POV KATNISS
Corro lungo il corridoio terrorizzata: chi avrebbe
mai
pensato che avrebbero attaccato alle due di notte? Di sicuro uno dei
miei
tributi ha allentato la guardia e si è appisolato e quei
bastardi non hanno
esitato ad attaccare.
Non devono morire.
Non posso avere altri morti sulla coscienza, devo
dare la
possibilità a quei ragazzini di tornare a casa e rifarsi una
vita. Devo dare la
possibilità a Jane di dimostrare che è una
persona diversa dal nonno, che lei
ha una propria personalità, una propria testa. Arrivo alla
sala grande e vedo
che tutti sono accorsi a vedere il combattimento tra i favoriti di
questa
strana e straordinaria sessione dei giochi. Il respiro mi si blocca e
devo
stringere forte la sedia davanti a me per non crollare: sento le forti
braccia
di Peeta che mi sorreggono.
Jane e Matthew cercano di scappare, correndo
veloci nella
foresta ma non sanno effettivamente dove dirigersi mentre Rachel e
Caleb
sembrano aver imparato un piano molto accurato. Jane cerca di mirare a
Rachel
che corre veloce dietro di loro ma, tra il terrore e il fatto che corre
all’impazzata, non riesce a colpirla. Ma
all’improvviso Caleb taglia la strada
ai miei ragazzi e Matthew si ritrova buttato giù da quel
gigante.
La lotta avviene in modo così veloce
che quasi non riesco a
capire chi stia colpendo chi. Ma poi capisco che il sangue che imbratta
i loro
vestiti è di Matthew.
POV JANE
-Matt!- urlo, disperata –Matt!-
Ho sentito benissimo il rumore del coltello che
affondava
nel corpo del mio ragazzo. Sì, ragazzo Jane, fattene una
ragione e inizia a
chiamarlo per quello è davvero per te. Caleb ha colpito i
suoi occhi color
cioccolata: non esito neanche un secondo, ignorando totalmente Rachel
che è
ancora lontana da noi, incocco la freccia. Miro al suo collo. La
freccia va a
segno e Caleb stramazza a terra agonizzante. Prendo il mio coltello e
gli
taglio la gola e vedo la vita abbandonare i suoi occhi. Colpo di
cannone.
-Caleb!! Caleb!!- sento Rachel, ancora distante.
Troppo tardi, cara mia. Matt urla per il dolore e
si tiene
la mano sugli occhi, mi getto su di lui tenendogli stretta la mano.
-Matt, Matt sta tranquillo. Ci sono io.- mormoro
febbrile,
accarezzandogli i riccioli neri che stanno iniziando a ricrescergli.
-I miei occhi…-
-Stai bene, fidati. Katniss e Peeta ci manderanno
di sicuro
qualcosa che potrà curarti. Non fare il bambinetto, su.-
dico, cercando di
sdrammatizzare la situazione.
Ma sono terrorizzata e il mio cuore perde dei
battiti
all’idea che potrei perderlo. Voglio andare a casa ora,
subito. Ma siamo ancora
in gioco e io sono sola, devo proteggere Matthew anche a costo della
mia stessa
vita.
-Tu!-
Mi volto e vedo il volto rabbioso di Rachel che
corre verso
di me con un pugnale in mano. Le corro incontro, per stare il
più possibile
lontano da Matt ma lei mi fa uno sgambetto e corre verso il moro. No.
Dio no.
Vedo che l’ha bloccato mettendogli un braccio intorno al
collo: lui è
terrorizzato, visto che non capisce che cosa stia succedendo. Non
può vederlo.
E sinceramente, anche io sono confusa dall’adrenalina che ho
in corpo. Mi alzo
velocemente e mi avvicino a Rachel.
-Lascialo stare. Ora!-
-Dio, e perdermi il divertimento di vedere la tua
espressione mentre gli taglio la gola? Come tu hai fatto con Caleb.-
Cosa
faccio, cosa faccio, cosa faccio?! –Fidati, sarà
una cosa lenta. Così ci
divertiamo di più.-
-E cosa mi impedisce di ficcarti una freccia nel
collo,
proprio come ho fatto con il tuo amico?- mormoro.
-Questo.-
In pochi secondi, non ho neanche il tempo di
accorgermene,
Rachel prende un altro coltello dalla tasca e mirando alla mano con cui
sto
tenendo l’arco teso, centra perfettamente il punto. Mi faccio
scappare un urlo,
facendo cadere la mia arma.
-Allora? Da dove iniziamo? La guancia?- dice lei
avvicinando
il coltello al viso di Matt e facendoli scorrere un lieve rigagnolo di
sangue.
-Smettila!- cerco di urlare, mentre mi alzo per
buttarmi su
di lei.
Ma la mia voce non si sente. E’ stata
coperta dalla voce di
Plutarch Heavensbee.
-I giochi sono finiti! Fermi! I giochi sono
finiti!-
POV KATNISS
Lancio un grido di orrore quando Rachel raggiunge
i miei
ragazzi e afferra Matt per il collo. Non glielo posso permettere. Non
posso
permettere che si uccidano a vicenda… sono solo ragazzini,
sono più grandi di Prim.
Prim.
Prim non avrebbe mai voluto che tutto
ciò accadesse.
Prim si sarebbe opposta, avrebbe mosso una
rivoluzione pur
di far finire questa storia.
-Plutarch! Plutarch falli smettere!- urlo, in
preda al
panico.
Metà della sala, compreso Plutarch che
era venuto a godersi
lo spettacolo, si gira verso di me basita. Sentire tutti gli sguardi su
di me
mi fa venire così tanta ansia che mi sento soffocare.
-Katniss, non posso ovviamente. Questi sono gli
Hunger Games
e non sono finiti, che cosa penserebbe Capitol City se non avessero
fine, se
non ci fossero solo due vincitori?-
-Non mi importa cosa penserà Capitol
City. Ma tu prenderai
quel cazzo di microfono e metterai fine a questo inutile spargimento di
sangue.-
-Non può essere fatto, Katniss. Mi
dispiace.-
Sono in balia della rabbia e della disperazione
soprattutto quando
sento l’urlo di dolore di Jane, colpita alla mano dal pugnale
di Rachel:
moriranno. Moriranno tutti e due. Sto tremando e non riesco a
controllarmi: gli
avevo promesso che li avrei riportati a casa!
-Sai cosa penserebbe Capitol City, Plutarch?- mi
volto verso
Peeta, che si è avvicinato al presidente. Negli occhi, uno
sguardo fiero e
fermo, lo sguardo dell’uomo di cui mi sono innamorata.
–Che hai un cuore. E che
tieni davvero alla gente di Panem, non importa che cosa sia successo in
questi
75 anni di dittatura. Abbiamo creato questa democrazia con
l’intento di
dimenticare, di andare avanti e di vivere
una vita che può ancora essere bella, nonostante tutte le
perdite che abbiamo
subito. Dimostreresti di tenere alla vita di quei ragazzini
che devono
annegare e distruggere i loro principi per sopravvivere. Dimostreresti
che
questo governo è una vera democrazia. Non una mera copia
della Panem di Snow.-
Il silenzio cala improvvisamente nella sala e, a
questo
punto, si potrebbe sentire anche uno spillo cadere per terra. Haymitch
sorride
fiero al mio fidanzato mentre io mi sono sciolta anche se preferirei
non darlo
a vedere ma vorrei solo baciarlo qui, all’istante. Mi limito
a stringere forte
la sua mano e lui ricambia la mia stretta.
Plutarch accende il microfono posto sul tavolo
centrale da
cui gode di un’ottima visuale del maxi schermo e pronuncia le
seguenti parole.
-Attenzione tributi. Attenzione. I giochi sono
sospesi e da
questo momento in avanti non saranno più tollerati omicidi o
lotte tra i
tributi mietuti. Ripeto: i giochi sono finiti.-
Nell’esatto momento in cui i ragazzi
sentono l’annuncio,
Jane scoppia a piangere e corre ad abbracciare Matt che era stato
subito
liberato da una Rachel scioccata e che si guarda attorno sia
contrariata ma sia…
sollevata? Forse. Sembrava che si divertisse proprio ad uccidere i
bambini di
quattordicenni. Ma le telecamere sono tutte concentrate su Jane e Matt,
i
nostri nuovi sventurati amanti.
POV Jane
-Jane, Jane che diavolo sta succedendo?- mi chiede
Matt
ancora tremante.
-Andiamo a casa… siamo vivi.
Andrà tutto bene, ti
cureranno.- esclamo io, con la voce rotta dall’emozione.
-Stai bene? Jane, tu stai bene, vero?-
Non gli rispondo e mi butto su di lui, buttandolo
a terra, e
baciandolo con tutta la forza che mi è rimasta in corpo.
Sento che Matt
risponde al bacio e, nonostante sia ferito, scioccato e debole , mi
sorride
sulle labbra.
-Ti amo, Matt.- mormoro, sperando che le
telecamere non
riescano a carpire la mia frase.
-Ti amo anche io, Jane Snow.-
Oddio, dire che questo
capitolo mi faccia cagare è un
complimento-.-… Non sono brava a descrivere i combattimenti
ma comunque volevo
finire in questo modo, soprattutto perché ora mi voglio
concentrare solo su
Katniss e Peeta e l’arrivo del futuro pargolo Mellark. Non
odiatemi troppo, vi
prego. Clemenza !