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Autore: Laly_94    07/02/2014    1 recensioni
Lui cantava per me, lui si confidava con me, e io volevo da lui una cosa che lui non mi poteva dare.
L’amore.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10 – Things People Say
 
It's 3 a.m. and I can't sleep at all,
I wonder where you are tonight…
And do I ever cross your mind?


Things People Say – Lady Antebellum 
Harry’s pov
Mezzanotte, è il 26 dicembre, finalmente anche natale era passato.
00:30 ci provavo davvero a chiudere gli occhi ma non ci riuscivo.
01:15 la sete mi invase, mi alzai, andai in cucina senza fare rumore, e bevvi un paio di sorsi d’acqua, poi tornai a letto.
01:30 chissà che stava facendo lei… probabilmente stava dormendo.
01:45 l’orologio digitale sul mio comodino mi osservava, non mi mollava, così decisi di sedermi alla scrivania, accesi il computer e entrai su Tumblr.
02:30 il tempo passava veloce quando eri su internet, comunque non mi divertivo… così lo spensi e tornai a letto.
03:00 e se magari non era a casa? Chissà dov’era… chissà se pensava a noi.
03:45 presi il telefono, inviai un messaggio a Hilary, mi rispose subito.
“che cazzo ci fai sveglio a quest’ora? Buon natale (passato) anche a te!”
Davvero lo vuoi sapere? Sono sveglio perché tu, il tuo viso, la tua voce mi stanno tenendo sveglio!
“sono appena andati via i miei parenti! E tu?” inventai.
Dovetti attendere un po’ per la risposta.
“qui mi sa che i parenti andranno via per le cinque… comunque ora ti saluto, i messaggi costano!”
Non mi salutare… ti prego…
“va bene! Ciao…” risposi poi semplicemente.
05:00 ancora sveglio, neanche cinque minuti di sonno.
10:00…
-Harry svegliati che è tardi!- mi disse mia madre, andai al bagno, mi ci chiusi dentro, perfetto, correttore e via a una nuova giornata!
Dovevo andare dal dottore, e poi in farmacia… mi servivano dei farmaci per dormire, non potevo continuare così…
E poi… dovevo dimenticarmi di lei.
Probabilmente per sentirmi meglio avrei dovuto fare qualcosa di costruttivo, tipo concentrarmi sul lavoro o svagarmi con i miei amici, ma del lavoro non se ne parlare, era ancora chiuso per natale, se ne parlava di gennaio, e io ne avevo bisogno ora.
I miei amici alla fine erano solo due, uno non avevo voglia di vederlo, avrebbe fatto domande troppo inutili, l’altro invece… probabilmente non mi voleva vedere.
Comunque decisi che forse era meglio provare ad andare da lui…
Mi alzai dal letto sfatto e indossai le scarpe lasciate in un angolino, presi le chiavi della macchina e indossai la giacca, feci per uscire ma mia sorella mi bloccò.
-guarda chi si vede! Cio Hazza!ben tornato sulla terra…- disse lei ironica.
Sapevo che voleva scherzare e non mi voleva offendere, però ci rimasi male comunque e le risposi altrettanto male.
-che cazzo rompi eh? Ma quando te ne vai?-detto questo uscii di casa e entrai in macchina.
Infilai le chiavi e la lasciai scaldare, con la voce dello speaker radiofonico di radio 1 chiusi  gli occhi e mi abbandonai ai miei pensieri.
Avevo sbagliato completamente a rispondere male a mia sorella, ma non sarei tornato indietro a scusarmi, l’avrei fatto al mio ritorno.
Inspirai esausto e… l’odore di Pino Silvestre mi invase le narici, mi era sempre piaciuto quel profumo, ogni volta che qualcuno entrava in macchina però non perdeva l’occasione di ricordarmi quanto a tutti facesse schifo.
Sorrisi ripensando quella volta che Hilary era entrata nella macchina.
FLASHBACK
-dai scema sali in macchina.- le dissi facendola ridere ancora più forte.
Non c’era niente da ridere, ma tutta la situazione era ironica.
Salimmo in macchina e la accesi, poi partii, mi voltai leggermente verso di lei e la vidi con una faccia strana.
-ehi che hai?- le chiesi tornando a concentrarmi sulla strada.
-niente… solo… Harry che odore è questo?-
-è Pino Silvestre perché?- chiesi perplesso.
-Pino Silvestre? Dio Harry è orrendo! Puzza… quando lo cambierai?-
-mai! A me piace! Troverò una ragazza alla quale piacerà prima o poi, e quella sarà la ragazza che porterò all’altare- le dissi convinto.
-come? Bene! Questa allora me la segno- Quello scatenò altre risate.
FINE FLASHBACK
Sorrisi e partii con la macchina, la strada la conoscevo a memoria, era abbastanza complicata, però ormai, dopo tanti anni, l’avevo imparata, e avevo imparato anche tutte le scorciatoie esistenti.
Quando arrivai davanti a casa di Ed parcheggiai, in quel momento mi accorsi di non essere più poi così sicuro di volerlo vedere, infatti valutai per qualche minuto l’eventualità di girare la macchina e tornare indietro; ma poi mi feci coraggio e scesi dalla macchina.
Solo dopo aver bussato mi accorsi che era la porta sbagliata; infatti mi aprì la mamma di Hilary.
-mi disp…- non mi lasciò finire, mi prese e mi strinse forte al suo petto, o forse al contrario dato che era una ventina di centimetri più bassa di me; ecco da chi aveva preso ad abbracciare lei.
-entra caro… vuoi una tazza ti tè?- mi chiese scostandosi per permettermi di entrare; io annuii e entrai.
Pochi minuti dopo ci trovammo tutti e due davanti a una tazza fumante di tè.
-allora caro… come stai?- mi chiese lei con tono materno.
-diciamo bene… mi manca…- le risposi, e la mia voce si ruppe alla fine.
-manca a tutti…- disse, e iniziò a fissare la tazza, senza vederla davvero immaginai; la odiavo, odiavo Hilary per quello che aveva fatto, non tanto a me, o a Ed, quanto a sua mamma, a sua sorella…
Pensando a Lisette sentii il cuore battermi più forte, quella ragazza non solo mi aveva sempre fatto quell’effetto, ma anzi, mi faceva sudare le mani, e girare la testa, ma non mi era mai interessato.
Tolsi la mamma di Hilary dalla sua trance momentanea.
-Lisette è in casa?- chiesi illuminato…
-certo! è in camera sua… vai pure caro… sai dov’è.- mi disse lei facendo un piccolo gesto con la mano verso il corridoio.
Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la sua camera, davanti alla porta mi bloccai, la camera di Lisette era sulla destra, pochi centimetri più avanti, sulla sinistra c’era quella di Hilary, era l’ultima porta, la più vuota; non ci rimuginai molto, mi feci coraggio e bussai.
-mamma, ti ho detto che non voglio venire!- sentii dire, la sua voce mi provocò un brivido lungo la schiena, come sempre, per questo non ci feci caso.
-non sono tua madre!- risposi con voce roca; attesi qualche secondo e la porta si aprì.
-Harry!-sul suo viso comparve un bel sorriso, senza dire altro si spostò e mi lasciò entrare.
Appena fui dentro chiuse la porta a chiave e si andò a sedere sul letto, io mi guardai introno, la stanza era come me la ricordavo, mi venne in mente il perché ero entrato in quella stanza il mese prima e mi venne da ridere, mi ero messo insieme a lei per fare un piacere a degli amici e poi, come uno scemo, me ne ero innamorato, almeno quello era quello che pensavo; scacciai quel pensieroe mi concentrai su Lise.
Era struccata, aveva gli occhi azzurri, dolci e lucidi, circondati da profonde occhiaie, i capelli, che di solito lasciava sciolti o legati in due lunghe code, erano legati in una sola coda molto disordinata, per non parlare dei vestiti!
Aveva un paio di pantaloni neri di una qualche tuta e un maglia bianca a maniche lunghe quasi trasparente che lasciava intravedere le sue forme, e non solo, si notava, e anche bene, che non aveva il reggiseno, imbarazzato tornai a concentrarmi sul suo viso e sorrisi.
Era molto diversa da Hiary, ma era comunque una creatura meravigliosa, di una bellezza diversa da quella classica, era anche più bella di Hilary, e quello l’avevo sempre pensato.
-dimmi, che ci fai qui?- mi chiese con voce piatta, priva di emozioni.
Quello era uno dei suoi difetti più grandi, non si fidava molto delle persone, e finchè non sapeva dove volevano arrivare gli altri non si apriva con nessuno.
-niente… volevo solo chiederti come stavi, vedere come andava…- chiesi sedendomi sul letto vicino a lei.
-come vuoi che stia Harry? Vuoi che ti dica che stia bene? Perfetto! Sto be…-
-io voglio che tu mi dici la verità. Non voglio che mi meni, non serve a niente mentire.- la bloccai io.
-con questa faccia come vuoi che stia Harry?-
-sei molto carina, quindi deduco bene…- lo pensavo davvero, lei sorrise e abbassò lo sguardo.
-non flirtare con me!-
-sai che l’ho sempre pensato! E ora lo ribadisco… sei molto bella! E non sto flirtando.- per quanto mi andrebbe. Pensai.
Ma che diavolo pensi brutto idiota? Scacciai immediatamente quel pensiero e tornai a concentrarmi su di lei; prima di parlare o fare qualsiasi altra mossa però, mi guardò per un po’.
-anche tu sei un bel ragazzo Harry!-
-pensa che bella coppia che faremo!- dissi scherzando, o almeno pensai di stare scherzando, ma lo dissi molto seriamente.
Non sentendo risposta mi voltai a guardarla, era leggermente rossa in viso.
-ahi, ho detto qualcosa che non va?- chiesi subito.
-è solo che… le cose vanno tutte male Harry… Ed sembra un automa depresso cronico, potrebbe andare a fare compagnia a Lana Del Rey! Mamma sembra un fantasma, fa le cose senza neanche pensarci! L’altra sera stava per mettere il sale nel tè. Taylor sta passando un brutto momento perché sua mamma è in ospedale e perché Ed l’ha lasciata. Ti dirò una cosa Harry, e potrò anche sembrarti una stronza o quant’altro, ma… sono felice che mia sorella se ne sia andata! E sai perché?- si bloccò e si voltò a guardarmi, i suoi occhi erano sinceri, io, avendo perso l’uso della parola, scossi la testa, allora lei continuò.
-perché posso concentrarmi su Taylor senza sentirmi in colpa, perché finalmente Ed ha aperto gli occhi e… perché finalmente ti ha lasciato andare! Sai Harry… lo sa solo Taylor ma te lo devo dire. Ho una cotta per te dalla prima volta che ti ho visto a nove anni tirare i capelli a mia sorella in giardino perchè lei e Ed si stavano abbracciando. Ho una cotta per te e sto male a sapere che tu alla fine hai sempre amato lei.- mi confessò.
Ci ragionai un po’, in effetti dovevo chiarire un paio di cose che apparivano sbagliate.
-ehi, quella volta, e anche le altre che litigavo con tua sorella perché faceva qualcosa con Ed non era perché provavo qualcosa con lei, insomma, tutto quello che ho sempre provato per lei è odio, odio perché ho sempre avuto paura che mi portasse via Ed, e forse ora è successo, forse me l’ha portato via e io odio tua sorella. La odio per questo motivo, e la odio anche perché se n’è andata lasciando qui sola te, tua madre e il ragazzo che ama. Ha preferito scappare piuttosto che affrontare la situazione, questo lo chiamo gesto da codardi. Tu ora, qui, mi hai aperto il cuore con la tua confessione, sai di essermi sempre piaciuta, il tuo profumo i tuoi occhi, il modo in cui arricci il naso quando senti qualcosa che non ti piace, il tuo carattere dolce e anche quello scontroso maturato col tempo. Però ho sempre pensato di essere sempre troppo poco per te, per quello credo di aver provato a lasciare il mio cuore a tua sorella. Per quello ora mi sento una merda!-
-no Harry, non è giusto non devi sentirti male!-
-probabilmente anche io ho sempre avuto una cotta per te… sai qual è stata la prima cosa che ho pensato quando sono entrato qui? Ho pensato: dio se è bella! Poi ho notato che sei senza reggiseno, ma quella è un’altra storia… tutti i segnali che il mio corpo mi mandava quando stavo vicino a te li ignoravo completamente. Ora… ora capisco…- abbassai la testa, ma lei me la alzò con la mano e mi voltò il viso verso il suo, poi, senza dire niente, mi baciò.
Fu il bacio più lungo della mia vita anche se durò pochi secondi.
Avevo baciato un milione di ragazze prima di lei, ma in quel momento mi sentii inesperto, come se tutte quelle ragazze non fossero mai esistite, come se fossi tornato al pomeriggio dei miei dodici anni, al mio primo bacio, la ragazza si chiamava Georgia, ora la ragazza si sarebbe chiamata Lisette.
-Harry…- disse lei staccandosi.
-non lo faccio per rimpiazzare lei tranquilla!- le dissi.
-andiamo a fare un giro…-
-va bene… prendiamo la mia macchina.-
-prima mi vesto.- mi disse lei.
-senti ti puoi girare?- continuò poi leggermente imbarazzata.
-certo!- le risposi.
Lei si alzò, io mi girai, mi ero sempre voltato, ogni volta che una ragazza mi diceva che voleva che mi girassi le avevo sempre guardate perché pensavo che fosse quello che volevano davvero, e infatti me la cavavo sempre con uno “scemo!” o una più semplice pacca sulla spalla.
Ora però sentii il dovere di rimanere voltato, non dovevo guardarla.
Mi sentivo come psiche che non si doveva voltare a guardare amore perché se no lui sarebbe scomparso, sarebbe stato un sacrilegio guardare un dio della sua grandezza, e ora sarebbe stato lo stesso: non mi dovevo voltare a guardare Lise, se no sarebbe scomparsa, era un sacrilegio guardare un dio.
 
Pochi minuti dopo fummo nella mia macchina.
-dove andiamo?- le chiesi cortese.
-giriamo un po’.-
Io  partii felice, poi mi voltai a guardarla e sorrisi al suo sguardo.
Mi guardava e sorrideva.
-che c’è?- chiesi ridendo tornando a concentrarmi sulla strada.
-niente solo… dio Harry che razza di odore è questo?- mi chiese, io alzai gli occhi al cielo, forse, malgrado tutto, avrei dovuto cambiare il profumo della macchina.
-è… è Pino Silvestre e non ho intenzione di cambiarlo!-
-non farlo! È molto buono!- quell’affermazione mi colpì nel profondo.
Troverò una ragazza alla quale piacerà prima o poi, e quella sarà la ragazza che porterò all’altare.

Spazio Autrice

ooooooooooook mi è costato tanto scrivere questo capitolo... però l'ho pubblicato alla fine... quindi... spero davvero che vi piaccia... recensite e fatemi sapere... 

nel contempo vi informo che ho finito di scriverla... quindi in tutto ci saranno altri... 3 capitoletti molto fluffy.. preparatevi! 

infine grazie di tutto... <3

Laly :3

  
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