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Autore: icered jellyfish    05/02/2014    5 recensioni
[ THE BIG FOUR Hogwarts!verse | CROSSOVER – Rise of the Guardian/Tangled/How to train your dragon/The brave ]
• | Capitolo O7 | «Oh Merida» biascicò nuovamente lui, ricoprendo un ruolo da protagonista bello e dannato all'interno del discorso, «sei davvero simpatica quando te ne esci con queste stupidate».
Merida non poté credere alle sue orecchie, se solo avesse avuto a portata di mano il suo amato arco e le sue frecce, era certa non si sarebbe tirata indietro nello scoccargliene una dritta sulla caviglia ma, prima ancora che la sua rabbia fuoriuscisse dalla sua bocca con qualche disarticolata frase di rimando, Jack continuò quella che sembrava essere la conclusione al suo discorso.
«Io non ho paura di niente».
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - Stupeficium







C A P I T O L O   VI

Stupeficium







Non era nemmeno a metà della piccolissima, microscopica trecciolina che aveva iniziato a fare con una ciocca dei suoi infiniti capelli dorati – senza nemmeno rendersene conto.
Non sapeva assolutamente come era finita quella frazione di tempo carica della più assoluta e totale noia, ma le lezioni erano appena terminate e alcuni suoi compagni le avevano proposto di aggregarsi alla loro iniziativa di giocare fuori con quel meraviglioso e consistente manto di neve candida che ricopriva l'intero giardino, e per un po' era stata pienamente attiva in quel passatempo spensierato e divertente, finché non cadde vittima di una delle sue solite crisi auto giudicative – nella quale iniziò a chiedersi se fosse giusto giocare piuttosto che occuparsi subito della relazione assegnata loro per l'indomani, passando poi alla fase di totale mancanza di preoccupazione a riguardo e ritornando infine a crucciarsene nuovamente, decidendo di rientrare immediatamente all'interno della scuola ad autocommiserarsi come studentessa.
Nonostante il caos del corridoio nel quale si trovava, riuscì a tranquillizzarsi dopo non molto. Voltò dunque lo sguardo verso la finestra semiaperta che aveva alle spalle, riempiendo il riflesso nei suoi occhi con lo spasso di quello svago che aveva abbandonato poco prima ma che, anche senza di lei, continuava a persistere lì all'esterno. Si lasciò scappare un sorriso nel vedere ridere e gioire quelli che poteva considerare i suoi nuovi amici 
ed altra gente accodatasi , e un po' aveva iniziato a pentirsi di essersi ritirata in preda ai suoi instabili cambi d'umore – tanto che un piccolo e nuovo ripensamento iniziò a farsi spazio nella sua mente.
Improvvisamente qualcos'altro catturò però il suo interesse, costringendola ad abbassare gli occhi sulla piccola cioccorana che stazionava anch'essa sulla stessa rientranza del muro dove anche lei era seduta – usate e scambiate ormai come autentiche panchine negli affollati corridoi della scuola, seppur non lo fossero intenzionalmente.
Senza nemmeno avere il tempo necessario per domandarsi da dove questa arrivasse e come fosse giunta lì, un uragano dai folti capelli rossi ci si fiondò sopra, spaventandola e facendola scappare fuori dall'apertura della finestra – con un salto talmente disperato da non risultare neppure degno d'essere chiamato tale.
Rapunzel rimase a fissarla con la bocca dischiusa e il vuoto d'aria ancora nel petto – non poteva negare che il suo arrivo improvviso avesse spaventato considerevolmente anche lei, pietrificandola sull'istante – ma quell'eccentrica ragazza sembrava al momento non volersi rendere conto della sua presenza, preferendo piuttosto continuare ad osservare con rabbiosa sconfitta fuori dalla finestra la sua preda ormai fuggita.
Sbatté un pugno sul muretto, accompagnando il gesto con un «dannazione!» piuttosto sentito pronunciato a denti stretti – come se le fosse stato impossibile trattenerlo dentro.
Ancora col cuore stracolmo di forti ed inarrestabili battiti, Rapunzel se ne restò con la trecciolina tra le mani immobili, fossilizzate esattamente come il suo sguardo serrato.
Continuò ad osservare l'irruenta disturbatrice della sua quiete noia, senza sapere esattamente nemmeno perché lo stesse facendo 
ma probabilmente un'entrata in scena come quella non poteva che ottenere su di sé ogni attenzione, richiesta e non – e, senza che lo desiderassse davvero, quella infine la guardò a sua volta con gli occhi cerulei ancora carichi di amara alterazione per aver perso quella che era sicuramente la cioccorana che aveva scartato non molto prima e che le era però scappata – definitivamente, ora.
Sapeva che quell'occhiata furente non era indubbiamente rivolta a lei ma – forse per colpa dello spavento che l'aveva colta impreparata o forse per via delle fiamme che sembravano dominare le sue iridi del colore opposto – non poté fare a meno di avvertire un brivido insidiarsi lungo la sua spina dorsale.
«Non la volevo certamente mangiare si giustificò tirandosi distrattamente all'indietro i capelli, ma Rapunzel in realtà non sapeva perché avesse sentito l'impellenza di farlo. Mangiare cioccorane era una cosa che le faceva senso fin da bambina e non capiva cosa di piacevole ci trovassero gli altri nell'addentare un anfibio di cioccolato che tentava di liberarsi dalla presa del suo divoratore – lo reputava addirittura crudele a ben pensarci –, ma quella sua sensibile considerazione non le era minimamente sfuggita di bocca in quel momento e non sapeva per quale motivo quella ragazza le avesse rivolto quella rassicurazione. Era davvero così facile leggerla?
Nel mentre che la sua testa veniva riempita da questa corrente di pensieri e quesiti, non si era resa conto d'essere rimasta completamente in silenzio – non che ci fosse molto da dire, in fondo
– e, davanti alla sua assenza di parole, l'altra si sedette al lato opposto della rientranza, appoggiando la sua schiena al muro con una postura che Rapunzel aveva visto assumere solo a dei ragazzi, fino ad allora.
Distolse subito lo sguardo, sentendosi inopportuna nel continuare ad scrutarla con tanta perplessità e apparente stranezza, ma quella ragazza continuava ad incuriosirla e a richiamare senza volerlo la sua attenzione.
Sapeva chi fosse, condivideva con Grifondoro diverse lezioni e una come lei era difficile da non notare – sia per la capigliatura, sia per l'effervescenza che trasudava. Se non ricordava male, il suo nome doveva essere Merida e le erano giunti diversi pettegolezzi su di lei. Avere così dannatamente vicina, ora, la protagonista delle più svariate voci che giravano per i corridoi, non sapeva esattamente come definire che sensazione le facesse provare; un po' si sentiva come se fosse in presenza di un qualcuno di famoso, e un po' non riusciva a comprendere per quale motivo provasse quella percezione così assurda.
Nelle chicche che sentiva volare di qua e di là veniva descritta come un fulmine matto e di difficile comprensione, di cui qualcuno, segretamente, addirittura rideva o se ne burlava – per invidia o troppa ammirazione, difficile da dire – ma, in tutta sincerità, nonostante i pregiudizi che già le avevano cucito addosso, nessuno di questi era stato in grado di ifluenzare Rapunzel e la cosa che più la incuriosiva di lei erano i suoi riccioli assurdamente, maledettamente definiti e infuocati – un vulcano in eruzione del quale era impossibile non rimanere suggestionati.
Di sottecchi, tentò di riconquistare con gli occhi una visuale che poteva comprenderla senza che se ne accorgesse, ed iniziò a domandarsi come facesse ogni mattina a gestire la sua chioma ribelle e frizzante, come potesse riuscire a mantenere in ordine tutta quell'esplosione di scintille rosse e indomabili.
Certo, sapeva perfettamente che non era nella posizione migliore per poter elaborare un simile giudizio, solo non riusciva a fare a meno di sentirsi attratta da tutto quel delizioso movimento che sembrava animarli. Le piacevano da morire.
Come se si sentisse osservata, Merida rivolse a quel punto lo sguardo ancora una volta su Rapunzel, cogliendola in flagrante nel suo ossessivo osservarle i capelli.
Si ricordava di lei, e non solo per le ore d'insegnamento che condividevano assieme. Un paio di mesi addietro l'aveva salvata da una spiacevole situazione nella quale si era cacciata ed era impossibile scordarsene ma, a quanto pareva, la sua identità di salvatrice non sembrava essere stata ancora scoperta poiché nel suo sguardo riuscì ad intravedere soltanto confusione e un pizzico d'imbarazzo.
Istintivamente anche lei rivolse le attenzioni sulla sua capigliatura bionda, non riuscendo nemmeno a capire fino a che punto questa potesse essere lunga se estesa per intero e non arrotolata accanto ai suoi piedi come invece l'aveva messa.
Erano talmente lucidi da sembrare uno specchio e risultava addirittura folle 
innaturale quasi la sfumatura dorata che sfoggiavano con il riflesso della luce.
Una decisione come quella di farli crescere fino a raggiungere lunghezze chilometriche, doveva essere parecchio coraggiosa a suo avviso, perché non riusciva davvero a spiegarsi come si potesse convivere con quell'impegno, quel fastidio costante che ogni mattina si ripresentava a ricordarle di mettere tutto a posto, curato a dovere
– eppure erano così assurdamente lisci e impeccabile da poter fare invidia alle corde di un arpa.
Rialzò lo sguardo per posarlo ancora una volta sul viso ora lievemente arrossato di Rapunzel e le sorrise. Le piacevano da morire.






C O N T I N U A




    » N O T E    A U T R I C E ;

Non ho ancora postato nulla che fosse visto dal punto di vista di Merida, e me ne sono accorta solo ora. Il prossimo capitolo fortunatamente rimedierà a questa mia lacuna perché mi sembra quasi di averle dato meno spazio rispetto agli altri – mentre l'adoro in egual modo, assolutamente. x°
A proposito di Merida, questa notte ho fatto un sogno molto creepy e strano sui The Big Four e lei ha avuto un ruolo fondamentale. Dico questo per informare tutti che, molto probabilmente – se riuscirò a stendere tutta la trama esattamente con lo spessore che vorrei darle – presto pubblicherò un'altra mini–raccolta assolutamente AU e What if che racconterà la vicenda che la mia fase rem ha voluto farmi vivere – e vi assicuro che era una figata totale. x°
Tornando al capitolo; mi piace, mi piace da morire la scena trattata, ma questa volta c'è quel un non so ché che non mi fa apprezzare pienamente il modo in cui l'ho riproposta – credo di aver sbagliato qualcosa nello stile di narrazione, non so, ditemi voi. :I
Ad ogni modo io amo Rapunzel e Merida, l'headcanon sulla loro amicizia mi elettrizza, lo adoro, mi fa letteralmente impazzire! Sono davvero troppo carine assieme e spero di aver reso giustizia a questo loro primo vero incontro.
Il prossimo capitolo vedrà come protagonisti Merida e Jack e credo proprio che questo sia l'ultimo capitolo con questo stile, poiché per forza di cosa dal prossimo dovrò necessariamente cambiare un paio di linee conduttrici – spero possiate apprezzare comunque, ma ne riparleremo a tempo debito!
Oh, mi apro un piccolo angolo pubblicità per informare, chi fosse interessato, che ho recentemente scritto due one–shot, se voleste darci un'occhiata:


   ●  Nessuno vede le leggende – una Jack x Elsa non molto Jack x Elsa – diciamo una mia personale visione della cosa;

   ●  Hiccup adorava volare con la pioggia – una Hiccup!centric. Perché sì, perché
Hiccup merita tutte le attenzioni del mondo.


Beh, boh. Non so che altro dire hahaha. Ringrazio come sempre tutti coloro che hanno dedicato attenzione a questa storia anche solo leggendola, e ringrazio le notevoli aggiunte alle seguite e preferite di questa settimana – undici per la prima e otto per la seconda! Sul serio, grazie! *–*
Grazie poi – e soprattutto –, a chi nello scorso capitolo ha voluto regalarmi un sorriso in più facendomi sapere cose ne pensasse tramite una rencensione, ossia Shin92 e P h o e. Al solito, vi amo.
Ah, boh, così, ho deciso che per questa settimana lascerò inserito in questo capitolo il mio account facebook , se qualcuno volesse aggiungermi per fare due chiacchiere può dunque tranquillamente farlo! Chiamiamolo tipo un bonus per ringraziare tutti di tutto haha! Affrettatevi e riceverete a casa anche una batteria di pentole in omaggio! (?)
Al prossimo capitolo, spero possiate continuare tutti a seguirmi, e grazie ancora!



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