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Autore: Martinaio2003    08/02/2014    3 recensioni
ItachixNaruto | SasukexNaruto
AU VAMPIRE
Vampire!Itachi, Vampire!Sasuke
Naruto Uzumaki è un liceale normalissimo, di diciassette anni, a cui nessuno sa dire di no. Bello, simpatico, solare: in poche parole il ragazzo che tutti sognano. Ma qualcuno, improvvisamente, gli sbarra la strada: un nuovo ragazzo di nome Itachi Uchiha. Misterioso, circondato da un alone di terrore. Ma un'altra persona continua a comparire nel buio. Cosa sta succedendo a Konoha? Cosa la macchia di inspiegabili morti e sparizioni?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itachi, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
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Maschere&Menzogne


Capitolo 1

 

Era tutto ridicolo.

Da quando in qua Naruto Uzumaki aveva paura? Da quando in qua aveva paura di qualcosa? Si alzò e rabbiosamente infilò le braccia abbronzate nella giacca blu scura. Non diede neanche un'occhiata allo specchio vittoriano; sapeva cosa avrebbe visto. Naruto Uzumaki, bello, biondo e muscoloso, tatuato, all'ultimo anno di liceo; il ragazzo che tutte le ragazze volevano avere e tutti i ragazzi volevano essere. E che in questo momento aveva un'insolita espressione accigliata.

 

“Naruto! Dove sei? Farai tardi a scuola!”. La voce giunse debolmente dal piano di sotto.

 

Il giovane afferrò la tracolla nera e scese giù, spettinandosi ancora una volta i capelli.

Karin, la sorella di quattro anni più grande, era a tavola in cucina a mangiare cereali, mentre nonno Jiraya bruciava qualcosa sui fornelli. Quest'ultimo era quel tipo di uomo che sembra sempre vagamente euforico; aveva un viso grosso, e capelli lunghi bianchi raccolti disordinatamente in un elastico. Naruto gli diede una pacca sulla spalla.

 

“Buongiorno a tutti. Scusa Ojiisan, ma non ho tempo per la colazione.”

“Baka, non puoi uscire senza mangiare!”

“Prenderò una ciambella prima di scuola”, disse Naruto vivacemente con quel suo solito sorriso radioso. Diede uno schiaffetto sui capelli rossi di Karin e si girò per andarsene.

“Naruto...!”

“E probabilmente andrò a casa di Shikamaru o di Shino dopo la scuola, perciò non mi aspettate per cena. Ciao!”

“Baka.”

Naruto era già alla porta d'ingresso. Se la chiuse dietro, troncando le lontane proteste di Jiraya, e uscì sul portico.

 

Si fermò.

 

Tutte le brutte sensazioni del mattino lo assalirono ancora. L'ansia, la paura. E la possibilità che qualcosa di terribile potesse accadere.

 

Konoha era deserta. Le altre case avevano un aspetto strano e silenzioso, come se fossero tutte vuote all'interno. Vuote di persone, ma piene di strane cose che lo osservavano.

Ecco cos'era; qualcosa lo stava osservando. Il cielo non era limpido, ma opaco. L'aria era soffocante, e Naruto era sicuro che degli occhi lo spiassero.

Intravide qualcosa di scuro fra i rami di un vecchio albero davanti casa.

 

Cercò di convincersi che si stava comportando in modo ridicolo, ma in qualche modo sapeva. Si raddrizzò lentamente, guardandosi intorno. Poi un leggero venticello agitò le foglie, e fece un profondo respiro. Lungo la strada si aprì una porta da cui uscirono molti bambini, ridendo.

 

Dopo aver sorriso loro, inspirò ancora, mentre una sensazione di sollievo lo pervadeva come la luce del sole. Era una giornata bellissima, piena di promesse, e non stava per accadere nulla di brutto. Non stava per accadere nulla di brutto, tranne che avrebbe fatto tardi per l'ennesima volta a scuola. Ma tutta la compagnia lo avrebbe aspettato al parcheggio.

 

 

-

 

 

Gli occhi si posarono sulla bianca figura afflosciata nelle sue mani, e sentì il viso contorcersi per il rimorso. Non aveva avuto intenzione di ucciderlo. Avrebbe cacciato qualcosa di più grande di un coniglio se avesse saputo quanto era affamato. Ma, naturalmente, questo era proprio ciò che lo spaventava: non sapere mai quanto sarebbe stata forte la fame, o cosa avrebbe dovuto fare per saziarla. Era fortunato ad aver ucciso solo un coniglio stavolta.

 

Rimase sotto le querce, il sole che filtrava fino ai suoi lunghi capelli. In jeans e maglietta, Itachi Uchiha sembrava proprio un normale studente di liceo.

Ma non lo era.

 

Era venuto a nutrirsi nel profondo del bosco, dove nessuno poteva vederlo. Ora si leccava le gengive e le labbra accuratamente, per assicurarsi che non vi rimanessero macchie. Non voleva correre alcun rischio. Questa messinscena sarebbe stata già abbastanza difficile da condurre così com'era.

 

Per un momento si domandò, ancora, se non fosse semplicemente il caso di rinunciare. Forse doveva andare via. Cosa gli aveva fatto pensare di potersi riunire alla luce?

Ma era stanco di vivere nell'ombra. Era stanco dell'oscurità, e delle cose che ci vivevano. Soprattutto, era stanco di essere solo.

 

Oggi stava cancellando tutti quei lunghi anni e ricominciando da capo.

 

Itachi si rese conto di avere ancora in mano il coniglio. Delicatamente, lo posò sul letto di foglie. In lontananza, troppo lontano perché orecchie umane li potessero cogliere, riconobbe i rumori prodotti da un cervo.

 

Muovendosi quasi senza far rumore fra le foglie morte e i ramoscelli secchi, si fece strada fino ai margini del bosco. L'auto era parcheggiata lì. Non voleva arrivare in ritardo alla Konoha High School.

  
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