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Autore: Leana    08/02/2014    5 recensioni
[Long BellDom]
Dominic Howard è un promettente batterista di una delle più famose band di Teignmouth. Matthew Bellamy, considerato uno psicopatico, viene evitato da tutti. Gli altri si ricordano di lui solo per prenderlo in giro, ma Dominic ha capito che dietro l'apparenza misteriosa di Matt, c'è un grande talento. In un'alleanza di cui nessuno vuole scommettere, Matt e Dom dovranno affrontare pregiudizi e ostacoli che metteranno in discussione la loro amicizia... e magari anche qualcosa di più.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Matt era seduto in uno dei banchi accanto al muro con una bottiglietta d’acqua e un panino mezzo mangiato davanti.
Dominic aggrottò le sopracciglia, spingendo un altro po’ la porta per far notare la sua presenza.
Non si chiese nemmeno perché Matt stesse pranzando da solo in quell’aula: anche lui, se si fosse trovato nei suoi panni, avrebbe evitato il più possibile il resto della scuola, ma vedere quella scena gli fece comunque sentire un vuoto allo stomaco.
 
“Ciao” disse debolmente attirando l’attenzione su di sé.
 
Matt si limitò a fissarlo per qualche secondo per poi tornare al suo panino.
 
“Come va?” chiese Dom infilandosi le mani nelle tasche dei jeans per non far trapelare il suo nervosismo.
 
“Al solito” rispose Matt accartocciando la carta in cui era avvolto il panino. Si appoggiò con la schiena contro al muro, ostentando una sicurezza che metteva decisamente a disagio il biondo.
Dominic annuì, guardando ovunque tranne che nella sua direzione. Lo sguardo gli cadde su alcuni fogli apparentemente abbandonati in un angolo del banco in cui era seduto Matt.
 
Da dove si trovava, poteva solo distinguere scarabocchi neri e così, spinto dalla curiosità, fece un paio di passi avanti.
 
“Hai bisogno di qualcosa?” gli domandò Matt facendolo tornare alla realtà.
 
“Cosa? No, io… passavo di qua, e ti ho visto…” rispose il biondo mangiandosi le parole.
 
Matt sospirò, continuando ad osservarlo. “Puoi anche andartene, allora” disse con naturalezza, come se fosse abituato a farlo. Poi prese la penna, e tornò a scrivere sull’unico foglio ancora incompleto.
 
A Dominic bastò un altro passo in avanti per mettere a fuoco cosa stesse scrivendo Matt: quello era senza dubbio uno spartito.
 
L’immagine di un Matt molto più giovane gli apparve davanti agli occhi, e riprovò per un attimo la stessa sensazione che aveva avuto tre anni prima quando l’aveva sentito suonare per la prima volta.
Non si era più chiesto se Matt avesse continuato a coltivare il suo talento, ma vederlo ora, con quello spartito davanti, gli fece capire che non l’aveva fatto.
 
L’ombra di un sorriso si fece largo sul suo volto senza che se ne rendesse conto.
 
“Suoni ancora?” gli chiese senza pensare.
 
Matt alzò lo sguardo dal foglio, aggrottando le sopracciglia. “E a te cosa importa?”
 
Di nuovo, Dominic non riuscì a trovare le parole per rispondere, nonostante avesse ben in mente cosa dire.
 
“Io… insomma, non so se ti ricordi, ma qualche anno fa abbiamo fatto uno spettacolo di beneficienza, e…”
 
“Ricordo benissimo” lo interruppe Matt. “Ma non vedo cosa c’entri con la domanda che mi hai fatto”
 
“Eri bravo al pianoforte, sarebbe stato un peccato se non avessi continuato” rispose Dom stringendosi nelle spalle.
 
Per un momento, a Dominic parve di vedere il ragazzino di diciassette anni che si nascondeva dietro alla facciata da duro che Matt si portava sempre dietro. Durò solo un istante, ma quel complimento bastò a fargli spalancare gli occhi e perdere l’espressione perennemente accigliata.
 
“E’ solo un passatempo” rispose scrollando la testa. “Non interessa a nessuno”
 
“A me sì” rispose Dom, pentendosene un attimo dopo.
 
Forse a Matt non voleva che qualcuno invadesse la sua privacy, e si interessasse come stava facendo lui ai suo ‘passatempi’. In fondo, era sempre stato una persona riservata.
 
Notando la smorfia sul suo volto, Dom si sentì in dovere di giustificarsi.
 
“Intendo dire che anche io suono, quindi credo di riuscire ad apprezzare più degli altri quello che fai”
 
Rimasero a guardarsi per lunghi secondi, entrambi elaborando quello che il biondo aveva appena detto.
 
“Okay” disse Matt infine.
 
Non ci fu tempo per aggiungere altro che la campanella suonò, segnando la fine della pausa pranzo.
Matt raccolse in fretta le sue cose, e dopo aver infilato tutto nella sua borsa malandata, passò accanto a Dominic come se nemmeno fosse lì.
 
“Ci vediamo in giro” lo salutò svoltando nel corridoio quando ormai ogni risposta di Dom non sarebbe più stata sentita.
 
* * * *
 
“Oggi pomeriggio sei dei nostri?” domandò Paul affiancandosi a Dominic.
 
L’ennesimo primo giorno di scuola era finito, e tutto quello che voleva Dom in quel momento era uscire da quelle mura. Erano successe così tante cose per un solo giorno che avrebbe voluto solo andare a casa, chiudersi a chiave nella sua stanza e rimanere sdraiato sul letto fino al giorno dopo.
 
“Certo, come sempre” rispose invece, sapendo di non poter dire di no a Paul.
 
“Perfetto! Ho un nuovo videogioco da farvi provare” rispose Paul entusiasta.
 
“Sai che non vado matto per quelle cose…”
 
“Farai comunque una partita contro il sottoscritto, anche se non ci sarà nessuna soddisfazione a battere uno smidollato come te” disse ridendo.
 
Dominic alzò gli occhi al cielo, lasciandosi comunque scappare una risata.
 
Sapeva benissimo di essere una persona strana rispetto ai ragazzi della sua età, ma gli era sempre andato bene essere così.
 
“Come vuoi” concesse dando uno spintone a Paul.
 
Le loro risate furono interrotte da dal suono metallico di qualcosa che si schiantava contro gli armadietti del corridoio. Una decina di studenti era ferma ad osservare la scena, e Paul dovette dare un paio di gomitate per farsi largo e avere un posto in prima fila.
Dominic lo seguì a ruota, non riuscendo a credere ai propri occhi quando si accorse che ad essere al centro dell’attenzione erano Matt… e Andy.
 
“Cosa succede?” chiese, senza però ricevere risposta.
 
“Non vali niente, Bellamy. Sei solo un poveraccio” stava dicendo Andy fronteggiandolo.
 
Matt aveva lo sguardo basso, nascondendo la sua espressione dietro ai capelli lunghi. Dominic era sicuro che se avesse potuto vederlo in faccia, avrebbe visto un’espressione poco amichevole.
 
“Mi chiedo perché permettano a quelli come te di frequentare la scuola pubblica” continuò Andy facendo ridere i presenti.
Senza nessun preavviso, Matt si spinse avanti, afferrando Andy per il colletto della camicia, e facendolo sbattere con la schiena contro gli armadietti.
 
Mormorò qualcosa che nessuno riuscì a sentire a causa delle chiacchiere e delle grida che si stavano alzando intorno a loro.
 
Poi tutto si fece confuso.
 
Un paio di ragazzi, che Dominic sapeva essere amici di Andy, si avvicinarono e spinsero Matt lontano da lui.
Il più grosso dei due lo fece finire per terra, e per buona misuro gli tirò un calcio nello stomaco.
Matt tossì un paio di volte, raggomitolandosi su sé stesso per qualche secondo prima di ritrovare la forza di rialzarsi. Dominic si rese conto solo in quel momento di quanto si ritrovasse in svantaggio: Matt era troppo mingherlino anche solo per avere una possibilità di riuscire a batterli.
 
Senza pensare, entrò nello spazio vuoto al centro del corridoio, attirando l’attenzione di tutti su dì sé.
 
“Adesso basta” disse con decisione. “Non siete divertenti”
 
I tre gli risero in faccia, primo tra tutti Andy. Dom ignorò il nodo alla gola che si formò al sentire quella risata di scherno. Aveva passato tanti anni insieme a lui, considerandolo un amico come un punto di riferimento, e adesso sembrava che tutto quello che avevano passato insieme non fosse mai accaduto.
 
Come se non valesse niente per lui.
 
Tornò a concentrarsi su Matt, e raccogliendo dall’angolo in cui era finita la sua vecchia borsa, lo prese per un gomito e si fece largo tra la folla. Matt non fece resistenza, e non appena arrivarono in vista di un bagno, lo spinse dentro e chiuse a chiave la porta dietro di sé.
 
 
 
 
 
 


 
Jenn’s corner:
 
è un capitolo corto, ma suppongo sia meglio di niente visto che in quest’ultimo periodo non ho mai tempo per scrivere.
 
Le recensioni dei scorsi capitoli mi hanno fatto un’enorme piacere, e spero che anche questo vi piaccia tanto quanto gli altri.
 
Vi ringrazio in anticipo per la comprensione visti i tempi degli aggiornamenti :)
 
Fatemi sapere cosa ne pensate!!
 
-- Leana
   
 
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