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Autore: Marauder_    06/02/2014    0 recensioni
Bree ha appena trovato una casa nella città di Swarton, dove andrà a studiare per l'università.
La cosa migliore di questa sua nuova vita, però, è il suo coinquilino, Jake Flock.
Questa è una storia felice, facile, un sogno che si avvera.
Bree è il prototipo di ragazza semplice, non troppo bella, che però riesce a trovare qualcuno che la trova perfetta così com'è.
Tutti coloro che leggeranno, sogneranno di essere Bree.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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DODICI



Il giorno successivo, mentre ero nel soggiorno di Jake, lui ricevette una brutta telefonata: sua madre era stata coinvolta in un incidente nella sua città, a sei ore da Swarton, ed ora era, svenuta, in cura in un ospedale.

A spiegare tutto questo era stato il padre di Jake, che aveva chiamato pregandolo di non fare tutta quella strada per raggiungerli all'ospedale: l'avrebbe tenuto informato dei miglioramenti.

Non era proprio il caso che Jake guidasse per sei ore di fila mentre era completamente distratto dal pensiero di sua madre che stava male.

Nel raccontarmi tutto questo, il suo volto era ogni secondo più contratto, quasi come se stesse provando il dolore di sua madre.

Mi ero offerta di accompagnarlo io fino all'ospedale, ma mi spiegò che era un viaggio davvero pesante e non se la sentiva di farmelo fare.

Insistetti, fino a quando mi resi conto che Jake in quel momento aveva solo un gran bisogno di essere consolato.

Tentai di rassicurarlo, sua madre sicuramente si sarebbe ripresa in fretta: anche suo padre gli ripeteva che i medici sostenevano lo stesso.

Il suo volto però era sempre pallido e i suoi occhi umidi, come se stesse trattenendo le lacrime.

Passai il pomeriggio seduta sul suo letto, con Jake tra le mie braccia, che si lasciava accarezzare finché ascoltava le mie parole.

Finalmente, dopo qualche ora, Jake si lasciò andare e scoppiò a piangere, mentre io continuavo a dargli tutto l'affetto possibile.

Sì sentì meglio, anche perché suo padre gli aveva mandato un messaggio con scritto che sua madre, anche se non era ancora sveglia, migliorava a vista d'occhio.

A sera inoltrata, dopo non aver cenato, Jake mi ringraziò di essergli stato vicino e mi disse che potevo andarmene a dormire.

“No, non voglio lasciarti solo..”

“Non ti preoccupare, hai fatto fin troppo”

“Jake, vuoi che me ne vada, sinceramente?”

“No..”

“E allora non lo farò!”

Coprii Jake con la coperta e mi stesi affianco a lui: lui si accoccolò tra le mie braccia, lasciandosi baciare sulla testa.

“Cerca di dormire, domani sarà una giornata migliore..” gli sussurravo, fino a quando non crollò sotto il peso della stanchezza.

Continuai ad accarezzarlo, pregando che il giorno dopo, sia lui sia sua madre, si sentissero meglio.

 

La mattina, alle 6, fummo svegliati dalla suoneria del suo telefono, che annunciava buone notizie: sua madre si era appena svegliata e sarebbe probabilmente riuscita ad uscire dall'ospedale in pochi giorni.

Quando Jake me lo raccontò, lo abbracciai e gli dissi “Hai visto?”

“Come sempre avevi ragione.. Grazie Bree, sei stata davvero meravigliosa a prenderti cura di me”

Arrossii e lo strinsi, sinceramente felice di vederlo di nuovo sereno come al solito.

“Beh tu ti prendi sempre cura di me.. Mi sembra il minimo”

Siccome non era neanche passata l'alba, Jake propose di tornare a dormire: accettai più che volentieri.

Ci sistemammo di nuovo sotto le coperte, abbracciati come prima, con la sola differenza che adesso era lui a stringere me, come se si fosse riappropriato del compito di proteggermi.

Mi piaceva pensarla così: Jake mi proteggeva sempre dalla tristezza, dal dolore, cosa che avevo fatto io durante quell'ultima notte, quando era lui ad aver bisogno di essere protetto.

Non riuscii ad addormentarmi fino alle 7: mi piaceva troppo guardarlo dormire, era così bello e non volevo perdermi nemmeno un secondo della sua presenza.

In fondo non ci capitava tanto spesso di dormire insieme..

 

Due giorno dopo sua madre era uscita dall'ospedale e tutto era tornato alla normalità: Jake ed io eravamo felici, sempre insieme, probabilmente innamorati uno dell'altra, ma ancora troppo timidi per dircelo.

Continuavo a sognare il momento in cui ci saremmo baciati, ma contemporaneamente ne ero anche spaventata: quando (e se) quel momento sarebbe arrivato, che cosa avrei sognato dopo?

  
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