Prologo                                                                                                                             




                                                                                                                  
31 Agosto 1996 05:22, La Tana
Harry fissava il soffitto color pervinca della camera di Ron contandone le innumerevoli crepe. Non riusciva a prendere sonno, la sua mente turbinava di pensieri. Immagini degli occhi vitrei di Sirius, del suo volto spento e del suo corpo inerme, che scivolava dietro un velo scuro come la notte, lo tormentavano ormai ogni sera, provocandogli una scossa dolorante che partiva dalla mente e arrivava al punto più profondo dell’anima.
Dolore.
Quanto dolore aveva già dovuto subire nella sua vita e quanto ancora ne avrebbe atteso. Harry aveva solo quindici anni e aveva perso tutto ciò che era la sua famiglia. Ma due anni prima aveva ritrovato un padre nella figura di Felpato e ora anche quella gli veniva a mancare.
Dolore.
Perché devo provare tanto dolore? Pensava il Ragazzo Sopravvissuto. La colpa è solo sua, lo voglio uccidere con le mie mani, quello schifoso bastardo! Non merita la vita o la mia pietà! Sei un uomo morto, Tom! Un nome così semplice, che non traspare nessuna malvagità. Forse un tempo non rappresentava nemmeno quell’essere somigliante a un rettile, forse un tempo è stato solo un ragazzo di Hogwarts che frequentava le sue stesse lezioni.
No, non è così, Tom è sempre stato malvagio, fin dalla nascita e nessuno è stato e sarà mai capace di deviare la sua esistenza dal Male.
Le luci rosate dell’alba si insinuarono nella piccola stanza, evidenziando le linee di polvere. Harry guardò Ron, russava beatamente. Forse anche lui doveva rinchiudere i pensieri in una scatola del cranio e riuscire finalmente a dormire con la stessa espressione da demente che aveva l’amico. Ci riuscì solo per un paio d’ore poichè fu svegliato da una violenta cuscinata che lo colpì in pieno volto. Non avendo gli occhiali non riconobbe immediatamente chi gli stava difronte, ma poi mettendo a fuoco, intravide la chioma rossastra, con il tipico ciuffo portato a destra, di Fred. ­- Sveglia femminucce, abbiamo un ospite!- Disse l’altro gemello, intento a svegliare Ron. – Zitto George, dovevo essere io ad annunciargli che è arrivata la sua ragazza!- -Ma chi?- disse Ron, ancora immerso in un profondo dormiveglia. – Ma come? Non dicevi che al Ballo c’è quasi stato un bacio tra voi due? Anche se in effetti penso che te lo sei inventato fratellino, è troppo bona per stare con uno sfigato come te!- diceva Fred dando una cuscinata a Ron. – Non dire cazzate!- gli rispose quest’ultimo, aveva le orecchie che sembravano un tutt’uno con i capelli. Harry si sistemò gli occhiali sul naso e si diresse verso la finestra. Nel cortile c’erano varie figure dalle chiome aranciate ma al centro ce n’era una che si differenziava: portava i capelli castani legati in una morbida coda, jeans, una camicetta di cotone e un borsone a tracolla dalle stampe floreali. Harry la riconobbe subito: quella ragazza sorridente dai modi impacciati era la sua Herm.
 
Ciao a tutti e grazie davvero per leggere la mia prima fic. :) Sono sempre stata una timida lettrice che divorava le storie degli altri ma oggi ho voluto fare quest’esperimento e spero tanto che vi piaccia. Non voglio anticiparvi niente sulla storia però visto che il prologo mi sembra un po’ breve, ma non sarà così per i capitoli successivi, vorrei dare delle piccole indicazioni. Se avete letto l’introduzione (capitan’ovvio) avrete capito che la storia tratta del mio personaggio preferito di HP: Tom Riddle. Il suo lato adolescente mi affascina molto dal punto di vista caratteriale (anche fisico) perché ritengo che abbia ancora nel profondo un pezzo dell’anima da salvare ed Hermione mi è sembrata la figura più appropriata per farlo. Ovviamente non potevo non inserire la mia coppia preferita Harry/Hermione, da cui è nata la mia passione nel leggere le ff.
Smetto di straparlare e vi ringrazio nuovamente per seguire la mia prima storia. ((:                                                                                        
-La vostra Charlie