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Autore: Giuls_BluRose    05/02/2014    2 recensioni
MiraiUniverse
Raccolta incentrata particolarmente su Mirai Gohan e Mirai Pan
Tutti i deceduti a causa dei cyborg possono finalmente tornare in vita, compreso Gohan.
Pan ha ormai 16 anni e da qualche tempo disprezza il padre, tanto da non essere per niente felice del suo ritorno. Lo chiama con il suo nome e non "papà" e le cose si complicano dato che non lo vuole in casa.
Sarà il Saiyan a dover conquistare l'affetto e la fiducia della ragazza, ma sa che non sarà facile.
Alla fine però tutto sarà ricompensato quando una semplice parola scappa dalle labbra dell mezzaSaiyan: papà...
Dal testo:
CAP 1) Provava disprezzo perchè sua madre le aveva detto che era un vero testardo e anche quel giorno era andato a combattere contro i cyborg, anche se sapeva benissimo che le sue condizioni fisiche non glielo permettevano, lo disprezzava perchè aveva abbandonato lei e la sua amata madre,lo disprezzava perchè non aveva salutato per l'ultima volta Chichi e Giuma, lo disprezzava per non essere rimasto con lei...
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Mirai!Gohan, Mirai!Trunks, Pan, Trunks, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sette - Istinto.
 
 

Una brezza leggera scompigliava i capelli dell'eroe e i suoi occhi color della pece brillavano ancora più intensamente, perchè colpiti dal chiarore delle stelle.

Quel pomeriggio, dopo il nuovo litigio con la figlia, Gohan si era rifugiato in un luogo conosciuto a lui soltanto: una bellissima radura dispersa nel cuore dei monti Paoz, che il giovane uomo aveva scoperto anni prima della venuta dei cyborg. Era il suo luogo segreto, quello in cui andava quando doveva riflettere su qualcosa,prima che infuriasse la terribile battaglia vi era andato mille volte per sentirsi più vicino al suo amato padre e anche quella volta l'aveva invocato. Aveva bisogno del suo aiuto, la sua mente e il suo cuore dovevano trovare il modo per farsi perdonare da quell'orgogliosa di Pan, ma non sapeva in che modo.

Era ancora steso sulla soffice erba quando le lacrime cominciarono a scendere, amare, sulla sua pelle leggermente ambrata e gli occhi, inizialmente vivi, iniziarono a percepire il mondo in modo più liquido, sbiadito.

“Non posso continuare in questo modo: se non può amarmi almeno deve riconoscermi come suo padre”

Dette quelle parole si asciugò le gocce d'acqua che continuavano a scivolare sulle sue guance e si alzò in volo, destinazione: la casupola circolare a valle delle colline. Durante il tragitto nelle sue iridi scure si stava formando una sempre maggiore sicurezza; sarebbe tornato a casa, non sarebbe fuggito e avrebbe affrontato la figlia.

Eccola, la casetta era sempre più vicina e Gohan poteva riconoscere perfettamente quella forma particolare della casa che aveva visto litigi e paci fatte tra lui e la sua amata Videl, aveva visto gioia e dolore e la crescita di Pan. Atterrò ai piedi dell'abitazione e si ricordò dell'ora tarda: non poteva certo suonare il campanello e svegliare le due donne, doveva trovare una soluzione alternativa e così notò che una finestra della casa era rimasta aperta e doveva dare sulla camera della figlia, molto probabilmente. Arrivò all'altezza dell'entrata alternativa e scostò delicatamente la tenda che copriva la visuale di quello che c'era dentro, non appena vide quello che celava il panno sorrise dolcemente: Pan stava dormendo beatamente nel suo letto, con le mani strette al cuscino e un dolce sorriso stampato sulle labbra. A Gohan si sciolse il cuore a quella vista e senza pensarci due volte entrò nella stanza e, cercando di non fare rumore, andò a sedersi in un angolo del letto della figlia e allungò una mano sul suo volto: carezzò dolcemente i suoi capelli corvini, per poi passare alla guancia candida, mentre sul volto di lui si delineava un sorriso paterno tenerissimo e pieno d'amore per quella figlia che continuava a rifiutarlo. La ragazza continuava a dormire beata, ma per istinto strinse la mano del padre nella propria e la strinse vicino al suo cuore, mentre avvicinava naturalmente il suo corpo a quello paterno; questo fece intenerire ancora di più il Saiyan e un piccolo groppo gli ostruì la gola e dovette trattenere un piccola lacrima di gioia.

“Pan, piccola mia”

Il cuore del corvino gli diceva di doverle rivelare tutto, almeno in quel momento che la ragazza stava dormendo: iniziò a sussurrare la sua verità, quella che Pan si era rifiutata di sentire, doveva aprire il suo cuore perchè non sapeva se lei avrebbe mai più voluto rivolgergli la parola.

“ Perchè non vuoi che io rimanga al tuo fianco? Perchè non vuoi credermi? Sei un'orgogliosa Pan, solo questo: io ti voglio un gran bene, so che non mi crederai mai, ma è vero. Non ho mai saputo niente di te, nessuno mi ha mai detto della tua esistenza: sappi che se ne fossi stato al corrente non ti avrai mai lasciata sola tutti questi anni, mi sarei fatto vivo e ti avrei vista crescere, ma Videl non mi ha detto nulla e mi ha sempre detto di non preoccuparmi. Mi avete preso alla sprovvista e io non ho saputo come prenderla, ma sappi che adesso io voglio riparare ai danni che ho fatto, voglio far parte della tua vita ed essere un punto per te. Se non puoi amarmi almeno riconoscimi, te ne prego figliola, mi farai morire di dolore.”

Inspirò profondamente per impedire alle lacrime di scendere sul suo volto e decise di andare dalla sua fidanzata, la sua amata Videl; cercò quindi di alzarsi dal letto in modo da non fare danno, ma una stretta più forte lo trattenne e lo costrinse a puntare i suoi diamanti neri sulla figura della figlia e ciò che vide lo fece immobilizzare. Pan era sveglia e lo fissava intensamente negli occhi, si era alzata a sedere sul materasso e non smetteva di guardare l'uomo che le stava dinnanzi con uno sguardo indecifrabile; Gohan si sentì quasi intimorito dall'espressione impassibile della figlia e iniziò subito a farfugliare qualche parola di scusa, senza però alzarsi dal letto.

“P-pan s-scusa, pensavo dormissi, mi dispiace averti svegliata. Me ne vado subito, sparisco, non ti preoccupare”

Abbassò gli occhi e cercò di alzarsi per andarsene, ma un gesto improvviso della corvina lo fece rabbrividire: lei gettò le braccia dietro al collo del Saiyan e lo abbracciò senza alcuna ragione, senza alcun preavviso. Gohan rimase immobile sotto la stretta volontaria della ragazza e una miriade di sensazione contrapposte invasero il suo animo: si sentiva strano, come se nulla fosse al suo posto; dopo qualche secondo di shock però ricambiò l'abbraccio, con tutto il sentimento che aveva in corpo. Pan strinse la presa sul padre e chiuse gli occhi, in modo da impedire alle lacrime di oltrepassare la barriera delle iridi: aveva deciso di credere alle parole dell'uomo, aveva deciso di cercare di essere più permissiva nei suoi confronti, provare a conoscerlo e magari, perchè no, di provare a volergli bene proprio come un padre. Lei era sempre stata sveglia, aveva sentito tutte le parole che Gohan le aveva rivolto e aveva capito che, forse, quello che aveva detto era vero e lui non sapeva veramente nulla della sua esistenza. La ragazza cominciò a piangere, capendo la sua colpa e pentendosi dello schiaffo che gli aveva dato il pomeriggio: forse aveva esagerato, non avrebbe mai dovuto reagire in modo talmente brusco e violento, aveva deciso di dargli una possibilità e in fondo al suo cuore sapeva che non se ne sarebbe pentita.

Dopo qualche minuto Gohan sentì la presa di Pan farsi sempre più leggera e impercettibile, Morfeo l'aveva presa tra le sue braccia e il sonno e la stanchezza avevano avuto la meglio sulla ragazza. Il Saiyan la posò delicatamente sul materasso e, istintivamente, le diede un bacio sulla fronte, mentre il suo cuore si riempiva di gioia e amore verso quella sedicenne tanto testarda, quanto fragile. Provò nuovamente ad alzarsi, così da lasciarla dormire in pace, ma anche quella volta si accorse che la ragazza aveva mantenuto una salda presa alla sua mano,anche nel sonno, come se avesse voluto dirgli di rimanere con lei quella notte. L'uomo allora accennò un tenero sorriso e si sdraiò accanto alla ragazza, regalandole un secondo bacio sulla guancia e lasciandosi trasportare anche lui nel mondo dei sogni, felice.





Note dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi!
Ecco il settimo capitolo di questa fic, spero che vi piaccia.
Pan sta iniziando a capire e finalmente darà una possibilità a quella santa anima di un Saiyan, ma i guai non mancheranno, statene certi.
Vi ricordo che i banner girano e questa volta è il turno di questa meraviglia, fatta da Nede: grazie mille, è bellissimo, dico davvero.
Non ho molto da dirvi, anzi un piccolo spam: Fiaba della buonanotte {The Salve 2} verrà aggiornata domani, grazie dell'attenzione.
Grazie a tutti quelli che seguono questa raccolta, ci tengo in modo particolare.
Un bacione e alla prossima :*

-Giulia Pierucci- <3


 
   
 
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