Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Clairebrr    05/02/2014    3 recensioni
"Devi insegnarmelo, Malfoy".
La sua voce risuonò decisa. Gli occhi rossi dalle lacrime.
"A fare che cosa, esattamente?"
"A non amarlo più. A non provare più nulla."
Draco Malfoy sorrise nella penombra, inumidendosi leggermente il labbro inferiore.
Sacrificheresti i tuoi sentimenti, pur di non provare più quello che provi ora?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AVVERTENZA: Ho già pubblicato l'inizio di questa FF un anno fa, ma ho dovuto -aimhè- abbandonarla. La ripropongo adesso, con qualche modifica ma con lo stesso intento dell'inizio: cercare di raccontare una storia che possa, in qualche modo, appassionare un pò pure voi.
Grazie dell'attenzione!


 
Capitolo primo


Era una notte buia. Il vento ululava forte al di fuori delle mura di Hogwarts, il rumore delle grosse gocce di pioggia che si schiantavano contro i vetri delle finestre era ben distinguibile, e sembrava quasi di sentire il lamento di un cielo senza pace. Tutto sembrava essere al suo posto, quella notte. Gli studenti nei propri letti, i prefetti oramai ritirati anch'essi ai propri sogni, un silenzio infernale a circondare i corridoi freddi della scuola. Eppure nulla era al proprio posto, quella notte.
Hermione camminava velocemente, le lacrime che le rigavano il volto, i capelli fuori posto. Non sapeva neanche lei dove era diretta, ma poco importava, in effetti. L'importante, in quel momento, era esattamente allontanarsi dal settimo piano della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Allontanarsi dalla Sala Comune dei Grifondoro, allontanarsi da Ronald Arthur Wesley.
Allontanarsi dal suo profumo, dal suo sguardo pungente, da tutto ciò che amava. Doveva farlo, doveva.
Si asciugò gli occhi con il bordo del suo maglioncino blu scuro, che tuttavia si colmarono nuovamente con altre lacrime. C'era fine al dolore? Era possibile, prima o poi, che potesse davvero stare meglio? Hermione sapeva qual'era la risposta. Probabilmente no, si disse. Perchè erano passati oramai due mesi da quando Ron le aveva detto, col suo solito tono incerto, che non provava più quello che provava lei. Perchè nonostante i suoi sforzi di farlo innamorare nuovamente, le cose non erano cambiate. Perchè nonostante tutti i libri letti, tutti i tentativi di abbandonare il dannato pensiero di lui e lei uniti in un caldo abbraccio rassicurante, il senso di vuoto era ancora li, dentro il suo cuore, a ricordarle quanto fosse sola adesso, senza Ron.
Svoltò a destra senza pensarci, scendendo ulteriormente altri scalini, continuando ad allontanarsi da tutto quel male che sembrava sovrastarla senza farla neanche respirare. Cosa fare, adesso?
“Ron...”. Il suo nome scaturò dalle sue labbra come un flebile sussurro.
“Mi...mi dispiace, Herm, davvero io non so cosa...”
“Nulla, non dire nulla.”
Vedere lui, e lei, così vicini, così stretti. Quando pensavano che nessuno li potesse vedere, che tutti fossero già a letto. E invece qualcuno ancora sveglio, per un triste evento del destino, probabilmente, c'era ancora. Ron e Katie Bell, sul divano, insieme, a ridere, a scambiarsi tutto quell'affetto di cui Hermione aveva così bisogno. Una fitta al cuore.
Hermione uscì dalla scuola senza fare alcun rumore, con le sole lacrime che presto si mescolarono al sapore della pioggia sul suo volto. Faceva freddo, quella notte, eppure Hermione non sembrò sentire nulla. Alzò gli occhi al cielo, guardando le gocce d'acqua piombarle addosso come una valanga di dolore ancora da scoprire. Avanzò nel giardino stringendo le braccia al petto, lasciando che l'inverno l'avvolgesse tra le sue gelide braccia. Il buio nel parco la inghiottì così presto che, improvvisamente, Hermione capì di non sapere più dove trovarsi.
Si guardò intorno più volte, con il respiro sempre più affannoso e colmo di gelo. Avanzò di qualche passo ancora e si accasciò per terra, inesorabilmente sconfitta da tutto quel male, quel dolore, quella voglia di non alzarsi più. Qualcuno avrebbe sentito la sua mancanza? Gli occhi le si chiusero lentamente, il suo corpo freddo e bagnato si lasciò andare a brividi e tremori, e piano si lasciò cullare verso un sonno dal quale non si sarebbe più voluta svegliare.
 
Era appoggiato ad una colonna di marmo, la sciarpa verde smeraldo saldamente arrotolata al collo, le maniche della felpa tirate a metà gomito. Non sapeva neanche lui perchè fosse esattamente li, ma vedere quella ragazza dai capelli scuri correre verso l'uscita della scuola gli era sembrato un motivo abbastanza valido per vedere come andava a finire. In fin dei conti, era pur sempre un Prefetto, e i Serpeverde attualmente non avrebbero di certo schifato qualche punto in più.
Draco rimase in attesa per qualche secondo, nascosto, curioso di capire finalmente il motivo di tutta quella fretta. Non aveva avuto il tempo di riconoscere chi si fosse appena catapultata verso il giardino di Hogwarts, ma la felpa con lo stemma Grifondoro e l'ora assolutamente tarda lo avevano ben convinto a smascherare la ragazza senza identità.
Aspettò per qualche altro minuto. Sarebbe dovuta entrare da un momento all'altro, no? E quando lei avrebbe varcato nuovamente la soglia, lui l'avrebbe portata con sé dal professor Piton, che lo avrebbe ricompensato a dovere.
Eppure il tempo passava, forse troppo velocemente, e quella pioggia, quel freddo, probabilmente non sarebbero stati amici di Draco se fosse successo qualcosa alla ragazza. Si levò dalla colonna marmorea e sospirò, pensando che quella serata avrebbe dovuto avere un ben diverso finale. Pansy, in attesa in Sala Comune, certamente pronta per soddisfarlo come sempre. Scosse la testa e uscì dalla grande porta di legno. Un gelido vento lo investì immediatamente.
“Lumos”. Draco procedette a passi lunghi e svelti lungo il giardino semi-illuminato dalla sua bacchetta. Si guardò intorno, scostando dalla fronte ciocche di capelli bagnati, sino a quando non la vide. Era appoggiata ad un albero, per terra, i capelli scuri che le coprivano parte del viso. Il ragazzo si avvicinò con cautela e, constatando che fortunatamente respirava ancora, tirò un sospiro di sollievo. Chi diavolo poteva essere così stupido da stare li, sotto quella pioggia e quel freddo? Draco si inginocchiò di fianco alla ragazza, scuotendole il braccio.
“Mi senti?”
Domandò, ottenendo in cambio un lieve mugolio.
“Dannazione, svegliati, devo riportarti dentro!”
Nessuna riposta.
“Chiunque tu sia, alzati, ora!” Draco strattonò la ragazza per le spalle, nel tentativo di svegliarla. Ma questa, semplicemente, non si mosse.
“Va bene, andiamo”
Le sue braccia sollevarono il corpo inerme di fianco a lui, e mentre si dirigeva verso l'entrata di Hogwarts, stringendo al petto quella ragazza di cui il buio e la pioggia nascondevano l'identità, capì che quella serata non sarebbe potuta finire peggio.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Clairebrr