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Autore: telesette    05/02/2014    0 recensioni
[Vampiretto]
Poco dopo che lui ebbe socchiuso le palpebre, infatti, la vampira raccolse il coraggio necessario per appoggiare delicatamente le proprie labbra sulle sue. Anton era impietrito, sia per l'imbarazzo che per lo stupore, ciononostante Anna parve non farci nemmeno caso. Le sue labbra erano morbide e sottili, fresche come le prime gocce di pioggia sul volto, decise nell'intenzione e vulnerabili allo stesso tempo. Non fosse stato per i suoi lunghi canini sporgenti, per i quali era evidente il leggero fastidio di Anton, Anna avrebbe tanto voluto baciarlo molto più audacemente...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scheda introduttiva:

Vampiretto ( Der kleine Vampir ), opera della scrittrice tedesca Angela Sommer-Bodenburg, è una serie narrativa per ragazzi che ha venduto oltre 20 milioni di copie ed è stata tradotta in oltre 30 lingue. Dal 1972 al 1984, periodo in cui la Bodenburg insegnava presso diverse scuole elementari, nasce l'idea di esorcizzàre le paure dei bambini attraverso una caricatura di stampo classico della più celebre tra le figure horror conosciute... un bambino-vampiro, con tutta la famiglia, le cui avventure ruotano attorno alla sua amicizia con un ragazzino umano che adora le storie di vampiri. 
La storia è quella del giovane Anton Bohnsack, il quale una sera si ritrova faccia a faccia con un vampiro "vero" di nome Rüdiger Von Schlotterstein. La cosa che li accomuna, a dispetto delle differenze di natura, è il fatto che entrambi hanno paura del buio e amano tuttavia leggere proprio i racconti dell'orrore. I due stringono subito una reciproca simpatia, affrontando varie ed eventuali situazioni soprattutto comiche, e nel corso della serie vengono messi in evidenza i vari aspetti emotivi ed introspettivi dei personaggi: lo scetticismo dei genitori di Anton, incapaci di credere ai vampiri malgrado l'evidenza; la sete di sangue dei parenti di Rüdiger, in particolare Zia Dorothee; la caccia serrata di Ienismeier, il guardiano del cimitero ove vivono Vampiretto e la sua famiglia; e via dicendo...
Oltre a stringere amicizia con Rüdiger, Anton sviluppa un forte sentimento di affetto per la sorella di lui Anna. Costei si dimostra infatti fin da subito innamorata cotta di Anton, cadendo ripetutamente in crisi per via della propria natura vampiresca, distinguendosi come il personaggio più dolce ed affascinante di tutta la serie. A differenza di Rüdiger e del loro fratello maggiore Lumpi, i quali ostentano perlopiù uno spiccato atteggiamento egoista, Anna mostra più volte di tenere all'affetto di Anton e cerca in tutti i modi di mettere da parte il fatto di essere una vampira per potergli stare accanto il più possibile come una ragazza normale.
La serie è stata tradotta e pubblicata in Italia dalla Salani Editore, inclusi gli otto volumi della prima serie e gli otto della seconda, per un totale di sedici volumi. 
Tuttavia gli ultimi quattro libri scritti dalla Bodenburg tra il 2001 e il 2008, dato il forte calo di interesse da parte del pubblico italiano, sono tuttora inediti e sconosciuti nel nostro paese.
La storia di Vampiretto è stata poi ripresa e adattata per il cinema e la televisione, sebbene il risultato non sia proprio all'altezza della versione originale cartacea, con il titolo: Il mio amico vampiro, per la regia di Uli Edel.

***

 

Un bacio a lume di candela
( immagini tratte da internet )

 

- Tutto bene, Anton?
- S... Sì, credo di sì... aspetta che faccio luce!

Il tempo di frugare nelle proprie tasche, Anton ne cavò fuori la scatola dei fiammiferi che aveva preso in cucina prima di uscire. La candela che gli aveva dato Anna aveva la cera un po' umida  odorava fortemente di stantìo ma, dato il forte strato di sporco sullo stoppino, il ragazzo riuscì ugualmente ad accenderla. La fiamma brillò vivida per un istante, il tempo di bruciare con un rumore tale da far fischiare le orecchie, dopodiché i volti dei due amici si ritrovarono avvolti da un tenue cono di luce giallastra.
Anton si guardò attorno, cercando di abituare gli occhi alla scarsa illminazione, in modo da distinguere l'ambiente in cui Anna aveva inteso portarlo.
La stanza sembrava quasi una specie di cappella, con il soffitto a volta e delle enormi vetrate, ma il tempo e la muffa avevano stinto le pareti al punto che era impossibile stabilire se quelle grosse macchie scure fossero i resti di alcuni affreschi... o semplicemente le più grandi incrostazioni di sudicio che Anton avesse mai visto in vita sua.

- Ti piace? - domandò Anna eccitata. - Mia nonna dice che in questa stanza si era soliti rinnovare le promesse di amore dei vampiri, prima che dei contadini infuriati la dessero alle fiamme alcuni secoli fa, e nessuno vi ha più messo piede da allora!
- Dev'essere stato terribile - osservò Anton costernato.
- Già - fece Anna con un sospiro rassegnato. - Chissà come doveva essere bello, prima...

Anton tacque.
Mentre Anna volgeva lo sguardo un po' ovunque, il naso per aria e l'espressione beata sul volto pallido dai lineamenti sottili, quasi non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era in momenti come quello che, concentrandosi su un qualche pensiero a lei caro ed importante, la vampira esprimeva tutto il suo fascino semplice e naturale che Anton non poteva fare a meno di ammirare.

- C'è qualcosa che non va, Anton? - chiese Anna preoccupata. - Perché mi guardi così, non avrò mica dello sporco sulla faccia?
- No, affatto - la tranquillizzò l'altro. - Scusami, non ti volevo mettere a disagio, solo che... Beh, è che sei molto carina con quell'espressione!

Anna arrossì imbarazzata.
Nonostante il pallore cadaverico, la lieve tinta color porpora delle guance le conferiva un'aria ancora più dolce e tenera. Detto da Anton, qualsiasi complimento era come una poesia che le giungeva dritta al cuore. Essere "carina", agli occhi del ragazzo che amava, era come essere la più bella del mondo.

- Anton - sussurrò. - Potresti... Potresti chiudere gli occhi, per favore?
- Beh, sì...

Fosse stato Rüdiger o Lumpi, Anton non si sarebbe certo fidato di chiudere gli occhi, neanche per un momento.
Con Anna però, il ragazzo sentiva di potersi fidare
 ciecamente.
Poco dopo che lui ebbe socchiuso le palpebre, infatti, la vampira raccolse il coraggio necessario per appoggiare delicatamente le proprie labbra sulle sue. Anton era impietrito, sia per l'imbarazzo che per lo stupore, ciononostante Anna parve non farci nemmeno caso. Le sue labbra erano morbide e sottili, fresche come le prime gocce di pioggia sul volto, decise nell'intenzione e vulnerabili allo stesso tempo. Non fosse stato per i suoi lunghi canini sporgenti, per i quali era evidente il leggero fastidio di Anton, Anna avrebbe tanto voluto baciarlo molto più audacemente.
Anton fece una gran fatica a reggere la candela, lasciando cadere al suolo alcune gocce di cera, mentre Anna prese a stringergli forte la schiena con tutte e due le braccia.
Una promessa eterna, eppur silenziosa, per rinnovare una tradizione di alcuni secoli prima.
Un giuramento prezioso, un linguaggio di amore universale, e tutto attraverso il gesto più puro e più antico del mondo.

FINE

   
 
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