Vi consiglio di mettere questa mentre
leggete, a meno che
non vi disturbi, altrimenti vi consiglio di ascoltarla: http://www.youtube.com/watch?v=JA6id4--BDg
CAPITOLO 12 - URGENT
'Got fire in your veins
Burning hot
But you don't feel the pain
Your desire is insane
You can't stop
Until you do it again
But sometimes I wonder
As I look in your eyes
Maybe you're thinking of some other guy
But I know, yes I know
How to treat you right
That's why you call me
In the middle of the night
You say it's urgent
So urgent
So-oh urgent urgent
Just wait and see
How urgent my love can be'
DRIIN!
"Pronto?" rispose Eleonora, sbadigliando, irritata.
"Sono John."
"John, cazzo, non potevi aspettare domani?
È l'una di
notte!"
"Senti, Eleonora, volevo parlarti oggi, ma
sei scappata
e non ce la faccio più, devo parlarti."
"Perché non ci dormi su?"
"Senti, vieni qui, già che ci
sei... Ormai ti ho
svegliata, no?"
"Senti, John..."
"Ti prego, ti prego, ti prego!"
"Okay, aspetta che mi vesto." disse
scocciata.
"Perché, sei nuda?"
"Sono in pigiama, imbecille! Avrai
svegliato me, ma tu
non sei tanto sveglio."
"No, veramente, non ha senso dire
così."
"Ma John, per metterti i vestiti, se sei
già vestito
devi svestirti."
"Non ha senso."
"Tu non sei normale, John."
"Neanche tu, ora ti 'vesti'?"
"Ci impiegherò un
po’, sono a piedi e non ho la minima
intenzione di prendere la metropolitana."
"Ah, okay. Ho ragione a dire che sei
strana, quindi. Ti
aspetto."
"Ciao."
"Ciao..."
Eleonora era ancora mezza addormentata.
"Mi fai entrare?"
Il ragazzo si era incantato a guardarla.
"Ah, sì scusa." disse
scostandosi dalla porta.
Si diressero verso il salotto ed Eleonora
si sedette sul
divano.
"Beh, cosa volevi dirmi che non potevi
dirmelo al
telefono?"
"Io..."
La ragazza inarcò un
sopracciglio.
"Io ho paura per il contratto. Domani...
Oggi dobbiamo
andare a controfirmare o qualcosa di simile e... E poi dobbiamo fare un
album,
scrivere delle canzoni. E se non ne fossimo capaci? Io penso che..."
"John, calmati." lo rimproverò
la ragazza "Ti
conosco abbastanza bene per capire che non è questo quello
che volevi dirmi.
Dunque? Parla!"
John impallidì.
Deglutì due volte prima di rispondere:
"È questo il problema, fidati."
"John..."
"Ti va di fare una passeggiata?" chiese il
ragazzo, un po' troppo precipitevolmente "Per prendere un po'
d'aria."
La ragazza annuì poco convinta.
Appena John si fu vestito, aprirono la
porta e si avviarono
lungo le fredde strade di Londra.
Dopo cinque minuti iniziò a
piovere, ovviamente. Dopotutto
erano a Londra.
Corsero fino ad un pub ed entrarono per
rifugiarsi.
L’interno era caldo ed
accogliente, il fuoco scoppiettava
allegro nel camino, spandendo la sua luce gialla sul pavimento e sui
tavoli ed
illuminando le poche persone che erano ancora sedute a parlare a
quell’ora.
Si sedettero al tavolo ed una cameriera
che cercava di non
mostrare la stanchezza sorridendo prese le ordinazioni.
Quando le due cioccolate con panna
arrivarono, i due
iniziarono a parlare del più è del meno.
“Esatto! Hai ragione,
è proprio…”
La ragazza si bloccò a
metà frase.
Un ragazzo alto dai capelli ricci color
cioccolato ed un
sorriso smagliante si era appena seduto ad un tavolo poco distante dal
loro.
Di fronte a lui si stava sedendo un
biondino che Eleonora
non vedeva da un anno.
Sembravano felici.
“Jim…
Mika.” sussurrò, ma per fortuna John non la
sentiva,
troppo preso a raccontarle della vita delle piovre.
No, stava parlando del gruppo, non delle
piovre.
“Come, scusa?” gli
chiese, confusa.
Lui si accorse in quel momento che non lo
stava ascoltando
minimamente.
“Susa, John, possiamo andare
via, non mi sento bene, ho
bisogno di un po’ d’aria.”
John acconsentì ed andarono a
pagare, mentre lei fremeva,
impaziente.
La tensione sparì solo quando
furono fuori.
John portò Eleonora fino
davanti a casa.
“Beh, ciao.” disse
lui, girandosi ed iniziando a camminare.
“Aspetta!”
Eleonora gli corse dietro e lo raggiunse,
ma inciampò e lui
la prese al volo.
“Ti stavi dimenticando
questa.” disse lei togliendosi la
giacca e porgendogliela.
John la guardò con un misto tra
stupore e delusione.
Prendendo la giacca le loro mani si
toccarono ed un brivido
gli percorse la schiena.
Prese un respiro per cercare di calmarsi
ed alla fine si
decise.
La prese per mano attirandola a
sé, le mise una mano dietro
alla testa e la baciò.
NOTA DELLA SCRITTRICE:
Hi guys! (?)
Scusate per la ‘lunga’
assenza, ma negli ultimi tempi non
riesco proprio a scrivere e se scrivo i capitoli sono corti e senza
spessore.
Ma lascio a voi l’ardua
sentenza. Che ve ne pare? John sta
rovinando tutto? O è più Eleonora a distruggere
tutto? Insomma, aspetto delle
recensioni, positive o negative che siano.
Bye- bye, ci vediamo l’anno
prossimo con il next chapter. XD
P.S. La
canzone è ‘Urgent’ dei Foreigner.