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Autore: giapponesina6    05/02/2014    1 recensioni
Salve a tutti sono tornata con una nuova storia, mi è venuta in mente di scriverla guardando una puntata di Cardcaptor Sakura, poi capirete il motivo. In questa nuuova storia cercherò di far evincere i sentimenti dei nostri eroi da altre prospettive e vorrei dimostrare che a volte non sono le parole che contano, ma gesti, sguardi e sensazioni.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente >
< Che cosa vuoi dire Ash? >
< Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici. >
< Abbi cura di te >
< Anche tu mi raccomando >
< Tu credi che ci rivedremo? >
< Si certo, te lo prometto >
Spero di non deludere nessuno, visto le tante parole carine che mi avete lasciato sia nelle recensioni che in privato. Buona lettura
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brock, Lucinda, Misty, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Uno sguardo vale molto più di mille parole. Che sia penetrante, dolce, amaro non ha importanza, perché lo sguardo è parola. Le parole possono far male, possono essere fraintese, possono rimanere come un groppo in gola e non essere mai pronunciate e rischiare di perdere qualcosa d'importante. Con uno sguardo invece questo non può accadere. Uno sguardo non può essere frainteso. Mai.
Anche con gesti si può comunicare. Un gesto rimane. Un gesto viene ricordato. Un gesto è indelebile dalla nostra mente.
Un bacio può sigillare una promessa d’amore. Un bacio è il gesto più importante che si possa fare.
Con le parole si può espressamente mentire, ma un bacio non lo fa mai.
Quel bacio.
In quel bacio lui sigillò il suo immenso amore per lei.
Si staccò dalle sue labbra con immensa tenerezza. Le lacrime gli rigavano la faccia in due. E ancora una volta le supplicò di tornare.
Stremato dal pianto e dalle forte emozioni crollò al suo fianco. Con la sua mano ancora sul cuore di lei.
 
 
Sul tragitto del ritorno Brock intravide la ragazzina dai capelli blu. Aveva uno sguardo assente e un’espressione alquanto triste. Ancora una volta lui le rivolse una parola di conforto.
< Lucinda non puoi trattarti così ogni volta. Devi reagire e farti forza. Non è un momento in cui Ash possa dedicarti attenzioni >
< Non credo che sia solo questioni di momenti. Il suo cuore appartiene ad un’altra >
< Ho sempre pensato che tra lui e Misty c’era molto più che una semplice amicizia. Ma non hanno mai voluto ammetterlo e caso vuole che ora che sono distanti lui abbia capito il suo cuore. >
< Buffo vero. Il destino gioca proprio brutti scherzi >
< Una volta mi dicesti che ti saresti accontentata anche solo di essergli amica >
< L’avevo detto prima di assaporare le sue labbra. Brock non riesco proprio a dimenticare quel bacio >
< So che per te è stato importante, ma per lui non è lo stesso. Tu hai bisogno di trovare qualcuno che ti ami quanto ami lui >
< Credi che sarò mai in grado di amare qualcun altro quanto Ash >
< Ma certo, hai solo bisogno di tempo per smaltire la cosa. E ora vieni. Tana ha bisogno di noi >
La ragazza lo seguì gettando all’indietro quelle lacrime che scalciavano con violenza per venir fuori.
 
 
Il ragazzo aveva perso ormai ogni speranza di trovare quella vecchia donna. L’aveva cercata ovunque. E in paese nessuno pareva conoscerla.
Mentre stava per fare rientro alla palestra la vide. Era seduta su una panca, in completa solitudine con lo sguardo rivolto al cielo.
Il giovane artista le si avvicinò.
< Sapevo che mi avresti trovata >
< Lei sapeva che la stavo cercando? >
< Certo. Caro ragazzo sono molte le cose che so e tante altre di cui ne ignoro l’esistenza. So benissimo che sei in pensiero per la tua amica, ma so anche che sei talmente sveglio che hai capito perfettamente dove si trova >
< Allora non era un’idea assurda la mia. Quel pikachu, voglio dire si trattava di Misty? >
< Quella ragazza era disposta a qualunque cosa pur di rivedere il suo amore. Io le ho dato semplicemente un aiuto e credo di esserci riuscita >
< Ma ora dov’è? Ha ripreso le sue sembianze? >
< Ormai non manca molto, finalmente i suoi sentimenti sono venuti a galla >
< Mi sta parlando di Ash? Lui ha capito che si tratta di Misty? >
< Si trovano a Viridian, credo che tu e le sue sorelle dovreste recarvi lì il prima possibile >
< A Viridian? > non fece in tempo a concludere la frase che la donna era scomparsa.
Il tutto sembrava così irreale. Doveva spiegare a Daisy come stavano realmente.
La ragazza parve incredula ed ebbe la sensazione che Tracey stava dando del matto.
< Tracey ma ti rendi cosa di quello che stai dicendo? Misty sarebbe diventata un Pokemon? >
< Anche per me è una cosa assurda, ma la donna è stata chiara, dobbiamo andare subito a Viridian >
< E perché mai dovremmo andare lì? Sarà lei a fare rientro a casa se le cose stanno davvero così >
< Ma la donna ha detto >
< Piantala con questa donna. Non mi interessa quello che abbia detto. Ed ora ho delle cose più urgenti a cui pensare. Mi basta sapere che lei sta bene, poi del resto non mi importa >
< E se non stesse bene? >
Lei lo guardò con preoccupazione.
< Tracey se sai dell’altro devi dirmelo >
< Non so nulla Daisy, o meglio nulla di logico. Devi solo fidarti di me >
La ragazza cedette alle sue insistenze e decise di seguirlo.
 
Quel calore la invase per tutto il corpo. Si insinuò delicatamente in tutti i suoi sensi. Le diede la forza di vederlo ancora una volta.
La ragazza aprì gli occhi. Tutto le appariva così diverso. Il contatto delle lenzuola con la sua pelle nuda la fece rabbrividire. Ma era stanca, troppo stanca per pensare. Cercò con lo sguardo Ash, era ancora lì al suo fianco. Aveva un viso segnato e la colpa era solo sua.
Provò a muoversi ma i muscoli non rispondevano ai suoi comandi.
< Ash >  riuscì a dire con un filo di voce.
Quel suono delicato giunse alle sue orecchie come un grido d’aiuto.
Il moretto riaprì gli occhi e fu incredulo nel vederla lì.
Lei era distesa in quel letto. Eterea. I suoi capelli rossi erano così lunghi e lucenti. Il suo viso delicato. Aveva delle labbra disegnate alla perfezione. E quei suoi occhi verdi erano finalmente posati su di lui.
< Sapevo che eri tu. Misty >
La ragazza era così confusa. Non riusciva a capire il senso delle sue parole. Cosa voleva dire con quella frase.
Lui le si avvicinò e  la guardò dritta negli occhi.
In quel momento capì.
Riuscì a specchiarsi nei suoi occhi. Aveva ripreso le sue sembianze normali.
< Sono di nuovo io >
< Non ti affaticare. Vedrai che ti sentirai meglio, Brock dovrebbe essere qui a momenti > era trepidante.
< Tu lo sapevi. Sapevi che ero io? >
< L’ho capito dal primo momento che ho visto i tuoi occhi >
< Tutto è così illogico, irrazionale. Non saprei nemmeno io come spiegare le cose >
< Non mi interessa sapere il motivo, ora l’unica cosa che conta è che tu stia bene >
< Ash, io non credo di farcela. Non ho più sensibilità agli arti inferiori, il mio corpo lo sento sempre più debole >
< Questo è solo l’effetto del veleno, vedrai che con la pozione tutto si risolverà. Diamine dov’è finito Brock? >
< La nostra promessa è stata mantenuta. Finalmente ci siamo rivisti. Vorrei poterti dire tante cose >
< Avremo tempo per parlare, avremo una vita per stare assieme > a quelle parole le lacrime presero ad uscirle dagli occhi.
< Mi sei mancato tanto. Ho pensato a te ogni singolo giorno. >
< Ora sono qui con te e credimi non ti lascerò mai. >
< Ho aspettato questo momento per tanti anni. Ed ora finalmente sei qui con me >
La ragazza diede un grido straziante. Un forte dolore al petto la stava soffocando.
< Misty cosa ti prende? Per favore stai calma. Per favore non lasciarmi >
< Ash? >
< Non affaticarti, vedrai che tra poco starai bene >
< Le forze mi stanno abbandonando. Mi sento tremendamente debole, come se venissi trascinata un posto lontano, ma non riesco ad essere triste. Ho realizzato il mio sogno >
< Misty io ti amo, ti amo troppo. Non puoi lasciarmi >
< Allora non stavo sognando. Tu hai detto davvero d’amarmi. Sono così felice >
Lui la baciò.
Fu un bacio sincero, carico d’amore e passione.
Finalmente le loro labbra erano congiunte. Finalmente il loro amore era stato sigillato per sempre.
Lei assaporò ogni angolo della sua bocca e finalmente sapeva che sapore avevano i suoi baci. Era proprio quel sapore che aveva sempre immaginato.
Cominciò a respirare sempre più a fatica.
< Sei dannatamente bella Misty, bella da farmi impazzire. Ho voglia di fare l’amore con te, di farlo fino allo stremo delle forze e viverti. Voglio viverti ogni singolo giorno >
< lo vorrei anch’io Ash. Ti ho sempre amato, dal momento in cui ho incrociato i tuoi occhi la prima volta. Ho sempre saputo che non avrei mai smesso d’amarti, e non lo farò mai.  >
< Non dovrai mai smettere di farlo. Appena ti sarai ripresa continueremo il nostro viaggio. Verrai con me in ogni luogo. Non ci lasceremo mai.  >
< Non credo di farcela  > cominciò a tossire. Le sue labbra assunsero un colore violaceo
< Per favore Misty > era in preda alla disperazione.
< Ash credi che ci rivedremo? >
Quelle parole andarono dritte al suo cuore.
Quelle parole.
La loro promessa.
Ci fu un altro attacco. Questa volta più violento. Il ragazzo era impietrito non sapeva che fare.
Arrivò il momento. Lei lo guardò per un’ultima volta.
Chiuse gli occhi.
Spirò.
 
Un forte temporale si abbatté sulla cittadina di Viridian. Il giovane artista era molto preoccupato, anche se non ne capiva effettivamente il motivo.
La ragazza era fracida.
< Caspita che tempaccio. Dobbiamo cercare un riparo >
< Daisy dobbiamo trovare Misty >
< Ma non abbiamo idea di dove sia >
< Fidati di me >
Lei lo guardò ancora una volta. Ad un tratto una sensazione di paura cominciò ad espandersi nei suoi pensieri.
< Tracey? La mia sorellina sta bene vero? > aveva le lacrime agli occhi. Lui la guardò con tenerezza, poi rivolse lo sguardo verso il cielo.
< Lo spero tanto >.
 
 
Lei era immobile avvolta in quel lenzuolo bianco. Il suo viso candido con un’espressione eterea e beata, come se fosse appagata di ogni cosa. Nessuna presenza di respiro.
Nessuna presenza di battito.
Il ragazzo fu agghiacciato dal momento.
Un attimo che gli sembrò eterno.
Un eterno dannato.
< Misty? Misty? Non può, non può essere? Ti prego > cominciò a strattonarla con forza, ma nessuna reazione. Le lacrime incomberono sul suo volto.
Fu accecato dalla disperazione.
< Noooo! Misty! > era straziante.
Il topino elettrico gli si avvicinò, ma consolarlo era impossibile.
< Non puoi lasciarmi. Hai capito? Non puoi. Io non posso vivere senza te. Ti prego > si accasciò in terra sfinito dallo sconforto.
Aveva atteso tanto quel momento e ora era tutto finito. Il suo dolce amore era volato via troppo in fretta.
Lui era un uomo distrutto.
La scena era di quelle più tristi.
Il suo volto candido.
Sconforto e disperazione.
Urla di dolore.
Un uomo completamente distrutto.
Un amore finito troppo presto.
 
 
Il ragazzo corse con tutte le sue forze. Quel temporale aveva peggiorato ulteriormente le cose. Aveva comprato ogni tipo d’erba disponibile alla bottega, ma non sapeva proprio come fare per salvarla. Un attacco velenoso non può essere fatale per un Pokemon, almeno che quello non fosse un vero Pokemon.
Non capiva perché non ci aveva pensato prima, lo avrebbe dovuto capire da quegli occhi e dal modo in cui Ash la guardasse.
Finalmente arrivò in casa.
Ma quello che vide  lo devastò
Fece cadere tutto in terra, si portò le mani in volto e prese a urlare.
 
 
La ragazzina dai capelli blu era rimasta leggermente indietro. Era completamente zuppa dalla testa ai piedi. Vide in lontananza due figure familiari. S accorse che aerano gli amici di Ash di Cerulian.
< Cosa ci fate da queste parti? >
< Lucinda che piacere vederti, stavamo proprio cercando voi? >
< Noi? È successo qualcosa? >
< Abbiamo bisogno di vedere Misty >
< Misty? > la ragazza pareva non capire
< Esatto puoi indicarci dove si trova? > il ragazzo era alquanto preoccupato.
< Non riesco proprio a capire. Io non so dove si trovi Misty non l’ho mai incontrata >
Il ragazzo capì che molto probabilmente lei aveva ancora sembianze di Pokemon. Sperò che tutto quel suo pensiero fosse reale.
< Ho bisogno di vedere la piccola pikachu >
< Tana? Ma non stavi cercando Mis… > la ragazza parve capire il tutto. Ripensò a quella foto di quella ragazza appesa al muro nella palestra di Cerulian. Quegli occhi verdi. Lei quegli occhi li aveva giaà visti altrove. Possibile che quel suo pensiero era veritiero.
< Ci sarà tempo per spiegare ora ti prego portami da lei >
La ragazza bionda non riusciva a capire quello che Tracey avesse in mente, era solo preoccupata per la sua sorellina.
Lucinda guardò dritto negli occhi quel ragazzo. Lui aveva ipotizzato lo stesso pensiero di lei, ad un tratto rabbrividì.
<  Il veleno, ecco perché nulla aveva effetto. Dobbiamo sbrigarci lei è in pericolo. >
La ragazza dai capelli biondi impallidì. Quella ragazzina aveva appena detto che sua sorella era in pericolo. Presero a correre verso la pensione.
 
Il silenzio rimbomba più delle parole. Il silenzio ci fa vivere sensazioni spiacevoli e ci avvolge di paure. In quel dannato silenzio nessun filo della sua voce vibrava. Quel silenzio l’aveva invasa per sempre.
Il ragazzo si avvicinò al suo amico ancora accasciato in terra.
Non poteva credere ai suoi occhi.
Lei era così dannatamente bella.
La vista gli si annebbiò a causa delle lacrime.
< Non c’è stato nulla da fare Ash. Sarebbe stato inutile. Le pozioni non hanno effetto sugli umani >
< È solo colpa mia. Io ho permesso che ciò accadesse > la sua voce era rotta per il pianto.
< Tu non potevi saperlo. Nessuno poteva >
< Io lo sapevo. Ho capito che era lei dal primo momento che ho visto i suoi occhi. Non riuscivo a capire come poteva essere possibile, ma era lei. Ed ora è troppo tardi. L’ho perduta per sempre Brock. Per sempre ! >
< Devi essere forte amico mio. Mi sembra tutto così irreale. Era così bella >
< Io l’amo. Come farò senza lei. Dimmelo. Come farò a vivere senza lei? >
Brock cedette allo strazio del suo amico. Per la prima volta in vita sua non ebbe parole di conforto.
< Ash >
< Sai la cosa assurda qual è? Lei se n’è andata serena. Mi ha sorriso perché io ero qui con lei. Mentre io non riesco a perdonarmelo. Mi odio. E so che facendo così le sto solo dando un ulteriore dispiacere, ma lei non potrà mai dirmelo, perché non c’è più. Se n’è andata per sempre. Mi ha lasciato nuovamente solo. Perché Brock? Riesci a spiegarlo? >
< Ash quando una persona ama, ama davvero, non le importa della propria felicita, l’unica cosa che conta è vedere felice la persona che si ama. Lei ti amava veramente e ora tu devi renderla felice. >
< Mi ha strappato l’anima. Lo capisci? Non potrò mai esserlo senza lei. Dannazione! Quelle sue labbra. Solo ora che avevo assaporato il gusto dei tuoi baci, perché te ne sei andata? >
Il ragazzo gli poggiò una mano sulla spalla cercando di trasmettergli tutto il calore di cui aveva bisogno.
Nella stanza si sentivano solo i suoi singhiozzi assordanti.
Fino a quando la porta della camera non si aprì.
 
 
Il giovane artista entrò nella camera seguito dalle due ragazze. L’atmosfera fu agghiacciante.
La vide lì nel letto. Pallida. Ad un tratto realizzò e il suo pensiero andò dritto alla ragazza bionda alle sue spalle.
Con gesto rapido l’abbracciò e la spinse all’indietro.
Lei capì.
< Misty?? Fammi vedere mia sorella. Fammi andare da lei. Nooo >
< Calmati Daisy. Per favore, sta calma >
< Non può essere. Dimmi che non è vero >
Si lasciò cadere a terra priva di sensi. Il ragazzo la raccolse e sistemò su un letto e si avvicinò al ragazzo, era distrutto.
< Ash? >
< L’ho persa per sempre Tracey > sospirò con un filo di voce tremante.
Quelle parole colpirono dritto al cuore il ragazzo che prese a piangere.
 
 
La ragazzina dai capelli blu rimase sull’uscio della porta.
Le gambe le tremavano nervosamente e la voce le si era spezzata in gola.
Diede un’occhiata fugace a quella ragazza che giaceva senza vita nel letto.
Era dannatamente bella.
Troppo bella.
Poi il suo sguardo si rivolse a lui.
Devastato.
Con occhi privi di vita.
Avrebbe voluto consolare le sue lacrime, ma sapeva che sarebbe stato inutile. Lui l’amava.
Le si formò un nodo alla gola.
 
 
Rimasero in silenzio a contemplare il suo bellissimo viso. Tracey fece portare del tea caldo per rilassare i nervi. Poi avvertì chi di dovere per provvedere alla funzione e alla sepoltura e nel pronunciare quelle parole ebbe una forte crisi di nervi. Non poteva credere che quella ragazza, così bella, così dolce e tanto irritante era volata in cielo tanto in fretta. Proprio nel momento in cui aveva ritrovato il suo amore.
 
Sua sorella Daisy non smise di tenerle la mano. Ormai farneticava senza senso. Le sue parole erano incomprensibili, ma ben comprensibile il suo stato d’animo. Poche ore dopo la raggiunsero le altre due sorelle.
E vederle piangere era lo spettacolo più triste del mondo.
 
Brock ancora incredulo, tentò di fare chiarezza tra i suoi pensieri. Accordò con degli uomini per un rito semplice e sepoltura a Cerulian, visto che la ragazza era di lì. Gli uomini quando videro che era una ragazza tanto giovane provarono infinta tristezza.
Lucinda rimase in silenzio per tutto il tempo, in un angolino della camera. Aveva detestato quella ragazzina, era sempre stata gelosa di lei. Perché quando Ash ne parlava il suo sguardo si illuminava. Avrebbe tanto voluto essere guardata come lui guardava lei. E ora che lei non c’era più si sentiva così piccola. Misera. Non era riuscito ad accettare che lui amasse lei e che l’avrebbe sempre amata. Tutto quello non le sembrava giusto. Il suo Ash non poteva perderla. Non ora che l’aveva trovata.
Prese a piangere, nuovamente, in silenzio senza essere notata.
 
 
E Ash … le parole per descrivere il suo stato d’animo molto probabilmente non sono ancora state inventate. Non le levò gli occhi di dosso nemmeno per un momento.
Non avrebbe mai più rivisto i suoi occhi.
Mai più.
Il suo Pokemon giallo gli era vicino per tentare di consolarlo, ma nulla poteva riuscire a placare quel dolore atroce che si era insediato nel suo cuore.
 
Arrivò il momento che quegli uomini, dall’aspetto forte, e insensibile, solo per le mansioni che dovevano svolgere, dovevano prendere il corpo della ragazza.
Era immaginabile che le reazioni delle sorelle furono devastanti.
Tra urla e svenimenti.
Straziante.
< Dobbiamo proprio farlo. Mi spiace > la voce di uno dei due era pienamente sincera.
< Fate il vostro lavoro. Ci penserò io a loro > Tracey faticò a trattenere le lacrime, strinse la sua dolce Daisy tra le braccia dove lei diede libero sfogo al suo dolore.
Avvolsero il corpo della ragazza in un lenzuolo di seta.
< Non può essere vero. Ditemi che sto solo sognando > la ragazza dai capelli biondi era davvero distrutta.
Fu il giovane allenatore ad opporsi a loro.
< Non potete portarla via. >
< Dobbiamo farlo >
< Non posso permetterlo >
< Ash, devi lasciarla andare > le parole di Brock gli arrivarono come una fitta allo stomaco.
< Non posso. Non ci riesco > nuovamente il suo volto fu coperto da lacrime.
Furono Brock e Tracey a stringere forte il ragazzo. Accolsero il suo dolore in quell’abbraccio e lui scaricò tutta la sofferenza in quella presa.
La ragazzina in un angolo della stanza aveva lo stomaco in fiamme.
Troppo dolore.
Gli uomini la sollevarono dal letto e sistemarono il corpo in una bara di vetro, si incamminarono verso l’uscita. Avrebbero proceduto ad un rito per l’ultimo saluto e alla sepoltura.
Come un lampo quelle parole gli tornarono alla mente.
Non poteva lasciarla andare senza la sua risposta.
< Aspettate per favore. >
< Ash? > il giovane artista tentò di fermarlo, ma lui si fece largo.
< Vi chiedo solo un attimo. Un ultimo attimo >
L’uomo più anziano si era trovato molte volte in quelle situazioni, ma questa volta negli occhi del ragazzo c’era davvero qualcosa che non aveva mai visto. Decise di acconsentire al suo bisogno di darle un ultimo saluto. Scostò il velo dal viso per mostrarglielo ancora una volta.
< Prenditi il tempo che vuoi >
Il ragazzo lo ringraziò con un gesto del capo.
Rivolse il suo sguardo al suo viso.
Quel suo dolce viso.
Era bella.
Dannatamente bella.
Tirò un sospirò e poi prese a parlare con voce tremante.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente .Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo. E per quanto riguarda quello che mi hai chiesto conosci già la risposta, te lo prometto Misty! > posò le sue labbra su quelle di lei.
I due uomini portarono la bara contenente la ragazza all’esterno. Lui la vide allontanarsi sempre più, fino a quando non furono lontani, diretti verso Cerulian.
Tracey gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla e lo invitò a seguirli per andare alla cerimonia d’addio.
Lo stesso fecero Brock e Lucinda, sostenendo le altre ragazze, completamente a pezzi.
 
 
La cerimonia fu molto semplice. Erano accorsi da ogni parte per darle un ultimo saluto. Il professor Oak e suo nipote avevano avvertito la cosa come una doccia gelida e anche la madre di Ash era sconcertata. Quella notizia l’aveva devastata e vedere suo figlio in quello stato rendeva le cose ancora più difficili.
La ragazza venne seppellita vicino alle sponde del fiume di Kanto. Dove lei si recava fin da piccola per pescare. E dove aveva incontrato Ash la prima volta.
Il ragazzo ricordava quella scena come se fosse accaduto solo poco tempo prima.
< È solo un ragazzino, ma c’è anche un Pokemon, va tutto bene? >
< Si sto bene >  e incrociò i suoi occhi verdi.
< Aspetta cosa stai facendo? >
< La prendo in prestito >
< Non puoi quella è la mia bici >
< Prima o poi te la riporterò >
Da quel momento non avrebbe più potuto fare a meno di lei.
 
 
Tutti i presenti diedero un ultimo saluto e posarono un fiore sulla lapide. A mano a mano la folla diminuì e rimasero in pochi.
Il giovane artista accompagnò le tre sorelle a casa, erano distrutte.
La donna si avvicinò a suo figlio, aveva lo sguardo fisso sulla foto di lei.
< Misty era davvero una ragazza eccezionale. Bella da levare il respiro, dolce e con un caratterino niente male. Quando me la presentasti intuì subito che era pazzamente cotta di te, ma che non l’avrebbe mai ammesso. >
< Mamma? >
< Ricordo che quando accennai ad una storia tra voi arrossiste all’unisono e cercaste ogni tipo di escamotage per sviare il discorso. E lì ebbi la certezza che anche tu ne eri cotto. >
< Perché non ho avuto il coraggio di rivelarle i miei sentimenti? Perché ho capito così tardi ciò che provavo? >
< Non siamo padroni di gestire il cuore. Possiamo solo condizionare la ragione, ma i sentimenti sono tutt’altra cosa. >
< Lei, prima di andarsene, mi ha detto che era felice. Che stupido sono stato > lacrime presero a scivolargli lungo il volto.
La donna lo strinse tra le sue braccia. Come solo una mamma poteva fare.
 
Lucinda e Brock osservarono la scena da lontano, non volevano invadere quel momento tutto loro.
La ragazza ancora una volta aveva gli occhi lucidi. Brock la cinse con un braccio.
< Mi sembra tutto ancora così irreale. Vedere Ash in quelle condizioni mi provoca tanto dolore >
< Solo il tempo potrà risanare le sue ferite. >
< Già. Sai Brock ho deciso di partire. >
< Quando? >
< Lo farò oggi stesso. Ho capito che il mio posto è altrove, non posso continuare a stare qui, ci soffrirei troppo >
< Sei proprio sicura? >
< Se ci penso un minuto in più sarei capace di rinnegarlo. Si sono sicura >
< Sai che mi mancherai tanto? >
< Anche tu. E mi mancherà anche Ash >
< Non hai intenzione di salutarlo? >
< Non posso, non ne sarei capace >
< Potresti pentirtene >
< Lo so. > prese a piangere.
< Vieni qui piccola >
Gli si gettò tra le braccia per scaricargli contro la sua sofferenza.
Poi si asciugò gli occhi e gli sorrise.
< Arrivederci Brock. Grazie di tutto >
Scappò via, senza mai voltarsi. Corse con tutte le forze che aveva in corpo, le lacrime veloci le cadevano dagli occhi. Aveva chiuso col passato, per lei ora iniziava una nuova vita. Lontana da lui.
Il ragazzo la vide allontanarsi. < Arrivederci Lucinda. >



Angolo dell'autrice:
ho pubblicato tre capitoli in una volta ^^ questa storia mi ha presa molto, spero lo stesso sia per voi. Adoro la coppia ASHxMISTY ... spero piaccia anche a voi
  
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