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Autore: Eles818    05/02/2014    5 recensioni
“Kiss me beneath the milky twilight..”
“Co..Cosa?”
“È una canzone, Granger.” Rise dolcemente, ma non la lasciò andare. “Vuol dire: baciami sotto il latteo crepuscolo.” La guardò e si avvicinò fino quasi a sfiorarle le labbra.
STORIA PARTECIPANTE AL CONTEST "Write about...(Happy birthday to me!)" di TheHeartIsALonelyHunter!
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, James Potter, Lily Evans | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“James! James, sbrigati! Li vedi quei due?”

James, decisamente infastidito, sbadigliò sonoramente. “Non dirmi che vuoi di nuovo aiutare qualche coppia a mettersi insieme? Dimmi di no.”

“Invece sì, caro il mio maritino. Quassù è tutto così noioso.”

Lui, in risposta, sbuffò. “E chi sarebbero? Ormai Harry sta con Ginny.”

“Oh, ma io non parlo mica di quei due piccioncini.” Ammiccò. “Io parlo di Hermione… E Fred!”

James rise di gusto. “Quei due sono nemici naturali.”

Lily si intristì. “Potter, sono identici a noi due. Per questo li voglio far avvicinare. Sono una coppia perfetta.”

Il marito si addolcì. “Sì, hai ragione. Che avevi in mente?”

Gli occhi della moglie si accesero di un luccichio pericoloso. “Hogsmeade.” Disse solo.

James avrebbe dovuto aspettarselo.

 

 

 

Hermione quella mattina si alzò con un diavolo per capello… nel vero senso della parola! I suoi capelli scompigliati la facevano assomigliare ad una leonessa, o, più semplicemente, ad una strega (ciò che, in effetti, era). Quella domenica nessuno sarebbe andato ad Hogsmeade, lo sapeva bene, però voleva comprare un vestito nuovo e qualche libro, e qualcosa nella sua testa (o nel cuore?) le diceva che andarci non sarebbe stato inutile, anzi tutt’altro. 

Perciò, con quella prospettiva, si alzò e decise di sistemarsi. Aggiustò quel groviglio di capelli utilizzando una lozione e riuscì a districare i ricci fino a farli diventare dei piccoli boccoli, si mise un maglioncino rosso e un jeans aderente. Indossò degli scarponcini neri e preparò la sua borsa.

Adesso poteva ritenersi soddisfatta.

Scese in Sala Grande e adocchiò Harry e Ginny che si scambiavano delle carezze. Non volendoli disturbare, decise di mangiare in fretta un po’ di bacon e andare via. Scendendo incontrò Ron e Lavanda che ridevano, non li degnò di uno sguardo e uscì allegramente dal portone.

Sulla via per Hogsmeade non incontrò molta gente, giusto un gruppo di Corvonero e alcuni di Tassorosso.

Vide Mielandia e decise di fare un salto, visto che la colazione non era stata un granché. Mentre sceglieva se prendere un pacchetto di Api Frizzole o uno di Cioccorane, si posarono delicatamente due mani sui suoi  occhi.

Hermione sorrise. “Devo indovinare chi sei?” Nessuna risposta.

Inspirò il profumo. Oltre a quello dei dolci, ce n’era uno che conosceva perfettamente, quello di torta alle fragole che preparava Molly Weasley. Questo, però, aveva un retrogusto di menta piperita.

“Sei Fred.” Disse con sicurezza.

“Sicura? Potrei essere George.” Rispose il ragazzo dietro di lei.

“No, sei Fred. Sono sicura al cento per cento.”
Fred rise. “Sempre brillante, eh Granger?”

Hermione, involontariamente, arrossì. “Ci puoi giurare.”

Rise ancora e allontanò le mani. Si guardarono un attimo ed Hermione sentì il suo stomaco fare una giravolta. Fred era bellissimo, più di quanto ricordasse. “Come mai tutta sola?”
Hermione deglutì piano e poi si tranquillizzò. “I piccioncini sono tutti ad Hogwarts. Io devo comprare un vestito e qualche libro. E tu?”

“Non ci crederai, ma devo fare le stesse cose. Andiamo insieme, ti va?” Le sorrise dolcemente.

 “Certo che mi va. Pago queste e andiamo.” Lei ricambiò il sorriso e s’incamminarono.

Era una bellissima giornata di sole, la prima dopo mesi. Hermione, però, l’avrebbe ricordata per altri motivi. Forse per i complimenti di Fred ogni volta che provava un vestito, forse per i consigli su alcuni libri divertenti, ma allo stesso tempo interessantissimi, o forse per il gelato offertole da lui.

 

“James, li vedi come si divertono?” Lily era in brodo di giuggiole.

“Hogsmeade è magica.” Si presero per mano e si guardarono dolcemente.

“Se non fosse stato per la sua atmosfera romantica, non mi sarei mai innamorata di te.” Gli fece una linguaccia.

“Se esserne convinta ti fa sentire meglio, fa pure.” Le fece un occhiolino.

Lily, come risposta, gli diede un bacio. “Uh, guardali. Si sono seduti vicino la Stamberga Strillante.”

“Sì, vedo che..”

“Sh, James, zitto! Voglio sentire.”

Lui sbuffò sonoramente e la guardò offeso.

 

 

Un po’ più terra terra, i due si erano sistemati sotto una quercia, con una tovaglia e un po’ di cibo.

“Fred, ma dove hai preso tutto questo?” Hermione era senza parole.

“Ho mantenuto i contatti con un po’ di elfi domestici della scuola.” Allo sguardo scandalizzato di lei, cominciò a ridere. “Non parlarmi del C.R.E.P.A. adesso, mangiamo ok?”

Lei rise e annuì.

“Come vanno le cose con Ron?” Le chiese inaspettatamente.

Lo guardò attentamente, dopo essersi quasi strozzata con il succo di zucca. “Perché me lo chiedi?”

“Ginny ha detto che avete litigato.”

“Mai che si faccia gli affari suoi, quella Weasley.” Borbottò. “Sì, abbiamo litigato. Adesso è tutto a posto, però. Non m’importa più nulla di lui. Potrei anche cominciare a parlagli di nuovo, se lui non tenesse sempre la bocca incollata a quella di Lav-lav.” Terminò aspra.

Fred la fissava sorpreso. “In una giornata ho scoperto più cose di te che in cinque anni. Ci credi?”

Lei sorrise. “Bè, anche io. Che hai scoperto?”

Lui continuò a guardarla e pian piano si avvicinò al suo viso. “Non sei una sotuttoio, ti piace semplicemente sapere le cose, sei curiosa. Sei divertente, e di sicuro non sei la fotocopia di Percy come pensavo. E poi sei astuta e hai un senso dell’umorismo quasi buono come il mio.” Sorrise. “Quasi, però. Non ti montare la testa.”

Hermione nel frattempo era arrossita di brutto. Non solo per le sue parole, ma anche per la sua vicinanza.

“Ehm, grazie. Io invece ho scoperto che anche tu sei intelligente, non quanto me ovviamente.”

Fred rise. “Solo questo?”

“Bè..bè.. no, certo che no. – cominciò a balbettare paurosamente. – Ecco, tu mi fai ridere come nessuno. È una bella cosa, visto che io m’innervosisco spesso. E anche tu sei astuto, e mi piacciono i libri che mi hai consigliato.” Sorrise mestamente, con un po’ d’imbarazzo nell’incrociare i suoi occhi.

“Sai, ci sono tante cose da sapere su di me. E anche su di te, ne sono sicuro.” Le scompigliò i capelli e poi la guardò intensamente. “Stai pure sicura che le scoprirò tutte.”

Ormai Hermione era diventata di un imbarazzante color porpora. Con Fred, però, non era difficile rilassarsi e la giornata passò così. Il pomeriggio lo passarono entrambi a leggere e a scherzare. Verso sera, quando ormai si era fatto buio, decise di accompagnarla fino ai cancelli di Hogwarts per poi smaterializzarsi ai Tiri Vispi.

“Bè, allora ci vediamo quest’estate Fred.” Sorrise lei e se ne andò.

A un certo punto fu fermata dolcemente da lui, che la guardò come non aveva mai fatto prima.

“Kiss me beneath the milky twilight..”

“Co..Cosa?”

“È una canzone, Granger.” Rise dolcemente, ma non la lasciò andare.  “Vuol dire: baciami sotto il latteo crepuscolo.” La guardò e si avvicinò fino quasi a sfiorarle le labbra.

 

“Lily, è un genio! Le sta lasciando la prima mossa! È degno di me.”

“James, non fare la vecchia pettegola.”

“Cosa?! Ma se sei stata tu…”
“Sta zitto.”
“Ok…”

 

 

Hermione, come attirata da una calamita e mettendo a tacere i suoi pensieri, si avvicinò ancora di più e posò le sue labbra su quelle carnose di Fred.

Fu un’esplosione di sapori ed emozioni. Entrambi rabbrividirono e pian piano lui posò le mani sui suoi fianchi e l’avvicinò a sé, lei invece posò le braccia attorno al suo collo approfondendo il bacio.

Sembrava così familiare che ebbero la strana sensazione di averlo fatto mille volte.

Si staccarono e si guardarono. Altre mille volte ancora lo avrebbero fatto.

 

 

 

Più tardi nel castello.

“Hai baciato Fred?!” Harry quasi urlò.

“Harry, sta zitto altrimenti ti taglio la lingua.” Sibilò, guardandosi intorno.

“Non l’avrei mai creduto. Insomma, Fred odia i prefetti.” Cominciò a ridere, ma il suo sguardo omicida lo zittì.

“Harry, che diavolo devo fare? Quest’estate quando lo vedrò intendo.”
Davanti la preoccupazione dell’amica, si costrinse a diventare una maschera di serietà. “Senti, Hermione, se siete stati davvero bene insieme, non ti devi porre nessun problema. Fred non l’avrebbe fatto se tu non gli piacessi, non gioca su queste cose. Segui il tuo cuore e basta.”

Lei gli sorrise. Aveva fatto bene a confidarsi con lui, sapeva sempre come tranquillizzarla.

“Grazie, Harry.”

 

 

“È un tesoro. Le ha fatto capire che deve lasciarsi andare e seguire il suo cuore. Il nostro bambino è così dolce.” Lily era con gli occhi lucidi.

“È un uomo Lily.”

“Anche tu dovresti esserlo, ma sei peggio di un poppante.”

“Cosa?!”
Non gli rispose, ancora attenta a osservare suo figlio, e così fece anche James, sospirando.

 

 

QUATTRO MESI DOPO – LUGLIO

 

“Hermione, non andare. Posso partire io con Harry e Ron. Per favore, non metterti nei guai.” Fred la stringeva forte a sé, nel campo dietro la Tana.

“Fred, non posso. Devo andare.” Si guardarono. Lui sapeva già che era una battaglia persa in partenza, ma questo non lo faceva stare meglio. Non gli voleva dire dove sarebbe andata e cosa avrebbe fatto, neppure voleva la sua presenza. Non poteva dire nulla a nessuno.

“Mi mancherai, Granger.”

“Anche tu, George.”

“George?!” Hermione rise.

“Scusa, mi sono confusa.” Lo prese in giro, sapendo che questo avrebbe allentato la tensione.

Fred, capendo le sue intenzioni, la baciò appassionatamente. Avevano passato i quattro mesi più belli della loro vita, insieme. Separarsi era quasi un delitto, ma Hermione doveva farlo. Non avrebbe abbandonato i suoi amici, perciò si costrinse a fare quello che doveva.

“Fred…”

“No, Hermione, non parlare, ti prego.” Lui notò che aveva gli occhi lucidi. Brutto presagio.

“Devo farlo.” Si costrinse a non piangere. “Io sono innamorata di te, ma tu non puoi esserlo di me. Io potrei morire, capisci? Saranno difficili questi mesi, questi anni. Non voglio che resti legato a me, e non voglio sapere che aspetterai mesi per vedermi per poi scoprire che sarò morta. Non lo posso accettare.”

“E scommetto – disse con una voce che tratteneva a stento la rabbia – che questa è la tua decisione definitiva e io non potrò fare nulla per farti cambiare idea. Giusto?”

“Già.” Lo guardò e poi lo baciò lievemente sulle labbra. Si girò e se ne andò.

Quando lo rivedrà di nuovo, lui sarà già morto.

 

 

 

 

“Voi siete Lily e James Potter?”

“Sì – disse Lily – Fred mi dispiace così tanto.” Represse un singhiozzo. “Vi guardavamo, io e mio marito, da quassù. Siamo stati noi a mandarla a Hogsmeade quel giorno. Scusami.”

Fred le sorrise. “Harry è proprio simile a lei, sa? Fa del bene, ma pensando di fare del male si prende tutta la colpa.” Le prese una mano. “Lei mi ha fatto conoscere una donna meravigliosa. Sono felice di aver finito la mia vita amando lei, e lei soltanto.” La guardò e poi si allontanò.

“Lily…” James la strinse. “Non potevamo immaginare che andasse in questo modo.”

“Lo so...” Lui sorrise.

“Evans,ti amo.”

“Anche io, James Potter dei miei stivali.” 

 

  
  
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