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Autore: malfire    05/02/2014    0 recensioni
In un futuro non molto lontano la terra è stata sottoposta a catastrofi naturali che hanno portato a dastrici cambiamenti geografici.
La popolazione mondiale è scesa enormemente, e la volontà di sopravvivere porta gli esseri umani a radunarsi e costruire 5 grandi città.
Sono passati 200 anni dalla Grande Catastrofe, e nella città di Convernbi viene trovata una ragazza senza memoria; Mike, Emily e Angelika cercheranno di aiutarla a ricordare, ma sarà il suo passato oscuro a trovarla e a far capire che lei può essere la chiave per ripristinare l'ordine nella città e anche fuori, ma anche un pericolo tale che spinge molti a volerla morta.
Tra paura, incertezze, amicizie, amore e incubi che divengono realtà, riuscirà Mirami a trovare l'equilibrio e a sconfiggere i propri demoni? O sarà lei a diventare uno di loro.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Silenzio, non c’era alcun rumore… nero, era tutto buio.
Poi il silenzio venne interrotto da un rumore ovattato, eccolo di nuovo e ancora e ancora: TICK-TOCK-TICK-TOCK, un suono regolare.
Una voce rimbomba, non si riesce a capire ciò che dice… adesso è più forte e man mano si fa più nitida, così come l’oscurità si rischiara.
“Si sta svegliando.”
Due occhi si aprirono e le palpebre sbatterono più volte per la troppa luce nella stanza, una volta abituatasi alla luminosità la ragazza guardò le persone davanti a lei.
“Dove…. Sono?”
 
***
 
Il ticchettio dell’orologio era l’unico suono nella stanza. Mike osservò la ragazza distesa sul letto. Aveva un colorito pallido del tutto in contrasto con i capelli, questi erano di un insolito, quanto bizzarro, verde lucente. Questi le arrivavano alle spalle e per quanto potessero essere bizzarri, se non estremamente strani, le stavano bene. Tuttavia la sua attenzione era catturata da un’altra cosa, che aveva notato già la prima volta che l’aveva vista: i segni sul suo corpo.
Quando l’avevano trovata indossava un camice da ospedale che gli aveva permesso di vedere delle ferite da legatura su polsi e caviglie e dei segni d’aghi medici sui primi, aveva anche segni d’ustione sulle gambe, per non parlare del fatto che le si vedevano chiaramente le costole, segno di malnutrizione.
“Voglio  sapere solo due cose- intervenne improvvisamente  Angelika- che cosa le è stato fatto e chi è stato.”
Proprio in quel momento la ragazza si mosse, cosa che attirò la loro attenzione.
“Si sta svegliando.”
Non appena aprì gli occhi Mike restò senza parole, come i capelli anche questi erano molto strani: nell’occhio sinistro dalla partivano delle venature dorate che si espandevano su uno sfondo di un viola brillante, mentre l’occhio destro aveva i colori invertiti.
 
“Dove… sono?”
La voce flebile e incerta, molto probabilmente era  spaventata.
“Non ti preoccupare sei al sicuro.” Emily le si avvicino con un sorriso rassicurante sulle labbra.
“Come ti senti?” “… Non molto bene..”
La ragazza continuava a guardarsi intorno e ad osservarli di sottecchi, Angelika le si avvicinò. “Tranquilla non vogliamo farti del male- sorrise- io sono Angelika, e lei è Emily, l’uomo la infondo è Sebastian e l’altro ragazzo è Mike. Tu come ti chiami?”
La ragazza la guardò sorpresa e corrugò la fronte, dopo poco rispose “Mirami…” “Mirami.. che nome grazioso” commentò Emily “Si… Mirami.. penso.”
Questa volta furono loro a guardarla stupiti “Non ti ricordi.. in che senso?”
Mirami abbassò lo sguardo “Non… non riesco a pensare a nient’altro e se ci provo la testa mi fa male ed è tutto nero.” “Non ti ricordi proprio niente?- chiese Emily- Magari come sei finita nella discarica o da dove vieni, quanti anni hai oppure…” “NON LO SO NON RICORDO BASTA!!!” la ragazza si era piegata su se stessa reggendosi la testa fra le mani.
Angelika fece spostare la donna e la guardò duramente “ Si è svegliata dopo 3 giorni di convalescenza, è in stato di shock e ha un amnesia che probabilmente è dovuta a un trauma cranico e tu la stai tartassando di domande” “Scusa hai ragione, non mi sono resa conto di come ho agito.”
La bionda si rivolse a Mirami “Va tutto bene, non è niente.” “Scusa… non volevo urlare ma la testa  ha iniziato a farmi molto male.” “Non ti preoccupare. Adesso è meglio che mangi qualcosa- le avvicinò un vassoio- poi magari riposati un po’, domani faremo venire un nostro amico medico che ci dirà quello che hai.”
La ragazza annui e iniziò a mangiare mentre gli altri uscivano.
Sebastian li guardò “Quindi? Adesso che si fa?”
Dopo poco Angelika rispose “Non possiamo far finta di niente, insomma se c’è qualcuno che va in giro a fare queste cose va assolutamente fermato… tuttavia non abbiamo niente che ci possa dare qualche informazione, perciò la cosa più logica da fare sarebbe chiedere a qualcun altro di occuparsene. Ma ormai ci siamo dentro fino al collo e Mirami si fida di noi quindi non possiamo lavarcene le mani. Naturalmente questa è la mia opinione ma il capo qui sei tu Emily.”
La donna stava controllando un messaggio sul cellulare.
“Emily mi hai ascoltato?” “Si tranquilla. Sono d’accordo con te, ci occuperemo noi di questa cosa.  Ora ho da fare quindi: Angy  stanotte dormirai nella stanza con lei perciò vai a prendere quello che ti serve, Sebastian tu vieni con me e aspettami dalla macchina.” I due si avviarono per il corridoio fino a sparire dietro una porta “Ed io?” “Mike tu ti occuperai di Mirami finche  Angy non tornerà.” “Cosa? Non fraintendermi non voglio disobbedirti ma non penso di essere la persona adatta per farlo e per di più cosa dovrei fare?”
Emily lo guardò stupita “Non scherzare, se c’è qualcuno che ci sa fare con le persone quello sei tu, certo non sarai il migliore ma te la cavi. E per quanto riguarda cosa fare, rispondi alle domande che sicuramente ti farà.” Concluse sorridendo, un sorriso che Mike trovò estremamente irritante, ed uscì.
Il ragazzo sospirò rassegnato e tornò nella stanza.
 
***
Erano passate due ora da quando era entrato e aveva trovato la ragazza addormentata.
Prima l’aveva osservata dormire, poi aveva camminato su e giù per la stanza ed ora si trovava stravaccato sulla poltrona vicino al letto a, secondo la sua opinione, morire di noia.
_Non posso nemmeno usare il cellulare perché è scarico, maledizione a te Emily è tutta colpa tua! Ehh visto che dorme almeno mi sono risparmiato il silenzio imbarazzante che si sarebbe creato. Certo che… che strano nome Mirami._
Senti alcuni movimenti di fianco a lui ed alzò lo sguardo “Ben svegliata.” La ragazza lo guardò interdetta per poi sorridere e ringraziarlo, una volta messasi seduta tornò a guardarlo “Ecco tu sei… Mike, giusto?” “Si, sembri stare meglio sono contento.” “Grazie, dormire un po’ mi ha aiutata. Emily ti ha chiesto di tenermi d’occhio?” “Più che chiesto ordinato… a volte può essere estremamente odiosa!” “Eh? E io che pensavo fosse così gentile!” iniziò a ridere seguita a ruota da Mike che non riuscì a trattenersi.
Lo rassicurava vederla così aperta e sicura.
Ad un certo punto calò uno strano silenzio, in cui lei non faceva altro che corrugare la fronte.
“Cosa..” “Non riesco a capire cos’è.” “Di cosa parli?” “Dell’incisione sulla tua cintura, sembrano due animali che lottano ma… non riesco a capire quali.” “Sono un lupo e un aquila, il simbolo della nostra organizzazione. L’ha disegnato il primo membro circa 50 anni fa ed è rimasto questo da allora, anche se quasi nessuno sa cosa significa… forse che dobbiamo essere forti come questi animali, ma è solo una supposizione.” “Organizzazione? E di cosa vi occupate?” “Non posso entrare nei dettagli ma si può dire che ci occupiamo della sicurezza della città la dove le autorità non intervengono, sono troppo occupati a spassarsela nelle loro belle case nel distretto di Comma.”
Mirami assunse un aria pensierosa “Il distretto di Comma… cos’è un distretto?”
Mike si passò una mano tra i capelli “Ah come posso dire, un distretto è una determinata zona che racchiude edifici, terreni  e più grande è più la popolazione è ricca. La nostra città, Converbi,   ha sette distretti esterni: Visen che è il più piccolo, Kesqua, Avert, Pastierd, Lidus, Greeden e Tamasa che è il più grande; dentro a esso c’è il distretto di Comma dove ci sono le sedi delle varie forze dell’ordine. Ed infine, al centro della città, c’è il distretto di Qar dove abitano i politici e altre persone del loro calibro. -sospirò- A spiegare faccio schifo ma spero che tu abbia capito. Ah giusto, oltre a Converbi ci sono altre 4 città, ma i rapporti non sono molto stretti e per poterne visitare una oltre alla lunghezza del viaggio bisogna sbrigare una marea di faccende diplomatiche.”
Mirami assimilò la spiegazione e con una punta di curiosità nella voce chiese “Tu ci sei mai stato? In un’altra città intendo.” Mike ci pensò “Una volta quando ero piccolo, mi ci portò mio padre. Dalla sua morte non ho più viaggiato tanto.” “Mi dispiace… ma se ha svolto tutto quel lavoro quando siete partiti vuol dire che ti voleva bene no?” il suo sorriso era dolce, senza neanche un po’ di pietà “Già- acconsenti sorridendo anche lui- era un uomo eccezionale.” “Piuttosto… non mi hai detto quanti anni hai!” “20, vado per i 21. Tu non ti ricordi quanti ne hai?” La ragazza corrugò la fronte “No, mi dispiace.”
Scese un silenzio imbarazzante che durò qualche minuto , per poi essere interrotto dalla stessa Mirami
“senti Mike, quando le mie condizioni miglioreranno secondo te posso andare nella discarica dove mi avete trovata?” “Come mai vuoi tornarci?” “Se torno li magari potrei ricordare qualcosa….” “Posso chiederlo a Emily, ma prima ti devi riprendere completamente.” “Si, altrimenti come sarebbe se appena arrivata la perdo i sensi e bisogna ripetere tutto daccapo?” i due scoppiarono a ridere, Mike guardò fuori e quando vide il tramonto si girò di scatto a guardare l’orario.
“Cavolo sono già le 22? Certo che Angy ce ne mette di tempo!” “Intendi Angelika?” “Si, deve dormire qui con te stanotte così se hai bisogno di aiuto è subito qui. Ah e non chiamarla Angy, detesta questo soprannome.” “Sai… sei davvero divertente, non voglio sembrarti stupida ma… con ter mi trovo molto bene.” Al sorriso che gli rivolse Mike arrossì leggermente “Si, anche tu non sei male.”
Qualche secondo dopo la porta della stanza si aprì, facendo entrare Angelika.
“Vedo che hai ripreso colore e sei di buon’umore, bene! Ora però è ora di dormire, Mike… sloggia.”
Detto questo la bionda sistemò le cose che aveva con se, tra cui un sacco a pelo e una torcia.
“Ok ok, me ne vado… buona notte a tutte e due!” “Grazie!”
Dopo un po’ il buio calò nella stanza e il respiro lento di Angelika, segno che quest’ultima era già nel mondo dei sogni, la raggiunse; decise che anche per lei era ora di dormire e si sistemò sul letto.
L’ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi fu il luccichio delle stelle  e un senso di lontananza la accompagnò nel sonno.
 

NdM:
Mi scuso per la marea di tempo che è passato dallo scorso capitolo, l’avevo già pronto su carta mercoledì scorso e dovevo solo metterlo su computer ma la scuola, maledizione  a lei, mi ha tolto tutto il tempo disponibile; e ne è un segno il fatto che ho finito di trascrivere tutto alle 2:15.
Ho fatto apposta che quando Mike spiega la faccenda dei distretti, la cosa fosse non molto precisa, dopotutto l’ha detto che no sa spiegare U.U, e non è un mio errore (lo dico perché mi sentivo un po’ in imbarazzo a scrivere una cosa così… malmessa?.
Il prossimo capitolo voglio provare a caricarlo mercoledì prossimo, ma non prometto nulla.
Infine, lo so che sono stressante XD, volevo mettere questi disegni, anche se sono molto brava con la matita e la gomma quanto una gallina zoppa.
Questo rappresenta la città (a grandi linee):
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E questi sono gli occhi di Mirami:
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Alla prossima, Malfire.
  
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