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Autore: Lionelle    08/02/2014    6 recensioni
Harry Potter pensava che le donne incinte fossero sempre dolci e amorevoli con tutti. Stanche magari, ma sempre con una perla di saggezza da donare a chiunque ne avesse bisogno.
Sua moglie no.
Ginevra Molly Weasley in Potter era più fuori di una piccionaia in pieno inverno. Lei era l'eccezione che confermava la regola.
Sono fissata con le One Shot, capitemi. Grazie anche solo a chi leggerà! ;)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Harry Potter pensava che le donne incinte fossero sempre dolci e amorevoli con tutti. Stanche magari, ma sempre con una perla di saggezza da donare a chiunque ne avesse bisogno.

Sua moglie no.

Ginevra Molly Weasley in Potter era più fuori di una piccionaia in pieno inverno. Lei era l'eccezione che confermava la regola. Se non fosse stato per il pancione che portava con estremo orgoglio chiunque avrebbe pensato che – in quanto ex capitano delle Holyhead Harpies – fosse caduta dalla scopa e si fosse disintegrata ogni singolo neurone. Harry non capiva, sua moglie era stata normale fino al quarto mese di gravidanza; poi aveva incominciato a parlare di cose assurde.

Tesoro adottiamo una scimmia? Così poi le lanciamo le banane mentre salta per la casa...

Amore dobbiamo assolutamente portare a casa questo cucciolo di momonga!

Harry guarda quant'è carino il quokka! Possiamo tenerlo? Ti pregotipregotiprego!

Il Medimago lo aveva rassicurato dicendo che non c'era nulla di cui preoccuparsi, che era tutto a posto e che dopo il parto sarebbe tornato tutto come prima.

Ma quando Harry una sera era tornato a casa da lavoro e aveva trovato Ginny che urlava improperi con un coltello in mano mentre piangeva inconsolabile, stretta da una pazientissima Hermione, si era ritrovato a pensare che non sarebbe sopravvissuto a quella gravidanza tutto intero. Dopo averla tranquillizzata e messa a dormire, Harry si era fatto spiegare da Hermione cosa era successo: a quanto pare, per farla stare tranquilla, Hermione aveva fatto vedere a Ginny il film Titanic, ma se ne era amaramente pentita. Alla rossa non piaceva Rose perché, testuali parole, “Su quella cazzo di porta ci stavano benissimo in due”.

Da lì erano partiti insulti e pianti su quanto idiota fosse la protagonista e via dicendo. Per quanto riguarda il coltello che la moglie teneva minacciosamente sollevato... Beh, a Ginny era venuta voglia di torta e stava andando a tagliarsene una fetta quando il pandemonio era scoppiato.

Decisamente, non ne sarebbe uscito vivo.

Eppure, ogni volta che vedeva il viso della moglie illuminarsi per ogni piccola cosa, Harry pensava che ne era valsa la pena. Ogni stupidaggine, ogni richiesta assurda, ogni pianto isterico valevano lo sforzo, perché molto presto avrebbero entrambi stretto tra le braccia il loro bambino. Quella era una cosa Ginny amava ripetergli spesso, con aria sognante.

Proprio in quel momento, per le strade di Hogsmeade, Ginny stava saltellando di quà e di là, meravigliata da... beh, probabilmente nemmeno lei sapeva cosa la faceva sentire tanto felice. Salutava tutti con un sorrisone mentre uno splendido sole primaverile le baciava il viso, riflettendosi sui capelli infuocati.

Si affrettò ad andarle vicino, consapevole degli sguardi di apprezzamento che alcuni uomini le stavano lanciando; Harry li fulminò, furioso.

Era perfettamente conscio del fatto che sua moglie fosse uno schianto di donna, una creatura di rara bellezza che, purtroppo per lui, molti bramavano. Ma a Ginny sembrava non importare nulla degli altri uomini, per lei esisteva solo Harry e glielo aveva ampiamente dimostrato in più di un'occasione. La raggiunse, cingendole teneramente la vita.

“Harry guarda! Possiamo portarla a casa?” Ginny lo guardò raggiante, mostrandogli quella che sembrava essere una lampadina incantata, mentre si accarezzava il pancione di sei mesi. Inarcò le sopracciglia, perplesso.

“Che cos'è?”

“Una lampadina incantata” Appunto. “Che cambia colore!” continuò, sempre più estasiata.

“Non ci serve una lampadina incantata Gin” Sorrise dolcemente. Lei sgranò gli occhi.

“Ma...ma... cambia colore!” lo guardò, sorpresa – e anche un filino indignata – dal fatto che lui non capisse l'importanza vitale di quella caratteristica. Harry combatté l'impulso di riderle in faccia.

Sarebbero stati tre mesi molto, molto lunghi.


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Sono una frantuma-boccini lo so, mesi e mesi di vuoto totale nella testa e poi PUFF! ispirazione. Mi fa innervosire questa cosa. Va beeeene, finisco quì. Spero che questa schifezza sia piaciuta a qualcuno e se è così lo/a ringrazio anche se non lascerà un commento! :D
Vi adoro,
bellina97
  
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