva il motivo di quel suo turbamento, ma quegli occhi. Quelli erano i suoi occhi.
Era tutto così improbabile, al limite della normalità. Ma nulla aveva più un senso logico in quella storia.
Quel pikachu era piombato così bruscamente nella sua vita e quei suoi occhi verdi lo avevano praticamente stravolto.
A questo si aggiunse la scomparsa di Misty e la sua ricerca verso un qualcosa di veramente importante.
Si era chiesto più volte se potesse essere lui quel qualcosa di veramente importante, ma ovviamente non aveva il coraggio di ammetterlo.
Doveva trovare Tana e guardarla dritto negli occhi.
< Tana dove sei? Esci fuori. Tana? > la cercò ovunque, in ogni angolo della foresta. Anche pikachu era in pensiero. Sapeva benissimo che Misty non se la sarebbe cavata da sola in quella foresta.
Ash non si perse d’animo e continuò le ricerche, fino a quando giunse sera e iniziò a preoccuparsi ulteriormente.
< Pikachu dobbiamo trovarla, si è fatto buio e potrebbe essere pericoloso qui per lei > il topino elettrico sapeva che Ash aveva ragione e continuarono le ricerche.
 
 
 
Venne a piovere. Era uno di quei temporali estivi, violenti e disumano. Misty ringraziò gli dei per quella pioggia, finalmente non sarebbe stata più l’unica a piangere. Le sue lacrime si mescolarono immediatamente con le gocce d’acqua.
Corse fino allo stremo delle forze, si accasciò in terra. Era fracida e completamente sporca di fango.
Osservò il suo viso in una pozzanghera, nulla era più come prima.
Detestò il momento in cui incrociò i suoi occhi al loro incontro.
Detestò se stessa per essersene innamorata subito.
Ripensò al giorno della festa, il Tanabata, l’unico giorno in cui è permesso ai due innamorati di ritrovarsi.
Lei in quello stesso giorno l’aveva ritrovato, ma ora l’aveva perso per sempre.
In balia della disperazione, non si accorse che un Bidrill l’aveva presa di mira per un attacco.
Sentì un forte ronzio che la fece rinsavire.
Impallidì nel vederlo.
E questa volta non ci sarebbe stato nessuno a portarla in salvo.
< Aspetta fermo, non sono un Pokemon, non è mia intenzione farti del male > era totalmente terrorizzata.
Ma il pokemon parve non ascoltare le sue parole e vi si scagliò contro con un potentissimo aculeo velenoso.
Il veleno fece subito effetto nelle vene di Misty, si accasciò priva di sensi in terra. Sotto la pioggia battente.
 
 
A chilometri di distanza da lì, una vecchia signora stava fissando il cielo ricoperte di nuvole. Molto probabilmente nelle vicinanze si era scatenato qualche temporale. Ripensò alla giovane ragazza e al suo amore puro. Sorrise.
Del resto i sogni sono fatti per essere realizzati. A qualunque costo.


Angolo dell'autrice:
Ecco postato un nuovo capitolo, credetimi questa storia mi ha trascinata in un mondo parallelo, mi sto emozionando tantissimo nello scriverla. Spero che le mie sensazioni siano percepite da voi come vorrei. Buona lettura.
  
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