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Autore: EmmeEnne    06/02/2014    0 recensioni
Cassidy Fernandez è un Omega che passa per Beacon Hills. Non dopo molto tempo dal suo arrivo, si trova coinvolta nella guerra tra l'Alpha Derek Hale e la famiglia Argent. Mentre aiuta Derek con il suo branco, si avvicina molto al Beta Isaac Lahey. Riuscira a fare di Beacon Hills il suo mondo?
[La storia non mi appartiene, è solo un lavoro di traduzione il mio. Si ambienta nella seconda stagione. Enjoy!]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 2
 
Derek e Cassidy erano nel vagone della metropolitana in silenzio.
Anche se avevano iniziato il discorso sul passato di Cassidy la sera prima, avevano deciso di finirlo ora.
Cassidy si sedette e guardò Derek, che stava ancora pensando a tutto quello che lei gli aveva detto.
Ad essere sinceri, Derek era rimasto sorpreso da quello che aveva imparato della ragazza. Come aveva potuto tenersi tutto dentro per sei lunghi mesi? Soprattutto dal momento in cui aveva diciassette anni… Diamine, quello che era accaduto a lui anni prima ancora lo perseguitava. Al momento, Derek era contento di averla nel suo branco. Si sarebbe presto relazionata con il suo nuovo membro, Isaac. Con il resto del branco, poi si sarebbe visto.
«Allora…» cominciò Cassidy. «Quando hai intenzione di raccontarmi del tuo di passato doloroso?»
«Cosa ti fa pensare che io abbia un passato doloroso?» le rispose Derek.
«Conosco quell’espressione. La vedo nello specchio ogni giorno. Non solo, penso che tutti sappiano quello che è successo alla tua famiglia»
Prima che Derek potesse rispondere, sentirono la porta fuori dalla stazione aprirsi.
«Derek!» gridò una voce, mentre si sentivano dei passi giù per le scale. «Derek!»
Derek e Cassidy si alzarono e videro Isaac correre nel vagone della metropolitana, quasi senza fiato.
«Cosa c’è?» gli chiese Derek.
«M-mio padre. Penso che sia morto» gli rispose Isaac.
Cassidy guardò Isaac sorpresa come Derek, mentre lui usciva allo scoperto, mostrando per un po’ i suoi occhi rossi.
«Cos’hai fatto?»
«Questo è il punto. Non sono stato io»
«Chi è stato?» gli chiese Cassidy.
«Io n-non lo so. Era come una lucertola, un serpente»
«Hai mai sentito parlare di una cosa del genere?» Cassidy borbottò a Derek, guadagnandosi una scrollata di spalle. «Isaac» Cassidy afferrò Isaac per mano e lo fece sedere. «Devi dirci tutto quello che è successo stasera, d’accordo? Tutto»

 
«Grazie per l’aiuto» Cassidy disse alla donna che stava nella segreteria del liceo di Beacon Hills.
Uscì dall’ufficio e cominciò a percorrere i corridoi. Si era appena iscritta perché Derek le aveva dato il compito di vegliare su Isaac. Per fortuna era la fine della giornata scolastica, così si diresse verso il campo, dove la squadra di lacrosse si stava allenando. Mentre si sedeva sulle gradinate, non poté fare a meno di sorridere quando notò Scott tra i giocatori. Lui la notò e restituì il sorriso prima di cominciare a giocare.
Cassidy sentiva la presenza di Derek nei boschi vicini, sapeva che anche lui stava sorvegliando Isaac.
I due Alpha guardarono come Scott cominciò a correre dalla porta verso ogni giocatore, braccandoli. Forse aveva percepito l’odore di un nuovo licantropo ed era intenzionato a scoprire chi fosse. Cassidy si sintonizzò sul battito cardiaco di Isaac, il suo cuore batteva davvero forte. Era in grado di sentire la rabbia dentro di lui.
«Isaac» disse sottovoce. «Se puoi sentirmi, aggiustati il casco» vide la mano di Isaac toccare il casco. «Bene. Ora Isaac, devi controllarti. So che questa sera c’è la luna piena, ma devi provarci. Prova a pensare a qualcosa che ti rende felice. Non lasciare che il lupo dentro di te prenda il sopravvento. Fai respiri profondi»
Ascoltando attentamente ancora una volta, udì il battito cardiaco di Isaac rallentare un po’.
Guardò la collisione fra Scott e Isaac, entrambi su quattro zampe e uno di fronte all’altro, i loro occhi gialli brillavano.
Al suono del fischietto, interruppero il loro contatto visivo. Cassidy all’improvviso notò tre poliziotti che avanzavano nel campo. Guardò Scott e Isaac voltarsi a guardare la stessa cosa.
«Non dirglielo» Cassidy sentì dire da Isaac, rivolto a Scott. «Per favore, non dirglielo»
«Merda» mormorò fra sé e sé mentre si alzava.
Si allontanò dalle gradinate, mentre i poliziotti parlavano con Isaac prima di portarlo via con loro.
Guardando verso il campo per l’ultima volta, Cassidy si diresse poi verso il bosco.
«Hai visto, vero?» chiese a Derek.
«Già»
«Che cosa facciamo?»
«Torniamo alla stazione della metropolitana. Avremo bisogno della mia macchina. C’è qualcosa che devo mostrare a te e Scott»
«Pensi che ci sarà d’aiuto?»
«No. Ma lui ha un debole nel voler aiutare gli altri»

 
Mentre la macchina della polizia con dentro Isaac si allontanava, Derek guidò fino davanti alla scuola, Scott era lì.
«Entra» disse Derek a Scott.
«Dici sul serio?» chiese Scott, visibilmente turbato. «Lo hai reso tu così. E’ colpa tua»
«Lo so. Adesso sali in macchina e aiutaci»
«No, ho un’idea migliore. Chiamerò un avvocato, perché un avvocato potrebbe avere più possibilità di tirarlo fuori prima della luna piena di stanotte»
«Non se andranno a casa sua»
«Che cosa vuoi dire?»
«Qualunque cosa Jackson abbia detto alla polizia… quello che c’è in casa è peggio. Molto peggio»
«Scott, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Ti prego» gli disse Cassidy.
«Quanto peggio?» chiese Scott a Cassidy.
«Ad essere sinceri, non lo so. Ma se dovessi indovinare, direi abbastanza per incolpare Isaac della morte di suo padre»
Scott annuì e Cassidy gli aprì la portiera del passeggero. Non appena la porta si chiuse, Derek accelerò.

 
Derek, Cassidy e Scott entrarono in casa Lahey; Scott aveva una torcia.
«Se Isaac non ha ucciso suo padre, allora chi è stato?» chiese Scott.
«Non lo sappiamo ancora» gli rispose Derek.
«Allora come fai a sapere che sta dicendo la verità?»
«Perché abbiamo fiducia nei nostri sensi» gli rispose Cassidy, mentre si avventuravano nella casa.
«Tutti i sensi» disse Derek. «Non solo l’olfatto»
I tre lupi si fermarono per un momento e Scott guardò Derek consapevole.
«Tu… eri al campo oggi?» disse Scott, guardando dritto davanti a sé imbarazzato.
«Già»
«E’ stato così brutto?»
Derek lo guardò per un attimo, prima di appoggiargli una mano sulla spalla.
«Sì» gli rispose poi.
I tre si fermarono davanti una porta, Derek sapeva che era il seminterrato.
«Vuoi imparare? Inizia adesso» disse a Scott, che illuminò le scale con la torcia.
«Cosa c’è laggiù?» chiese Scott, scendendo piano le scale.
«Il movente» rispose Cassidy usando i suoi sensi, ingoiando il groppo che le si era formato in gola.
«Che cosa sto cercando?»
«Segui i tuoi sensi, Scott» disse Derek, mentre li guardava entrambi scendere le scale.
«Che cosa è successo qui?»
«Il genere di cose che lasciano un segno»
Cassidy strinse le braccia al petto mentre seguiva Scott. Sentiva perfettamente l’odore dell’abuso avvenuto in quella stanza. Lei stessa non era estranea al sentimento di tristezza, intimidazione, paura… e la lista poteva continuare all’infinito.
Era parte del motivo per cui era diventata un’Alpha.
«Tutto bene?» le chiese Derek, avvicinandosi. Cassidy annuì, evitando il contatto visivo. «Non hai…»
«Sto bene, Derek» gli rispose tranquillamente.
Derek annuì, mentre lei continuava a camminare. Sapeva che la ragazza stava facendo del suo meglio per rimanere forte non solo per sé, ma anche per Isaac, che ora aveva bisogno del loro aiuto. Continuò a seguire i due lupi, quando vide che Scott notò il congelatore con delle catene sopra. Scott si concentrò per capire cosa potesse esserci in quel congelatore, poi alzò gli occhi verso Derek e Cassidy, spaventato.
«Aprilo» gli disse Derek.
Cassidy serrò la mascella come Scott, il suo cuore sembrava battere un milione di miglia l’ora. Derek, che notò il battito accelerato della ragazza, le mise una mano sulla spalla per rassicurarla. Normalmente avrebbe lasciato che risolvesse i suoi problemi da sola, ma non poteva. Sentiva il bisogno di proteggerla, aiutarla a sentirsi al sicuro. Una volta che il congelatore fu aperto, Cassidy non poté fare a meno di chiudere gli occhi, una volta notati i graffi sulla parete interna. Poteva quasi sentire Isaac urlare a squarciagola, supplicando il padre di farlo uscire da lì dentro, sentire le lacrime che rigavano il suo viso, la necessità di aria. Cominciò a sentirsi sopraffatta, e si vide costretta a fare lunghi respiri profondi.
«Questo è il motivo per cui ti ha detto di sì» disse Scott, riferendosi a Derek.
«Tutti vogliono il potere» gli rispose Derek.
«Se ti aiuto poi dovrai smetterla. Non puoi andartene in giro a trasformare la gente in lupi mannari»
«Posso se loro vogliono»
«Hai detto a Isaac degli Argent e la possibilità di essere ucciso da loro?»
«Sì, e ha accettato lo stesso»
«Allora è un idiota»
«E tu sei l’idiota che sta con la figlia di Argent. Sì, conosco il tuo piccolo segreto. E se lo so io, quanto tempo pensi che ci impiegheranno loro a  scoprirlo?»
«Stai con la figlia di Argent?» chiese Cassidy scioccata. «Sei pazzo?»
Scott la guardò, senza rispondere.
«Hai visto cosa succede a un Omega. Se sei con me, imparerai ad usare tutti i tuoi sensi, imparerai a controllarti» Derek afferrò il braccio di Scott, mentre i suoi artigli cominciavano a venire fuori. «Anche con la luna piena»
Scott si liberò dalla presa di Derek.
«Se sto con te, perdo lei» gli rispose.
«La perderai comunque. Lo sai»
Derek fece un cenno a Cassidy, era tempo di andare via. Lei non se lo fece dire due volte.
«Aspetta» Scott chiamò i due Alpha, facendoli fermare. «Non faccio parte del vostro branco. Ma lui lo voglio fuori, è una mia responsabilità»
«Perché? Perché è uno di noi?»
«Perché è innocente»
La risposta convinse Derek e Cassidy, e si diressero al piano di sopra. Entrambi sentirono Scott parlare al telefono con Stiles, dicendogli che dovevano sbrigarsi perché la porta della cella non avrebbe trattenuto Isaac.
Fortunatamente per i due Alpha, Stiles era proprio dietro l’angolo e non dovettero aspettare a lungo.
«Quuuindi… Tu sei l’Alpha donna della quale mi ha parlato Scott» disse, mentre si allontanavano da quella casa.
«Già» gli rispose Cassidy dal sedile posteriore.
«Stiles» disse, girandosi e porgendole la mano.
«Cassidy» gli rispose, prendendogli la mano a sua volta.
«Finalmente un’Alpha non spaventoso come Derek» mormorò fra sé e sé il ragazzo, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Derek che sedeva sul sedile del passeggero. «Che c’è? Non lo è»
Cassidy non poté fare a meno di sorridere a Stiles, gli stava già simpatico. Pochi istanti dopo, la macchina si fermò fuori dalla stazione dello sceriffo.
Dalla finestra videro una poliziotta che stava alla reception.
«Okay, le chiavi di ogni cella sono in una cassetta si sicurezza nell’ufficio di mio padre. Il problema è oltrepassare la reception» disse Stiles.
«La distraggo io» disse Derek, quasi pronto ad uscire.
«Ehi, ehi, tu?» disse Stiles, afferrando Derek per la giacca di pelle. «Tu non puoi andare lì» Lo sguardo di Derek si spostò dalla mano di Stiles a lui per un paio di volte, facendo capire al ragazzo che doveva toglierla. «Tolgo la mia mano»
«Sono stato prosciolto»
«Sei ancora una persona sospetta»
«Sono innocente»
«Inn… Tu? Sì, come no…» disse Stiles in modo sarcastico. «Okay, bene. Qual è il tuo piano?»
«La distraggo»
«Uh, e come? Prendendola a pugni in faccia? Già…»
Cassidy sorrise per il sorriso finto di Derek.
«Mi piace, è un tipo divertente» disse a Derek.
Derek guardò Cassidy e notando disappunto nello sguardo dell’Alpha, distolse lo sguardo.
«Parlando con lei» continuò Derek.
«Va bene, va bene. Facciamo un esempio, come aprirai il discorso?» chiese Stiles. Derek prese un respiro, prima di chiudere la bocca e continuare a guardare Stiles dritto in faccia. «Silenzio di tomba. Dovrebbe funzionare a meraviglia. Altre idee?»
«Potrei prendere te a pugni»
Stiles lo guardò per un momento, offeso.
«Okay ragazzi, ne ho abbastanza. Derek, usa il tuo fascino. Stiles, andiamo» disse Cassidy, battendo le mani sulle spalle dei due ragazzi.
I tre si diressero verso la stazione di polizia; Cassidy fece un cenno a Derek di entrare per primo.
«Buona sera, come posso aiutarla?» cominciò la donna, ma si fermò quando vide Derek. «Tu?»
«Ciao» le disse Derek.
«Ciao» gli rispose.
«Umm, avrei una domanda. Uh… scusa, è che davvero non mi aspettavo di trovare qualcuno…»
«Come me?» gli rispose la donna, lusingata, mentre Stiles e Cassidy passavano velocemente nel corridoio affianco.
«Stavo per dire qualcuno incredibilmente bella, ma sì, credo che sarebbe lo stesso»
Stiles e Cassidy trovarono l’ufficio dello sceriffo e Stiles andò alla cassetta di sicurezza. Inserì il codice, l’aprì, ma non trovò le chiavi. Quasi immediatamente, sentirono le chiavi tintinnare nelle vicinanze.
«Oh no… resta qui. Sarà più facile se vedono me che te» disse Stiles.
«A-Aspetta Stiles» iniziò la ragazza, ma Stiles si era già allontanato.
Cassidy sospirò e cominciò a frugare per l’ufficio. Si avvicinò alla scrivania e accese la luce. Sorrise quando vide le foto dello Sceriffo Stilinski con sua moglie e Stiles. Sembravano davvero felici. Prima che potesse esplorare ulteriormente, l’allarme antincendio scattò. Velocemente, spense la luce e si fiondò nel corridoio, ascoltando il battito cardiaco di Stiles per capire la sua esatta posizione. Quando lo trovò, vide la porta della cella sul pavimento e Isaac dalla parte opposta della stanza che stava sbattendo al muro un poliziotto. Forse era il cacciatore mandato dagli Argent di cui Scott le aveva parlato a telefono.
Dall’altra parte c’era Stiles, a terra e con le spalle contro il muro.
Andò da Stiles e si inginocchiò accanto a lui, posandogli una mano sulla spalla.
«Stai bene?» gli chiese Cassidy.
«Sì» le rispose, mentre guardava Isaac che metteva fuori gioco il cacciatore.
Prima che Cassidy potesse alzarsi e cercare di controllare il Beta, Derek entrò nella stanza, distruggendo una siringa sul pavimento e catturando l’attenzione di Isaac. Derek guardò Isaac e lui rivolse la sua attenzione a Cassidy e Stiles, soffermandosi su quest’ultimo e scattando in avanti. Derek guardò Stiles e Cassidy prima di mettersi davanti ai due, ringhiando contro Isaac con i suoi occhi rossi e le sue zanne.
Gli occhi di Isaac si spalancarono per la paura, mentre si allontanava e si lasciava cadere contro il muro dietro di lui, nascondendo la sua faccia in posizione fetale e tornando alla sua forma normale.
«Come hai fatto?» gli chiese Stiles.
«Sono l’Alpha» gli rispose Derek, voltandosi a guardarlo.
Cassidy lasciò Stiles per andare da Isaac. Rimase contro il muro, proprio come un cucciolo spaventato.
Lei sospirò, immaginando che quella doveva essere l’espressione che aveva ogni volta che suo padre gli urlava contro o faceva qualcosa che lo spaventava.
«Va tutto bene» gli disse dolcemente, rassicurandolo e strofinandogli leggermente la schiena. «Isaac, dobbiamo andare. Ti facciamo uscire di qui»
Cassidy si alzò e porse la mano ad Isaac. Ancora titubante, Isaac afferrò la mano della ragazza e si alzò.
«Stiles, tu resti qui?» chiese a Stiles prima di seguire Derek fuori dalla porta.
«Non so come spiegherò tutto questo, ma andate» le rispose.
Cassidy annuì e cominciò a seguire Derek e Isaac.

 
«Stai bene?» chiese Cassidy ad Isaac, porgendogli una bottiglia di acqua, mentre si sedeva accanto a lui.
«Sì, sto bene» le rispose, prendendo la bottiglia.
«Sei sicuro? Voglio dire… sei stato in carcere, Isaac. Sei troppo carino per la galera»
«Sto bene» Isaac sorrise.
Cassidy sorrise, mentre guardava il ragazzo. Le piaceva il modo in cui i suoi occhi azzurri si erano illuminati quando Isaac aveva sorriso. Si erano scambiati dei sorrisi d quando si erano incontrati, ma questo era vero.
«Beh, il lato positivo è che sei sopravvissuto alla luna piena senza uccidere nessuno. Hai steso un cacciatore che era venuto per te quando non lo meritavi, quindi penso che questa sia una cosa della quale andare fieri»
«Già. Posso chiederti una cosa?»
«Certo»
«Siete andati a casa mia questa sera, non è vero?»
«Sì»
«Non voglio che tu ti senta obb…»
«Non lo sono. Non ho intenzione di agire come se sapessi tutto quello che hai passato, perché non so cosa sia successo. Devi solo sapere che se hai voglia di parlare con me, io ci sono»
Isaac cercò gli occhi di Cassidy per un attimo, sentendo qualcosa di familiare in loro.
«E’ successo anche a te, non è vero?»

 

Emme's corner: 
Ehi voi! Eccovi anche il secondo capitolo, tutto per voi (:
Allora, che ne pensate? Vorrei sentre qualche vostro parere, la storia merita molto!
E poi essendo ambientata nella seconda steagione ci riporta un po' indeietro con i ricordi, non credete?
Comunque, grazie a chi ha letto il precedente capitolo :D
Ci tenevo solo a ricordarvi che la storia non è mia, la sto solamente traducendo. La scrittrice è lei: WinchesterAngel3389 :D
E questa qui è la nostra Cassidy -> Cassidy Fernandez
Alla prossima, e lasciate tante recensioni u.u
#Emme#


 
  
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