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Autore: VivoPorMisIdols    06/02/2014    1 recensioni
STORIA SOSPESA!
Non aveva mai creduto nell'amore Perrie, era abituata al dolore e all'abbandono, la sua vita l'aveva sempre trascorsa lottando con i denti e con le unghia... La sua fiducia? Un premio per pochi... Eppure un ragazzo le avrebbe fatto cambiare opinione... Il suo nome? Zayn Malik...
Sam è un ragazzo decisamente più maturo dei suoi coetanei, nella vita ha perso tanto, ma proprio grazie al suo essere solare e positivo ha fatto della sua perdita un nuovo punto di partenza... Ed era questo che aveva incantato Jade...
***
Salve a tutti! Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia! Baci, S. xxx.
***
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei personaggi reali, nè offenderli in alcun modo.'
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jade Thirlwall, Perrie Edwards, Sam Craske, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Zayn' s P.O.V.

Non appena sono entrato, l'ho vista rannicchiata in un angolo, con le gambe al petto e le braccia a reggerle, gli occhi rossi e lo sguardo assente.
Ero andato lì prima degli altri per chiederle scusa per il mio comportamento da idiota durante la lezione precedente, ma come l'ho vista in lacrime ho dimenticato tutto e semplicemente l'ho abbracciata e cullata...
Mi rompe il cuore vederla così, e subito dentro di me è nata la voglia di rompere il muso a chiunque l'ha ridotta in questo stato...

 

Tre ore dopo...

 

“Tieni, prendi questo, almeno ti sentirai un pochino meglio” - le dico, accennando un sorriso e porgendole una tazza di tè caldo.

Eravamo rimasti abbracciati un'ora circa, avevo avvisato i ragazzi che oggi la lezione non si sarebbe tenuta ed ero rimasto accanto a lei... Un'ora e ancora non aveva smesso di piangere... Così mi ero alzato, le avevo semplicemente porto la mia mano e detto “Vieni”, lei mi aveva guardato un attimo e poi mi aveva seguito senza dire una parola, continuando a piangere silenziosamente.
Neanche durante il viaggio in macchina verso casa mia aveva smesso, e io non sapevo cosa dire per tranquillizzarla. Così le avevo preso la mano, lei l'aveva stretta, ma niente, le lacrime le bagnavano ancora il volto.
“Benvenuta a casa mia” - le dissi prendendole il cappotto, tempo di andare a metterlo via e lei si era addormentata sul divano.
Dopo che l'avevo coperta, ero rimasto a fissarla mentre dormiva, sembra una piccola bambina indifesa mentre dorme, e io sento il bisogno di proteggerla.
Si è svegliata a causa della suoneria del suo telefono;quanto a me, le ho sorriso e mi sono diretto in cucina.

“Sono fuori, ho bisogno d'aria, dopo vi racconterò tutto, ma per favore, non preoccupatevi, sto bene.” - e così aveva chiuso la chiamata.

Ora lei beve il suo tè seduta al mio tavolo e io non so che fare o dire.

“Grazie” “Come..."
Iniziamo a parlare insieme e sentire una piccola risata provenire da lei mi da la speranza che forse posso davvero aiutarla.
Così le faccio cenno per farle capire che può parlare prima lei.

“Grazie.” - mi dice guardandomi negli occhi.

“Tranquilla, nessun problema.” - le dico per cercare di farla sentire a suo agio.

“Come stai?” - le chiedo cautamente.

“Non lo so, davvero, non lo so.” - mi dice sbuffando, passandosi una mano tra i capelli per poi riprendere il discorso - “Hai presente quella sensazione che hai quando sei convinto che le cose vanno per una volta per il verso giusto, ma poi la bilancia pende troppo da una parte e quindi subito succede qualcosa di brutto per riportare l'equilibrio? E sai come si dice: le brutte notizie arrivano sempre accompagnate! Ecco, è così che mi sento, come schiacciata da un masso, ma non so quanto tempo potrò resistere ancora. Come se non bastasse, sono a casa di un ragazzo che a malapena conosco, che ha migliaia di ragazzine ai suoi piedi, che può ottenere tutto quello che vuole subito e senza sforzi, facendo uno dei miei soliti monologhi di quando sono triste e non riesco a smettere e chiudere questa boccaccia che mi ritrovo, e...”

Purtroppo non riesco a contenere una piccola risata e lei subito mi guarda male...

 

Perrie' s P.O.V.

Dove sono? - non appena apro gli occhi mi accorgo che sono in un posto nuovo, ma visto prima.

Come mi metto seduta sul divano più comodo sul quale abbia mai dormito, mi accorgo che Zayn Malik in persona mi sta guardando, e intuisco che ci troviamo a casa sua.

Ma non ho il tempo necessario per pensare a quello che sta succedendo che una suoneria familiare mi sveglia definitivamente dal mio stato di trance.

Cavolo, il telefono!

E mentre cerco il mio cellulare nella borsa, con la coda dell'occhio, mi accorgo che Zayn sta lasciando la stanza.

 

“Pronto?”

“Che diavolo di fine hai fatto?! Sono tre ore che sei scomparsa! Dove cavolo ti sei nascosta? Hai idea di quanto ci stiamo preoccupando io e le ragazze?! Ti giuro che se non hai una giustificazione valida, ti uccido con le mie mani Perald Louise Edwards! Si può sapere che succede? Il ragazzo nella hall ha detto che hai lasciato l'hotel con il moretto dei One Direction. Perché non ci hai avvisato? Dimmi dove sei che ti vengo a prendere”. - se non sono diventata sorda ora, dopo il mega monologo/sfuriata di Sam, allora non lo divento più. Eppure la sua preoccupazione mi fa sorridere, lui è l'unico ragazzo di cui davvero posso fidarmi.

“Sono fuori, ho bisogno d'aria, dopo vi racconterò tutto, ma per favore, non preoccupatevi, sto bene.” - gli dico e, dopo aver sentito le ultime sue raccomandazioni (peggio di mia madre!), chiudo la chiamata.


Zayn ha davvero una casa bellissima, sembra una reggia!
Il soggiorno è davvero molto bello, ma, prima di sembrare una ficcanaso, decido di raggiungerlo ovunque lui fosse andato.
Prendo la direzione che aveva scelto lui prima e mi ritrovo in cucina, enorme anche questa. Mi fa cenno di sedermi e mi porge una tazza di tè:
“Tieni, prendi questo, almeno ti sentirai un pochino meglio” - mi dice, mentre a poco a poco mi tornano in mente tutte le immagini di questo pomeriggio, e subito le lacrime riempiono nuovamente i miei occhi. Prendo un lungo respiro e inizio a sorseggiare la bevanda calda.

“Grazie” “Come...”
Iniziamo a parlare insieme e istintivamente una piccola risata lascia la mia bocca.

“Grazie.” - dico a Zayn, guardandolo negli occhi, dopo che lui mi aveva faccio cenno per farmi parlare per prima.

“Tranquilla, nessun problema.” - mi dice sorridendo.

Il suo sorriso...

“Come stai?” - mi chiede subito dopo.

“Non lo so, davvero, non lo so.” - non so se confidarmi con lui, il mio istinto dice di farlo, per cui riprendendo il discorso:

“Hai presente quella sensazione che hai quando sei convinto che le cose vanno per una volta per il verso giusto, ma poi la bilancia pende troppo da una parte e quindi subito succede qualcosa di brutto per riportare l'equilibrio? E sai come si dice: le brutte notizie arrivano sempre accompagnate! Ecco, è così che mi sento, come schiacciata da un masso, ma non so quanto tempo potrò resistere ancora. Come se non bastasse, sono a casa di un ragazzo che a malapena conosco, che ha migliaia di ragazzine ai suoi piedi, che può ottenere tutto quello che vuole subito e senza sforzi, facendo uno dei miei soliti monologhi di quando sono triste e non riesco a smettere e chiudere questa boccaccia che mi ritrovo, e...”

Quando lo sento ridere mi interrompo di colpo e lo guardo.

A quanto pare i monologhi sono di famiglia, mi dice il mio subconscio, ricordandomi la chiamata di Sam di poco prima.

“Scusa,ma non mi sono riuscito a trattene. Sei così buffa mentre parli senza neanche riprendere il respiro!” - mi dice Zayn e subito mi viene voglia di togliergli il ghigno che ha sulla faccia a suon di sberle.

Notando che non ho intenzione di parlare, riprende il suo discorso, questa volta in maniera seria:

“Scherzi a parte, non so cosa ti sia successo, ma ogni cosa ha una soluzione! Per esempio: mi chiamo Zayn Javaad Malik, ho 20 anni, sono nato a Bradford il 12 Gennaio 1993, faccio il cantante per vivere e questa è la mia casa. Sono cresciuto con tre sorelle e quindi ho appreso l'arte della pazienza da mia mamma e mio padre. Sono un ragazzo perfetto, bello, gentile e soprattutto modesto. La mia passione, oltre la musica, è disegnare e non posso resistere al fascino delle belle ragazze.” - mi dice, facendomi l'occhiolino e ridendo subito dopo.

“Scusa, ma cosa c'entra tutto questo?”- gli dico alzando le sopracciglia.

“Hai detto che ti trovi a casa di un ragazzo che conosci a malapena! Ora questo problema è risolto, passiamo al prossimo che ci penso io!” - mi dice, facendomi ridere. - “Oppure, se preferisci, perché non mi dici qualcosa di te? Almeno posso dire di non aver mai portato a casa mia nessuna ragazza che conosco a malapena!” - e rido ancora.

“Allora... Mi chiamo Perald Louise Edwards, ho venti anni anche io, sono nata a Londra il 10 Luglio 1993, sono una ballerina, vivo con mia mamma e mio cugino Sam e adoro la mia scuola di danza, tanto che considero i miei alunni come la mia famiglia. Sono una ragazza che difficilmente si fida degli uomini e della gente in genere, perché la vita mi ha insegnato che fidarsi e bene e non fidarsi è meglio...” - dico, pensando all'uomo che dovrei chiamare padre, ma di cui non conosco solo i lineamenti tramite una vecchia foto.

“Ti sei dimenticata di dire la cosa più importante” - mi dice Zayn, distraendomi dai miei pensieri - “Cioè che adori fare monologhi!” - mi dice, e io gli colpisco il braccio cercando di fare l'offesa, ma senza grandi risultati, visto che non riesco a smettere di ridere.

 

Sam' s P.O.V.

Dopo aver chiuso la chiamata con quella sciagurata di mia cugina, prendo un lungo respiro. Quando sento una mano che si poggia sulle mie spalle, mi giro verso Jade, che mi sta sorridendo.

É fantastica, ogni volta che in famiglia c'è qualche problema, lei c'è sempre, sia per me, che per Perrie.

“Sono sicura che sta bene, altrimenti ti avrebbe chiamato” - mi dice per rassicurarmi. Io istintivamente la abbraccio, mentre le dico: “Grazie per esserci sempre.”

 

Perrie' s P.O.V.

Dopo aver passato un pomeriggio fantastico in sua compagnia, Zayn mi riaccompagna a casa.

“Grazie mille per tutto” - gli dico, slacciandomi la cintura.

“Quando vuoi.” - mi risponde lui, sorridendo.

“Ci vediamo domani a lezione” - lo saluto con un bacio sulla guancia, per poi scendere dalla macchina.


“Sono a casa!!!” - urlo, entrando in soggiorno, quando ecco che vedo la causa di tutti i miei problemi di questa mattina seduta sul mio divano.

Quanto vorrei aver chiesto a Zayn di entrare a casa!

 

 

 

Spazio Autrice! :)
Salve a tutti! Eccomi qui con il nuovo capitolo! :D
Innanzitutto volevo ringraziare le persone che hanno recensito il capitolo precedente, e grazie mille a tutti quelli che hanno letto, leggono e leggeranno questa FF, grazie a tutti quelli che l'hanno messa tra le preferite,ricordate e/o seguite! c:
Come ho già detto negli altri capitoli,mi piacerebbe davvero tanto sapere che pensate di questa storia, accetto anche e soprattutto le critiche! Ho deciso di inserire un primo assaggio Jam, pian piano ci sarà più spazio anche per la loro storia c: poi che ne pensate degli Zerrie? Io li adoro, ma chissà se sarà sarà tutto rose e fiori per loro nella mia storia! :P
Ho riletto il testo, per cui non dovrebbero esserci errori: nel caso in cui ci fossero, perdonatemi! :D A presto! :* grazie davvero! Baci xxx. S.

  
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