Capitolo 11
Hope, sinonimo di caos 1°

Angolino autrice
Questa volta il mio angolino è quì in alto... a quanto pare sembra che per usare i colori debba stra equa sopra... fa niente, lo so che avevo promesso che questo cap fosse migliore, e mi scuso infinitamente, perchè non è un gran che, ma il prossimo ho previsto qualche miglioramento, e spero proprio che venga decente, ultimamente non ho troppe idee... ^^°
Grazie mille alla mia Stalker
- Okami D Anima
e a voi che recensite, e anche a quelle poche persone che leggono la mia storia... sì, diciamo poche negli ultimi capitoli, dato che non sono stati troppo interessanti.
Quì appare un'altra sorella di Luna, nel prossimo cap ne scoprirete di più, ma ora vi lascio.
P.S. Ho pensato di lasciare un po' di spazio nel prossimo cap per Baka-Maka...
***       ***      ***     ***     ***    ***
- Ma che hai, mollami! -
Protestò l'albino, divincolandosi dalla presa della ragazza.
- Senti Soul, se vuoi la pappa arrangiati, e non pretendere di essere anche imboccato, chiaro?! -
Disse Maka, con un tono che non sentiva ragioni. Lui si limitò ad annuire, per poi posare lo sguardo sul piano lavoro disastrato. La sua partner era tante cose, una cantante, una secchiona, una bomba sexy, ma di certo non era una cuoca, quindi, che ci faceva ai fornelli? Che fosse gelosa della senza tette? Domande la cui risposta si sarebbe scoperta più in là col tempo.
- Sentite, mi ha telefonato Hope e ha detto qualcosa come "agente 00bimba pronto all'azione, tenetevi allerta" -
Soul e Maka si scambiarono un'occhiata confusa, proprio non riuscivano ad arrivare al punto di quella frase, sembrava una grande cazzata unita dal fatto che avrebbero presto incontrato un'altra sorella di quel essere già strano di suo. Nemmeno la secchiona, seppure spremendo le sue meningi come limoni, ci era arrivata.
- In pratica mi viene a trovare pure lei perché dice che mi vuole bene -
- Ah! Parla strano tua sorella -
Commentò la ragazza con i codini, ancora un po' confusa.
- Già -
Rincarò la dose l'albino. Lei si girò di scatto ed iniziò a i due di sbieco.
- Scusate, pianeta Terra chiama cervellini di poveri mortali, stiamo parlando della mia famiglia, mi sembrava che Kai avesse spiegato che non siamo normali -
I due poveretti la guardarono ancora più allibiti di qualche istante prima. Soul si era addormentato quasi subito, Maka aveva pure preso appunti, ma pensavano che stesse scherzando, cioè, gli
alieni non esistono!
- Ah, io pensavo fosse una storia fantasy... -
Luna s'imbronciò leggermente, corrugando la fronte e spostando le mani sui fianchi, proprio come una mamma che sgrida suo figlio per le tipiche marachelle giovanili.
- Come potete prendere la cosa così alla leggera?! Mamma ha proprio ragione, gli umani non saranno mai capaci di comprendere noi figlie della luna -
Dopo si girò, per continuare ad armeggiare con pentole e cibarie varie.
- Comunque, non parla strano... è un'attrice di film d'azione e spionaggio -
Concluse, cercando di tagliare una zucchina.La bionda prese ad aiutarla, più che altro voleva evitare di venire avvelenata "involontariamente", da una ragazza aliena e rischiare di morire in territorio nemico.
La giornata seguente non ebbe un gran bell'inizio.
Alle tre del mattino i tre ragazzi vennero bruscamente svegliati da un rumore spaccatimpani, molto simile a quello che si ha quando si avvicina un microfono ad una cassa. La prima ad alzarsi fu Luna, che presa da un attacco di panico corse in camera del partner, iniziando furiosamente a saltargli sopra. Quando anche la compagna riuscì a trascinarsi sulla soglia della porta della camera dell'albino, lei prese entrambi per la collottola e rovesciando il divano ci si nascose dietro, urlando a squarciagola:
- NON MI AVRETE MAI! -
Maka si coprì le orecchie con i palmi della mano. Era seduta sopra il suo cuscino, con i capelli sciolti e una faccia assonnata. Soul invece era dolorante, sicurissimo di essersi procurato più di qualche frattura, agguantò il telefono e chiamò il centodiciotto, gli rispose una voce femminile.
- Sede centrale, desidera... -
- Selly, sono sempre io, tieni pronta la sweet-deluxe trentadue, e i soliti calchi di gesso colorato -
- O, signor Eater, stia tranquillo, ormai è un ospite frequente da quando vive con quella ragazza -
- Ma chi me lo ha fatto fare? -
- Uomini... a più tardi signor Eater -
L'infermiera della segreteria ormai conosceva bene Soul e Luna, la prima era addetta a spaccare le ossa del ragazzo, il secondo era addetto a pagarsi le cure, facendo salire notevolmente le casse dell'ospedale.
Un altro rumore sinistro distolse l'albino dai suoi pensieri, mentre la porta d'ingresso si apriva piano.
Accadde tutto in un secondo, e la sua faccia finì dritta, dritta sul pavimento, conferendogli l'ennesimo dente scheggiato. Una bambina, di circa dodici anni era seduta tranquillamente su di lui, come fosse un cuscino.
- Hope... -
Sentì la voce della partner chiamare una delle sue tante sorelle, mentre Maka si strofinava gli occhi, per riuscire a capire che cosa fosse successo.
- Ti ho acciuffato, brutto coso! -
- Hope, hai di nuovo steso Soul -
- Ah... -

To be
Continued...

Lunetta