The tree of embrace
Capitolo unico
Nel parco di Hogwarts, c’erano molti
alberi.
Ciliegi, Querce, Noci… c’e n’erano una marea di
tipi.
Erano tutti rigogliosi e davamo un tocco più
naturale alla vecchia scuola.
Un solo albero, però , era tutt’altro che
rigoglioso.
Era piccolo,nodoso ma robusto, ed era un Gelso che
da poco il Preside Dumbledore aveva fatto piantare dal nostro guardiacaccia
preferito,ovvero Hagrid.
L’albero era cresciuto abbastanza visto che era
stato piantato da poco più di due settimane.
Ma c’erano solo poche foglie tra i rami, e quelle
poche che c’erano cadevano come secche… anche se era
primavera.
Molti studenti,per questo motivo, non stavano mai
tra la sua spessa corteccia.
Tranne una.
Ginny Weasley, fu la prima a sdraiarsi sul tronco
nodoso,una giornata di mezzo aprile.
La ragazza correva senza farsi vedere si sedette in quel piccolo albero piangendo.
Vi chiedete ora… perché Ginny Weasley è in
lacrime?
La ragazza aveva un sacco di dubbi sul suo
cuore.
Innanzitutto, fu felice, che dopo la partita
finale di Quidditch, lui (e con lui dico Harry) l’aveva baciata davanti a una
cinquantina o anche più, di persone nella Sala Comune e da lì, divenne la nuova
ragazza di Harry Potter.
Era contenta e finalmente il sogno di quando era
undicenne si era avverato.
La notizia si espanse sulle altre casate il giorno
dopo, quando Harry e Ginny si presentarono davanti alla Sala Grande per
mano.
Ma cosa aveva rotto
quell’equilibrio?
Ovviamente, la nostra serpe preferita, Draco
Malfoy.
Ma la persona in questione non ha colpa, l’unica
colpa è che il fascino che possiede, si rivela al momento
sbagliato.
Accadde, appena una settimana dopo il fidanzamento
del Golden Boy con la piccola dei Weasley.
Ginny camminava tranquillamente per i corridoi
della scuola, insieme alla sua migliore amica Hermione
Granger.
Chiacchieravano del più e del meno come al
solito.
Quando, dal vicolo opposto, fece la sua entrata
trionfale Draco Malfoy insieme a Blaise Zabini, il suo miglior
amico.
Draco quel giorno era bellissimo: la cravatta
verde-argento era allentata e la camicia bianca come la pelle diafana del
ragazzo era sbottonata quanto basta per mettere in mostra il torace abbastanza
muscoloso grazie ai numerosi
allenamenti di Quidditch.
I capelli biondi , quasi argentati , erano come
ormai da quattro anni, liberi dal gel e gli ricadevano scomposti sulla fronte e
gli occhi grigio perla scrutavano tutto e tutti come
abituale.
Ma Ginny vide che quegli occhi che di solito
sembravano scaricare insulti, le sembravano… magnetici.
Blaise invece, era come sempre bello, coi capelli
corvini che gli ricadevano a ciocche sulla pelle bronzea e gli occhi del mare
che scrutavano, al contrario dell’amico, con gentilezza le
persone.
Forse l’unica cosa che i due avevano in comune era
la bellezza,la ricchezza e l’appartenenza alla casata di Salazar
Slytherin.
Entrambe, non si accorsero della presenza dei due
slytherin, prima che il biondo non le avesse salutato nel suo solito modo
“affettuoso”
<< Oh…
Ginny guardò quella pozza che erano gli occhi
dell’unico erede Malfoy.
Ghiaccio contro Noce.
Era in trappola.
<< Felice di essere diventata oggetto di
chiacchiere,essendo associata a quel lurido Sfregiato.
>>
Non era una domanda. Era un
affermazione.
Notò con stupore una piega malinconica in quegli
occhi di ghiaccio.
<< Si, sono felice della mia storia con
Harry. Grazie dell’interessamento… furetto >> rispose Ginny con una
sicurezza che seppe di non aver mai posseduto.
Le parole di Ginny, fecero ridere Hermione di
cuore che contagiarono persino la stessa Ginny.
Perfino Zabini ridacchiava piano, ma pur sempre
udibile, passandosi una mano tra la chioma corvina.
Draco lo fulminò con lo sguardo,facendo tacere le
sue risate dagli occhi oceano del suo migliore amico.
<< Bene. Noi andiamo, Signor Furetto
Platinato… ciao Zabini >> salutò Hermione, che pronunciando il nome del
moro slytherin le guance le si tinsero ingenuamente di
rosso.
<< Arrivederci Granger >> rispose al
saluto Blaise, sorridendole dolcemente.
Le due se ne andarono.
Scoprì poi che Hermione aveva una cotta colossale
per Zabini da un bel po’ di tempo , e che gli occhi malinconici di Malfoy non
avevano smesso di perseguitarla.
Perché sentì il cuore battere , ricordando quegli
occhi?
Però, non era finita là.
Quando Malfoy le passava accanto, lei non faceva
altro che guardarlo, guardare quel bellissimo corpo, quei morbidi capelli e
quegli occhi che ormai l’avevano messa in trappola.
Poi non si parlavano, nemmeno si lanciavano
insulti e lui la ignorò,come se non esistesse.
E le fece male… molto male.
Aveva voglia di specchiarsi in quell’abisso di
ghiaccio. Per lei era diventata una mania… un peccato… una specie di droga di
cui lei non poteva fare a
meno.
Del repentino cambiamento della rossa, se ne
accorse il nostro bel Golden Boy.
Non era mica Ronald, che le cose , le capiva dopo
80 anni.
Lui era insolitamente sveglio su queste cose e
avvertiva che la sua Ginny era tra le nuvole dei sogni quando in realtà aveva i
piedi per terra, piantati accanto a lui.
Così decise di informarsi.
Chiese a Hermione, e ne uscì tornando al punto di
partenza.
Chiede ad alcune amiche intime di Ginny (le sue
compagne di stanza, Luna Lovegood con cui era molto in armonia) ma l’unica cosa
che seppe, fu che non era l’unico a sospettare del comportamento della
ragazza.
Nella disperazione, chiese persino a Ronald il suo
parere.
<< Harry, non ne so niente… e poi vedi…che …
sono impegnato? >>
Harry gli aveva chiesto un parere mentre il rosso
era appartato con Lavanda Brown.
Alla fine, decise di avere spiegazioni dalla
diretta interessata.
La rossa, era in biblioteca, a scrivere
La ragazza, scelse un tavolo molto appartato, in
modo da non farsi vedere dalla Prince, e poter stare da sola in
pace.
Si sedette accanto alla sua ragazza senza
salutarla.
Stettero qualche minuto in
silenzio.
<< Come mai qui? >> chiese
Ginny.
Harry la stava osservando, e quindi era logico che
la ragazza si deconcentrasse dal compito ( e soprattutto dai suoi
pensieri).
<< Ti volevo parlare>> rispose Harry
serio.
La rossa capì , da quelle parole, che non era
niente di buono.
<< Dimmi >> sussurrò la ragazza in
risposta.
<< Ho notato… che ultimamente sei strana
>>
<< S-strana? >> balbettò lei <<
I-In che s-senso? >>
Sembrava il Professor
Raptor!
<< Nel senso…che stai sempre sulle nuvole,
non mi ascolti quando parlo e a colazione fissi sempre il
vuoto…>>
Ginny arrossì: non guardava il vuoto, ma il tavolo
degli Slytherin, e sperò che anche gli altri credevano che guardasse nel
nulla.
<< Perché non mi dici niente? Insomma… io
sarei pronto ad ascoltarti… se ti va>>
<< Harry >> sussurrò la rossa <<
non ho niente >>
<< Beh… non ti credo >> bisbigliò il
moro arrabbiato << Perché non sono l’unico che si preoccupa per te: ci
sono le tue amiche di casata,Hermione e anche Luna. Perché non me lo vuoi dire?
>>
La ragazza si sentii così
confusa…
<< H-Harry , ascolta io…-
>>
<< Ma guarda guarda, la coppietta dell’anno
in biblioteca … non potete stare lontani per più di un secondo?
>>
Ginny impallidì riconoscendo la voce strascicata
della persona che stava iniziando ad amare.
<< Malfoy… non è momento >> sussurrò
arrabbiato Harry
<< Ohoho… il piccolo Potty, vuole un po’ di
privacy? >> sussurrò velenoso
il biondo ghignando , osservando Potter e soprattutto
Ginny
<< Sparisci >> sussurrò cattivo
Harry
<< Allora->>
<< Ti prego Malfoy, potresti cortesemente
andartene? >> chiese Ginny
Il biondo notò che la voce della rossa non era né
sprezzante e né cattiva: era supplichevole e tremante , quasi. Il ghigno
scomparve dal suo volto.
Senza guardare Potter, Draco si avvicinò a Ginny,
facendole ritrovare il colore che aveva perso impallidendo, diventando di un bel
rosso fuoco come i suoi capelli.
Si rispecchiò in quegli occhi di ghiaccio e si
sentì sciogliere e il cuore iniziare una lunga e dolorosa
galoppata.
<< Ginevra >> sussurrò dolcemente
Draco in modo udibile per la rossa e non per il moro incavolato << Se hai
bisogno di qualcosa, o di qualcuno per sfogarti … >> la ragazza pensò che
il biondo abbia avvertito la tensione che provava durante la sua discussione con
Harry << io ci sono, sarò nel nuovo Gelso quando vuoi
>>
E con le labbra rosse come peccato, le sfiorò una
guancia, dandole sono una leggera pressione.
Il cuore della rossa, iniziò a battergli e
pulsarci le tempie e sentì un lungo e freddo brivido sulla
schiena.
Con un sorriso, che era vero come la cicatrice del
Golden Boy, Draco uscì dalla biblioteca, andando secondo la rossa, dall’albero
che aveva citato poco prima.
Infine il cuore, smise di battere come era
iniziato , lentamente e dolorosamente.
Meccanicamente, la rossa si portò le dita nel
punto in cui il ragazzo aveva appoggiato le sue belle labbra, arrossendo sempre
meccanicamente.
<< Che ti ha detto Malfoy >> chiese
con un ringhio il nostro bel Golden Boy.
Lei, in risposta scosse la testa, seguita da un
<< niente >> abbastanza flebile da essere
udito.
<< So che ti ha detto qualcosa! >>
continuò lui sempre ringhiando.
<< Harry, per favore … basta >>
supplicò la ragazza
<< Ginny… perché non mi vuoi dire niente? A
me fa male… sapere che tu mi nascondi qualcosa >>
La ragazza sentì le lacrime pungergli i lati degli
occhi.
Con il volto chino, si alzò , prese le sue cose ,
mormorando un rapido << scusa >> al suo ragazzo uscendo dalla
biblioteca.
Si sentì un po’ meglio, sapendo che Harry non
l’aveva seguita, posò la sua roba in Dormitorio e senza farsi vedere uscì e si
diresse nel nuovo albero che Malfoy le aveva detto.
La ragazza , non ragiono sul motivo che l’aveva
spinta lì, ma seppe solo che doveva farlo e che le gambe si erano mosse da sole,
raggiungendo la destinazione.
Sentì un piccolo lume di speranza. Come a trovare
la pace, quando l’avevi precedentemente persa.
Ma quel lume, si spense , mentre raggiungeva
l’albero e vide che non c’era nessuno.
L’aveva ingannata! Sentì il cuore urlare atroce di
dolore.
Una crepa sembrò
spezzarglielo.
E lei, che aveva un per un secondo sperato, di
uscire dall’abisso.
Invece quella serpe l’aveva
ingannata.
Sentì le lacrime rigargli le guance e si sedette
ai piedi del piccolo albero, rannicchiandosi portando le ginocchia al cuore e
posando la testa sui ginocchi, dando sfogo al suo dolore.
Poi sentì dei passi, più vicini… sempre più
vicini.
Credette che fosse Harry e gli urlò singhiozzando
<< Harry, non provare ad avvicinarti >>
<< Ehi Ginevra… stai calma… sono solo venuto
a consolarti >> le disse una voce strascicata e così melodiosa, che sembrò
di sentire qualcuno cantare per davvero.
Alzò gli occhi, e vide Draco, bello come non mai:
i capelli biondi baciati dal sole primaverile e gli occhi gentili e pazienti che
la fissavano e un sorriso tenero che le fece sciogliere ancora il
cuore.
Draco, le si avvicinò, lentamente senza mettere
fretta.
Il cuore di Ginevra, stava di nuovo galoppando
libero felice. Non l’aveva ingannata!
Sentì il lume riaccendersi e quando lui le si
inginocchiò passandole una mano tra i capelli, lei non si contenne e lo
abbracciò di slancio. Il suo viso era nell’incavo del suo collo e si sentì
bene come non mai.
La paura che l’avrebbe spinta schifato, le passò
in un baleno, quando lui quasi subito, le ricambiò l’abbraccio, stringendola a
sé come solo un nonno, un padre, un amico, un fidanzato e un amante sa
fare.
L’albero, che era quasi privo di foglie,
come d’incanto si riempì di foglie verdi e lucenti come se ci fosse la brina
mattutina.
I due ragazzi, non se ne accorsero subito, perché
erano impegnati a bearsi del calore dell’altro, che sapevano aspettare da troppo
tempo un abbraccio del genere.
Ginny sentì il cuore colmarsi e ritrovando la pace
che aveva perso nella confusione. Lei amava Draco Malfoy! Ecco perché quegli
occhi l’avevano mandata in tilt.
Fu con dispiacere, che si staccarono e notarono
l’albero finalmente rigoglioso e si stupirono e risero di cuore della faccenda,
ritrovandosi di nuovo tra le braccia dell’altro.
Finalmente tutto aveva acquistato
senso.
<< Bene Hagrid, l’albero ha finalmente
compiuto il suo compito >>
<< Ha ragione, Professore Dumbledore, tra
tanti studenti bisognosi di un abbraccio, proprio il Malfoy e
<< Ti ho sempre detto di chiamarmi Albus,
Hagrid >>
<< Allora… Albus, può chiamare anche me per
nome >>
<< D’accordo, Rubeus… comunque dovremmo
piantare più spesso questi tipi di alberi, sono molto utili >> ghignò con
felicità il Preside mangiando un sorbetto al limone.
Fine
Allora... innanzitutto ringrazio molto chi ha commentato le mie due Onee-shot " ... Allora perchè stiamo insieme? " di Harry Potter e "Kudo-kun hai... " di Detective Conan e spero di avere recensioni sia positive che negative, perchè mi aiutino a scrivere meglio e soprattutto spero che questa storia vi piaccia ^^, noto pure che ho fatto un sacco di errori grammaticali, perchè mi succede di non corregere mai prima di postare e spero che mi perdoniare ^^
con affetto
dalla vostra Anto Chan