Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Breathy    05/02/2014    0 recensioni
«Ti posso rivedere?»
«Certo»
«Domani»
«Come corri, non vorrai sembrare troppo impaziente, vero?» disse Zoe tirandogli scherzosamente un pugno sul braccio.
«E' per quello che ho detto domani. Io vorrei rivederti stanotte. Ma sono disposto ad aspettare, per te».
-
"Io voglio svegliarmi accanto a te, prepararti la colazione, baciarti sotto la pioggia, fare l'amore. Voglio trovare una cura per te, Zoe. Non posso permettermi di perderti."
"Sei tu la mia cura, Zayn."
-
Zoe ha soli 23 anni e una lista di cose che vuole fare prima che muoia.
Ha soli 3 mesi, prima che la leucemia se la porti via.
Zayn la incontra in una libreria di Bradford e da quel giorno la aiuterà a completare la sua lista.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

                                                                                 Prologo.


Z
oe chiuse gli occhi per qualche secondo, strofinandoli con le mani. I suoi occhi verdi erano arrossati ed erano ben visibili le occhiaie blu sotto ad essi. Erano passate circa tre ore da quando un’ambulanza l’aveva portata nell’ospedale più vicino in seguito ad un malore. Le avevano fatto decine di analisi e adesso, sdraiata su quella barella, attendeva i risultati per uscire da quel maledetto posto.
Odiava terribilmente gli ospedali, ancor di più da quando aveva scoperto di avere la leucemia.
Odiava quei muri dei corridoi verniciati di un verde chiaro che le ricordavano  i camici degli infermieri, o quelle stanze spoglie fredde e tutte dannatamente uguali.
Per non parlare di quell’odore aspro, quasi di vecchio che le rendeva difficile persino la respirazione.
Da circa cinque mesi il St Lukes Hospital era la sua seconda casa. Aveva iniziato i cicli di chemioterapia che le permettevano di vivere ma allo stesso tempo la rendevano troppo debole. C’erano giorni in cui anche compiere le azioni più semplici come alzarsi dal letto erano impossibili per lei.
“Allora, Zoe. Come andiamo?” il dottor Stevens fece ingresso nella stanza attirando l’attenzione di Zoe che era ormai quasi sul punto di addormentarsi.
“Abbastanza. Ho avuto solo una ricaduta ma ora mi sento decisamente meglio”
“Ho appena ritirato gli esami delle tue analisi, Zoe” iniziò il dottore abbassando lo sguardo e dando un’occhiata ai vari fogli che teneva in mano “Sei peggiorata dall’ultima volta che ci siamo visti, penso che dovremo aumentare i cicli di chemio”.
“Quanti altri?”.
“Almeno otto”.
“Non penso di farcela, dottore. Ho già fatto dieci cicli e sono distrutta” iniziò Zoe guardandolo negli occhi “Lei mi aveva promesso che sarebbero bastati quelli”.
“Lo so, Zoe. Pensavo davvero che sarebbero bastati ma evidentemente non è così. Dobbiamo agire in fretta, ti chiedo di prendere una decisione ora”.
Zoe fissò per qualche secondo il muro bianco davanti a lei. Sapeva di aver già preso una decisione, voleva solo essere sicura di fare la cosa giusta. Certo, la chemio le avrebbe permesso di vivere qualche mese in più, ma sarebbero solo stati mesi di sofferenza e lei non ce la faceva più a sopportare tutto quel dolore.
“Non continuerò la chemio, dottore”
“Ne sei sicura, Zoe?”
“Si, questa è la mia decisione”. Il dottore la fissò un po’ prima di stringerle la mano un’ultima volta, consapevole che probabilmente non l’avrebbe mai più rivista e si diresse verso l’uscita della stanza a passo svelto.
“Dottore” Zoe lo chiamò un attimo prima che potesse aprire la porta.
“Dimmi”
“Quanto mi resta?” il dottore la fissò prima di abbassare lo sguardo per poi alzarlo di nuovo e guardarla negli occhi.
“Massimo tre mesi”. Zoe annuì prima di sussurrare un flebile ‘arrivederci’ che il dottore sentì a malapena e uscì dalla stanza
 
 
 
Camminava per il parco di Bradford da qualche minuto. Amava quel posto, poteva leggere in tranquillità e molto volte si incantava guardando i bambini giocare nel campetto lì vicino. Invidiava la spensieratezza e la voglia di vivere di quei bambini, in qualche modo le davano coraggio.  In quei tre mesi voleva fare le cose che non aveva mai fatto, voleva viaggiare, conoscere persone diverse, fare del bene. Aveva persino fatto una lista che includeva tutte le cose che voleva fare prima di morire. Tutte cose che prima non aveva avuto il coraggio di fare.
Camminò ancora per qualche minuto prima di arrivare davanti all’entrata della sua biblioteca preferita. Prima di scoprire la sua malattia, trascorreva giornate intere in quell’edificio. Amava sfogliare i libri, sentire l’odore della carta. Aveva persino legato con la bibliotecaria, una signora vedova di mezz’età, che molte volte le consigliava qualche libro o la invitava a prendere un thè per chiacchierare sulle trame dei nuovi romanzi.
“Buongiorno, Zoe.” Le disse a voce bassa la bibliotecaria facendole un cenno con la mano. La ragazza le sorrise e si precipitò ad osservare i libri sullo scaffale. Era strabiliante il modo in cui i libri la facessero star bene, riusciva a dimenticare tutti i problemi fino a quando, una volta svoltata l’ultima pagina, tornava alla dura realtà.
Sfiorò con le dita le copertine dei diversi libri posti ordinatamente leggendo i vari titoli fin quando non trovò quello che cercava. Il libro dalla copertina blu adesso era tra le sue mani e aspettava solo di essere letto.
 “Sapevo che avresti preso Bukowski” una voce alle sue spalle la fece sobbalzare. Si girò trovandosi davanti un ragazzo poco più alto di lei, con degli occhi ambrati che in qualche modo emanavano luce. Si guardò intorno per accertarsi che se stesse parlando con lei ma non vide nessuno nei dintorni.
“Bukowski è in assoluto il maestro della nuova letteratura, è il mio scrittore preferito” disse la ragazza.
“Concordo con te. I suoi libri sono eccezionali” iniziò il ragazzo “Comunque, io sono Zayn” continuò porgendole la mano.
“Io sono Zoe” rispose lei stringendogliela lievemente.
“Allora, Zoe. Che ne dici se usciamo di qui e ti offro un caffè in uno dei posti più belli di Bradford? Sono curioso di conoscere i tuoi gusti letterari”.
“Oh, non c’è bisogno. A me va bene anche un semplice caffè delle macchinette” gli disse lei lusingata da quelle attenzioni.
“Che uomo sarei se offrissi ad una donna quel caffè disgustoso?” iniziò lui “Prendi il libro e vieni con me, so dove portarti”.




Ciao a tutti,
inizio col dire che questa storia è davvero importante per me.
Sono descritti pezzi della mia vita e di una persona a cui voglio tanto bene.
Spero vi piaccia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Breathy