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Autore: Robin7    06/02/2014    3 recensioni
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Cercava di distrarsi da certi pensieri, di convincersi che tutto sarebbe andato per il meglio, ma quando il dubbio si insinuava tra gli ingranaggi, un insolito pessimismo si impossessava di lui, dei suoi ragionamenti, di quelle infauste conclusioni che lo affliggevano. Persino una giornata SUPER in una settimana SUPER, a quel punto, capitolava. Come, d'altronde, stava accadendo in quel momento.
E poi... delle dita affusolate che si chiudevano in un pugno, il lieve tocco delle nocche sulla superficie della porta, un dolce sorriso che increspava morbide labbra, e due occhi cerulei che nascondevano le profondità dell'oceano e la maestosità del ghiaccio.
Nico Robin entrò nell'officina, e il mondo riprese i suoi colori.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franky, Nico Robin | Coppie: Franky/Nico Robin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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finchè

.Finché ti avrò qui con me.


Il martello colpì il ferro, una, due volte e si fermò. Il carpentiere controllò il suo operato, e poi riprese, forte, sicuro e preciso. A lavoro concluso, sbirciò sotto le lenti scure per ammirare al meglio il risultato di ore e ore di lavoro. Soddisfatto, si alzò in piedi, permettendo alle membra indolenzite di riposarsi, e stiracchiandosi si diresse verso la porta, deciso a trovare una fresca bottiglia di cola.
Prima ancora di raggiungere l'uscita, la presa sulla realtà si allentò, ciò che lo circondava perse importanza. Lentamente e senza preavviso, il mondo cominciò a tingersi di grigio, i colori scivolarono piano, lasciandosi dietro forme prive di quella scintilla che le rendeva reali. I pensieri del cyborg si dirigevano altrove, via da quella stanza, lontani dalla nave, separati dai compagni di ciurma.
Non era la prima volta che accadeva e, anzi, dopo Thriller Bark succedeva sempre più spesso.
Da tempo aveva capito che la causa del suo malessere non era una sola, ma tanti fattori, piccolezze che, unite, riuscivano a mandarlo in crisi.
La realtà era che aveva paura, tanta paura di deludere i suoi compagni, di deludere la Sunny, di deludere Tom. La notevole difficoltà con cui erano riusciti a sopravvivere a Thriller Bark era la sua maggior preoccupazione: nel Nuovo Mondo li aspettavano nemici ben più forti di Gekko Moria; erano davvero pronti?
Cercava di distrarsi da certi pensieri, di convincersi che tutto sarebbe andato per il meglio, ma quando il dubbio si insinuava tra gli ingranaggi, un insolito pessimismo si impossessava di lui, dei suoi ragionamenti, di quelle infauste conclusioni che lo affliggevano. Persino una giornata SUPER in una settimana SUPER, a quel punto, capitolava. Come, d'altronde, stava accadendo in quel momento.
E poi... delle dita affusolate che si chiudevano in un pugno, il lieve tocco delle nocche sulla superficie della porta, un dolce sorriso che increspava morbide labbra, e due occhi cerulei che nascondevano le profondità dell'oceano e la maestosità del ghiaccio.
Nico Robin entrò nell'officina, e il mondo riprese i suoi colori.
Il tempo di far incontrare il loro sguardi, e Franky la circondò con le sue forti braccia, stringendola a sé in un abbraccio che fu subito ricambiato. Non servivano inutili parole per spiegarle come, ogni volta, riusciva a salvarlo dai suoi crucci. Sarebbero state oltremodo superflue, quando bastava a entrambi un solo sguardo per capire cosa provava l'altro. Così stettero in silenzio, beandosi della reciproca vicinanza.
Franky ringraziò ancora una volta il cielo per avergli concesso la grazia di incontrare quella meravigliosa donna che gli riservava lo stesso sconfinato amore che animava il suo cuore, facendolo battere fra tutti quegli ingranaggi.
Sciogliendo l'abbraccio, la mano dell'archeologa cercò la sua, e Franky la strinse forte, sorridendole dolcemente. Robin si mosse verso il letto, coricandosi e trascinandolo con sé, mentre una mano gli toglieva gli occhiali scuri, scomparendo poi in un turbine di petali. Uno di fronte all'altra, le fronti vicine, resistettero solo qualche attimo prima di far incontrare le loro labbra.
Accogliendola sopra di sé, le forti mani del cyborg presero a esplorare il corpo della donna, dosando le forze, cercando di non farle del male, infondendo nei movimenti una delicatezza inconsueta per un carpentiere. L'uomo sentiva su di sé la presa di decine di mani, gli occhi di Robin non erano mai stati così accessi di rovente e impetuosa passione.
Le baciò il collo, proseguendo fino all'orecchio e soffermandosi per mordicchiarle piano il lobo.
Non c'era più traccia dei timori di poco prima, nessun pensiero ramingo che minacciasse l'assoluta perfezione di quel momento, la mente sgombra, concentrata solo sull'amare con tutto sé stesso la meravigliosa donna che l'aveva salvato dai suoi tormenti.
Robin percorse con le labbra la linea della mascella, scendendo poi a baciargli il collo, il petto, scostando il tessuto della camicia aperta. Il cyborg percorse con le dita il solco lunga la schiena della mora, che si inarcò contro il suo corpo, lasciandosi sfuggire un sospiro.
Franky si mosse veloce, sistemandosi sopra di lei, premurandosi di non pesarle addosso, lasciando poi scivolare delicatamente le mani sotto il sottile tessuto della canottiera di Robin, accarezzandole il ventre piatto, proseguendo sulle sue prosperose forme e sfilando finalmente l'indumento. La donna impiegò ancora meno tempo per liberare il compagno dalla camicia, aiutandosi con il potere del Frutto del Diavolo. Il resto degli indumenti fece presto la stessa fine dei precedenti.
Con le mani, Franky scese ad accarezzarle le gambe nude, quella pelle nivea, liscia e perfetta. Baciò ogni centimetro del suo corpo e, amandola, affondò in lei, facendola finalmente sua.

***

Dopo rimasero a parlare, avvolti dalle coltri calde e umide.
«Lo sai, dovresti smetterla di tormentarti così.»
La calda voce di Robin echeggiò piano fra le pareti dell'officina. Franky la avvolgeva da dietro con le braccia forti e percepì il sorriso che le increspava le labbra, seppur senza vederlo.
«Lo so, e ci provo... lo sai. Ma a volte, ecco, mi coglie di sorpresa. Ma c'è da dire che tu, ogni volta, riesci a farmi stare bene.»
Robin si girò verso di lui, guardandolo negli occhi e inarcando un sopracciglio. «Perché ho come l'impressione che saresti capace di mostrarti amareggiato e smarrito solo per farmi stare con te?»
«Beh, forse perché è vero...» sorrise Franky, baciandole la punta del naso.
Robin sorrise a sua volta, avvolgendogli il collo con le mani e facendo una leggera pressione per far congiungere le loro labbra. «Sei senza speranza.» rise quando si allontanarono.
L'uomo si fece all'improvviso serio, le prese una mano e se la portò alle labbra, baciando delicatamente le nocche. «Sarò anche un cyborg dannatamente SUPER, ma anche io ho le mie paure, le mie angosce, i miei timori. Ma una certezza so di averla, e so che non crollerà mai. Perché questa certezza, Robin, sei tu.»
Le strinse nuovamente la mano, lasciandovi sopra un altro bacio, mentre la mano libera della donna prese ad accarezzargli il viso. «L'amore che ci lega... non avevo mai provato niente del genere per nessun'altra donna. E sapere di poterti avere sempre accanto, di poter contare su di te sempre, mi manda avanti, mi fa sentire vivo. Mi fa capire che qualsiasi cosa affronteremo, qualsiasi cosa ci aspetta nel Nuovo Mondo, riuscirò ad affrontarla... finché ti avrò qui con me.»
Sentì gli occhi farsi umidi, sopraffatto dalle sue stesse emozioni. Robin lo strinse forte, commossa dalle profondità dei sentimenti che l'uomo nutriva per lei e che erano, senza ombra di dubbio, pienamente ricambiati.
E amandolo, lo trascinò nuovamente in quel mare di passione che li aveva avvolti già una volta quella stessa notte.


Angolo dell'autrice.
Ok, sia chiaro che questo aborto son riuscita a scriverlo in meno di 24 ore. E sappiate che per me è un miracolo. Io impiego settimane a scrivere una semplice one-shot! E ripensandoci, forse sarebbe meglio non postarla... ma oggi è il compleanno di Robin e, dovevo assolutamente scrivere qualcosa, perdonatemi! ABBIATE PIETÀ DI ME!
Certo, essendo il compleanno di Robin, avrei dovuto scrivere qualcosa incentrato su di lei, invece che su Franky. Ma se siete fan della FRobin, sono sicura concorderete con me quando dico che dove c'è l'una c'è l'altro.
E questa era presa da “Come giustificare una orribile one-shot, Parte Prima”.
Come ho già fatto in altre mie storie, mi appello a tutti i lettori che shippano questa meravigliosa coppia. Fatevi sentire, scrivete anche voi, vi prego! Le FRobin stanno tristemente diminuendo... facciamole aumentare!
Ho appena finito di scrivere questa fanfiction, l'ho riletta un paio di volte, ma so perfettamente che qualche errore mi sfugge sempre. Fatemi sapere, ve ne prego, se ne trovate qualcuno voi, in modo da correggerlo!
Ah, dimenticavo... avete visto che c'era un letto nell'officina... beh, è un elemento abbastanza comune nelle FRobin. E' giusto per dare uno spazio a questi due poveri amanti! Grazie mille per essere arrivati a leggere questa one-shot, spero lascerete una recensione, anche piccina piccina!
Alla prossima!



  
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