Davanti al numero quattro di Privet Drive,ricco sobborgo di un paesino nel Surrey,un ragazzo che non poteva avere più di venticinque anni sostava fermo ed immobile da qualche minuto. La signora che abitava al numero sei,esattamente di fronte alla villetta che lo strano visitatore continuava a guardare,stava iniziando ad allarmarsi. Non era la prima volta che lo vedeva:era qualche settimana che notava quel buffo ragazzo girare lì attorno,come se fosse stato alla ricerca di qualcosa. Già il suo abbigliamento comunicava stranezza:jeans vecchi e rattoppati uniti a camicie a quadri o a maglioni sfondati,per non parlare di quella volta che si era presentato avvolto in quel mantello! “Ragazzo!”urlò ad un tratto,spalancando la finestra. Il giovane si voltò e la donna posò il suo sguardo sul volto dello sconosciuto:appariva sciupato. L'intero aspetto dava l'idea di trascuratezza,come se non gli importasse nulla del modo in cui andava vestito o pettinato. I capelli erano abbandonati a se stessi e negli occhi la donna poteva leggere solo tristezza. “Serve aiuto?”gli domandò. Lui accennò un sorriso e rispose cortesemente che stava per andarsene. Dopo che la donna,leggermente scettica richiuse la finestra,tornando alle sue occupazioni,il giovane riprese a fissare la villetta del numero quattro. “Avanti Remus,ora basta. E' ora di andare. E' la terza volta che vieni qui questa settimana. Ora basta. O entri e trovi il coraggio di prenderlo e di portalo via oppure è meglio che te ne vada per sempre.” Remus Lupin sussurrava a se stesso queste parole,cercando di convincersi a lasciar perdere oppure a trovare il coraggio di agire. Sospirò profondamente. Quattro anni erano passati da quel terribile trentuno ottobre. Quattro anni da quando la sua vita era stata completamente distrutta. Quattro anni da quando tutte le sue certezze erano crollate. Tre dei suoi migliori amici erano morti,lasciando orfano il loro bimbo di appena un anno,per colpa di una persona di cui credevano di potersi fidare. Lily e James avevano affidato la loro stessa vita e quella di Harry a Sirius:e lui li aveva traditi. Per James era un fratello,per Harry era il padrino. Aveva condannato a morte l'unica persona che gli avesse fatto provare il calore di una famiglia e aveva negato l'infanzia a quel bimbo sorridente che adorava saltare in groppa a Felpato mentre sua madre pregava marito ed amici di smetterla di fare i matti con suo figlio. Remus sapeva come sarebbe stato cresciuto dalla sorella di Lily. Sapeva come l'avrebbe trattato. Sapeva quanto l'avrebbero umiliato e maltrattato. Eppure non trovava il coraggio di affrontare Silente,di dirgli che si sarebbe occupato lui di Harry,di dirgli che,con il suo consenso o meno,sarebbe andato a riprenderselo,perchè non avrebbe permesso che crescesse con persone che odiavano i suoi genitori. Sapeva di doverlo a Lily e James,sapeva che era quello che loro avrebbero voluto. Ma lui non ne aveva il coraggio. “Codardo.”si ripetè per l'ennesima volta. Ecco quello che era,un codardo. Con quel pensiero in testa Remus Lupin tirò fuori la bacchetta e si smaterializzò. Non sarebbe mai più tornato a Privet Drive. Perchè lui era un codardo. Allora?Com'è? Ci tengo a precisare che io non detesto Remus,anzi. Ho solo cercato di rappresentare i suoi pensieri:credo che lui in quegli anni volesse davvero aiutare Harry,ma non trovasse il coraggio di superare il grosso trauma né la sua condizione di mannaro. Insomma,non sapeva da che parte iniziare per agire.Era come se fosse stato paralizzato da tutti gli avvenimenti Fatemi sapere,anche se so che non è il massimo