Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Scarlet Jaeger    06/02/2014    2 recensioni
Ci fu un tempo in cui un Saint di Atena mi condannò al sonno eterno; ma non tutte le cose sono fatte per durare, e non si può sconfiggere né uccidere un Dio. Perché io sono un Dio.
Sono tornato dalla mia prigionia, ed adesso mi prenderò la mia vendetta.
Sarò di nuovo spettatore del mio siparietto, dietro le quinte di una nuova guerra. Sarò io a manovrare le mie marionette.
Preparati Saint dei Gemelli, verrò a reclamare la tua caduta, perché il mio nome è...
Yoma di Mephistopheles.
Genere: Generale, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Gemini Kanon, Gemini Saga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8




Kanon aveva raggiunto l'arena con una velocità così sorprendente che Owl non era riuscita a stargli dietro. Certo, era partita poco dopo di lui, ma quella carezza datale sulla guancia l'aveva lasciata molto confusa.
Non si era mai comportato in quel modo; in più, le era sembrato più serio e risoluto del solito. Dentro di sé pensò che fosse per via della prossima sfida alla conquista della Cloth di Gemini contro il gemello. Erano entrambi ambiziosi, così come il loro maestro, ma dentro di lei, la convinzione che dietro tutto ciò ci fosse ben altro, iniziava a farsi spazio.
Diede un'ultima occhiata al perimetro, laddove, anni prima, aveva conosciuto di persona i due gemelli che si apprestavano ad azzuffarsi per ricevere un posto fisso a protezione della Dea Athena che, ancora, non si era manifestata in quell'era.
Iniziava anche a chiedersi se, e quando, quella fosse giunta a loro come un miracolo che tutti continuavano a credere possibile. Stando a quanto detto da Shion, da oltre duecento anni a capo del Tempio come Grande Sacerdote, in tutti quegli anni non si era ancora reincarnata. Allora perché avrebbe dovuto credere di poter vedere presto quella fanciulla, che sarebbe diventata divina agli occhi dei suoi Saint e di quelli di tutta la popolazione mondiale? In più, il suo destino, stando a quanto aveva continuato ad affermare il Pope, era costantemente legato alla rinascita di quella divinità.
Scosse la testa per la piega che avevano iniziato a prendere i suoi pensieri, cercando di ricacciarli nei meandri della sua mente, pronta a lasciarli di nuovo liberi nel momento più opportuno. C'erano molte cose che voleva chiedere ancora, domande rimaste troppo a lungo nel suo cuore e che, per paura delle risposte o della reazione che avrebbe potuto avere quello che, per anni, gli aveva fatto da padre, si era decisa a tacere. In fondo c'erano ancora i suoi amici che, con il loro affetto, avevano alleviato le sofferenze interiori di quella Owl oramai adolescente.
Raggiunse il Sacerdote con una corsa perdifiato, scalciando sulla pietra bianca del Tempio, reggendosi con grazia – acquistata solo per non sembrare un maschiaccio agli occhi di Saga, per il quale provava un affetto superiore ad una semplice amicizia – i lembi inferiori del vestito che le frusciava a terra. Non avrebbe voluto perdersi quello stimolante incontro per nulla al mondo. Voleva rimanere insieme ai gemelli, anche solo “pregando” per il loro futuro da lontano. Sapeva comunque, che quelle speranze sarebbero risultate vane, perché uno dei due avrebbe dovuto allontanarsi dal Tempio, neanche fosse un traditore della sua stirpe, lasciando l'altro ad occupare la terza Casa ancora vuota e prestare pericolosi servigi alla giustizia. Sarebbe divenuto un uomo giusto; un uomo che, alla prima minaccia, non avrebbe esitato un solo secondo a lanciarsi a capofitto nella guerra, mettendo a repentaglio la propria vita per un ideale. Quello però l'affascinava; combattere per una causa giusta, mostrando il proprio Cosmo in aumento, difesa solo dalla propria Cloth, che rimane con te fino all'ultimo spasmo di vita, per poi succedersi ad altri combattenti fino a che, anche di loro, non ne sarebbe rimasto che il ricordo. E così via, perché quelle Cloth esistevano da tempi immemori, forgiate da oro sgargiante, argento scintillante e bronzo luminoso. Le tre diramazioni di guerrieri avevano lottato sempre, da generazioni, a difesa di quel luogo, morendo elogiando il nome di Atena. E così avrebbe voluto fare lei, perché non si riteneva una semplice ragazza o una semplice ancella. Sentiva di dover, e di saper, dare qualcosa di più oltre a quello che già riusciva a dare. Voleva diventare un Saint e quelle battaglie conquistatrici non erano per lei altro che uno stimolo. Dopo anni trascorsi in serena compagnia di Saga, Kanon, Aiolos ed Aiolia, come se fossero anch'essi persone “normali”, adesso, di fronte a ciò che stava per succedere, la consapevolezza di un tempo continuava a farsi spazio nella sua anima, infondendole il coraggio necessario per tentare di nuovo ciò che aveva fatto tre anni prima, anche se quello significava andare contro il volere di un suo superiore.


Intanto, i due gemelli ed aspiranti Saint, erano l'uno di fronte all'altro al centro dell'arena, mentre aspettavano il consenso del Pope Shion per iniziare.
L'uomo era seduto sul suo scranno dorato, in cima all'ultimo padiglione delle scalinate adibite a tribune. C'erano molto cadetti, insieme ai loro maestri, ad assistere a quello scontro. Erano tutti ragazzi molto giovani, sicuramente ai primi anni di addestramento, che avrebbero trovato in quell'incontro uno stimolo per eguagliarli perché, non molti anni dopo, in quell'arena avrebbero avuto luogo i loro incontri alla conquista delle Cloth che il destino aveva scelto per loro. Ed Owl lo sapeva, Shion glielo raccontava come se fosse una favola che si racconta prima della buonanotte; nel firmamento brillavano tante costellazioni quante i Saint che avrebbero dovuto attingere la forza da esse, richiamando con i propri sforzi la Cloth di quella stessa costellazione, che avrebbe trovato in lui la forza necessaria per vestirla.
C'era molta trepidazione fra gli spalti, di tutti quelli che speravano in Saga, perché Kanon era, per loro, troppo “malvagio” per divenire un puro Saint a difesa del Santuario dove era nato e cresciuto.
Per la ragazza invece non era lo stesso, perché lei aveva conosciuto entrambi e poteva dire che, tutti e due, si erano allenati con costanza e forza di volontà necessaria per intraprendere quella “carriera” tanto aspirata. Erano due ragazzi molto forti ed, anche se estremamente simili, nel contempo molto diversi. Chissà se, per quella sottigliezza, uno dei due sarebbe risultato più forte dell'altro. Continuava a chiedersi chi, secondo lei, avrebbe battuto l'altro e come avrebbe preso quel distacco.
Ovviamente, le si strinse il cuore al pensiero di doversi allontanare da Saga, anche se non sarebbe andato molto lontano; avrebbe lasciato il Tempio, ma avrebbe continuato a vivere come una persona normale nei pressi di Rodorio e forse, vivendo come tale, avrebbe preferito rimanergli al fianco ed abbandonare quel destino che si andava, sempre più convinta, cercando.
Ma, se fosse stato Kanon a vincere, come avrebbe reagito lei? Sarebbe corsa anche dietro di lui?
Quella domanda le lasciò solamente un groppo in gola. Voleva bene anche a lui, anche se era un sentimento ben diverso dal bene che voleva al suo fratello. Comunque, ci era molto affezionata. Era cresciuta con lui, grazie anche ai metodi un po' troppo bruschi che le avevano fatto capire che, da sola, non avrebbe mai risvegliato il suo Cosmo senza rischiare la vita. Solamente chi eletto dalle stelle avrebbe potuto intraprendere un'istruzione ai fini specifici del Tempio. Ma le stelle, su di lei, cosa dicevano? Questo solo Shion poteva saperlo, lui che dall'alto dello Star Hill leggeva il destino nel firmamento come se fosse un libro aperto. Quella particolarità era dedita solo al Grande Sacerdote, colui che, dentro di sé, oltre che ad un'immensa forza, portava anche un'immensa saggezza.
Voltò infine lo sguardo su di lui, che continuava a stare seduto sul trono estremamente calmo e pacato. Solo lui lo era, rispetto a tutti gli altri che, in tensione per quell'incontro, non vedevano l'ora che iniziasse. Forse perché lui sapeva già come sarebbe finita.
Sentendosi lo sguardo della figlioccia addosso, Shion voltò elegantemente il capo verso di lei, facendola sobbalzare. Non si aspettava di certo che si accorgesse che lo stava osservando di sottecchi. Lui era un Saint, si disse dopo, ha i sensi più sviluppati rispetto a lei.
<< Anche tu non vedi l'ora che inizi, non è vero? >> Parlò elegantemente lui, quasi sorridente, nonostante da sotto la maschera sacerdotale che portava in pubblico non riuscisse a scorgere il suo volto rilassato.
Owl annuì, abbassando lo sguardo. Aveva quasi voglia di chiedergli di rimandare il tutto,o addirittura di annullare lo scontro, lasciando che entrambi continuassero a vivere nel Tempio. Avrebbe voluto chiederlo come in gesto disperato, perché mai sarebbe riuscita a superare un presunto addio. Ma sapeva che quello era impossibile. Per quanto buono ed umano fosse Shion, non avrebbe mai accettato quella sua richiesta; il Pope doveva attenersi alle secolari e millenarie regole che vigevano nel Tempio dai tempi del mito. Non c'era altro modo per risolvere quella questione se non la lotta fra i due. Non si prese, quindi, neanche la briga di sprecare le parole.
<< Tranquilla piccola, tutto accade per una precisa ragione. >> Con quell'affermazione pacata e decisa, continuando a chiamarla “piccola” nonostante i suoi tredici anni, si alzò dalla sua postazione, sovrastandola con l'altezza e lasciando che la candida veste gli frusciasse addosso. L'elmo dorato che, un tempo, era appartenuto al Pope Sage, brillava sotto i lucenti raggi del sole, illuminando anche i lineamenti di quel volto artificiale che elegantemente indossava, dove i bulbi oculari lanciavano scintillanti bagliori come se fosse il suo diretto ed autoritario sguardo.
Lo osservò per un'ultima volta prima di girare il volto verso i due gemelli, che avevano già voltato l'attenzione verso l'uomo che si apprestava a dare la sua benedizione e far iniziare lo scontro.
Accanto a lui, anche la Pandora Box contenente la sacra Cloth dei Gemelli aspettava l'esito dell'incontro, così che si sarebbe di nuovo aperta a difesa di colui che ne sarebbe stato il fido possessore.
Chissà, pensò Shion, se la maledizione che aveva colpito duecento anni prima Aspros e Deuteros sarebbe tornata a maledire anche loro due. Quei gemelli erano difficili da classificare, e come i diòscuri della sua generazione. Saga, come Aspros, era ambizioso e generoso. Con la sua luce e forza di volontà aveva convinto tutti, lui perfino, facendo addirittura pensare che, forse, a conquistarsi la Cloth sarebbe stato proprio lui. E poi c'era Kanon, che nominato dagli altri cadetti come un eterno numero due, non aveva nulla da invidiare a Saga, nonostante il suo carattere fosse più introverso e schietto, così da far sì che dubitassero tutti. Ma anch'egli aveva buone probabilità di vittoria, perché mai aveva infranto una regola del Tempio; mai aveva mancato di rispetto al suo maestro o al Sacerdote e mai si era lamentato di un durissimo allenamento. Di forza di volontà, e non solo, Kanon non era certo inferiore all'altro.
Sperò solamente che nessuno dei due, qualora fossero diventati Saint, venisse accecato dalla rabbia come Aspros, e che infangasse il nome di quella che, al giorno d'oggi, rimane sempre una costellazione quasi imbattibile, anche se, purtroppo, ambigua e chiacchierata. Nessuno al Tempio aveva dimenticato cosa i gemelli, al tempo della Guerra Santa, aveva fatto. Sperò solamente che la storia non si sarebbe ripetuta, ma servì solo a fargli corrucciare le rughe della fronte. Cercò comunque di riprendere il sorriso, perché proprio ad uno dei gemelli doveva la vita, così come Dohko, il compagno che, esattamente come lui, era vivo e stava portando a termine l'importantissimo compito che Sasha gli aveva affidato.
<< Saga e Kanon, nati sotto la terza costellazione dello zodiaco. >> Iniziò a parlare autorevole, scandendo lentamente le parole per fa sì che tutta la folla sentisse. C'erano brusii e chiacchiericci da parte di quelli che erano in attesa dell'esito finale, ma nessuno dei diretti interessati ci badò. Nemmeno Owl, troppo presa dal discorso di Shion per stare ad ascoltare false supposizioni da parte di terzi.
<< Che la vostra luce non tradisca mai ciò per cui è fedele, e che mai le tenebre possano prendersi gioco di voi. >> Finì con quelle parole, che misero a tacere ogni singola persona. Il silenzio calò sul Tempio fino a che, Shion, non diede il via al combattimento.
Intanto, dall'alto di una colonna oscurata dall'ombra, non lontana dall'arena, Yoma aveva assistito a tutto e si stava per godere l'incontro più soddisfacente della sua vita.
Lui, come il Sacerdote, sapeva già chi avrebbe vinto. Grazie alla sua stilla di malvagità, la sua vendetta sarebbe iniziata lenta e drammatica e grazie alla sua anima divina, poteva muoversi nell'oscurità attraverso il Tempio. Nessuno avrebbe saputo nulla di lui, perché poteva azzerare il Cosmo a suo piacimento, facendo sì che sembrasse una persona comune. Anche se il campo di forza della Dea Athena, che da secoli permeava su quel luogo, lo rendeva più debole, non si era certo dato per vinto. Aveva sfidato tutto ciò, pur di raggiungere il suo scopo. E ci era riuscito; non doveva fare altro che aspettare la sua rivalsa.



Il combattimento iniziò alla pari dopo alcuni secondi, che i due gemelli utilizzarono per contemplarsi tracciando, l'uno di fronte all'altro, un cerchio perfetto nel centro dell'arena. Non c'era spazio per altro in campo, oltre loro due; né gli sguardi curiosi dei compagni, né i chiacchiericci della gente. Nulla che non servisse al combattimento.
Il primo a sferrare l'attacco fu Saga, stanco del comportamento taciturno del fratello, ma dopo che sferrò il colpo, esso andò a vuoto perché Kanon si era spostato con uno scatto fulmineo, attaccandolo in seguito da dietro. Anche Saga fu lesto a spostarsi, facendo sì che anche il suo pugno andasse a vuoto.
Continuarono per alcuni minuti, cercando di far prevalere i loro colpi, fino a che un insolente affannamento si impadronì di loro.
<< Sei bravo a sfuggirmi fratello! >> Iniziò Kanon, con un sorriso di scherno, mantenendo comunque la sua posizione piegata in avanti, pronto a ricevere o dare il colpo.
<< Mai bravo quanto te, fratellino! >> Saga sorrise. Non mostrò espressioni di scherno nemmeno per un secondo. Il suo avversario era bravo, esattamente come lui, e mai avrebbe peccato di presunzione, commettendo l'errore di sottovalutarlo.
Piano piano che il tempo scorreva, anche le loro difese si abbassavano, lasciando che i colpi di entrambi andassero a segno. Il primo fu quello di Kanon, che raggiunse con un balzo felino il gemello, colpendolo al labbro con la ferocia necessaria per far si che, su di esso, si aprisse un taglio scarlatto. Sotto quella pressione, Saga cadde prono sulla pietra bianca dell'arena, erosa dal tempo. Per fortuna il colpo non fu troppo forte, quindi riuscì a rialzarsi subito, cercando di tamponarsi al meglio la ferita con il dorso della mano.
Fu allora che la sua espressione angelica lasciò spazio ad una smorfia, facendo sorridere maliziosamente il gemello, che non vedeva l'ora di rimetterlo al tappeto. Ma quella fu la volta di Saga che, schivando un altro fulmineo cazzotto, colpì in pieno stomaco il gemello, facendogli sputare sangue e facendogli mozzare il respiro per alcuni secondi. Anche lui cadde a terra, in ginocchio, reggendosi la parte dolorante ed inspirando aria a fatica.
Intanto, l'ondata di “ooh” sotto il colpo del gemello, non era sfuggita all'udito di Kanon, che alzò il volto provato verso colui che aveva in volto la sua stessa espressione.
<< Non male! >> Iniziò ridacchiando, mentre cercava di alzarsi con le sue forze. << Hai convinto tutti con i tuo modi gentili e la tua aura angelica. >> Disse acidamente, nonostante il sorrisetto di scherno che mostrava. Tuttavia Saga fermò la sua avanzata verso di lui, guardandolo con un sopracciglio alzato.
<< Che vai dicendo! >> Lo ammonì, ma egli non si fece impressionare da tanta violenza nelle parole.
<< Chissà che delusione sarebbe per coloro che ti acclamano come un Dio, vederti lasciare il Tempio per sempre. E chissà cosa direbbero nel vedere me, rivestito della Gold Cloth di Gemini! >> Ridacchiò indicando la folla, che aveva ripreso a farsi sentire con i loro brusii e chiacchiericci.
<< Ma che stai dicendo! >> Lo ammonì autoritario l'altro. << O io o te che differenza fa? Abbiamo un compito, una missione, ed il nostro destino ci implora di far parte di tutto questo! >> Aprì le braccia per indicare il Tempio. << Ma ho passato anni della mia vita per questo ideale, e non ho intenzione di buttarli al vento, perdendo, o vincendo senza lottare perché sei mio fratello! >> Disse tutto d'un fiato, agitano un braccio a mezz'aria e lasciando che il pugno serrato si scontrasse nello stesso punto in cui, quello del gemello, era andato a lacerargli il labbro.
<< Combatti come se io fossi uno sconosciuto! >> Gli parlò di fronte al viso, ma il grugnito di Kanon non gli fece accorgere del pugno che stava per conficcarglisi nello stomaco. Così Saga cadde di nuovo a terra e l'altro, con un balzo, gli fu sopra.
<< Lo sto già facendo! >> Gli disse fra i denti, mentre lottavano per prevalere l'uno sull'altro, rotolando fra la polvere e la roccia bianca, sporcandola con il sangue che gocciolava dalle loro ferite. << Se ti lasciassi vincere sapendo di non aver dato il meglio di me non riuscirei mai a perdonarmelo! >> Mostrò un lieve sorriso, che il fratello contraccambiò riuscendo a scrollarselo di dosso. In quel momento Kanon atterrò con la schiena su di una roccia e Saga sferrò uno dei suoi micidiali pugni dritto sulla sua guancia, lasciandolo cadere dall'altra parte. Ma il fratello non era da sottovalutare, quindi non abbassò minimamente la guardia; infatti, l'altro riuscì ad eludere i suoi sensi e con un balzo gli fu dietro, così che, con un calcio, riuscì a metterlo al tappeto.
Man mano che quella sfida diventava più avvincente, i sensi dei due iniziavano ad affievolirsi. Il sangue e le ferite ricoprivano quasi tutto il loro corpo, compreso il viso. La vista si affievoliva e le parole, impossibilitati a pronunciarle, iniziavano a mancare. Non si offendevano più a voce, c'erano solo i fatti a parlare, fino a che, dopo altri minuti di pugni e cazzotti tirati dritti nel petto, i due caddero a terra in ginocchio, ma con tutta la buona volontà per rialzarsi.
Sapevano entrambi che, oltre alla folla sempre più silenziosa ed ansiosa, li stava osservando anche il loro maestro, colui che aveva insegnato loro a combattere. Ma non avevano imparato solo con calci e pugni. Non li aveva educati solo sulla resistenza fisica, cercando di far fronte alla stanchezza. Non li aveva addestrati unicamente per l'astuzia e la velocità. No, sapevano tutti e due che il loro mentore voleva qualcosa di più. Era ambizioso, esattamente come aveva insegnato loro ad essere. Non gli importava chi vincesse, ma solo che lottassero al massimo della loro forza perché, che avrebbe vinto Saga, o che avrebbe vinto Kanon, avrebbe comunque vinto un suo allievo.
Anche il Grande Sacerdote stava osservando silenziosamente il loro incontro, lo potevano scorgere con il pelo dell'occhio. Era seduto al suo trono dorato e non si era minimamente mosso per tutta la durata dell'incontro. Quella maschera però, occultava fin troppo le espressioni del Pope, rendendolo come un manichino senz'anima agli occhi di tutti. Ma Shion l'aveva un anima, così come un cuore, e per quello, dentro al suo silenzio, c'era molto più di quello a cui dava a vedere.
Fine capitolo 8

----

Colei che scrive:

Eccomi qua :3 Salve a tutti e ben trovati! Ho voluto aggiornare prima di questo fine settimana, cui avrò poco tempo per stare al pc!  
Questo capitolo è stato un vero e proprio patema d'animo (?) D: Sono assolutamente negata a descrivere scene di lotta (penso si sia notato). In più, l'intero scritto di questa ottava parte, doveva essere incentrato sullo scontro, invece ci è entrata altra introspezione xD Spero di non aver fatto troppo macello, sia col testo, sia con gli errori Y.Y
Non ho altro da dire, oltre cose dette e ridette xD L'unica cosa da fare, per scoprire qualcosa di più, è aspettare :3 (non tanto, ve lo prometto u.u) xD
Un bacione ai recensori ed ai lettori che sono giunti fino a qui :3
Al prossimo capitolo!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Scarlet Jaeger