08/02/2014
1 recensioni“SCACCO MATTO MALFOY!”
Ronald Weasly non era una persona che solitamente rifletteva prima di agire. Le sue mani si muovevano prima che il cervello riuscisse a controllarle ed il suo orgoglio parlava prima della lingua. Era un qualcosa che viveva dentro di lui, che apparteneva alla famiglia, quindi non ci aveva mai dato caso senza provare a placarlo.
Fortunatamente per lui Merlino gli aveva affidato la migliore moglie del mondo che riusciva a mettere a tacere ogni sua impulsività se veramente lo voleva. Bastava un sorriso, un bacio o una ramanzina per farlo completamente desistere. Sapeva di non poter vincere contro Hermione.
Ronald Weasly sapeva inoltre riconoscere una sconfitta quando gli si presentava davanti. Come perdere a scacchi contro Malfoy dopo essere stato costretto a giocare contro di lui. Hermione ed Astoria, ritrovatesi dopo anni grazie al loro lavoro al Ministero della Magia, avevano deciso di risollevare la situazione tra le loro famiglie e favorire la socializzazione con piccole festicciole o uscite insieme. Perché ogni uomo conosce la velocità con cui due donne riescono a socializzare, raccontandosi tutta la loro vita nel tempo di una tazza di caffè.
“Scacco matto Weasly!” gli disse con un perfetto ghigno sul volto ed un minimo di derisione nel tono della voce. Ron si era complimentato con sé stesso quella sera per essere riuscito a contenersi dal fargli ingoiare tutti i pezzi uno dopo l’altro.
Il fatto di saper vedere una sconfitta non la faceva automaticamente accettare. Di questo Ronald ne era certo. Rimaneva come un coltello che puntava la schiena per ricordarti che volevi vendetta. Soprattutto se dall’altra parte del manico c’era Draco Malfoy.
Ronald era un impulsivo ma una guerra magica poteva cambiare molte cose. Bisognava saper aspettare e programmare le prossime mosse per poter sopravvivere. In fondo era come una partita a scacchi e Ron aspettava solo la mossa giusta per potersi prendere la propria rivincita.
Ronald Weasly sapeva anche riconoscere una vittoria quando gli appariva tra le mani, non importava che avesse la forma della sua adorata Rose. Sua figlia era tra le cose più belle che gli erano capitate nella vita ed in quel momento la amava ancora di più.
Il treno era appena giunto alla stazione, il binario colmo di ragazzini che si riunivano alle famiglie rendeva quella giornata di Giugno ancora più calda e, mentre le loro adorate signore stavano pianificando la possibilità di andare in vacanza assieme, Ron e Draco aspettavano calmi l’arrivo dei figli quando successe.
Ron riconobbe subito la folta capigliatura rossa della figlia, impossibile da non notare, mentre accettava con un sorriso imbarazzato la mano che il ragazzo biondo di fianco a lei le aveva offerto per aiutarla a scendere gli scalini. Anche da quella distanza si poteva notare il rossore sulle loro guance. Sentì l’uomo di fianco a lui trattenere il fiato e gli venne da sorridere mentre la sua testa gli diceva di fare attenzione a quello che stava per succedere perché non avrebbe dovuto perderselo per niente al mondo.
Rose si alzò sulla punta dei piedi per dare un veloce bacio al giovane Scorpius prima di correre via alla ricerca dei genitori e lasciando il piccolo Malfoy completamente sconvolto mentre a bocca aperta continuava ad osservarla allontanarsi tra la folla.
Ronald si girò per godersi appieno il volto impietrito di Draco alla vista della scena mentre la sensazione di assoluta vittoria gli riempiva i polmoni. Aveva atteso mesi ma ne era valsa la pena.
“Scacco matto Malfoy!” gli disse con un ghigno sul volto “Sembra proprio che la mia Regina abbia appena conquistato il tuo Re!”
Note:
Dopo anni che non scrivevo nulla questa scena mi si è presentata davanti costringendomi a metterla nero su bianco. Adesso sono felice…e soddisfatta, considerando la velocità con cui l’ho scritta!
Spero vi piaccia.