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Autore: Nerhs    06/02/2014    2 recensioni
Sentii la panca su cui ero seduta,scricchiolare di nuovo. La sua presenza di fianco a me era evidente. Lo sentii sospirare,stava fissando l’altare di fronte a lui.
-Quindi sono…quanti anni hai?- chiese rompendo il silenzio che si era formato nella piccola cappella
-Diciannove.-
-Sono diciannove anni che tu vieni a pregare qui?- chiese con un misto di innocenza e stupore
La mia risata suonò lì dentro,facendo comparire sul suo volto,un sorriso timido.
Lo guardai e scrollai la testa.
-Sono circa cinque o sei anni.- dissi
Lui annui e poi si mise seduto sull’inginocchiatoio davanti alla panca su cui ero seduta io.
Alzò il mio viso e mi fissò negli occhi.
-Ho…bisogno di te,Ester.- sputò
Ero sicura che le mie guance non fossero mai diventate così rosse come in quel momento.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.
 
Con un gesto veloce e da ninja,spensi l’affare sotto il mio cucino che aveva appena accennato qualche rumore.
Se avessi saputo che quella notte non avrei dormito,mi sarei risparmiata la seccatura di impostare la sveglia. Mi alzai dal letto,facendo attenzione a non svegliare le mie bambine. Afferrai un costume da bagno e lo infilai al posto dell’intimo,presi poi gli short indossati la sera precedente e poi una t-shirt abbastanza larga,così poi la poterla legare sotto il seno una volta in spiaggia.
Infilai un paio sneaker comode e poi mi lavai il viso e sistemai i capelli. Chiusi per bene la porta della camera e poi raggiunsi la sala mensa. Trovai già alcuni educatori seduti intorno ai tavoli per fare colazione,e il nostro parroco stava entrando insieme a me. Mi prese sotto braccio e insieme ci sedemmo al tavolo.
 
-Allora…dormito bene?- chiese lui in generale
 
Tutti quanti urlarono un si,e io mi limitai semplicemente ad abbassare la testa. Ci venne servita la colazione non appena anche Marissa raggiunse il nostro tavolo,mi colpì il piede con il suo e mi lanciò uno sguardo truce. Nel frattempo il prete si era alzato da acconto a me,e al suo posto si era accomodato Connor,uno dei nostri educatori. Non so perché,ma quel ragazzo mi faceva sempre sentire a disagio. Forse erano i suoi occhi azzurri come il cielo,o forse il sorriso che spiazzava,non so bene cosa fosse. Ma quando lo avevo vicino a me,sentivo sempre le ginocchia tremare. Si girò verso di me e mi sorrise. Rieccolo,il tremolio.
 
-Buongiorno,Ester!- disse
-Ciao Con.- risposi,ma il tono di voce che usai,non era quello desiderato
 
Poggiò la sua mano sulla mia coscia e mi strinse la pelle in un pizzico.
Perché lo stava facendo?Forse voleva familiarizzare perché durante le due settimane avremmo avuto il gruppo insieme?Oppure voleva solamente prendermi in giro e stuzzicarmi un po’?I miei pensieri vennero rapiti dalla voce squillante di Jennifer che ci invitava a finire in fretta la colazione,per poi organizzarci per la giornata prossima.
Finii svelta la mia porzione di uova,rosicchiai appena il toast e lasciai a metà il bicchiere colmo fino all’orlo di succo di frutta.
Ci spostammo in sala svago e mentre percorrevamo il lungo corridoio,sentii la mia mano,stretta in quella di qualcun altro. Abbassai lo sguardo e notai la grande mano di Connor che stringeva la mia. Saettai con lo sguardo fino ai suoi occhi,di un azzurro quasi più intenso,che sembravano sorridere.
 
-Non…non ti do fastidio,vero?- chiese innocentemente
 
Scossi la testa in segno di negazione e poi tornai a guardare di fronte a me,con le guance che bruciavano.
Ci accomodammo sulle sedie disposte a semicerchio e,ovviamente,il ragazzo tenendo sempre ben salda la mia mano alla sua,si sedette di fianco a me.
Sentimmo tutti gli ordini che Jennifer doveva darci,pregammo una volta tutti assieme e poi ci venne dato l’arduo compito di svegliare i nostri bambini. Connor mi accompagnò fino alla mia stanza e rimase fermo lì per un po’.
 
-P-puoi andare.- dissi timidamente
-Oh,si…ti ho accompagnata perché…almeno ora so dove dormi!- disse grattandosi la nuca
-Ed era importante per te sapere dove dormissi?-
-Beh…si!-
-Allora,adesso lo sai!-
-Okay,ci vediamo dopo…in spiaggia,ciao.- se ne andò lasciandomi un bacio sulla guancia
 
Mi sfiorai il viso e potei sentire il calore che emanava la parte appena toccata dalle labbra del ragazzo. Scossi fragorosamente la testa e poi aprii la porta della mia camera. Le mie ragazze dormivano beatamente. Mi avvicinai ad ognuno dei loro lettini cautamente e,con un bacio sulla fronte,le svegliai tutte e tre. Dissi loro,una volta coscienti,di infilare un costume da bagno e poi qualcosa di fresco e comodo. Mi ubbidirono e in poco tempo furono pronte anche loro. Scendemmo insieme nella sala mensa,dove poterono fare colazione insieme a tutti. Ci recammo poi nel parcheggio dell’hotel,dove il possente bus del giorno prima,ci aspettava per andare in spiaggia. Mentre i bambini salivano nel mezzo,noi sistemavamo ordinatamente le sacche con i pranzi offertoci dall’albergo e poi,anche noi salimmo. Dopo la preghiera comunitaria,e circa dieci minuti di viaggio,arrivammo in spiaggia.
 
 
 
Eravamo seduti in cerchio,ognuno con il proprio gruppo,io ero con i miei ragazzi più grandi e con Connor accanto a me.
Ciò che potevo notare intorno a me,erano i bambini correre sulla sabbia bianca,ragazzi che giocavano a palla,ragazze che si tuffavano nell’acqua limpida,vecchietti passeggiare o pescare sugli alti scogli.
Sfilai dalla mia borsa i fogli che contenevano la programmazione della giornata,e iniziai ad illustrare il tema e le attività ai ragazzi. Sembravano tutti abbastanza soddisfatti di ciò che avevo scelto per loro. Ci alzammo quindi dalla sabbia per iniziare a giocare. Mi pulii i pantaloncini dalla sabbia e,dato l’asfissiante caldo,annodai la maglietta appena sopra l’ombelico,come avevo programmato la mattina.
Più che il sole però,era lo sguardo di Connor a bruciare sul mio corpo.
 
 
Connor’s pov.
 
Mentre la guardavo,i capelli sciolti al vento,la maglietta tirata su,le gambe pallide nude,il sorriso incorniciato dalle sue fossette…continuavo a chiedermi come non avessi fatto ad accorgermi di lei in sei anni che frequentavamo lo stesso ambiente.
Si girò di scatto a guardarmi e mi sorrise,mentre il rossore,non dovuto al calore del sole,prendeva possesso delle sue guance. Iniziò a parlare e a correre con i ragazzi,mentre io mi sentivo impotente davanti alla sua voglia di fare,alla sua iperattività,davanti alla sua gioia di vivere. Mi chiamò urlando,incitandomi ad andare incontro a lei,e le ubbidì. Mi misi al suo fianco e iniziai a fare ciò che lei faceva,come un cagnolino. Quanto dovevo sembrarle stupido.
Mi allontanai appena e mi misi accanto a Travor,uno dei nostri ragazzi,che d’un tratto la vidi accasciarsi a terra,e subito dopo sentii un tonfo vicino ai miei piedi. Mi piegai sopra di lei,e le feci poggiare la testa sulle mie ginocchia. Iniziai a chiamarla e a sventolarla con una mano,ma non sembrava volersi svegliare. Si avvicinò poi un ragazzo,avrà avuto forse vent’anni non di più. Palestrato appena,con dei ricci scompigliati biondi,occhi tendenti al verde,ma sembravano di quel colore solo grazie ai raggi che gli illuminavano il volto. Due fossette ai lati delle labbra incorniciavano un sorriso divertito…erano così diverse da quelle di Ester.
Si piegò affianco a me per raccogliere un pallone da calcio e poi andarsene. La rabbia prese possesso del mio cervello,delle mie braccia,della mia bocca.
Aveva colpito Ester con quel affare,e adesso neanche si degnava di chiedere come stesse.
 
-Ehy!- gli urlai,tenendo ancora il corpo della ragazza sul mio
 
Si girò con aria menefreghista e mi rivolse un cenno.
Si voltò poi completamente verso di me e si avvicinò appena.
 
-Cosa c’è?- chiese
-Come cosa…pft. Mi prendi in giro?- sbottai
-Amico calmati!- disse ridendo
-Calmarmi?Ma sei impazzito?L’hai colpita con quel aggeggio e neanche ti fermi a vedere se sta bene?Cazzo,che gente.- continuai
-Okay,okay.- lanciò il pallone dietro di se e si piegò anche lui sul corpo di Ester
 
Lo sentii deglutire pesantemente,anche lui si era accorto di quanto fosse bella.
Le prese le spalle e la strattonò via da me. Se la poggiò sul petto e iniziò ad accarezzarla e a scostarle dal viso qualsiasi ciocca di capelli che osava sfiorarla.
La vidi iniziarsi a muovere,stava riprendendo conoscenza. Aprii lentamente gli occhi lucidi. Si guardò intorno e rilasciò un sospiro di sollievo non appena si accorse della mia presenza. Il ragazzo riccio la fece sedere su di lui e lei lo guardò stranita.
 
-C-chi sei?- gli chiese
-Il tuo assalitore!- sorrise lui
 
La sentii ridere con le forze che aveva.
Lui l’aveva fatta ridere.
Ester cercò di sedersi meglio sulle sue ginocchia e poi tornò a guardare gli occhi del ragazzo.
Mi sentivo così arrabbiato con me stesso,perché non l’avevo tenuta stretta tra le mie braccia?
 
 
 
Ester’s pov.
 
 
Aveva gli occhi di un verde indefinito,forse neanche erano verdi. Forse era tutta colpa dei raggi solari che gli colpivano le iridi,a volte succede.
 
-E…come ti chiami?- chiesi ancora
-Ashton,e tu?-
-Mi chiamo Ester!-
-Scusami Ester,veramente,non volevo,sono stato uno sciocco!- disse facendosi più serio
 
Mi accarezzò una guancia e io continuai a fissarlo negli occhi. Mi aveva appena fatta svenire e già mi stava facendo delle moine. Scrollai la testa e mi alzai di scatto dalle sue gambe,barcollando appena. Sentii due braccia afferrarmi all’altezza della vita e mi girai. Connor. Sorrisi ai suoi occhi azzurri e poi ripresi l’equilibrio.
 
-Come mai siete qui?- chiese Ashton
-Campo parrocchiale,andiamo ragazzi.- tuonò Connor muovendosi nella direzione opposta al ragazzo
-Veramente…e siete di Sidney?- chiese ammiccando
-Mhmh- affermai
-Cool.- sorrise sotto i baffi
-E’ stato un non-piacere Ashton,spero di non rincontrarti!- dissi allontanandomi verso i miei ragazzi
 
Mi prese stretta per il polso e mi girò verso di se,attaccandomi al suo corpo mezzo nudo e stringendomi ancora di più. Feci una smorfia e poggiai le mie mani sul suo petto.
 
-Per me invece è stato un piacere…e magari potremmo incontrarci di nuovo,in un'altra situazione!- miagolò con voce roca
-Ciao.-
 
Mi staccai da lui e presi a dirigermi a grandi passi verso il mio gruppo.
Connor mi venne incontro,e appena ci incontrammo a metà strada,incollò le sue labbra alle mie. Sbarrai gli occhi e cercai di farmi indietro,ma infondo,mi piaceva. Chiusi gli occhi a fatica,per godermi meglio quel momento,ma sentivo che qualcosa non andava. Mi tirai fuori dalle sue labbra,e gli accarezzai una guancia,con aria malinconica.
Mi allontanai e mi sedetti accanto alle ragazze del mio gruppo.
 
-Giornata piena di emozioni,eh?- tuonò Travor davanti a me
 
Sorrisi e tornai a pensare all’attività. Fin troppe emozioni per essere neanche mezzogiorno.
 
 
 
 
 
 
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PRIMO CAPITOLO!
Che dire,qui appare Ashton,in un modo non molto comune,diciamo!
Ah,inoltre appare anche Connor,per il suo personaggio mi ispiro a Connor Ball,bassista dei The Vamps,nonché questa perfezione dagli occhi azzurri qua http://weheartit.com/entry/99381945/search?context_type=search&context_user=olgaZLNLH&page=9&query=the+vamps
Okay,spero che il capitolo soddisfi i vostri gusti e le vostre aspettative,mi aspetto molte recensioni,non mi deludete!
Ringrazio inoltre le due ragazze chi mi hanno lasciato le uniche due recensioni al prologo,grazie mille,siete importanti xx
Un bacio,Nerhs xx

 
  
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