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Autore: _Polx_    06/02/2014    3 recensioni
Storia dedicata a tutti coloro che amano il trash.
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Ciò che l'umanità può compiere grazie ai propri studi, all'interno dei grandi laboratori che con fatica e intelligenza si è creata, è grande. È pericoloso. E se sfuggisse di mano, causerebbe catastrofi inimmaginabili. Purtroppo diventa evidente solo quando accade. Quando è troppo tardi. A quel punto, l'unico modo è sperare nell'azione di uomini e donne più forti, più preparati e capaci di contrastare ciò che è troppo furioso e terribile per essere vinto. Se non si può avere la meglio, allora bisogna continuare a lottare, nella speranza che, un giorno, arrivi l'ora del riscatto.
Genere: Azione, Horror, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli agenti non hanno molto tempo per frequentarsi, specialmente se assegnati a incarichi speciali, ma legano profondamente e si fidano l'uno dell'altro.
Nonostante ciò, non è permesso conoscere il nome dei colleghi. Esso viene sostituito dalla prima lettera del loro cognome e il nominativo per intero è come dimenticato.
Quella lettera, ora, è il loro nome e ha smesso d'essere considerata un codice.
Codici sono altri, come i nomignoli, talvolta bizzarri, che devono trasmettere via radio al centralino per essere riconosciuti e avere disponibile la linea telefonica.
A C il nominativo Flagello d'Oriente è stato assegnato per le sue incredibili doti nelle arti marziali. Non che provenga realmente dal profondo Est, ma la sua tecnica, il suo abbigliamento, la sua stessa figura ne danno la forte impressione.
"Flagello d'Oriente" si annuncia e lo sportello più esterno si apre. Per la porta interna è invece necessario il riconoscimento della retina e il dispositivo,  nonostante i capricci degli ultimi giorni, sembra ora funzionare bene.
C viene ricevuta dal Dux, appellativo dato al Comandante della fortezza inizialmente con intento ironico, poi rimasto tale per l'abitudine a impiegarlo.
"Salve, signore" saluta lei.
"Dove si trova la Gemella Croft?".
"Ho consigliato all'agente R di andare a riposare dopo la dura giornata trascorsa. Era evidentemente spossata".
"Dopo tutto mi basti tu. Ti lascio il compito di riferire a Gemella Croft quanto ti comunicherò ora".
"Certo, signore".
"Per quanto stupide e brutali, l'istinto di quelle bestie lavora sodo e si stanno unendo in gruppi sempre più consistenti.  È così che sono riuscite a far breccia in una falla che noi non conoscevamo. Tu sai che il nucleo è posto al centro dell'Isola in modo da essere il più protetto e controllato possibile: lì lavorano i nostri scienziati e lì risiedono i risultati di tutte le nostre ricerche. Non abbiamo però considerato le vecchie miniere che da secoli attraversano il sottosuolo di queste zone. Le bestie devono essere entrate nei tunnel e lentamente procedono verso il nucleo in cerca di prede da distruggere. Per ora sono ancora al di fuori dell'area dell'Isola, ma non oso immaginare cosa accadrebbe se ci raggiungessero".
"Cosa ci chiede di fare?".
"Allontanarle. Non mi interessa come, né con che mezzi. Tirate quelle bestie fuori da lì il tempo necessario ad abbattere i tunnel".
"Dov'è Magnum Commander?".
"Magnum Commander non è momentaneamente reperibile".
"Come possiamo portare a termine una missione simile senza l'agente F?".
"Vi dovrete arrangiare fino al suo arrivo. Ora è impegnata altrove, in un'Isola non lontana da qui".
Gli occhi di C si sgranano: "un'altra Isola? Perché lavora per estranei? Non hanno degli agenti da impiegare, invece che sottrarre uomini agli altri?".
"Avevano grossi problemi e Magnum non ha rivali nel suo campo".
"Non avrebbe dovuto accettare: è come schierarsi al fianco di un'altra patria".
"Le donne dell'Apocalisse: così vi chiamano. La squadra che miete terrore. Lavorate fianco a fianco da anni, ormai, eppure talvolta date l'idea di non conoscervi. Magnum Commander non è come te: lei è un soldato. Un mercenario. E va ovunque venga chiamata: il nemico che combatte è sempre lo stesso ed è questo ciò che le preme. Non accetterebbe mai la distruzione di un'Isola, perché le ricorderebbe i rischi che corre la sua".
"In poche parole, mi sta dicendo che, per quanto lontana si trovi ora, tornerà da noi?".
"Vi era bisogno che te lo ricordassi?".
"Certo che no, signore".
"Ovviamente, non possiamo oziare nell'attesa. Vi è qualcun'altro che può darvi assistenza".
"Sarebbe a dire?".
"La quarta".
Stanno camminando lentamente per i corridoi della fortezza, insofferenti all'idea di parlare tra le quattro pareti dell'ufficio del Dux, ma a quella notizia C si pietrifica, voltandosi a guardarlo con occhi smarriti: "l'agente V?".
"C'è forse un'altra quarta?".
"La Valchiria dell'Apocalisse è l'unica a non tenere contatti con noi. A dire il vero, non tiene contatti con nessuno".
"Appunto. Quand'è stata l'ultima volta che avete agito insieme? Non vi mancano quei momenti?".
"Devo essere sincera, signore?".
"È stato in quell'occasione che il gruppo della quattro ha ottenuto la sua massima fama".
"È una grande guerriera, signore, ma odia ogni tipo di rapporto e ricaccia con violenza chiunque tenti d'ingaggiarla".
"Per questo sto mandando te e non un agente qualsiasi delle mie forze armate: chi altri potrebbe contrastarla, se non il Flagello d'Oriente?".
"Così mi lusinga" e vi è ironia nella sua voce.
"Stai certa, agente C, che io ho grande fiducia nella sua collega, l'agente R, ma lei le ha consigliato di ritirarsi, dunque non ho altri a disposizione".
"Io sono fresca, lei necessitava di riposo".
"Nobile badare alle necessità dei suoi compagni, ma deve essere pronta a pagare le conseguenze del suo altruismo".
"Credo si sia fatto un'idea sbagliata della mia reazione: non ho paura della Valchiria".
"Ovvio: non temi enormi creature prive di senno e dedite alla pura distruzione, come potresti temere un essere umano?" non è chiaro se vi sia sarcasmo nelle sue considerazioni.
"Quando devo partire?" C si è ormai stancata del suo gioco e vuole liberarsi il prima possibile dal peso di quella scomoda incombenza.
"Poco fa".
C china il capo in segno di consenso e si dilegua.
Sa che non sarà piacevole raggiungere il covo buio e isolato in cui la Valchiria si rintana, perché è al di fuori dell'Isola, quindi bisogna immergersi nel mondo esterno.
Ma non è un problema, perché per lei situazioni simili sono all'ordine del giorno.
  
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