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Autore: giapponesina6    05/02/2014    6 recensioni
Salve a tutti sono tornata con una nuova storia, mi è venuta in mente di scriverla guardando una puntata di Cardcaptor Sakura, poi capirete il motivo. In questa nuuova storia cercherò di far evincere i sentimenti dei nostri eroi da altre prospettive e vorrei dimostrare che a volte non sono le parole che contano, ma gesti, sguardi e sensazioni.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente >
< Che cosa vuoi dire Ash? >
< Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici. >
< Abbi cura di te >
< Anche tu mi raccomando >
< Tu credi che ci rivedremo? >
< Si certo, te lo prometto >
Spero di non deludere nessuno, visto le tante parole carine che mi avete lasciato sia nelle recensioni che in privato. Buona lettura
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brock, Lucinda, Misty, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Certe emozioni non ci lasciano mai, sono indelebili dal nostro cuore e dalla nostra anima.
Certe emozioni non si provano con chiunque e sono quelle che non muoiono mai.
Certe emozioni non si possono descrivere, ma solo vivere.
Certe emozioni sarebbero state solo un misero ricordo di quelle provate con lei.
Erano trascorse diverse settimane dal giorno. Quel maledetto giorno di settembre. Il giovane allenatore si era insediato per il momento nella palestra di Cerulian per cercare di assorbire quel suo dolore assieme alle sue sorelle.
Non usciva di casa. Mangiava pochissimo, aveva smesso di allenare i Pokemon. Era devastato da quella storia.
Aveva chiesto a Daisy di poter alloggiare nella sua camera, per sentirne almeno il profumo impregnato nei muri. Ovviamente la ragazza aveva accettato senza alcun problema.
Quel pomeriggio Ash era intento a guardare alcune sue foto, quando sul pavimento, sotto la scrivania vide un diario.
Quello era il suo diario. Dove aveva appuntato ogni singola sua sensazione, ogni minimo pensiero. Si chiese se fosse stato giusto invadere la sfera personale di Misty, ma lui aveva bisogno di un qualsiasi cosa per poterla rivivere. Cominciò a leggere.
 
 
Caro diario, oggi ho ripreso le mie attività in palestra, non puoi capire
Che duro colpo è stato svegliarmi senza lui.
 
 
A quelle parole dagli occhi cominciarono a cader giù lacrime dal peso amaro. Si ripeteva fino allo stremo che era stato uno stupido a permetterle di andar via. Lui l’aveva lasciata andare ed ora non l’avrebbe mai più riavuta. Riprese.
 
 
Sai vedere i suoi occhi di prima mattina per me era un toccasana.
Mi metteva di buon umore e la giornata assumeva tutt’altra piega.
Ed ora mi ritrovo qui senza lui. La colpa è solo delle mie sorelle,
che hanno deciso di incaricarmi di ogni responsabilità.
Ma chi voglio prendere in giro, la colpa è solo mia, caro diario, perché non
Sono riuscita ad esprimergli i miei sentimenti.
Ed ora lontana da lui, non provo più emozioni, il tempo si limita
A scandire i secondi, minuti, ore e i giorni che mi separano dal nostro
Incontro.
 
Il giovane artista aveva fatto il possibile pur di stargli accanto, ma nulla sembrava risollevarlo. Quel pomeriggio faceva abbastanza fresco e decise di chiedergli cosa voleva per cena.
< Posso entrare? >
Il ragazzo ripose il diario in un cassetto.
< Certo Tracey >
< Avevo pensato di preparare un buon Ramen al manzo per cena, visto che ormai il freddo è alle porte, tu cosa ne pensi? >
< Per me è lo stesso, tanto non ho appetito >
< Ash devi pur mangiare qualcosa >
< Non ne ho voglia e ora se non ti dispiace, potresti lasciarmi solo >
< Hai intenzione di rimanere in questa camera per il resto dei tuoi giorni? >
< A che servirebbe uscirne, la mia vita è finita > prese a piangere.
< non è affatto così. I tuoi Pokemon stanno soffrendo la tua lontananza, persino pikachu si rifiuta di mangiare da quando tu sei in questo stato. Vuoi che anche loro lascino questo mondo così in fretta? > quelle parole gli andarono dritte al petto.
< Tracey? Io sono, sono >non riuscì a finire la frase che soffocò il suo piatto sul cuscino. Tracey sapeva che piangere gli avrebbe fatto bene.
< Ho comprato dei fiori bellissimi, che ne diresti di passare per la tomba di Misty, non vai lì dal giorno del funerale >
< Non ci riesco. Non riesco a realizzare che lei non è più qui con me >
< Io penso che ti farebbe bene, nel caso io fiori sono all’ingresso. Ti aspetto per cena > il ragazzo si chiuse la porta alle spalle. E sperò in cuor suo che Ash avesse accolto il suo invito.
 
 
La ragazza dai capelli biondi era intenta a guardare un album di fotografie, di quando lei, Violet, Lilly e Misty erano piccine. Sorrise teneramente nel vedere il viso paffuto e gli occhioni verdi della ragazzina.
Tanto era presa da quegli occhi che non notò l’avvicinarsi di Trace. Lui le posò una mano sulla spalla.
< Tracey? Non ti avevo sentito arrivare. Guardala, guarda quanto era bella>
Lui diede un’occhiata fugace a quelle foto, del resto sapeva benissimo quanto Misty fosse dannatamente bella.
< Già >
< E pensare che le abbiamo reso la vita un vero inferno, essendo la minore subiva di tutto da noi, senza mai lamentarsene. Siamo state noi a costringerla a ritornare qui a Cerulian, proprio quando lei aveva trovato il suo posto. Se solo potessi tornare indietro. Sorellina mia quanto ti avrò fatto soffrire > prese a piangere.
< Daisy la colpa non è ne tua ne di nessun altro. Forse i primi giorni saranno stati duri per lei, ma poi ha rialzato questa palestra. Lei dava tutta se stessa per i suoi amati Pokemon d’acqua. >
< Però l’ho privata del suo amore >
< Lei l’ha ritrovato il suo amore. Anche se solo per un breve attimo l’ha vissuto appieno. >
< Tu credi che mi abbia perdonata? >
< Penso dal primo momento che vi ha riviste, lei non era tipo da portare rancore. >
< La mia piccola Misty > si gettò tra le sue braccia e lui tentò di consolarla.
Notò che il moretto aveva origliato ogni singola parola e l’aveva sentito sbattere energicamente la porta.
Notò che i fiori non erano più al loro posto. Sorrise nel suo cuore.
 
 
Quella scena lo faceva rabbrividire. Quella lapide bianca immersa in un piccolo giardino fiorito con alle spalle un corso d’acqua limpido.
La sua foto. Era dannatamente bella in quella foto. Tanto da far impallidire anche le dee del passato.
Si avvicinò cautamente, quasi con paura di destare il suo sonno. Posò i fiori in terra e sfiorò la foto con le dita per poi portarsele prima sulle labbra e poi sul cuore.
Quel posto risvegliava in lui troppi ricordi.
Era lì che si erano incontrati la prima volta. Come avrebbe potuto rimuoverlo dalla mente.
<  È solo un ragazzino, ma c’è anche un Pokemon, va tutto bene piccolo? > quegli occhi.
Quegli occhi avevano qualcosa di speciale.
Non aveva mai visto occhi tanto belli.
Sorrise al pensiero della bicicletta. Grazie a quella bici lei l’aveva seguito.
< Hey che stai facendo? >
< La prendo in prestito >
< No aspetta quella è la mia bici >
< Prima o poi te la riporterò > quella promessa aveva il sapore di una genuina voglia di rivedersi.
Guardò nuovamente quella foto.
< Avevi promesso che mi avresti seguito fino in capo al mondo quel giorno e allora perché te ne sei andata? Perché mi hai lasciato solo? Perché? > prese a battere i pugni sul terreno, mentre le lacrime cadevano giù come pioggia battente.
 
Da lontano, una strana donna lo fissava. Sapeva benissimo che il cuore di quel ragazzo era puro come pochi. E il loro amore era un sentimento troppo raro tra la gente. Gli si avvicinò.
< Era davvero bella vero? >
Lui sobbalzò a quella voce. La riconobbe, era di quella vecchia donna.
< Lei? >
< Dal momento in cui incrocia i suoi occhi capii subito che erano dediti al suo più grande amore. Nei suoi occhi erano riflessi i tuoi > gli sorrise.
< È stata lei la causa di tutto ciò. Lei ha trasformato Misty in un pikachu, se non l’avesse fatto non sarebbe morta per avvelenamento. >
< Non dare colpe a me figliolo. Lei quella sera mi disse che sarebbe stata disposta a qualunque cosa pur di ritrovarti. >
A qualunque costo doveva trovare ciò che per lei era importante.
< Lei voleva me >
< Io l’ho solo aiutata e credimi sono sicura che averti vissuto anche solo per un attimo l’abbia resa felice. >
< Prima di esalare l’ultimo respiro mi ha detto che era felice. Io non riuscivo a capire da dove tirasse quella forza. Ora lo so. A lei bastava stare con me, anche solo per un istante. Però ora io come farò? >
< Lei continuerà a vivere nei tuoi ricordi, dentro di te. Avrà cura di ogni tuo gesto, e sarà accanto a te nelle scelte più difficili. Lei ha realizzato il suo sogno e ora sarà al tuo fianco per aiutarti a realizzare il tuo. Non gettare tutto all’aria, del resto è grazie a quel sogno che vi siete incontrati. >
< Vivrà per sempre dentro me. >
< Credimi ragazzo mio lei è stata fortunata a vivere un grande amore come il vostro anche se in tempo breve, a tantissima gente non basta una vita per trovare quello stesso sentimento che legava voi due >
Lui guardò quella donna negli occhi. Lei aveva ragione.
Lui doveva tornare a vivere per permettere a Misty di rivivere attraverso lui. Gli sarebbe stato sempre accanto e avrebbe vegliato su di lui.
Il ragazzo tornò a fissare quella fotografia versando un’altra lacrima.
La donna sparì alle sue spalle, ma lui non diede peso. Ora esisteva solo lei.
 
 
Passarono i giorni, le settimane e i mesi.
Quella mattina di primavera la ragazzina dai capelli blu era particolarmente nostalgica. Ripensò a tutto quello che era stata. Si ritrovò dinanzi alla palestra di Cerulian, aveva saputo tramite amici che Brock e Ash si trovavano ancora lì.
Si fece coraggio e bussò.
Nel vederla il giovane allevatore di Pokemon deglutì. E un sorriso apparve sul suo volto.
< Lucinda? Che piacere vederti. Come mai da queste parti? >
< Brock il piacere è tutto mio. Mi trovavo da queste parti e sono passata per un saluto > gli si gettò tra le braccia.
La fece accomodare, e notò che lo sguardo della ragazza vagava per la stanza.
< Se cerchi Ash lui non è qui, ma credo sia di ritorno a momenti. >
< No ti sbagli non stavo cercando lui, piuttosto come sta? > arrossì in volto.
< I primi tempi sono stati devastanti, ovviamente, ora le cose sembrano migliorate, Ash sembra aver assorbito il tutto, si reca sistematicamente alla sua tomba e passa ore intere a parlarle. Però almeno è tornato a vivere >
< Chissà quanto ha sofferto >
< Dovresti saperlo, visto che ci sei passata anche tu >
< Per me è diverso, ma non ti nego che anche per me è stata dura >
< Ed ora cosa hai intenzione di fare? >
< Vorrei solo salutarlo e poi mi metterò subito in viaggio >
La porta d’ingresso si aprì, il ragazzo nel vederla sorrise. Il Pokemon giallo le corse all’incontro.
< Lucinda? >
Lei arrossì di impatto. Notò che era dimagrito notevolmente e il suo viso era segnato dal dolore, ma era sempre bello.
< Ash? Sono così contenta di vederti. Ciao pikachu, mi sei mancato tanto. >
< Come mai da queste parti? E poi ti sembra carino andartene senza salutare? >
< Ecco ho preferito non turbarti ulteriormente >
Brock lasciò i due ragazzi da soli.
< In effetti visto le condizioni in cui mi trovavo non credo che avrei colto il senso delle tue parole >
< Ora come stai Ash? Voglio dire, so che non è facile, però vederti qui a parlare con me mi fa sperare che tu stia meglio >
< Non credo ci sia un termine giusto per descrivere il mio stato d’animo. Lei non fa parte più di questo mondo, ma continuerà a vivere dentro me, per sempre >
< Ash > le vennero le lacrime agli occhi, lei l’amava ancora terribilmente, ma nel suo cuore non ci sarebbe mai stato spazio per lei.
< Voglio farti vedere una cosa. Ecco >
Le brillarono gli occhi. Lui stringeva tra le mani la medaglia d’oro della lega del Pokemon.
< Ma Ash? Quando? Voglio dire io non ne sapevo nulla >
< Ho preso parte al torneo due settimane fa e la finale si è tenuta l’altro giorno. Però la medaglia me l’hanno rilasciata solo stamattina. >
< Ma è fantastico. Ash hai realizzato il tuo sogno. Non posso crederci sono senza parole >
< Già. Ho realizzato il mio sogno > il suo pensiero fu rivolto a lei.
Lei le aveva dato la forza. Il suo amore lo aveva sospinto durante tutte le fasi del torneo.
La ragazza lo abbracciò con immensa tenerezza. Ma in quella presa sentì che lui era distante, troppo distante da lei. Una lacrima le rigò il viso, ma cercò di non darlo a vedere.
< È stato bello rivederti Ash >
< Ora che intenzioni hai? >
< Anch’io ho diversi sogni da realizzare, tu invece? >
< Per diventare il maestro di Pokemon numero uno al mondo ho ancora molta strada da fare >
< Buona fortuna allora > gli sorrise.
< Anche a te Lucinda >
La ragazza salutò con un gesto rapido anche Brock e si precipitò verso l’uscita. Corse via sperando che il suo pianto non giungesse alle sue orecchie.
< Addio per sempre Ash Ketchum. >
 
 
Brock gli si avvicinò e prese ad osservare la medaglia.
< Ora che farai amico mio >
< Credo che partirò per una nuova avventura. Tu verrai con me vero Brock? >
Il ragazzo fu sorpreso di quella domanda a bruciapelo, poi gli sorrise.
< Certo amico mio, dimmi solo quando e sarò con te >
< Partiremo stasera stessa >
< Stasera. Allora devo sbrigarmi >
Il ragazzo si precipitò in camera a preparare i bagagli, Ash sorrise sinceramente nel vederlo. Il suo Pokemon giallo gli salì sulla spalla e si guardarono negli occhi.
 
Tracey avvertì le ragazze che i loro ospiti sarebbero partiti. Daisy non prese molto bene la cosa era come se un pezzo di vita di sua sorella stesse andando via. Poi realizzò che lui aveva il diritto di tornare a vivere. Sapeva che Misty avrebbe vissuto per sempre nel cuore di quel ragazzo.
 
Ash era intento a guardare quella medaglia, quando fu raggiunto da Brock.
< Sono pronto >
< Ho ancora una cosa da fare, potresti aspettarmi alle porte della foresta di Viridian? >
Il ragazzo acconsentì.
 
Il sole stava per tramontare, quella lapide risplendeva al colore rosso del cielo. E nella foto, con quei colori, lei appariva ancora più bella.
Il ragazzo si avvicino e come un rituale posò le sue dita su quella foto per poi poggiarle sulle sue labbra e poi sul suo cuore.
Prese la medaglia e la strinse con forza. Dagli occhi fuoriuscirono delle lacrime che andarono a bagnare l’oro di quella medaglia.
La mise accanto alla sua foto e la fermò in modo che non potesse cadere.
Ripensò alla sua dolce domanda.
< Credi che ci rivedremo >
Il ragazzo si voltò con lo sguardo verso la foresta di Viridian. Un lacrima pungente scese lungo il suo viso.
< Certo te lo prometto! >


Angolo dell'autrice:
La mia storia termina qui, non so se vi sia piaciuta. Ho voluto dare un tocco drammatico , un lieto fine alternativo. Aspetto vostri commenti e accetto critiche. A presto
  
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