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Autore: _Chimera_    07/02/2014    3 recensioni
One shot scritta dal punto di vista di Jem durante uno dei suoi attacchi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zucchero bruciato


 Chiudo gli occhi, nel disperato tentativo di riprendere il controllo del mio corpo. Uno spasmo mi attraversa la spina dorsale e io non ce la faccio più, mi lascio andare, sperando che finisca presto.
 La tosse mi scuote il corpo e il sangue che esce dalla mia bocca è sempre di più. Il mio cervello è concentrato sul dolore e sulla droga, perché non mi è chiaro quale delle due cose sia quella che fa più male. Le mie mani incespicando trovano il bordo del letto, io lo stringo, lo stringo con tutta la forza che ho, cercando in tutti i modi di non cedere al mio bisogno di yin fen. Non ce la faccio più: tremo e mi sento bruciare dalla febbre; non riesco a muovermi, a chiamare aiuto.
 Forse è l'ora, penso, sto morendo.
 Stringo i pugni, con il cuore in gola e sento che anche quel minimo di controllo che avevo sul mio corpo scivola via.
 Gli spasmi mi scuotono e iniziano le allucinazioni. Vedo mia madre e mio padre. Li chiamo in cinese, aspettando con ansia la loro risposta, ma loro sono immobili. Urlo, mi dimeno ma non accade nulla. Cerco di raggiungerli ma mi accorgo di essere paralizzato, con le gambe pesanti, incollate al pavimento.
 Poi, in meno di un secondo scompare tutto. Vedo Will, Will che mi chiama, Will chino su di me.
Will. Lo vedo avvolto in una nebbia scura e intangibile, con i capelli neri arricciati dall'umidità e gli occhi azzurri che brillano. Lo vedo e non ho più paura.
 Allungo la mano sporca di sangue e gli stringo convulsamente la manica della camicia. Non riesco più a distinguere la realtà dalla finzione, ma Will sembra così vero.
 Una schizzo di sangue gli bagna la camicia, ma lui neppure ci fa caso. Sento le sue mani bloccare il mio corpo al letto, mentre la tosse e gli spasmi mi scuotono dentro. Poi, d'un tratto non lo percepisco più e mi sento sprofondare nello sconforto.
Will, Will dove sei? Non riesco a parlare, a urlare, a chiedergli di rimanere.
 Tossisco e le mie narici vengono invase dal dolce odore bruciato e zuccheroso della mia droga. E io la voglio, la voglio così tanto che potrei morire da un momento all'altro.
 Will riappare nel mio campo visivo con un bicchiere in mano. Mi ficca a forza lo yin fen in gola, ignorando i miei urli e le mie proteste. Quando sento la droga scivolare nel mio corpo recupero un po' di lucidità, quel tanto che mi consente di capire che Will è reale. Mi aggrappo al suo polso, fissando i miei occhi d'argento nei suoi.
«Wi... Will» mormoro con un rantolo, stringendolo con forza. Vedo i suoi occhi schiarirsi un po' prima di incendiarsi.
«Perché non hai chiamato nessuno?» urla, sconvolto dalla preoccupazione e dalla paura «Oh James, perché non hai chiamato nessuno?»
Mi sembra di sentirlo tremare, ma non riesco a dirlo con certezza perché un altro colpo di tosse mi bagna di sangue. Sento Will imprecare.
«Vado a chiamare Charlotte» dice con una voce che non mi sembra affatto la sua. Lo sento divincolarsi dalla mia presa, mentre cerco di mormorare che non è necessario, che lui non deve lasciarmi. Si chiude la porta alle spalle con un tonfo. Io chiudo gli occhi e cerco di respirare normalmente.
Va tutto bene, mi dico, anche se sono perfettamente coscio che non è affatto vero. Va tutto bene, non morirai, non oggi.
 Mi sento prosciugato, sono immobile. Gli spasmi e la tosse non ci sono più, chiudo gli occhi senza più pensare a nulla. Sento la porta aprirsi facendo un gran fracasso, ma io non mi muovo. Non ce la faccio più.
«Jem? Mi senti Jem?» dice una voce preoccupata, una voce che potrei riconoscere tra mille. Mi sforzo di aprire gli occhi. Per lui.
«Will» sussurrò con voce flebile. Lo vedo sorridere con dolcezza, mentre mi stringe forte una mano e comincia ripulirmi il sangue dal viso.
«Andrà tutto bene Jem, Charlotte è andata a chiamare i Fratelli Silenti.»  dice.
 Serro di nuovo gli occhi con un gemito. No, non i Fratelli Silenti, loro mi faranno male. Per un folle istante penso che preferirei morire piuttosto che permettere che loro mi mettano di nuovo le mani addosso. Ma loro placheranno il mio dolore, anche se per farlo me ne faranno provare una dose molto alta.
«Jem?» mormora Will, preoccupato.
 Mi sforzo di sorridere e mentre stringo la sua mano sospiro.«Sto bene» mormoro, poi scorgo l'espressione scettica ed esasperata di lui e mi correggo. «Sto meglio»
Will annuisce, come ad autoconvincersi che sto dicendo la verità. «Andrà tutto bene James» mi dice con un sussurro.
 So perfettamente che sta mentendo, ma non mi prendo la briga di correggerlo, perché sono perfettamente conscio del fatto che anche lui sa che non è vero.

 

 

 


 Angolo Autrice:

Ciao a tutti! Devo confessare che sono stata molto, ma molto indecisa se pubblicare o no questa storia (sempre se si può chiamare così). È la prima volta che pubblico qualcosa in questo fandom quindi vi prego di non linciarmi ;-)
No, a parte gli scherzi, ci terrei davvero molto a ricevere qualche commento, soprattutto perché penso che non sia affatto semplice scrivere di Will e Jem e ho paura di aver fatto un macello (cosa che molto probabilmente è accaduta). Beh, che altro dire? Ah sì, ho immaginato che gli avvenimenti che accadono in questa fic si svolgano prima di Clockwork Angel, anche se in realtà potrebbero accadere anche in seguito.
 Grazie a chiunque si sia fermato a leggere, spero che mi lascerete una recensione.
 Arrivederci.

  
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